I Disturbi Specifici dell'Apprendimento: capirli e riconoscerli

Pubblicato il   / Genitori e figli
I Disturbi Specifici dell'Apprendimento: capirli e riconoscerli

L’età scolare è contrassegnata dalla ricerca e definizione di una propria identità: il bambino/ragazzo abbandona lentamente il concetto di sé costruito sull’opinione dei genitori per sostituirlo ad una considerazione di sé derivata dai giudizi dei coetanei e degli altri adulti di riferimento sul piano relazionale, comportamentale e degli apprendimenti.

In quest’ottica, la scuola è il principale contesto in cui sperimentare se stessi e le proprie capacità, contribuendo inevitabilmente allo strutturarsi dell’immagine di sé e dell'autostima e ponendosi quale banco di prova attraverso il quale il bambino/ragazzo cerca di trovare riscontri che gli consentano d’investire positivamente un sé incerto ed ancora indefinito.

Costituisce, quindi, un contesto importante per il soggetto, che può trarne rassicurazioni e buona autostima così come un vissuto di disagio, che si manifesta soprattutto ed in particolare all’interno della vita scolastica, sul piano relazionale, comportamentale e degli apprendimenti, ma che spesso interessa anche altri ambiti di vita del ragazzo.

Un fallimento in questa realtà, dunque, non farebbe altro che alimentare un’immagine di sé svalutata ed inadeguata, determinando così un effetto boomerang con conseguenze a carico dell’area emotiva (insofferenza, frustrazione, reattività, insicurezza, fuga dal compito, perdita dell’autostima e vissuti depressivi ecc.), dell’area affettiva (demotivazione alla scuola, abbandono scolastico, ecc.) dell’area sociale (relazionalità disturbata dalla tendenza ad alternare un coinvolgimento impulsivo a momenti di smarrimento/estraneazione) e dell’area familiare (relazioni familiari iperprotettive o aggressive, genitori che si smarriscono nella comprensione reale del problema e nell’attivazione di risorse adeguate, con frequenti vissuti d’inadeguatezza, rabbia ed impotenza, spesso riversati nei rapporti con la scuola).

Diventa, quindi, fondamentale il riconoscimento e l'individuazione tempestiva di una eventuale difficoltà di apprendimento e delle problematiche ad essa correlate che potrebbero compromettere la serenità del percorso scolastico, minando al benessere psico-fisico del bambino/ragazzo.

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento: COSA SONO

Sono difficoltà specifiche (non secondarie ad altre patologie o disfunzioni) nella Lettura, nella Scrittura e nel Calcolo, che si presentano sempre insieme e che sono espressione di un disordine cognitivo (non intellettivo!). Ciò significa che le funzioni della lettura, della scrittura e del calcolo sono integre, solo che non sono precise, sono organizzate male nello spazio e nel tempo.

NELLO SPECIFICO:

  • DISLESSIA: difficoltà ad effettuare una lettura fluida (in velocità e accuratezza).
  • DISGRAFIA: scrittura irregolare per dimensione e/o pressione; scarsa capacità a rispettare lo spazio del foglio ed a mantenere la direzione orizzontale dello scritto; gli spazi tra i grafemi e tra le parole sono irregolari; ci sono varie omissioni, sostituzioni, inversioni, errori ortografici (DISORTOGRAFIA) ed il testo è difficilmente decifrabile.
  • DISCALCULIA: difficoltà nel fare i calcoli, nel ricordare le tabelline o nello svolgimento dei problemi; scrivere al contrario un numero (6≠9), confondere un numero per un altro (es.: 13≠31), oppure i simboli aritmetici (x,+, ...); non capire l’esatto valore di un numero; difficoltà nell’associare il numero alla quantità o a capire che 2, II e la parola DUE hanno lo stesso valore, ecc.

E ALLORA COME ACCORGERSENE? OSSERVO MIO FIGLIO …

Da quando ha iniziato ad andare a scuola non lo riconosco: è intelligente, vivace e creativo, ma:

  • i suoi risultati scolastici sono scadenti o altalenanti (alcuni giorni va meglio di altri e addirittura all’interno dello stesso compito riesce bene più all’inizio che alla fine;
  • c’è una “discrepanza” tra la sua intelligenza e le più semplici abilità scolastiche (lettura, scrittura e calcolo);
  • si stanca presto;
  • è disorganizzato o eccessivamente ordinato: nella sua camera regna la confusione o l’ordine esagerato, il suo zaino è pieno di cose inutili mentre manca sempre qualcosa di indispensabile;
  • è spesso disorientato (confonde gli impegni di un giorno per quelli di un altro, dimenticandone alcuni importanti; per strada tende a fissare dei punti di riferimento altrimenti si smarrisce, ecc...);
  • quando gli parlo a volte sembra “perdersi” e non seguirmi più;
  • non ha mai voglia di fare compiti;
  • ha scarsa capacità di concentrazione ed è facilmente distratto da tutto;
  • è goffo, scoordinato, si muove continuamente (a tavola non sta mai fermo, ribalta tutto, inciampa ovunque, ecc …);
  • ha poca autostima, si arrende facilmente di fronte ad un compito;
  • ripensandoci bene anche io o mio marito avevamo difficoltà simili.

FORSE potrebbe avere un DSA! COSA POSSO FARE?

  • MI INFORMO MEGLIO;
  • chiedo NOTIZIE PIÙ APPROFONDITE agli insegnanti;
  • mi rivolgo ad uno SPECIALISTA.