Coronavirus: come spiegarlo ai bambini?

Indicazioni, proposte e risorse utili per una comunicazione attenta e consapevole

Pubblicato il   / Genitori e figli
Coronavirus: come spiegarlo ai bambini?

In un periodo particolare come quello attuale, in cui si vive in un clima di incertezza e preoccupazione dovuto alla diffusione del Coronavirus, molti genitori si trovano di fronte all'esigenza di spiegare ai bambini cosa stia succedendo.

Rispondere alle domande dei bambini è una sfida che i genitori affrontano tutti i giorni, ma in alcuni casi, come questo, potrebbe essere più complicato raccontare ai bambini ciò che accade!

Le indicazioni fornite in questo articolo sono generiche. Ogni bambino è unico, pertanto risulterà necessario adattare ad ognuno i suggerimenti proposti.

  • In primo luogo, è importante dire loro la verità! I bambini sono molto sensibili, pertanto comprendono che quella che stanno vivendo rappresenta una situazione atipica: essere consapevoli di saperne di più e conoscere il fenomeno in cui sono immersi aiuta a contenere la paura e l'insicurezza.

  • Si può partire da un'esperienza che conoscono e hanno già vissuto, come l'influenza stagionale. Ne conoscono i sintomi (hanno già avuto un raffreddore o un mal di gola, o la febbre) e possono comprendere meglio che il virus si trasmetta tramite il contatto con le altre persone e frequentando luoghi affollati.

Riconoscono però la peculiarità di questa condizione, in quanto notano che a causa dell'influenza non vengono chiuse le scuole né sospese le attività extrascolastiche che solitamente svolgono (come danza, calcio, catechismo), quindi occorre spiegare loro che, mentre normalmente quando si ha la febbre si prende la medicina (potete citare il nome di quella che abitualmente assumono per rendere il paragone più concreto), per questa nuova malattia non è ancora disponibile alcuna medicina, pertanto l’unico modo che hanno a disposizione per “non incontrare” il virus è stare tranquilli a casa.

  • I bambini infatti hanno bisogno di informazioni semplici e chiare per spiegarsi cambiamenti per loro inaspettati. L'incertezza, infatti, rischierebbe di alimentare la loro paura e far sì che si creino un'idea sbagliata e confusa della situazione.

  • Potete aiutarvi con alcuni video, storie o storie illustrate che spiegano in modo chiaro e divertente cosa accade. Il web ne fornisce di numerose, presentate con diversi formati e modalità. Anche in questo caso risulta importante verificare l’appropriatezza dei contenuti prima di sottoporre i bambini alla visione dei video, in quanto potrebbero fornire informazioni poco attendibili o veicolare messaggi non chiari e creare ulteriore confusione.

È disponibile un elenco di video, storie e storie illustrate selezionati ad hoc.

  • È fondamentale che i bambini siano rassicurati e che venga trasmessa loro fiducia. Per far questo è importante trovare un momento in cui parlare in modo tranquillo e diretto, trovando un equilibrio tra sminuire il problema, che rischierebbe di non far percepire ai bambini l'importanza dei comportamenti di prevenzione, e trasmettere l'idea che il pericolo sia ovunque, come stando vicino ai propri cari o toccando ogni oggetto, perché trasmetterebbe eccessiva preoccupazione.

  • I bambini sono molto sensibili anche alle emozioni degli adulti, quindi è importante non trasmettere loro e controllare la propria ansia, sempre però accogliendo la loro paura, che li farà sentire capiti. Per esorcizzare la paura è utile dare un volto a quello che spaventa, perché l'ignoto incute ancora più timore, per questo quindi fargli rappresentare il virus con un disegno potrebbe aiutarli.

  • Nonostante non sia attualmente possibile definire con precisione le tempistiche relative alla conclusione di tale condizione, risulta importante anche dare un tempo. L'incertezza porta con sé la sensazione che l’attuale situazione perdurerà all'infinito: indicando che ci sarà una fine, è possibile contenere tale pensiero.

  • È utile anche tutelare i bambini dalle informazioni spesso contrastanti che si sentono in televisione e sui social network: assicuratevi di essere voi la fonte di informazione e rassicurazione per loro, senza sottoporli a tg e dibattiti che dilagano nell'ultimo periodo e di cui non potete avere un controllo né selezionare i contenuti.

  • È innegabile che bambini stiano vivendo tanti cambiamenti nella loro vita quotidiana, quindi è importante che, per non perdere la prospettiva di questa quotidianità, vengano mantenute alcune loro routine.

  • Probabilmente con l'illusione di rassicurarli potreste essere portati a dire loro che il virus colpisce maggiormente gli adulti, quindi loro bambini sono più al sicuro, ma è una comunicazione che sconsiglio, in quanto, il bambino, a livello evolutivo ha un'insita consapevolezza del fatto che la propria sopravvivenza sia strettamente collegata agli adulti di riferimento che si prendono cura di lui, con i quali instaurano un legame di attaccamento. Potrebbero quindi essere maggiormente spaventati dalla possibilità che venga infettata proprio una di queste figure.

  • Per farli sentire protetti è importante dire loro che ci sono adulti esperti che si stanno occupando di trovare una soluzione, ma che ognuno di noi, loro compresi, possono aiutarli con i loro gesti.

  • In questo modo capiranno l'importanza dei comportamenti di prevenzione, li assumeranno con più responsabilità e si sentiranno maggiormente coinvolti.

Bisogna quindi fornire loro indicazioni chiare su cosa fare.

Si può spiegare loro che le mani, lo starnuto e la tosse sono il mezzo di trasporto preferito dal Coronavirus, quindi per combatterlo e farlo scappare: bisogna stare a casa, lavarsi spesso le mani, usare fazzoletti usa e getta, starnutire nel proprio gomito e non mettere le mani in bocca.

  • Per rendere il tutto più leggero, si possono trasformare in gioco questi comportamenti. Potete accompagnare il momento del lavaggio mani con una canzoncina della durata di 40-60 secondi e cantare insieme, fargli mettere in equilibrio sulla testa un oggetto che avrebbero messo in bocca, o dar loro piccoli incarichi per farli sentire coinvolti, come portarvi i fazzoletti di carta o aiutarvi a pulire le superfici.

  • Per stimolare la messa in atto dei comportamenti di prevenzione, i genitori possono proporsi come modello da seguire, mostrando loro come agire tali comportamenti (ad esempio lavando insieme le mani), anche con l’uso di alcuni espedienti (ad esempio fingere di avere l’esigenza di soffiarsi il naso).

  • Un'ulteriore sfida per i genitori in questo periodo è la gestione del tempo che solitamente passano a scuola o nelle varie attività e ora invece sono chiamati a passare in casa.

Per rispondere a questa esigenza è disponibile una lista di attività che è possibile svolgere in casa con i bambini, con le quali intrattenerli e sviluppare le loro abilità. Vengono proposte attività da svolgere in movimento, seduti, giochi enigmistici e alcuni laboratori.

L'obiettivo è far vivere ai bimbi questo periodo il più possibile con serenità e ottimismo, personalizzando le indicazioni fornite e riadattandole alla situazione che ogni famiglia vive ed alle diverse esigenze espresse da ogni bambino.

 

BIBLIOGRAFIA:

  • Bowlby, J. (1989): Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell'attaccamento, Raffaello Cortina Editore, Milano;

  • Gordon, T. (2000): Genitori efficaci, Meridiana, Molfetta.

  • Stern, D. N. (1987): Il mondo interpersonale dei bambini, Bollati Boringhieri, Milano.

 

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