Affacciarsi al futuro: millennials generations

Pubblicato il   / Genitori e figli
Affacciarsi al futuro: millennials generations

Un fenomeno sociologico sollevato dalla letteratura anglosassone che evidenzia una problematica che si è espressa in modo inequivocabile attraverso i numeri delle depressioni, ansie e fenomeni suicidari che stanno colpendo le nuove generazioni come non era mai successo prima.

Dalle osservazioni sono scaturiti più filoni di motivazioni a giustificare tale fenomeno.

I genitori si sono trovati a svolgere un ruolo protettivo che è stato chiamato stile “genitori elicottero” oppure “genitori overcraft”; i primi sempre in azione e pronti a proteggere e portare via dalle minime frustrazioni i figli; gli altri a prevenire e annullare gli effetti che le probabili frustrazioni che potrebbero avvicinare i figli. Questi atteggiamenti impediscono che si formino dei micro allenamenti nei confronti delle frustrazioni che ogni persona incontra.

Il ruolo affettivo e di supporto si è probabilmente sostituito con un rapporto simbiotico e confluente dove le minime frustrazioni vissute dai figli sono in realtà vissute anche dai genitori che trascurano così il ruolo contenitivo e di accettazione incondizionata formano delle barriere sempre più alte intorno ai bambini.

La giustificazione di tale atteggiamento è mascherato da un desiderio di protezione, mentre però provoca una reazione di diffidenza, distanza e isolamento, inizialmente rassicurante, che però provoca effetti dannosi per la mancanza di allenamento verso le frustrazioni.

L’isolamento e la diffidenza ostacolano un approccio nei confronti del diverso che crea tensione se non addirittura paura. Il meccanismo evoluzionistico si rivela poi in fuga; attacco oppure ulteriore isolamento.

I figli di questo trattamento che allontanano le frustrazioni (ad esempio l’adulto che lasciando vincere sempre) non allena all’attenzione e alla prestazione. La conseguenza è non sopportare la frustrazione della eventuale sconfitta.

Le persone si trovano continuamente ad affrontare delle frustrazioni (un datore di lavoro sgarbato; la diagnosi di una malattia; la perdita di un amore o di un famigliare) l’allenamento alla frustrazioni da quando si è piccoli ci aiuta ad affrontare le difficoltà e porgersi verso una sfida accettando l’ostacolo quando questo è da acquisire così come è e provvedere a trovare strategie per superare l'eventuale difficoltà.

Dovremmo essere grati dei no ricevuti dai nostri genitori o nonni; ci hanno fatto sentire tristi, abbiamo fatto i conti con le nostre solitudini e le nostre debolezze, con la noia e molto altro.  

Siamo capaci di dire e mantenere dei no con i nostri figli? Abbiamo un dialogo con loro? Ci dimentichiamo spesso che noi stessi trascuriamo i contatti sociali in favore della tecnologia? Come facciamo a insegnare ai figli una cosa che non mostriamo loro con l’esempio.. per evitare di insegnare per ciò che si dice invece che per ciò che si fa.

Da che mondo e mondo si è sempre sentito dire: “questa nuova generazione non va bene”  

Chiediamoci a cosa può essere utile questo studio che ci rivela una generazione autodistruttiva. Cercare di interrompere questa tendenza; è proteggere i propri figli e le future generazioni.