Perché iniziare una psicoterapia?

Pubblicato il   / Psicologia e dintorni
Perche' iniziare una psicoterapia?

Capita in certi momenti della vita di sentire che qualcosa, dentro, non va.

Un segnale di allarme si accende.

Un segnale che può prendere varie forme. Uno stato costante di allarme, di tensione che affatica le giornate e non fa dormire la notte. Un dolore allo stomaco che non passa e che sembra resistere a tutte le cure mediche. Uno stato di insoddisfazione e di mancanza di senso che toglie la voglia di alzarsi al mattino. Un’emozione di rabbia che si fa sentire in modo potente, tanto da diventare distruttiva e autolesiva. Un senso di solitudine profondo, che si fa doloroso con il passare del tempo.

Un rapporto col proprio corpo e col cibo fatto di frustrazione e confusione.

Sono questi alcuni dei momenti in cui si affaccia alla mente la possibilità di chiedere aiuto a un terapeuta.

Poi arrivano i dubbi e le domande…

  • “Ma infondo non ho un problema così grave per andare in terapia…”;
  • “Perché devo andare da un terapeuta? Tanto mi ascolta, ma poi cosa cambia?”;
  • “Alla fine cosa può dirmi che già non so?”.

Se anche tu ti sei posta/o queste domande, posso dirti che sono delle buone domande.

E’ difficile credere che uno spazio di ascolto e di relazione possa essere terapeutico senza averlo mai sperimentato. E poi cosa succede in terapia? Andare in un posto nuovo, da una persona che non si conosce e raccontare di sé. E’ qualcosa di insolito, con molte variabili poco controllabili. Anche per questo, può fare paura.

Che cosa succede nella stanza della terapia?

E’ qualcosa che potrai solo sperimentare, perché ogni percorso è unico. Ma proverò a raccontartelo, in poche parole, che di certo non saranno esaustive, ma che spero possano far nascere in te un interesse e magari il desiderio di iniziare quel viaggio dentro di te che si chiama psicoterapia.

La psicoterapia è etimologicamente la cura dell’anima. Quel tipo speciale di cura dell’anima che, attraverso strumenti psicologici quali il colloquio e la relazione, vuole favorire il cambiamento consapevole dei meccanismi psicologici alla base della sofferenza, nelle sue molteplici forme, che sia ansia, depressione, una fobia, un disturbo alimentare, la mancanza di un senso e di un significato o qualsiasi altro sintomo.

Nella stanza della terapia, c’è qualcosa di diverso, di speciale. C’è uno spazio di relazione e di ascolto interamente dedicato a te e ciò di cui hai bisogno. In questo spazio, tante cose possono accadere…

Si può scoprire che quello stato di ansia che affatica le tue giornate è uno stato aspecifico, che copre altre emozioni. Quando non siamo abituati a farle fluire in noi, un segnale che ci invita a riconoscere qualcosa che dentro di noi chiede di avere voce e legittimazione.

Si può esplorare dentro una relazione quella contrazione dolorosa allo stomaco e scoprire cosa vuole raccontare: spesso stati emotivi e significati che non riescono a trovare un posto nella nostra mente, perché difficili da accogliere o semplicemente perché nessuno ci ha mai insegnato ad ascoltarci e a dare valore a ciò che sentiamo.

Si può imparare ad ascoltare e dare un significato a quel senso di insoddisfazione, a quella tristezza o a quella rabbia che in certi momenti si fanno sentire in modo doloroso e trovare nuovi modi per trasformare ciò che ci fa soffrire.

Attraverso quella palestra di relazione e di contatto con se stessi che è la terapia, è possibile quindi ridurre le cause della nostra sofferenza e promuovere quell’equilibrio della mente e del cuore che può aprirci la possibilità di andare in giro per il mondo con più risorse: più interi, meno frammentati, più connessi con i nostri veri bisogni, più autentici, più capaci di sostenere le tempeste emotive e le inevitabili sfide che la vita spesso ci pone davanti. Più consapevoli. Più capaci di scorgere quella bellezza e quella magia che si nascondono nelle pieghe del quotidiano, anche quando il freddo punge e il sole si nasconde.

Iniziare una terapia può essere questo e molto altro. Di sicuro, può valerne la pena.