Gioco d'azzardo patologico: come affrontarlo?

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Gioco d'azzardo patologico: come affrontarlo?

La situazione della Regione Puglia rispecchia i dati nazionali. La diffusione dei centri per scommesse e i punti vendita delle lotterie e del “gratta e vinci” si estendono e si diffondono a vista d'occhio. La pubblicità è diffusa, incita al “tentare la fortuna” e a far credere che, così facendo, si possono ottenere facili e cospicui guadagni. Niente di più falso.

Il fatto è che cresce di continuo il numero di persone che cadono in questa aspettativa illusoria. Considerato anche il periodo di crisi economica, chi non ha un'occupazione e chi ha tempo libero viene più facilmente invogliato a praticare quello che, genericamente, viene considerato un divertimento. Fuori dal controllo, dal controllo degli adulti e dei genitori. Fuori dal controllo dei familiari.

I giocatori, a grandi linee, possono essere identificati in 4 grandi categorie:

- I disoccupati

- I pensionati

- Gli studenti

- Le casalinghe.

Per ognuna di queste quattro categorie emerge la necessità di attuare degli interventi di prevenzione mirati e personalizzati, per favorire la conoscenza dei rischi e dei segnali cui prestare attenzione.

Per ognuna di queste quattro categorie è indispensabile evidenziare le disastrose conseguenze derivanti dal GAP, come l'indebitamento, la crisi e la rottura dei nuclei familiari sino all'esordio di disordini mentali e il cronicizzarsi di disordini comportamentali. Conseguenze che, una volta che si manifestano richiedono urgenti interventi e trattamenti di lunga durata.

Pertanto vanno individuati ambiti specifici in cui operare, in modo da coinvolgere le categorie dei giocatori sopra indicati. Tali ambiti sociali sono, ad esempio, le famiglie e le scuole, in cui l'opera di prevenzione ed informazione necessita di interventi continuativi e inseriti nei programmi culturali e formativi.

L'aumento del fenomeno in Puglia è direttamente proporzionale alla povertà della gente. Più la gente si impoverisce più aumenta il consumo dell'azzardo. Preoccupa anche il fenomeno dei prestiti illegali: sono tornate le figure degli usurai di quartiere. La gente che non ha soldi, nella speranza di vincere con il gioco d'azzardo, si rivolge a queste persone e alla fine si indebita di più.

Secondo i dati ufficiali, a Bari l'incremento dei consumi annui di denaro indicano 1 miliardo e 800 milioni di euro (quasi metà del consumo registrato nell'intera regione Puglia). A questa cifra va aggiunto un buon 20 per cento per le scommesse e i giochi online e il 30 per cento per il mercato illegale, secondo i dati dell'Osservatorio “insieme contro l'azzardo” che riunisce le 28 fondazioni anti usura italiane e varie associazioni di famiglie e di imprese e consumatori.

Questa problematica coinvolge il tessuto sociale oltre al singolo giocatore e procura effetti deleteri quanto più viene nascosta, considerata in maniera superficiale.

Spesso sono le persone care e più vicine al giocatore quelle che agiscono per prime per andare in aiuto al giocatore. Come lo stesso giocatore anche queste persone, non sapendo come fare, agiscono istintivamente, illudendosi di poter risolvere da sole la situazione in cui vengono a trovarsi.

Lasciare che il tempo risolva qualcosa ed illudersi che “passerà” è un atteggiamento che porta a peggiorare la situazione del giocatore e di quanti come i familiari, gli amici, i colleghi di lavoro lo circondano.

A questo si aggiunge il fatto che ci sono bravi medici, competenti avvocati, esperti terapeuti ma servono esperti che hanno una competenza specifica a riguardo e quindi possono riconoscere le evidenze del problema e gli interventi più urgenti da realizzare, esperti che lavorano “in rete”. Questa patologia richiede un'equipe di specialisti.

La mia esperienza ventennale nella cura e nel trattamento delle dipendenze e da alcuni anni nel trattamento del gioco d'azzardo patologico, indica che il trattamento è efficace a condizione di essere affrontato insieme e secondo un itinerario guidato da istituzioni e professionisti a fianco del giocatore e della sua famiglia, ciascuno con il suo contributo e con le proprie competenze specifiche.

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