Il Tempo e il Coronavirus: il valore del sé

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Oggi più che mai abbiamo l'occasione per dedicarci del tempo.

Mi è capitato, molte volte, che i pazienti, in seduta, si lamentassero della mancanza di questa importante dimensione, di non avere un momento per sè e di non potersi mai fermare: le donne specialmente, anche quando sembrano riposare organizzano, pensano, pianificano sembra che il cervello non possa mai avere pace. Tempo, Pace, silenzio, NOI: parole forse dimenticate. Il fermarsi spesso può sembrare una cosa strana quasi irreale eppure ne abbiamo bisogno per la nostra mente e la nostra anima. Da quando è iniziata la quarantena obbligatoria per tutti, abbiamo perso molto: la possibilità di stare in compagnia, di uscire liberamente con amici, parenti, di andare al lavoro senza paura, ma sempre, specialmente in TV, quanto ho sentito, è sempre stato un invito a "FARE". Molteplici le proposte: cucina, riordina la casa, fai attività fisica, gioca con i bambini... ecc.. .

I latini dicevano "Mens sana in corpore sano" ma della mente ci continuiamo ad occupare poco. Il fare aiuta anche la mente, è vero, ma il fermarsi da valore a noi stessi e a quello che siamo.

A volte il fermarsi fa paura: ci si può sentire soli, possono riaffiorare ricordi spiacevoli o emergere pensieri a cui non si vuole dare peso.Il non pensare a volte aiuta, ma quando soffochiamo troppo le nostre emozioni, i nostri bisogni e desideri questi tenderanno a manifestarsi in altro modo, magari sotto forma di ansia o depressione. I nostri pensieri sono importanti, il mettersi in ascolto di noi, di quello che il nostro corpo ci vuole dire, è un modo per aiutarci  e dare voce a NOI. Abbiamo bisogni, desideri, frustrazioni, paure e molto altro. La quarantena obbligatoria potrebbe darci questo spazio che in altri momenti si desiderava tanto: l'avere il tempo per stare a casa, per stare con i propri figli, il proprio compagno, la propria famiglia ma specialmente il nostro sè così tante volte trascurato e dimenticato.

Nella pratica del Training Autogeno una delle cose più difficili che insegno ai miei pazienti è proprio questa: "il sapersi fermare e il mettersi in ascolto di sè": da bambini lo sapevamo fare! Approfittiamo di questo tempo per riappropiarci di questa abilità. In fondo, se ci riflettiamo, quando tutto tornerà alla normalità, e ci auguriamo tutti, molto presto, quando ci ricapiterà di avere tanto tempo, tutto per noi?