L’ansia è una risposta del nostro sistema fisico-psichico ad una minaccia o un pericolo percepito. Essa riflette una combinazione di cambiamenti biochimici nel corpo, la storia personale di ciascuno e la situazione famigliare/sociale in cui è inserito.
E' importante distinguere
- lo stato ansioso
- il disturbo d’ansia
A. LO STATO ANSIOSO
Lo stato ansioso (inteso come sentimento) è evolutivo e funzionale in quanto consente al sistema psico-fisico
- di far fronte a situazioni potenzialmente pericolose e minacciose,
- di attivare risorse e strategie utili-efficaci a risolvere situazioni difficoltose. (attiva la concentrazione, l'attenzione, il problem solving)
ES. Allo studente che deve sostenere un esame in università lo stato ansioso consente di affrontare l'esame stesso e di raggiungere l'obiettivo prefissato (il superamento dell'esame stesso), favorendo la concentrazione e l'attenzione: qui l'ansia è di tipo funzionale.
Attenzione: una persona può sentirsi ansiosa senza avere un disturbo d’ansia.
B. IL DISTURBO D'ANSIA
Se lo stato ansioso permane oltre misura e rende il soggetto incapace di affrontare la quotidianità, se diviene invalidante e pervasivo, allora si parla di disturbo d'ansia.
Lo stato ansioso è un segnale che il nostro apparato psicofisico ci invia; è paragonabile alla spia che si accende sul cruscotto dell'automobile. Ci si può limitare a svitare la lampadina che si è accesa, oppure “aprire il cofano” e PROVARE a sistemare definitivamente il “problema”.
I sintomi del disturbo d'ansia sono:
sintomi fisici: aumento del battito cardiaco, tensione muscolare, emicrania, palpitazioni, vertigini, insonnia/difficoltà del sonno, difficoltà di concentrazione, irrequietezza, problemi nella deglutizione
Es: “Ho paura a deglutire, non ci riesco, devo bere prima durante e dopo, il cuore si agita e lo sento in gola. Non riesco a mangiare con altri. Meglio se sola.” (Federica, 39 anni)
sintomi emotivi: “paura di aver paura”
ES: “E se mi accade qualcosa, sogno di uno tsunami, di essere travolta. Ho proprio paura.” (Gloria, 34 anni)
sintomi cognitivi: pensiero catastrofico, pensieri errati, esagerazione e generalizzazione.
Es “Andrà tutto male, non ce la farò mai, tutto il mondo ce l'ha su con me” (Marco, 39 anni)
PSICOTERAPIA e E.M.D.R. (desensibilizzazione e rielaborazione tramite i movimenti oculari)
Il disturbo d'ansia può essere considerato un segnale che si è alla ricerca di un nuovo e più soddisfacente equilibrio nella propria vita.
L'ansia che sperimentiamo è un segnale che il nostro corpo ci manda per avvertirci che c’è qualcosa che non va, che è necessario affrontare e modificare per poter riprendere a stare pienamente bene: in questo senso il nostro malessere ci offre un’importante opportunità di cambiamento.
Spesso l’insorgenza del disturbo d'ansia corrisponde ad una fase di transizione importante nel ciclo di vita: per esempio l'inizio di percorso di studi, l’ingresso nel mondo del lavoro, l’uscita dalla casa dei genitori, l’inizio di una convivenza, la nascita di un figlio.
A volte non è nemmeno individuabile un evento significativo nella vita della persona, quanto è avvenuto apparentemente non riguarda in prima persona l'ansioso, ma di fatto ha una ricaduta emotiva e cognitiva che deve essere idntificata, riconsociuta e accolta: il matrimonio di una sorella e/o del fratello, il pensionamento del padre, la malattia di un amico ecc.
E' utile ripercorrere la storia individuale e famigliare per individuare e rintracciare eventi significativi che possono essere all'origine del malessere psicofisico.
In questo uno psicoterapeuta può essere di grande aiuto.
Infatti la psicoterapia ha come obiettivo riuscire a trovare le cause che originano il disturbo d'ansia e dare un senso allo stato attuale del disturbo d'ansia.
E.M.D.R. (desensibilizzazione e rielaborazione tramite i movimenti oculari) è una efficace tecnica di psicoterapia che ha come obiettivo quello di elaborare psichicamente esperienze traumatiche o stressanti di diverso genere che possono causare diversi disturbi di origine psicologica, tra cui il disturbo d'ansia.
Si ipotizza che alcuni ricordi traumatici e stressanti possano rimanere come “congelati” nel cervello, non vengano integrati con le altre esperienze e conoscenze in modo autonomo e naturale dal soggetto, conservando la loro carica emotiva distruttiva e pervasiva che causa in questo modo il sintomo.
L’EMDR agisce come nella fase REM del sonno, fase che è caratterizzata da rapidi movimenti oculari spontanei.
Giovanna, 39 anni che chiede aiuto per un disturbo d'ansia dopo una seduta di EMDR riferisce “da settimana scorsa mi sento più leggera e quella paura che tanto mi pesava sul petto e che mi impediva di stare serena al lavoro, mi sembra incredibilmente più lontana”