Solidea  domande di Genitori e Figli  |  Inserita il

Venezia

Dipendenza, isolamento, vittimismo di mio figlio quindicenne

Salve, sono mamma di un ragazzo di 15 anni il cui atteggiamento è diventato esponenzialmente vittimistico, non ha una vita sociale e dimostra una dipendenza dalla tecnologia. Al di là della scuola (è stato bocciato al primo anno delle superiori non per mancanza di capacità, ma per mancanza di motivazione) non si muove mai di casa, fatica anche a mantenere una dignitosa igiene personale, è disinteressato ad ogni cosa, non ha una passione o uno sport che lo possano animare. Passa dall'essere arrogante e maleducato a dichiararsi vittima della vita. Ho provato diverse strategie, ma è una situazione difficile da gestire oltre che una relazione che porta sofferenza. Da tempo vive in competizione col fratello più piccolo (10 anni di età) che dichiaratamente rifiuta. Chiedo aiuto, per favore.

  3 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi Inserita il 27/07/2018 - 12:13

Buongiorno Solidea, le consiglio di contattare un neuropsichiatra infantile, per approfondire la questione, o un collega esperto in adolescenti. Un caro saluto

Dott.ssa Irene Paluzzi Inserita il 31/07/2018 - 13:08

Cara Solidea, comprendo perfettamente la sua preoccupazione. L'adolescenza è un periodo complesso sia per il ragazzo che deve imparare a badare a se stesso o meglio imparare a ordinare pensieri ed emozioni senza più quel legame infantile, sia per i genitori che non sanno come gestire questi figli in trasformazione. La complessità di questa fase della vita di un ragazzo va arginata nelle sue manifestazioni distruttive ma allo stesso tempo può diventare un momento di conoscenza diversa e anche più matura nel rapporto genitore-figlio. Le consiglio vivamente di confrontarsi presto con un professionista del settore per approfondire il discorso e trovare strumenti efficaci di crescita e trasformazione costruttiva.

Dottoressa Irene Paluzzi
-psicologa dell'età evolutiva e consulenza genitoriale-

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 27/07/2018 - 14:26

Buongiorno Solidea,
Concordo con la mia collega rispetto alla necessità di approfondire la situazione con l'aiuto di uno specialista.
In alternativa può valutare la possibilità di rivolgersi lei stessa ad uno psicologo che la aiuti a capire cosa sia più opportuno fare in questa situazione.
Nel frattempo può esserle utile riflettere su alcune questioni.
Dal suo racconto mi sembra di capire che lei sia sola dal punto di vista educativo nell'accudimento dei suoi figli, è possibile coinvolgere suo marito/compagno?
Consideri che per un figlio di sesso maschile è molto importante potersi identificare/confrontare con il proprio padre, ricevere da lui accoglienza e ascolto.
L'atteggiamento mostrato da suo figlio può essere, infatti, una strategia messa in atto per attirare la vostra attenzione.
Spero in ogni caso che riesca a risolvere la sua situazione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma)