Marcello domande di Psicologia e dintorni  |  Inserita il

Isernia

Ex ragazza Borderline

Gentili Dottori, circa un paio di mesi fa è finita la storia tra me e la mia "ex". Le hanno diagnosticato un disturbo di personalità Borderline e grazie ad una Vostra collega che mi ha spiegato TUTTO conosco ora tutti i motivi del suo comportamento (luna di miele/cattiveria), della sua origine e di tutti i pro e contro. Riesco ad essere molto centrato grazie anche ad un personale lavoro che sto facendo su me stesso. Sono in fase "elaborazione lutto" ma si aggiunge un pò di vuoto lasciato in me. Prima di incappare in letture su internet volevo chiedervi quanto, in seguito ad un mio "no contact" ci sia la possibilità di una nuova e soprendente idealizzazione dal nulla... E quanto mi devo aspettare un suo ritorno. E in tal caso senza avere la sindrome da crocerossina la domanda è: si può avere una relazione con una persona affetta da questo disturbo SE la persona in questione accetta di esserlo e si fa aiutare eventualmente anche tramite farmaci? Io cerco di rimanere nel qui ed ora ma vorrei queste informazioni solo per valutare razionalmente la possibilità di accettare un suo ritorno

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Valentina Giannella Inserita il 07/01/2016 - 18:34

Milano - QT8, Gallaratese, San Siro
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Caro Marcello,
mi spiace molto per la fine della sua storia e mi pare di cogliere, ancora, un certo tipo di coinvolgimento emotivo da parte sua. Complimenti per essere stato accanto e aver compreso una donna con questo tipo di diagnosi, non è certo semplice.
Non capisco bene cosa intende quando si riferisce a una "sorprendente idealizzazione dal nulla". A parte ciò, credo che nessuno possa fare previsioni su un possibile ritorno, o possa sostenere o bocciare l'ipotesi di vivere una relazione del genere, anche se l'interessata seguisse una cura farmacologica.
Secondo me, la domanda dovrebbe porla più a se stesso. Ovvero: ora che conosce tutto sulla patologia, inclusi i pro e i contro, sarebbe disponibile a vivere la relazione (o accettare il ritorno) con una donna borderline?.
Spesso si pensa che, solo chi presenta il disagio, debba essere supportato; la verità è che, anche le persone che ruotano attorno a chi ha il "problema", soffrono e vivono, di riflesso, delle difficoltà emotivo-relazionali. Lei con chi sta portando avanti il lavoro su di sè? Potrebbe considerare la possibilità di farsi, a sua volta, accompagnare da un esperto.
Spero di essere stata utile e di aver risposto, almeno in parte, alle sue domande.
Buona fortuna.

Dott.ssa Valentina Giannella
Milano e Arese (Mi)
[email protected]
Tel. 039-6358423

Dott.ssa Cristina Fumi Inserita il 08/01/2016 - 14:17

Caro Marcello,

"Sono disposto conoscendo la malattia di questa donna a starle accanto e a viverle accanto?"

La risposta a questa domanda è dentro di Lei; ci sono uomini e donne che stanno accanto a persone molto difficili e compromesse,
altre che ammettono a sè stesse di non farcela e si allontanano e rinunciano.

Non c'è una risposta univoca e precisa; non c'è alcun giudizio di valore per questo.

In bocca al lupo per il lavoro personale che sta facendo!

Dott.ssa Cristina Fumi
Psicologa Psicoterapeuta
Milano
www.studiokaleidos.it