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Non mi sento considerata abbastanza dal mio compagno
Buonasera, premetto che non mi sono mai sentita abbastanza nel corso della mia vita in vari ambiti e situazioni. Ho 33 anni, ma non sono contenta della mia situazione lavorativa, e questo mi pesa molto. Finalmente da circa 3 anni ho la relazione che avrei sempre voluto, un compagno che mi ascolta, mi sta vicino e mi ama. Ci siamo trovati talmente Bene Sión dall'inizio che abbiamo deciso di andare a convivere dopo qualche mese. Però alcune volte mi sento poco considerata, è come se non mi mettesse al primo posto, come se non fossi la prima a sapere quello che gli accadde.( Faccio un esempio: ha avuto una promozione sul lavoro e l'ha detto prima si suoi colleghi e poi l'ha comunicato a me). Lui mi sembra abbastanza indipendente nella storia io invece come al solito temo di fare lo stesso errore e di avere una dipendenza affettiva nei suoi confronti. Sto cercando di trovare un equilibrio in questo, e ritagliarmi i miei spazi. La nostra storia all'inizio ha avuto qualche problemino per la mia ossessione nei confronti della sua ex con cui ci è stato circa 4 anni. Non sopportavo il fatto che lavorassero insieme, che avessero ancora dei rapporti, che lui tenesse ancora le sue foto su social. Questo ci ha portato a ltigare parecchio, poi in parte l'ho accettato. Mi sono sentita un pò infantile a sollevare problematiche del genere. Non ho dubbi su quello che prova per me, ma alcune volte mi sento messa in secondo piano e questo mi fa soffrire. È come se per me la priorità fosse il Noi ma per lui no. Forse come la solito sono io a farmi troppe domande e paranoie. Il problema è che queste paronoie mi portano a stare male ed a risultare pesante nei confronti del mio compagno. Come posso comportarmi per evitare ciò ed avere un rapporto più equilibrato? Grazie
1 risposte - LeggiL'angoscia può scomparire improvvisamente?
Buongiorno,
mi chiamo Salvatore ed ho 32 anni, e voglio sottoporvi quanto mi è accaduto, cosa di cui francamente non riesco a spiegarmi.
Negli ultimi mesi ho sofferto di una forma molto grave di angoscia esistenziale che mi ha portato progressivamente ad acquisire una sempre maggiore insicurezza in me stesso e nelle mie capacità. A lungo andare questo stato di tensione emotiva mi ha provocato conati di vomito, rifiuto di interazioni umane, incapacità di uscire di casa se non per motivi essenziali, disattenzione, perdita di concentrazione, insonnia con attacchi di sonno diurno, alimentazione disordinata.
In un'occasione ho anche pensato di farla finita, però poi fortunatamente non ho messo in pratica questo progetto.
Da qualche giorno però, improvvisamente, questo stato angoscioso è scomparso: non ho più sintomi negativi, mi sento ottimista, non ho più il timore delle interazioni umane, e vedo le cose con una inaspettata sicurezza di me.
Concludo che in generale sono una persona introversa e molto sensibile soprattutto ai giudizi negativi.
Come si può spiegare quanto mi è accaduto? E devo preoccuparmi?
Ringrazio anticipatamente per la risposta, e porgo i miei più distinti saluti.
Ansia da lavoro e voler stare a casa tutto il giorno.
Buongiorno a tutti,
Grazie innanzitutto per la possibilità che mi state dando di potermi fare ascoltare.
Ho cambiato lavoro da circa 2 mesi, ero molto entusiasta ma purtroppo ho beccato una responsabile che tratta tutti con i piedi, che non spiega le cose e che pretende che vengano fatte comunque bene e subito. So che questa persona parla male di me alle mie spalle. Tutte queste situazioni mi hanno portato a non vivere più serenamente. Mi sveglio con l'ansia e degli attacchi di panico tutte le mattine, non riesco più a riposare bene e non riesco a smettere di pensare a questi comportamenti anche fuori l'orario lavorativo, quindi ansia e malessere 24 ore al giorno, sensazioni che ovviamente di rimando rifletto alle persone a me vicine. Poiché rimurgino sempre non ci sto con la testa, sono sempre su un altro pianeta e non riesco a godermi le cose che più amavo. Del tempo con i miei genitori, con il mio ragazzo ecc ecc. Al mattino ed alla sera piango... A questo stato d'animo si è anche unito il voler stare tutto il giorno a casa, con mia madre, cosa che ovviamente non è possibile ma che è l'unica cosa che vorrei fare davvero. Ho dimenticato di dire che ho 23 anni e che forse questo voler stare con mia mamma non è normale. Cosa dovrei fare? Lasciare il lavoro? Ho paura di entrare in un circolo senza via d'uscita e di perdere salute e serenità definitivamente... Aspetto vostre risposte. Grazie, Simona.
Problemi con mia figlia 13enne!
Il problema è mia figlia, tredicenne, che si sta comportando come se avesse diciotto anni, ma è una ragazzina, quindi è normale che faccia così, mica mi stupisco. L'anno scorso era molto più innocente e tranquilla, invece quest'anno (ha 13 e a giugno ne compie 14) è radicalmente cambiata e quasi non la riconosco più. Frequenta la terza media e ha già "scelto" il liceo classico come indirizzo, ma solo perché l'ho praticamente esortata, altrimenti avrebbe seguito le sue amiche... che hanno scelto un professionale. L'anno scorso era la studentessa migliore della sua classe e la sua media era 9.8, quindi, insomma, andava molto bene. Quest'anno proprio non ne vuole sapere di studiare. I suoi voti sono scesi moltissimo negli ultimi mesi e ha addirittura una media di 7.7, che per lei è molto bassa, considerando quella dello scorso anno. Sta peggiorando sempre di più. Esce continuamente, non ascolta me e il padre e addirittura sono venuta a sapere che a volte non entra a scuola. Assurdo.
Vorrei dei consigli su come agire.
Sta uscendo con un ragazzo di SEDICI ANNI, e già qui la vedevo negativa la cosa, dato che i ragazzini a quell'età hanno gli ormoni a mille...
Tutto sommato, non sembrava tanto male, inizialmente, ma ora sono venuta a sapere che FUMA. Questa cosa mi ha fatto andare su tutte le furie. E se costringesse la mia ragazza a fare queste cose?! Ad ogni modo, ritornando a mia figlia, queste sono le sue parole : << Te mi tratti sempre come se avessi cinque anni. Devi capire che sto crescendo. Voglio fare le mie esperienze, quindi togliti di mezzo e non privarmi di essere felice con qualcuno >>.
Ma che cavolo c'hanno in testa queste ragazzine?! Si credono tanto grandi e si atteggiano già da ventenni?! Ma io alla loro età non ero affatto così. Non dico che giocavo con le bambole a tredici anni, però non mi comportarvo come lei : risponde sempre sgarbatamente, esce senza permesso, ritorna a casa tardi, si veste in modo inadeguato per la sua età prendendo i vestiti della sorella più grande ( diciottenne), per non parlare del fatto che passi ore a truccarsi e sistemarsi i capelli allo specchio. È normale che indossi vestiti corti e decisamente inappropriati per la sua età?! Non può fare la 18enne quando ha solo 13 anni! Deve capire che è piccola e mi deve ascoltare. Per non parlare dell'ultima! Mi ha chiesto di fare un piercing alla lingua! Ma che stiamo scherzando?! A 13 anni?! Ma se lo può scordare proprio. Mi fa che tutte le sue amiche (ha amiche anche 15enni/16enni ce l'hanno e i genitori erano d'accordo). Dice che secondo lei le starebbe bene e che risalterebbe la sua personalità. Io le ho detto ripetutamente di no. Ha provato a convincere il padre che sembra abbastanza riluttante, fortunatamente. La cosa che mi preoccupa di più è quest'ultima. Ieri sera è tornata a casa che sembrava brilla. Le ho chiesto se avesse bevuto e lei faceva la creatina ignorandomi e scherzando con il fratello di 15 anni. Ho tre figli e con gli altri due non era mai successo. Solo lei mi sta dando problemi. Forse va bevendo con questo ragazzo con cui esce. Secondo me ha un influenza negativa su di lei. Quando il padre le ha chiesto se avesse bevuto lei sogghignava e a fine serata gli ha detto che è una rottura di... e poi se ne andata sbattendo la porta.
Come posso fare?
Cosa devo fare? Non voglio privarla di queste esperienze, però deve capire che c'è un'età per tutto e ho paura che si spinga troppo in là con questo sedicenne, che tra l'altro fuma.
Non riesco a capire se voglio avere un figlio
Buongiorno,
vi faccio questa domand dopo aver ricevuto la bella notizia da una carissima amica che mi ha detto di aspettare il suo secondo figlio. Nel momento in cui ho letto il messaggio e visto la foto del suo pancione in me si sono scatenate un sacco di emozioni positive e negative. La prima è stata felicità per lei, poi è nata la tristezza e ho chiesto a mio marito perchè secondo lui tutti fanno figli tranne noi?!... e mi è scesa una lacrima, poi mi sono chiesta se la reazione non fosse solo invidia, e mi sono sentita una pessima amica e adesso mi domando se questo figlio che stiamo cercando lo voglio veramente o no e allo stesso tempo mi chiedo se sto cercando di convincermi che non lo volgio per giustificare una eventuale fallimetno.
Insomma tanta confusione e ansia per una domanda a cui non so rispondere, come si capisce se si vuole avere un figlio o no?
Ho 33 anni e sono sposata con un uomo che amo e stimo, sono sicura che farebbe del suo meglio e sarebbe un buon padre così com'è un buon marito.
Forse non ho la stessa sicurezza per quello che riguarda me? E nel frattempo sento ticchettare l'orologio biologico.
Grazie per i vostri consigli
Ho una domanda strana ma non sto scherzando.
Salve, ho 35 anni e ho fatto una vita con dolori e stanchezza cronica. Il fatto è che da 2 anni ho scoperto a cosa è sono stati dovuti e finalmente ho recuperato quasi il pieno controllo del mio corpo e della mia vita. Ho sofferto tantissimo fin da piccolo ma ogni volta che andavo all'ospedale e mi dicevano che non avevo niente ho cominciato a credere che era tutto nella mia testa e mi autoconvincevo di non aver nessun dolore e che la stanchezza era una depressione. Non riuscivo a studiare, a fare attivita fisica e a relazionarmi in modo normale con amici e le ragazze. Sono riuscito lo stesso ad avere delle brevissime storie d'amore ma ho dovuto troncarle perche a letto i dolori erano troppo forti e avevo paura di riversare la mia rabbia repressa, dovuta ai dolori e la difficolta di ragionare lucidamente, verso il patner. Ho sempre dovuto vivere giorno per giorno cercando di pensare sempre in positivo anche se non c'era niente di esso nella mia vita. Adesso sto talmente bene che ho molto piu forza e animo di quando avevo 20 anni. A volte rido e penso che sia solo un sogno. Ma ultimamente mi accorgo di essere una persona completamente diversa e questo ieri mi ha fatto un po fatto paura. Migliorare me stesso per riuscire ad avere una vita normale è stato l'unico obiettivo da quando ne ho memoria ma con le mie continue sconfitte in ogni ambito, che erano cicliche, sapevo di non poterne più uscire. Adesso posso fare entrare delle persone nella mia vita senza aver paura di causargli dolore emotivo. Prima avevo i dolori che mi facevano da scudo e usavo questa situazione a mio vantaggio. Adesso ho un senso di gioia perchè ho scoperto che non sono mai stato stupido, pigro e depresso ma da una parte sono triste perchè potevo vivere una vita piena senza quei limiti. Sto migliorando ancora ma ho paura che più avanti possa avere degli effetti collaterali causati dalla mia precedente vita. Ha un senso il mio pensiero o mi sto fasciando la testa ancor prima di rompermela?
2 risposte - LeggiTraumi da bullismo, postumi psicologici, cosa fare ?
Salve sono un ragazzo di 22 anni, con una situazione sociale "particolare" alle spalle, sono stato vittima di bullismo negli anni delle medie, nella fascia d'età compresa tra 9-14 anni, ho subito vari tipi di violenza, psicologica, verbale, fisica, emigrazione sociale, e sono consapevole che tutto quello che ho passato ha influenzato negativamente la mia sfera emotiva, affettiva, sessuale e sociale, ma anche il convivere con me stesso giornalmente non è semplice.
Tutte le situazione che ho vissuto mi hanno portato ad essere paranoico, ansioso, con complessi di inferiorità, sentendomi sempre fuori luogo, e non riuscendo facilmente a socializzare. Passo le mie giornata sempre in tensione, come se fossi perennemente sotto esame, come se ci fosse sempre qualcuno li pronto a dare un giudizio, e quindi io debba mostrarmi chissa come e fare chissachè, non riuscendo nemmeno a passeggiare tranquillamente per strada, preoccupandomi che qualcuno mi giudichi per come cammino,o come mi vesto o chissa cosa...
Questo a causato altri problemi a seguire, tra qui alcuni problemi relativi alla sfera sessuale.
In un primo momento era come se non avessi sessualità non provavo attrazione per nessuno dei due sessi, vivendo quotidianamente con quello che mi veniva fatto e come se mi spinsero ad essere qualcosa che realmente io non fossi, e come se dicendo giornalmente, tramite insulti, offese e prese in giro, che io fossi un omosessuale e come se lo stessi diventando o così loro mi facevano sentire.
Con gli anni ho capito di non provare attrazione per gli uomini, o per lo meno mi sono convinto così, ma anche con le ragazze è come se non avessi desiderio sessuale, la vista di una bella ragazza, mi provoca piacere, ma non sento quel 'istinto, quel desiderio, per l'appunto del rapporto sessuale, anche se avendo avuto dei rapporti sessuali, con delle ragazze, non ho avuto difficoltà a consumare il rapporto, quindi non riesco a capire cosa ho di sbagliato e come fare a superare tutto ciò.
Come fare a smettere di farmi le paranoie, a stare sempre in ansia per la qualunque, smettere di farmi tutti quei complessi di inferiorità, e cercare di recuperare il libido perso, che mi spinge, a volte, a sentirmi, un "uomo a metà".
grazie a chiunque risponda.
Paura di mangiare dopo intervento di ernia iatale
Salve sono un ragazzo di 39 anni el 2000/2001 sono stato operato di ernia iatale allo stomaco prima dell'intervento mangiavo sia a pranzo che cena ma adesso solo a pranzo la cena non la faccio piu ' da molto tempo io sono alto 176 e peso 60 kg vorrei tornare a magiare come prima come devo fare la sera ti viene fame ma adesso sono entrato in una paura di sentirmi male mi sono fatto tutti gli esami del caso come gastroscopia esami del sangue alla tiroide non è uscito nulla mi sapete dire voi cosa devo fare grazie
4 risposte - LeggiIl mio ragazzo si masturba su decine di ragazze
Buongiorno a tutti. Sono Marta e ho un problema. Io e il mio ragazzo abbiamo entrambi 25 anni( io 25 e lui 24)
Ho scoperto che il mio ( ormai ex ) ragazzo si masturba su profili di ragazze ( reali), ragazze che ha conosciuto e altre ragazze ( come colleghe di uni , o amiche di amiche).
E sono davvero tante.
Penso che la masturbazione sia normale, fisiologica e importante per la salute sessuale di un uomo, e non mi ha mai dato particolarmente fastidio che lo facesse su porno o su pornoattrici, ma scoprire che lo fa su ragazze normali, come me, mi ha provocato un forte senso di nausea.
Per lui è normale tutto ciò, anzi trova peggiore farlo su una pornostar perché è molto volgare, che sulla foto normalissima ( magari in posizioni provocanti come dice lui, provocazione che vede solo lui peraltro perché ho visto le foto e sono ragazze normali, non modelle ma ragazze comuni che come dice lui “sono sicure di se e mandano segnali sessuali”) di una ragazza.
A lui basta vedere le foto per fare tutto insomma.
sessualmente parlando lui non è mai stato molto attivo, abbiamo avuto molti problemi. Ho provato a parlargli ma non comprende i miei disagi ..
Non è un tipo passionale , prende molto poco l’iniziativa e il sesso, non lo attira più di tanto, se non lo sprono io lui ( come è già successo) potrebbe stare pure 3 settimane senza farlo .
Io lo amo molto e ho una fortissima attrazione per lui Tanto da sognarlo nei miei sogni erotici ( ma non nego di avere fatto apprezzamenti o su altri ragazzi, ma penso sia normale). Ma in linea di massimo i miei impulsi erotici sono sempre i soliti 3 attori dall’adolescenza.
Ho capito che a lui piacciono le ragazze provocanti, e sicure di se, mentre io sono una ragazza che non cura molto il vestiario( e non intendo che non mi vesto bene) perché sono molto insicura e lui questo me lo ha fatto notare spesso. Una volta mi ha detto che la mia insicurezza lo infastidiva e il fatto di considerarmi brutta lo avrebbe portato a ritenermi brutta..
Non so che fare con lui, lo amo ma mi si è spezzato qualcosa, sicuramente non mi aspettavo di essere nelle sue fantasie ma nemmeno nella sua testa ci fossero cosi tante ragazze normali e nemmeno irragiungibili, che rientrano tra i suoi gusti.
Lui preferisce queste ragazze perché sono reali, perché sono raggiungibili mentre una porno star o un porno è finto! Non gli trasmette la stessa cosa.
Io come faccio ad avere fiducia in lui? Lui dice che smetterà e che non gli interessa farlo sulle ragazze di Ig e che è una cosa che gli piace fare ma può smetterr.
Ha sempre pensato che non fosse irrispettoso nei miei confronti, ma ora dice che prova vergogna per quello che ha fatto e che non lo farà mai più.
Io credo molto poco a questo, perché è una sua fantasia, sono i suoi gusti e non può reprimerli perché ciò Fa solo male..
Non posso tornare con lui, non ci riesco, per me non sarebbe la stessa cosa sapere che qualunque ragazza potrebbe fargli scattare il pallino in testa e masturbarsi su di lei. E ripeto, sono tante..
Tuttavia ho bisogno che qualcuno mi aiuti a capire perché sto impazzendo.
È stata una scoperta terribile, peraltro ammessa da lui..
grazie mille per l aiuto e l attenzione
Lo sbaglio più grande che potessi fare
Ho bisogno di parlare con qualcuno, di raccontare dello sbaglio più grande che potessi fare. Da quel momento sono crollate tutte le mie certezze e non sono più quella di una volta. Io e lui niente in comune, a parte il fatto di essere entrambi sposati, il tipo d'uomo che non avrei mai guardato in vita mia, più giovane di me, educazioni diverse, su di lui tante chiacchiere, non particolarmente bello. Tre anni fa inizia a tempestarmi di messaggi e telefonate, mi racconta di quanto sia stato infedele nella sua vita, ma che io sono il suo ideale di donna. Ed ecco che ci casco, io che non avevo mai tradito nessuno in vita mia, io con la mia vita piena e appagante, finisco tra le sue braccia e nel suo letto. Da allora non dormo più, mangio il tanto che basta per nutrirmi, non ho il coraggio di guardare negli occhi né mio marito, né i miei figli o i miei amici, che continuano a considerarmi ancora una delle migliori persone che conoscono. E tutto questo per chi? Per qualcuno con il quale non ci sarà mai un futuro, che sono certa continui a passare da una donna all'altra e che riesce a vivere la sua vita senza un rimorso, nè un minimo pentimento.Lui continua a dirmi che mi ama, che sono quanto di meglio gli è capitato nella vita ed io continuo a non credergli e non ho paura a dirglielo. Ora è un po' che non ci sentiamo, ma so che non è finita, anche se è la cosa che vorrei di più al mondo. Non riesco a perdonarmi di essermi distrutta la vita per un uomo che ha fatto delle bugie il suo pane quotidiano. Chiedo come posso ritornare in me, essere la persona tranquilla e sicura che ero una volta, ritrovare i miei interessi e la voglia di andare avanti.
7 risposte - LeggiInnamorato o Affezionato??
Salve sono una ragazza di 19 anni.
Due anni anni fa ho intrapreso una relazione con un ragazzo un anno più grande di me, abbiamo caratteri molto diversi in quanto io molto solare e estroversa, lui introverso e spesso lento nel prendere qualsiasi tipo di decisione.
Non per niente si dice che gli opposti si attraggono.
Inizialmente la nostra relazione andava bene lui era molto preso da me, ma dopo i primi 8 mesi il nostro rapporto è cambiato un po per la tensione degli esami di maturità un po per il futuro che ci aspettava a settembre e un po anche per abitudine. Penso che lui si fosse stancato di stare con me, io avendo visto il cambiamento specialmente da parte sua ho cominciato a pressarlo chiedendogli spiegazioni e rimproverandolo che quello non era modo di comportarsi in una relazione pur sapendo che non era il modo giusto, perchè forse così non lasciavo che le cose andassero naturalmente senza pressioni. Ero più concentrata a pensare come si doveva comportare lui come ''mio fidanzato'' e non a cercare di capirlo lasciandolo libero nelle sue scelte. A settembre io mi sono iscritta all'università e lui preso dall'indecisione di cosa fare del suo futuro, ha deciso di prendere un anno sabbatico andando all'estero come ''ragazzo alla pari''. Non l'ho presa bene, ne sono rimasta delusa perchè mi aspettavo che non potesse stare lontano da me così come io anche se solo dopo un anno non immaginavo di stare lontana da lui. Penso che lui abbia preso questa decisione un po anche per staccarsi da me, per non sentirsi più pressato ed influenzato. Prima di partire mi ha tranquillizzata molto e con le parole è riuscito a tenermi buona fino a dicembre anche se la mia gelosia per le sue amicizie e uscite era alle stelle! Dopo qualche mese abbiamo litigato perchè mi sentivo spesso trascurata ed infatti dopo poco ho scoperto che mi ha tradita, me l'ha confermato e mi ha detto che era meglio non sentirci più per un po me l'ha confermato perchè non voleva farmi del male,dopo circa un mese io ho cominciato a frequemtare altri ragazzi senza però intraprendere nessuna relazione,e finalmente mi sentivo libera, da dubbi incertezze e seghe mentali. fin quando lui ha cominciato a farsi risentire, e delle banali chiamate e messaggini, sono serviti a lui per avermi ancora nella sua vita, e questa storia è andata avanti per circa 4 mesi, 1 settimana fa sono scesa nel mio paese, e dopo qualche giorno è sceso anche lui, mi ha chiesto di incontrarlo, ho accettato, anche perchè i nostri litigi sono avvenuti attraverso i messaggi, perchè stando all'estero non abbiamo potuto dialogare di presenza, quando ci siamo visti ha continuato a dire che è connfuso per il futuro e che sarebbe disposto a rimettersi con me, ma ha paura per settembre che mi possa deludere nuovamente a causa di una nuova lontananza, che devo fare??? come mi posso comportare??
Marito che guarda donne nude su internet
Salve, sono una ragazza di 22 anni sposata da tre con due bimbe. Io e mio marito ci siamo sposati dopo una bella storia d'amore ma ora penso di non provare più lo stesso. Questo da quando ho scoperto che va a guardare donne nude e siti porno. Sono distrutta e mi sento morire anche perché ho partorito da quasi due mesi e odio il mio nuovo corpo dopo la gravidanza, ho l'autostima a terra e lui ha scelto il modo più doloroso per ferirmi.. guardando donne più belle e più magre di me. Non ho più fiducia in lui e non ce la faccio più a vivere in questo modo perché non è la prima volta che lo fa ma da sempre e io lo perdonavo. Ma questa volta è diverso, lo ha fatto in un momento delicato per me. Lui dice che mi ama ma chi davvero ama unapersona la rispetta. Io so che non ritornerò più come prima purtroppo e questa cosa mi sta uccidendo. Sono molto stanca e delusa, gentilmente cosa mi consiglierebbe di fare? Gli ho parlato molte volte di questa cosa e lui mi dice sempre ma tutti gli uomini lo fanno non c'è niente di male. Grazie tante attendo una sua risposta.
1 risposte - LeggiNon mi sento considerata abbastanza dal mio compagno
Buonasera, premetto che non mi sono mai sentita abbastanza nel corso della mia vita in vari ambiti e situazioni. Ho 33 anni, ma non sono contenta della mia situazione lavorativa, e questo mi pesa molto. Finalmente da circa 3 anni ho la relazione che avrei sempre voluto, un compagno che mi ascolta, mi sta vicino e mi ama. Ci siamo trovati talmente Bene Sión dall'inizio che abbiamo deciso di andare a convivere dopo qualche mese. Però alcune volte mi sento poco considerata, è come se non mi mettesse al primo posto, come se non fossi la prima a sapere quello che gli accadde.( Faccio un esempio: ha avuto una promozione sul lavoro e l'ha detto prima si suoi colleghi e poi l'ha comunicato a me). Lui mi sembra abbastanza indipendente nella storia io invece come al solito temo di fare lo stesso errore e di avere una dipendenza affettiva nei suoi confronti. Sto cercando di trovare un equilibrio in questo, e ritagliarmi i miei spazi. La nostra storia all'inizio ha avuto qualche problemino per la mia ossessione nei confronti della sua ex con cui ci è stato circa 4 anni. Non sopportavo il fatto che lavorassero insieme, che avessero ancora dei rapporti, che lui tenesse ancora le sue foto su social. Questo ci ha portato a ltigare parecchio, poi in parte l'ho accettato. Mi sono sentita un pò infantile a sollevare problematiche del genere. Non ho dubbi su quello che prova per me, ma alcune volte mi sento messa in secondo piano e questo mi fa soffrire. È come se per me la priorità fosse il Noi ma per lui no. Forse come la solito sono io a farmi troppe domande e paranoie. Il problema è che queste paronoie mi portano a stare male ed a risultare pesante nei confronti del mio compagno. Come posso comportarmi per evitare ciò ed avere un rapporto più equilibrato? Grazie
1 risposte - LeggiProblemi con mia figlia 13enne!
Il problema è mia figlia, tredicenne, che si sta comportando come se avesse diciotto anni, ma è una ragazzina, quindi è normale che faccia così, mica mi stupisco. L'anno scorso era molto più innocente e tranquilla, invece quest'anno (ha 13 e a giugno ne compie 14) è radicalmente cambiata e quasi non la riconosco più. Frequenta la terza media e ha già "scelto" il liceo classico come indirizzo, ma solo perché l'ho praticamente esortata, altrimenti avrebbe seguito le sue amiche... che hanno scelto un professionale. L'anno scorso era la studentessa migliore della sua classe e la sua media era 9.8, quindi, insomma, andava molto bene. Quest'anno proprio non ne vuole sapere di studiare. I suoi voti sono scesi moltissimo negli ultimi mesi e ha addirittura una media di 7.7, che per lei è molto bassa, considerando quella dello scorso anno. Sta peggiorando sempre di più. Esce continuamente, non ascolta me e il padre e addirittura sono venuta a sapere che a volte non entra a scuola. Assurdo.
Vorrei dei consigli su come agire.
Sta uscendo con un ragazzo di SEDICI ANNI, e già qui la vedevo negativa la cosa, dato che i ragazzini a quell'età hanno gli ormoni a mille...
Tutto sommato, non sembrava tanto male, inizialmente, ma ora sono venuta a sapere che FUMA. Questa cosa mi ha fatto andare su tutte le furie. E se costringesse la mia ragazza a fare queste cose?! Ad ogni modo, ritornando a mia figlia, queste sono le sue parole : << Te mi tratti sempre come se avessi cinque anni. Devi capire che sto crescendo. Voglio fare le mie esperienze, quindi togliti di mezzo e non privarmi di essere felice con qualcuno >>.
Ma che cavolo c'hanno in testa queste ragazzine?! Si credono tanto grandi e si atteggiano già da ventenni?! Ma io alla loro età non ero affatto così. Non dico che giocavo con le bambole a tredici anni, però non mi comportarvo come lei : risponde sempre sgarbatamente, esce senza permesso, ritorna a casa tardi, si veste in modo inadeguato per la sua età prendendo i vestiti della sorella più grande ( diciottenne), per non parlare del fatto che passi ore a truccarsi e sistemarsi i capelli allo specchio. È normale che indossi vestiti corti e decisamente inappropriati per la sua età?! Non può fare la 18enne quando ha solo 13 anni! Deve capire che è piccola e mi deve ascoltare. Per non parlare dell'ultima! Mi ha chiesto di fare un piercing alla lingua! Ma che stiamo scherzando?! A 13 anni?! Ma se lo può scordare proprio. Mi fa che tutte le sue amiche (ha amiche anche 15enni/16enni ce l'hanno e i genitori erano d'accordo). Dice che secondo lei le starebbe bene e che risalterebbe la sua personalità. Io le ho detto ripetutamente di no. Ha provato a convincere il padre che sembra abbastanza riluttante, fortunatamente. La cosa che mi preoccupa di più è quest'ultima. Ieri sera è tornata a casa che sembrava brilla. Le ho chiesto se avesse bevuto e lei faceva la creatina ignorandomi e scherzando con il fratello di 15 anni. Ho tre figli e con gli altri due non era mai successo. Solo lei mi sta dando problemi. Forse va bevendo con questo ragazzo con cui esce. Secondo me ha un influenza negativa su di lei. Quando il padre le ha chiesto se avesse bevuto lei sogghignava e a fine serata gli ha detto che è una rottura di... e poi se ne andata sbattendo la porta.
Come posso fare?
Cosa devo fare? Non voglio privarla di queste esperienze, però deve capire che c'è un'età per tutto e ho paura che si spinga troppo in là con questo sedicenne, che tra l'altro fuma.
Ansia da lavoro e voler stare a casa tutto il giorno.
Buongiorno a tutti,
Grazie innanzitutto per la possibilità che mi state dando di potermi fare ascoltare.
Ho cambiato lavoro da circa 2 mesi, ero molto entusiasta ma purtroppo ho beccato una responsabile che tratta tutti con i piedi, che non spiega le cose e che pretende che vengano fatte comunque bene e subito. So che questa persona parla male di me alle mie spalle. Tutte queste situazioni mi hanno portato a non vivere più serenamente. Mi sveglio con l'ansia e degli attacchi di panico tutte le mattine, non riesco più a riposare bene e non riesco a smettere di pensare a questi comportamenti anche fuori l'orario lavorativo, quindi ansia e malessere 24 ore al giorno, sensazioni che ovviamente di rimando rifletto alle persone a me vicine. Poiché rimurgino sempre non ci sto con la testa, sono sempre su un altro pianeta e non riesco a godermi le cose che più amavo. Del tempo con i miei genitori, con il mio ragazzo ecc ecc. Al mattino ed alla sera piango... A questo stato d'animo si è anche unito il voler stare tutto il giorno a casa, con mia madre, cosa che ovviamente non è possibile ma che è l'unica cosa che vorrei fare davvero. Ho dimenticato di dire che ho 23 anni e che forse questo voler stare con mia mamma non è normale. Cosa dovrei fare? Lasciare il lavoro? Ho paura di entrare in un circolo senza via d'uscita e di perdere salute e serenità definitivamente... Aspetto vostre risposte. Grazie, Simona.
Non riesco a capire se voglio avere un figlio
Buongiorno,
vi faccio questa domand dopo aver ricevuto la bella notizia da una carissima amica che mi ha detto di aspettare il suo secondo figlio. Nel momento in cui ho letto il messaggio e visto la foto del suo pancione in me si sono scatenate un sacco di emozioni positive e negative. La prima è stata felicità per lei, poi è nata la tristezza e ho chiesto a mio marito perchè secondo lui tutti fanno figli tranne noi?!... e mi è scesa una lacrima, poi mi sono chiesta se la reazione non fosse solo invidia, e mi sono sentita una pessima amica e adesso mi domando se questo figlio che stiamo cercando lo voglio veramente o no e allo stesso tempo mi chiedo se sto cercando di convincermi che non lo volgio per giustificare una eventuale fallimetno.
Insomma tanta confusione e ansia per una domanda a cui non so rispondere, come si capisce se si vuole avere un figlio o no?
Ho 33 anni e sono sposata con un uomo che amo e stimo, sono sicura che farebbe del suo meglio e sarebbe un buon padre così com'è un buon marito.
Forse non ho la stessa sicurezza per quello che riguarda me? E nel frattempo sento ticchettare l'orologio biologico.
Grazie per i vostri consigli
L'angoscia può scomparire improvvisamente?
Buongiorno,
mi chiamo Salvatore ed ho 32 anni, e voglio sottoporvi quanto mi è accaduto, cosa di cui francamente non riesco a spiegarmi.
Negli ultimi mesi ho sofferto di una forma molto grave di angoscia esistenziale che mi ha portato progressivamente ad acquisire una sempre maggiore insicurezza in me stesso e nelle mie capacità. A lungo andare questo stato di tensione emotiva mi ha provocato conati di vomito, rifiuto di interazioni umane, incapacità di uscire di casa se non per motivi essenziali, disattenzione, perdita di concentrazione, insonnia con attacchi di sonno diurno, alimentazione disordinata.
In un'occasione ho anche pensato di farla finita, però poi fortunatamente non ho messo in pratica questo progetto.
Da qualche giorno però, improvvisamente, questo stato angoscioso è scomparso: non ho più sintomi negativi, mi sento ottimista, non ho più il timore delle interazioni umane, e vedo le cose con una inaspettata sicurezza di me.
Concludo che in generale sono una persona introversa e molto sensibile soprattutto ai giudizi negativi.
Come si può spiegare quanto mi è accaduto? E devo preoccuparmi?
Ringrazio anticipatamente per la risposta, e porgo i miei più distinti saluti.
Alienazione dalla società che mi circonda: cosa dovrei fare?
Buonasera
Sono un ragazzo di 27 anni e sono un dipendente statale da circa 6 anni. Dal 2016 ho affrontato un percorso psicoterapeuta terminato alla fine del 2019, lavorando su numerose tematiche legate alla sfera lavorativa-personale. A causa di un trasferimento lavorativo, ho pensato di intraprendere un'ulteriore terapia ad inizio anno scorso con una nuova dottoressa, operando sempre sulle stesse tematiche. Da entrambi i dottori, sono riuscito a conseguire degli ottimi risultati in questi anni. Ho concluso l'ultimo rapporto terapeutico perché ho percepito una mancanza di supporto psicologico ed aiuto, da parte del mio medico, negli ultimi mesi. Tuttavia, da circa un anno (forse anche più), ho come la sensazione di essermi estraniato dalla società rispetto alla realtà in cui vivo: non riesco più a trovare interesse nelle vecchie attività di un tempo( cambiate perché sono cresciuto?), non trovo più interesse nell'avere una relazione con un'altra donna, come se avessi creato un sorta di mondo del tutto personale che va in contrasto con la realtà contemporanea in cui tutti viviamo. Date le mie limitate disponibilità economiche, vivo in una stanza all'interno di un appartamento da oltre due anni e questo, a mio parere, ha notevolmente influenzato questa mia sensazione di estraniazione dal mondo. Ho anche affrontato questa situazione con la mia dottoressa, senza però ottenere miglioramenti o delucidazioni al riguardo. Come dovrei affrontare questa situazione? Dovrei affrontare nuovamente un percorso psicologico-psicoterapeutico oppure di tipo sessuologico? Dopo oltre 4 anni di terapia vorrei trovare anche una mia autonomia personale, anche se sono disposto ad affrontare un altro (spero ultimo) percorso in modo da poter risolvere queste problematiche. Spero di essere stato più chiaro possibile e mi auguro di ricevere numerose risposte. Grazie mille e buona serata