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Non mi sento considerata abbastanza dal mio compagno
Buonasera, premetto che non mi sono mai sentita abbastanza nel corso della mia vita in vari ambiti e situazioni. Ho 33 anni, ma non sono contenta della mia situazione lavorativa, e questo mi pesa molto. Finalmente da circa 3 anni ho la relazione che avrei sempre voluto, un compagno che mi ascolta, mi sta vicino e mi ama. Ci siamo trovati talmente Bene Sión dall'inizio che abbiamo deciso di andare a convivere dopo qualche mese. Però alcune volte mi sento poco considerata, è come se non mi mettesse al primo posto, come se non fossi la prima a sapere quello che gli accadde.( Faccio un esempio: ha avuto una promozione sul lavoro e l'ha detto prima si suoi colleghi e poi l'ha comunicato a me). Lui mi sembra abbastanza indipendente nella storia io invece come al solito temo di fare lo stesso errore e di avere una dipendenza affettiva nei suoi confronti. Sto cercando di trovare un equilibrio in questo, e ritagliarmi i miei spazi. La nostra storia all'inizio ha avuto qualche problemino per la mia ossessione nei confronti della sua ex con cui ci è stato circa 4 anni. Non sopportavo il fatto che lavorassero insieme, che avessero ancora dei rapporti, che lui tenesse ancora le sue foto su social. Questo ci ha portato a ltigare parecchio, poi in parte l'ho accettato. Mi sono sentita un pò infantile a sollevare problematiche del genere. Non ho dubbi su quello che prova per me, ma alcune volte mi sento messa in secondo piano e questo mi fa soffrire. È come se per me la priorità fosse il Noi ma per lui no. Forse come la solito sono io a farmi troppe domande e paranoie. Il problema è che queste paronoie mi portano a stare male ed a risultare pesante nei confronti del mio compagno. Come posso comportarmi per evitare ciò ed avere un rapporto più equilibrato? Grazie
1 risposte - LeggiL'angoscia può scomparire improvvisamente?
Buongiorno,
mi chiamo Salvatore ed ho 32 anni, e voglio sottoporvi quanto mi è accaduto, cosa di cui francamente non riesco a spiegarmi.
Negli ultimi mesi ho sofferto di una forma molto grave di angoscia esistenziale che mi ha portato progressivamente ad acquisire una sempre maggiore insicurezza in me stesso e nelle mie capacità. A lungo andare questo stato di tensione emotiva mi ha provocato conati di vomito, rifiuto di interazioni umane, incapacità di uscire di casa se non per motivi essenziali, disattenzione, perdita di concentrazione, insonnia con attacchi di sonno diurno, alimentazione disordinata.
In un'occasione ho anche pensato di farla finita, però poi fortunatamente non ho messo in pratica questo progetto.
Da qualche giorno però, improvvisamente, questo stato angoscioso è scomparso: non ho più sintomi negativi, mi sento ottimista, non ho più il timore delle interazioni umane, e vedo le cose con una inaspettata sicurezza di me.
Concludo che in generale sono una persona introversa e molto sensibile soprattutto ai giudizi negativi.
Come si può spiegare quanto mi è accaduto? E devo preoccuparmi?
Ringrazio anticipatamente per la risposta, e porgo i miei più distinti saluti.
Ansia da lavoro e voler stare a casa tutto il giorno.
Buongiorno a tutti,
Grazie innanzitutto per la possibilità che mi state dando di potermi fare ascoltare.
Ho cambiato lavoro da circa 2 mesi, ero molto entusiasta ma purtroppo ho beccato una responsabile che tratta tutti con i piedi, che non spiega le cose e che pretende che vengano fatte comunque bene e subito. So che questa persona parla male di me alle mie spalle. Tutte queste situazioni mi hanno portato a non vivere più serenamente. Mi sveglio con l'ansia e degli attacchi di panico tutte le mattine, non riesco più a riposare bene e non riesco a smettere di pensare a questi comportamenti anche fuori l'orario lavorativo, quindi ansia e malessere 24 ore al giorno, sensazioni che ovviamente di rimando rifletto alle persone a me vicine. Poiché rimurgino sempre non ci sto con la testa, sono sempre su un altro pianeta e non riesco a godermi le cose che più amavo. Del tempo con i miei genitori, con il mio ragazzo ecc ecc. Al mattino ed alla sera piango... A questo stato d'animo si è anche unito il voler stare tutto il giorno a casa, con mia madre, cosa che ovviamente non è possibile ma che è l'unica cosa che vorrei fare davvero. Ho dimenticato di dire che ho 23 anni e che forse questo voler stare con mia mamma non è normale. Cosa dovrei fare? Lasciare il lavoro? Ho paura di entrare in un circolo senza via d'uscita e di perdere salute e serenità definitivamente... Aspetto vostre risposte. Grazie, Simona.
Problemi con mia figlia 13enne!
Il problema è mia figlia, tredicenne, che si sta comportando come se avesse diciotto anni, ma è una ragazzina, quindi è normale che faccia così, mica mi stupisco. L'anno scorso era molto più innocente e tranquilla, invece quest'anno (ha 13 e a giugno ne compie 14) è radicalmente cambiata e quasi non la riconosco più. Frequenta la terza media e ha già "scelto" il liceo classico come indirizzo, ma solo perché l'ho praticamente esortata, altrimenti avrebbe seguito le sue amiche... che hanno scelto un professionale. L'anno scorso era la studentessa migliore della sua classe e la sua media era 9.8, quindi, insomma, andava molto bene. Quest'anno proprio non ne vuole sapere di studiare. I suoi voti sono scesi moltissimo negli ultimi mesi e ha addirittura una media di 7.7, che per lei è molto bassa, considerando quella dello scorso anno. Sta peggiorando sempre di più. Esce continuamente, non ascolta me e il padre e addirittura sono venuta a sapere che a volte non entra a scuola. Assurdo.
Vorrei dei consigli su come agire.
Sta uscendo con un ragazzo di SEDICI ANNI, e già qui la vedevo negativa la cosa, dato che i ragazzini a quell'età hanno gli ormoni a mille...
Tutto sommato, non sembrava tanto male, inizialmente, ma ora sono venuta a sapere che FUMA. Questa cosa mi ha fatto andare su tutte le furie. E se costringesse la mia ragazza a fare queste cose?! Ad ogni modo, ritornando a mia figlia, queste sono le sue parole : << Te mi tratti sempre come se avessi cinque anni. Devi capire che sto crescendo. Voglio fare le mie esperienze, quindi togliti di mezzo e non privarmi di essere felice con qualcuno >>.
Ma che cavolo c'hanno in testa queste ragazzine?! Si credono tanto grandi e si atteggiano già da ventenni?! Ma io alla loro età non ero affatto così. Non dico che giocavo con le bambole a tredici anni, però non mi comportarvo come lei : risponde sempre sgarbatamente, esce senza permesso, ritorna a casa tardi, si veste in modo inadeguato per la sua età prendendo i vestiti della sorella più grande ( diciottenne), per non parlare del fatto che passi ore a truccarsi e sistemarsi i capelli allo specchio. È normale che indossi vestiti corti e decisamente inappropriati per la sua età?! Non può fare la 18enne quando ha solo 13 anni! Deve capire che è piccola e mi deve ascoltare. Per non parlare dell'ultima! Mi ha chiesto di fare un piercing alla lingua! Ma che stiamo scherzando?! A 13 anni?! Ma se lo può scordare proprio. Mi fa che tutte le sue amiche (ha amiche anche 15enni/16enni ce l'hanno e i genitori erano d'accordo). Dice che secondo lei le starebbe bene e che risalterebbe la sua personalità. Io le ho detto ripetutamente di no. Ha provato a convincere il padre che sembra abbastanza riluttante, fortunatamente. La cosa che mi preoccupa di più è quest'ultima. Ieri sera è tornata a casa che sembrava brilla. Le ho chiesto se avesse bevuto e lei faceva la creatina ignorandomi e scherzando con il fratello di 15 anni. Ho tre figli e con gli altri due non era mai successo. Solo lei mi sta dando problemi. Forse va bevendo con questo ragazzo con cui esce. Secondo me ha un influenza negativa su di lei. Quando il padre le ha chiesto se avesse bevuto lei sogghignava e a fine serata gli ha detto che è una rottura di... e poi se ne andata sbattendo la porta.
Come posso fare?
Cosa devo fare? Non voglio privarla di queste esperienze, però deve capire che c'è un'età per tutto e ho paura che si spinga troppo in là con questo sedicenne, che tra l'altro fuma.
Non riesco a capire se voglio avere un figlio
Buongiorno,
vi faccio questa domand dopo aver ricevuto la bella notizia da una carissima amica che mi ha detto di aspettare il suo secondo figlio. Nel momento in cui ho letto il messaggio e visto la foto del suo pancione in me si sono scatenate un sacco di emozioni positive e negative. La prima è stata felicità per lei, poi è nata la tristezza e ho chiesto a mio marito perchè secondo lui tutti fanno figli tranne noi?!... e mi è scesa una lacrima, poi mi sono chiesta se la reazione non fosse solo invidia, e mi sono sentita una pessima amica e adesso mi domando se questo figlio che stiamo cercando lo voglio veramente o no e allo stesso tempo mi chiedo se sto cercando di convincermi che non lo volgio per giustificare una eventuale fallimetno.
Insomma tanta confusione e ansia per una domanda a cui non so rispondere, come si capisce se si vuole avere un figlio o no?
Ho 33 anni e sono sposata con un uomo che amo e stimo, sono sicura che farebbe del suo meglio e sarebbe un buon padre così com'è un buon marito.
Forse non ho la stessa sicurezza per quello che riguarda me? E nel frattempo sento ticchettare l'orologio biologico.
Grazie per i vostri consigli
Ho una domanda strana ma non sto scherzando.
Salve, ho 35 anni e ho fatto una vita con dolori e stanchezza cronica. Il fatto è che da 2 anni ho scoperto a cosa è sono stati dovuti e finalmente ho recuperato quasi il pieno controllo del mio corpo e della mia vita. Ho sofferto tantissimo fin da piccolo ma ogni volta che andavo all'ospedale e mi dicevano che non avevo niente ho cominciato a credere che era tutto nella mia testa e mi autoconvincevo di non aver nessun dolore e che la stanchezza era una depressione. Non riuscivo a studiare, a fare attivita fisica e a relazionarmi in modo normale con amici e le ragazze. Sono riuscito lo stesso ad avere delle brevissime storie d'amore ma ho dovuto troncarle perche a letto i dolori erano troppo forti e avevo paura di riversare la mia rabbia repressa, dovuta ai dolori e la difficolta di ragionare lucidamente, verso il patner. Ho sempre dovuto vivere giorno per giorno cercando di pensare sempre in positivo anche se non c'era niente di esso nella mia vita. Adesso sto talmente bene che ho molto piu forza e animo di quando avevo 20 anni. A volte rido e penso che sia solo un sogno. Ma ultimamente mi accorgo di essere una persona completamente diversa e questo ieri mi ha fatto un po fatto paura. Migliorare me stesso per riuscire ad avere una vita normale è stato l'unico obiettivo da quando ne ho memoria ma con le mie continue sconfitte in ogni ambito, che erano cicliche, sapevo di non poterne più uscire. Adesso posso fare entrare delle persone nella mia vita senza aver paura di causargli dolore emotivo. Prima avevo i dolori che mi facevano da scudo e usavo questa situazione a mio vantaggio. Adesso ho un senso di gioia perchè ho scoperto che non sono mai stato stupido, pigro e depresso ma da una parte sono triste perchè potevo vivere una vita piena senza quei limiti. Sto migliorando ancora ma ho paura che più avanti possa avere degli effetti collaterali causati dalla mia precedente vita. Ha un senso il mio pensiero o mi sto fasciando la testa ancor prima di rompermela?
2 risposte - LeggiLa mia ragazza vieta di masturbarmi
Salve, volevo porvi una domanda che mi tormenta da tempo, è normale che la mia ragazza mi vieta di masturbarmi? Lei afferma che le da fastidio e non è corretto farlo guardando foto di altre donne, e per 11 mesi non mi sono masturbato avendo a volte rapporti di intimità con lei. Leggendo un articolo su internet stava scritto che è normale sfogarsi da soli con la masturbazione e anche facendolo davanti a una foto di una donna, non è fonte di tradimento poiché non ha niente a che vedere con l'amore che si prova con il proprio partner e ,dopo aver letto questo, mi sono masturbato e poi a distanza di una settimana lo fatto di nuovo e di nuovo ancora dopo 10 giorni. Potresti aiutarmi in tutto ciò facendo chiarezza su questo problema e quale sarebbe la cosa migliore da fare per entrambi? Grazie anticipatamente per le risposte, cordiali saluti.
6 risposte - LeggiLui non ha mai voglia di fare l'amore
Ho una grave problema e ho veramente bisogno un aiuto e opinione. Sono una ragazza di 27 anni, mio ragazzo ha 30. Stiamo insieme da 1 anno e mezzo, da 1 anno che viviamo anche insieme. Con lui mi sentivo fortunata, ero molto felice di aver trovato. Ci amiamo tanto. Ma da circa 9 mesi abbiamo dei problemi nel rapporto sessuale. Ora lo spiego. La problema essenziale ,che lui non ha mai voglia di fare l'amore. Mai viene a provare con me,non parla di sesso, sono sempre io che vado da lui e cerco di fare l'amore ecc. Ho provato parlare con lui con calma, per capire cose c'e che non va. Ma mi rifiuta sempre, dice che ha sonno e stressato..( Lavora come informatico a Vodafone.) Lui che un uomo, mai prende la iniziativa. Io in questi mesi mi sentivo indesiderata, frustrata di questa cosa. Perchè spesso capita, che facciamo sesso solo 1 volta al mese.( se io vado da lui e cerco di fare l'amore) penso che è molto triste, visto che siamo una giovane coppia, innamorati e da poco tempo insieme. Poi 1 mese fa quando lui era fuori con il cane io ho guardato il suo cellulare. Solo perchè mi sentivo da mesi davvero male e dovevo sapere la verità, quindi anche se non era la cosa giusta guardare il suo cellulare io ho guardato per capire. E sono rimasta sconvolta..Ho trovato nella cronologia diversi siti di porno e siti incontri per sesso. Non incontri normale,incontri erotico dove uno può chiamare le donne per fare sesso ...almeno 70 pagine ho trovato. sono rimasta shoccata. nel mio cuore sentivo un buco, che lo sento ancora..ho perso la serenità. Appena tornato lui con il cane ho subito fatto vedere i siti che ho trovato e lui ha detto che lui solo ha guardato per curiosità. Voleva solo capire se con i siti si eccita. Ma ha detto di no. Per questo non riesce fare l'amore con me. Ora ha paura che ci lasciamo. Ha detto che vuole cambiare e dispiace tanto. Ma mi ha detto anche che una cosa grave, che lui praticamente guarda questi siti di nascosto anche al lavoro. Mi sono rimasta male, male ,male. Non ho parola. Io con lui volevo fare un futuro, anche figli,eravamo sempre cosi felici. Invece lui ogni sera che ha tornato dal lavoro, mi ha mentito per mesi!!! Diceva che tutto ok, lui mi ama ma non pensa il sesso perchè stanco. Anche quando siamo andati a vacanza per 1 settimana lui non voleva fare sesso. non mi tocca, non mi bacia con la passione totalmente freddo e indifferente. ...mi sento malissimo. lo amo ancora e mi sento delusa. tutte miei amiche dicono di lasciare lui adesso.dicono che è malato e non va bene per me, la mia testa lo sa che hanno ragione, ma il mio cuore fa male ...forse devo fare cosi. anche se lo amo,ma che futuro possiamo avere con uno che mi ha solo mentito che ha questa malattia?? cosa posso fare ora...Grazie mille, spero che qualcuno mi può aiutare , ci tengo tanto. Mi serve un aiuto da una professionista. Grazie davvero
Cordiali saluti
Lucia
si può amare senza essere innamorati?
Gentili Dottori
ho 23 anni, frequento un ragazzo da 6 mesi, forse i più belli di sempre. Entrambi all'inizio avevamo difficoltà a fidarci, a lasciarci andare e soprattutto nessuno dei due si era mai innamorato prima. Io ho avuto molti dubbi(non ero sicura di potermi innamorare ecc) ed ho provato diverse volte a mettere fine alla storia, ma lui, ogni volta, parlandomi per delle ore, è sempre riuscito a farmi superare questi blocchi. Ora mi fido di lui, sento di potergli parlare di qualsiasi cosa. Il problema è che lui si è innamorato e io no. Non provo le sensazioni che lui dice di provare. Non sappiamo cosa fare. Se penso di doverlo lasciare soffro molto, ho pianto per 2 giorni interi. Lui dice che se continua a stare con una persona che non prova niente col tempo gli passa e non vuole che la nostra storia diventi come le altre che ha avuto, quindi preferisce finirla qui. Poi ha detto che stare insieme pur non essendo innamorati vuol dire accontentarsi, e questo si può fare a 60 anni non a 20. A me lui piace molto, in ogni suo aspetto, penso sempre a lui e mi manca; non riesco a capire perchè non mi sia innamorata. A volte credo di amarlo, altre penso che ci lasceremo. Ho letto che se all'inizio non scatta la scintilla non ci si innamora più. È vero? Io mi vorrei innamorare almeno una volta nella vita, e vorrei farlo di lui. Vorrei fare la cosa giusta, ma non ho idea di quale sia.
Vi ringrazio in anticipo. Cordiali saluti.
Situazione complicata con mio figlio
Buongiorno, ho 45 anni e un figlio di 23 appena laureato e prosegue ancora con la magistrale. Appena maggiorenne se no anche poco prima gli ho detto che per le relazioni sessuali deve usare i preservativi, che deve stare attento alla compagnia perché ci sono tante malattie trasmissibili sessualmente, avere una ragazza stabile. Ho scoperto tre mesi fa che mio figlio aveva contattato online delle donne di facili costumi dicendo a loro che è timido e non ha esperienze, ieri ho scoperto ancora, cercando nel suo cellulare e risalendo al mese di giugno che ha fatto sesso con una donna matura (credo la mia età dopo il viso) che ha pure un bambino piccolo, anche sesso orale e a tre se ho capito bene anche con il compagno di lei. Mio figlio aveva rifiutato la proposta di penetrare anche lui. Quando si danno appuntamento viene suo marito, compagno che è e lo prende dal parcheggio. Lei fa sesso anche con altri ragazzi di età tra 21-25 anni. La situazione mi pare pericolosa perché mio figlio è studente, non lavora, non ha soldi, non viene con soldi estranei o altre cose comprate a casa per pensare che sia pagato, nei messaggi parlano anche di video mentre fanno sesso e io penso che questi qua lo fanno sentirsi bene per qualche mese per poi ricattarlo o obbligarlo a fare altre cose per loro. Ho paura di trovarlo morto sulla strada perché mi pare un circolo vizioso non solo una curiosità di momento. Lei lo incita con foto e messaggi e gli da appuntamento nella sua zona. Mio figlio non è mai stato una persona aperta anche se io sono stata sempre mamma amica e abbiamo fatto tutto per lui (io sono al secondo matrimonio, figlio è mio, ma mio marito l'ha sempre trattato e curato come fosse suo). Ultimamente e con mia sorpresa mi ha accusato che io l'ho obbligato a studiare che lui non vuole fare niente, secondo me starebbe tutto il giorno nel letto su questi gruppi di sesso, visto che va all'università e non fa nient'altro, fine settimana esce con gli amici, tutti maschi, ma a questo punto credo che va anche da quella li, anche in settimana quando mi dice che va a fare un giro con un amico. Non so come procedere, adesso e in vacanza, lontano da quella li, vorrei parlare con lui in modo chiaro e senza velli e appena gli prendo il cellulare contattare anche quella li e bloccarla. Ho paura che non cercherà mai una ragazza normale e non uscirà mai da questa situazione che pare gli piace abbastanza. La scorsa settimana si piangeva che ha un'afta enorme in bocca, che pensa lui sia per qualcosa che ha mangiato, ma lui non ha mai avuto le afte. Ho trovato preservativi nella sua camera, ma con sesso orale a lei non credo che può usarli. Cosa mi consiglia? Come abbordare questo problema? Vorrei farli fare tutti gli esami per le malattie sessualmente trasmissibili, gli metterò la localizzazione del cellulare e al massimo non avrà acceso alla macchina, non so cosa fare!
0 risposte - LeggiIl mio ragazzo si masturba
Salve, ho un problema e non riesco a togliermelo dalla testa. So che il mio ragazzo, come chiunque, si masturba.. Fino a poco tempo fa pensavo fosse una cosa che si fa solo da single e probabilmente sapere che non é così mi ha delusa, forse perché pensavo mi dicesse tutto e non é così. È diventata un ossessione per me perché mi da fastidio il pensiero che lui si ecciti guardando le attrici nei video porno. Se lo facesse pensando a me non mi farebbe stare male.. Il fatto é ma perché ci sto male? Come posso smettere di pensarci? Con lui ne ho parlato, mi ha tranquillizzata li per li ma poco dopo ho ricominciato a pensarci e la cosa mi logora.. Aiutatemi a capire.. Grazie.
3 risposte - LeggiPerché mia moglie ha bisogno di questa fantasia?
Buongiorno
Mia moglie ed io siamo sposati da 21 anni.
Io no ho 47 e lei 42, abbiamo due figli.
La nostra vita matrimoniale è tutt'ora serena, solo qualche litigio qua e là, i figli crescono e noi stiamo bene insieme.
Sul fronte del sesso ho un dubbio.
Qualche mese fa ho scoperto sul suo cellulare un'applicazione, un po' nascosta, che so essere usata per chattare, la cui presenza mi è parsa strana.
Voglio chiarire che non si è trattato di un controllo motivato da dubbi, mi ha chiesto di tentare di sistemare il suo cellulare in quanto crashava in continuazione.
Senza voler approfondire la questione informatica vi dirò che ho aperto questa app.
Ebbene ho contato una decina di contatti, tutti uomini intorno i 45 anni circa, con i quali scambia frasi molto spinte, erotiche ma anche estremamente "porno".
Dopo la prima gelata di sangue ho cercato di ragionare e pormi domande.
1) Se nascondesse una tresca non sarebbe così ingenua da darmi il suo cellulare rischiando di essere scoperta.
2) Se invece lo avesse fatto apposta per mettermi sotto il naso le mie corna non sapendo in quale altro modo fare?
3) Perché a questi uomini non menziona nessun problema di coppia col quale giustificare il suo comportamento? Perché nelle sue frasi parla solo di sesso spinto fine a sé stesso?
..... è così via.
Non riuscendo a trovare un senso logico apparente in nessuna ipotesi, in quanto non stiamo attraversando nessuna crisi matrimoniale, ho deciso di guardarla negli occhi e chiederle spiegazioni..... tra un misto di sgomento, rabbia e terrore di averla persa senza essermene neppure accorto.
Attimo di sguardi.... poi la spiegazione mi ha lasciato di stucco.
"Non ti sto tradendo... è una mia fantasia, solo una fantasia.... che non avevo il coraggio di dirti".
Una fantasia inconfessabile.
Ovvero si eccita a chattare con perfetti sconosciuti recitando la parte della moglie fedifraga.
Devo dire che, tornando indietro con la memoria, non ha mai cambiato abitudini, non si cura più di prima, non si chiude in bagno per chattare.... non fa tutte quelle cose tipiche dei traditori, tranne usare parecchio il cell.
Ha voluto dimostrarmi che non mi tradisce davvero.
Ha voluto che leggessi integralmente tutte le chat,
ho letto cose molto spinte, cose che facciamo io e lei, non sono un puritano bacchettone.
Ma leggere certe cose rivolte ad altri uomini mi ha turbato molto.
Però devo ammettere che in mezzo a tutte quelle frasi non ho letto nulla che indicasse un suo scontento nei miei confronti, anzi, mi ha più volte descritto come passionale, ma che nonostante questo lei aveva bisogno di tradirmi comunque per dare sfogo alla “troia” che è in lei ( parole scritte da lei).
Ma alle insistense di questi uomini per incontrarla, lei rispondeva sempre con frasi indefinite che lasciavano in sospeso il discorso, senza dire di no e senza dire di si.
Ad un paio di questi, i più insistenti, mesi fa ha scritto che io l'avevo sorpresa e quindi doveva troncare.
È così è stato, vedendo la cronologia ho potuto constatare che con questi due non ha più scritto in effetti.
Insomma, tutto lascia intendere che non mi stia mentendo quando mi dice che è solo un gioco virtuale.
Ovvero che trovi eccitante recitare la parte della fedifraga ma senza esserlo davvero.
Ma adesso mi ritrovo in una condizione stanissima:
Mia moglie vorrebbe il mio benestare per continuare a chattare recitando un ruolo che la eccita e alimenta le sue fantasie virtuali, sostiene inoltre che tale pratica la “accende” e proprio per questo a letto è molto calda con me.
Io mi ritrovo a 47 anni a dover fare i conti con dubbi sulla sua onestà, anche se sembrerebbe tutto vero, ma la gelosia è irrazionale.
Insomma... ho diversi elementi per crederle ma mi sento agitato, come posso non temere che prima o poi tutte queste chat le facciano fare la sciocchezza?
Temp che impedirglielo faccia solo danno.
Grazie mille
Non mi sento considerata abbastanza dal mio compagno
Buonasera, premetto che non mi sono mai sentita abbastanza nel corso della mia vita in vari ambiti e situazioni. Ho 33 anni, ma non sono contenta della mia situazione lavorativa, e questo mi pesa molto. Finalmente da circa 3 anni ho la relazione che avrei sempre voluto, un compagno che mi ascolta, mi sta vicino e mi ama. Ci siamo trovati talmente Bene Sión dall'inizio che abbiamo deciso di andare a convivere dopo qualche mese. Però alcune volte mi sento poco considerata, è come se non mi mettesse al primo posto, come se non fossi la prima a sapere quello che gli accadde.( Faccio un esempio: ha avuto una promozione sul lavoro e l'ha detto prima si suoi colleghi e poi l'ha comunicato a me). Lui mi sembra abbastanza indipendente nella storia io invece come al solito temo di fare lo stesso errore e di avere una dipendenza affettiva nei suoi confronti. Sto cercando di trovare un equilibrio in questo, e ritagliarmi i miei spazi. La nostra storia all'inizio ha avuto qualche problemino per la mia ossessione nei confronti della sua ex con cui ci è stato circa 4 anni. Non sopportavo il fatto che lavorassero insieme, che avessero ancora dei rapporti, che lui tenesse ancora le sue foto su social. Questo ci ha portato a ltigare parecchio, poi in parte l'ho accettato. Mi sono sentita un pò infantile a sollevare problematiche del genere. Non ho dubbi su quello che prova per me, ma alcune volte mi sento messa in secondo piano e questo mi fa soffrire. È come se per me la priorità fosse il Noi ma per lui no. Forse come la solito sono io a farmi troppe domande e paranoie. Il problema è che queste paronoie mi portano a stare male ed a risultare pesante nei confronti del mio compagno. Come posso comportarmi per evitare ciò ed avere un rapporto più equilibrato? Grazie
1 risposte - LeggiProblemi con mia figlia 13enne!
Il problema è mia figlia, tredicenne, che si sta comportando come se avesse diciotto anni, ma è una ragazzina, quindi è normale che faccia così, mica mi stupisco. L'anno scorso era molto più innocente e tranquilla, invece quest'anno (ha 13 e a giugno ne compie 14) è radicalmente cambiata e quasi non la riconosco più. Frequenta la terza media e ha già "scelto" il liceo classico come indirizzo, ma solo perché l'ho praticamente esortata, altrimenti avrebbe seguito le sue amiche... che hanno scelto un professionale. L'anno scorso era la studentessa migliore della sua classe e la sua media era 9.8, quindi, insomma, andava molto bene. Quest'anno proprio non ne vuole sapere di studiare. I suoi voti sono scesi moltissimo negli ultimi mesi e ha addirittura una media di 7.7, che per lei è molto bassa, considerando quella dello scorso anno. Sta peggiorando sempre di più. Esce continuamente, non ascolta me e il padre e addirittura sono venuta a sapere che a volte non entra a scuola. Assurdo.
Vorrei dei consigli su come agire.
Sta uscendo con un ragazzo di SEDICI ANNI, e già qui la vedevo negativa la cosa, dato che i ragazzini a quell'età hanno gli ormoni a mille...
Tutto sommato, non sembrava tanto male, inizialmente, ma ora sono venuta a sapere che FUMA. Questa cosa mi ha fatto andare su tutte le furie. E se costringesse la mia ragazza a fare queste cose?! Ad ogni modo, ritornando a mia figlia, queste sono le sue parole : << Te mi tratti sempre come se avessi cinque anni. Devi capire che sto crescendo. Voglio fare le mie esperienze, quindi togliti di mezzo e non privarmi di essere felice con qualcuno >>.
Ma che cavolo c'hanno in testa queste ragazzine?! Si credono tanto grandi e si atteggiano già da ventenni?! Ma io alla loro età non ero affatto così. Non dico che giocavo con le bambole a tredici anni, però non mi comportarvo come lei : risponde sempre sgarbatamente, esce senza permesso, ritorna a casa tardi, si veste in modo inadeguato per la sua età prendendo i vestiti della sorella più grande ( diciottenne), per non parlare del fatto che passi ore a truccarsi e sistemarsi i capelli allo specchio. È normale che indossi vestiti corti e decisamente inappropriati per la sua età?! Non può fare la 18enne quando ha solo 13 anni! Deve capire che è piccola e mi deve ascoltare. Per non parlare dell'ultima! Mi ha chiesto di fare un piercing alla lingua! Ma che stiamo scherzando?! A 13 anni?! Ma se lo può scordare proprio. Mi fa che tutte le sue amiche (ha amiche anche 15enni/16enni ce l'hanno e i genitori erano d'accordo). Dice che secondo lei le starebbe bene e che risalterebbe la sua personalità. Io le ho detto ripetutamente di no. Ha provato a convincere il padre che sembra abbastanza riluttante, fortunatamente. La cosa che mi preoccupa di più è quest'ultima. Ieri sera è tornata a casa che sembrava brilla. Le ho chiesto se avesse bevuto e lei faceva la creatina ignorandomi e scherzando con il fratello di 15 anni. Ho tre figli e con gli altri due non era mai successo. Solo lei mi sta dando problemi. Forse va bevendo con questo ragazzo con cui esce. Secondo me ha un influenza negativa su di lei. Quando il padre le ha chiesto se avesse bevuto lei sogghignava e a fine serata gli ha detto che è una rottura di... e poi se ne andata sbattendo la porta.
Come posso fare?
Cosa devo fare? Non voglio privarla di queste esperienze, però deve capire che c'è un'età per tutto e ho paura che si spinga troppo in là con questo sedicenne, che tra l'altro fuma.
Ansia da lavoro e voler stare a casa tutto il giorno.
Buongiorno a tutti,
Grazie innanzitutto per la possibilità che mi state dando di potermi fare ascoltare.
Ho cambiato lavoro da circa 2 mesi, ero molto entusiasta ma purtroppo ho beccato una responsabile che tratta tutti con i piedi, che non spiega le cose e che pretende che vengano fatte comunque bene e subito. So che questa persona parla male di me alle mie spalle. Tutte queste situazioni mi hanno portato a non vivere più serenamente. Mi sveglio con l'ansia e degli attacchi di panico tutte le mattine, non riesco più a riposare bene e non riesco a smettere di pensare a questi comportamenti anche fuori l'orario lavorativo, quindi ansia e malessere 24 ore al giorno, sensazioni che ovviamente di rimando rifletto alle persone a me vicine. Poiché rimurgino sempre non ci sto con la testa, sono sempre su un altro pianeta e non riesco a godermi le cose che più amavo. Del tempo con i miei genitori, con il mio ragazzo ecc ecc. Al mattino ed alla sera piango... A questo stato d'animo si è anche unito il voler stare tutto il giorno a casa, con mia madre, cosa che ovviamente non è possibile ma che è l'unica cosa che vorrei fare davvero. Ho dimenticato di dire che ho 23 anni e che forse questo voler stare con mia mamma non è normale. Cosa dovrei fare? Lasciare il lavoro? Ho paura di entrare in un circolo senza via d'uscita e di perdere salute e serenità definitivamente... Aspetto vostre risposte. Grazie, Simona.
Non riesco a capire se voglio avere un figlio
Buongiorno,
vi faccio questa domand dopo aver ricevuto la bella notizia da una carissima amica che mi ha detto di aspettare il suo secondo figlio. Nel momento in cui ho letto il messaggio e visto la foto del suo pancione in me si sono scatenate un sacco di emozioni positive e negative. La prima è stata felicità per lei, poi è nata la tristezza e ho chiesto a mio marito perchè secondo lui tutti fanno figli tranne noi?!... e mi è scesa una lacrima, poi mi sono chiesta se la reazione non fosse solo invidia, e mi sono sentita una pessima amica e adesso mi domando se questo figlio che stiamo cercando lo voglio veramente o no e allo stesso tempo mi chiedo se sto cercando di convincermi che non lo volgio per giustificare una eventuale fallimetno.
Insomma tanta confusione e ansia per una domanda a cui non so rispondere, come si capisce se si vuole avere un figlio o no?
Ho 33 anni e sono sposata con un uomo che amo e stimo, sono sicura che farebbe del suo meglio e sarebbe un buon padre così com'è un buon marito.
Forse non ho la stessa sicurezza per quello che riguarda me? E nel frattempo sento ticchettare l'orologio biologico.
Grazie per i vostri consigli
L'angoscia può scomparire improvvisamente?
Buongiorno,
mi chiamo Salvatore ed ho 32 anni, e voglio sottoporvi quanto mi è accaduto, cosa di cui francamente non riesco a spiegarmi.
Negli ultimi mesi ho sofferto di una forma molto grave di angoscia esistenziale che mi ha portato progressivamente ad acquisire una sempre maggiore insicurezza in me stesso e nelle mie capacità. A lungo andare questo stato di tensione emotiva mi ha provocato conati di vomito, rifiuto di interazioni umane, incapacità di uscire di casa se non per motivi essenziali, disattenzione, perdita di concentrazione, insonnia con attacchi di sonno diurno, alimentazione disordinata.
In un'occasione ho anche pensato di farla finita, però poi fortunatamente non ho messo in pratica questo progetto.
Da qualche giorno però, improvvisamente, questo stato angoscioso è scomparso: non ho più sintomi negativi, mi sento ottimista, non ho più il timore delle interazioni umane, e vedo le cose con una inaspettata sicurezza di me.
Concludo che in generale sono una persona introversa e molto sensibile soprattutto ai giudizi negativi.
Come si può spiegare quanto mi è accaduto? E devo preoccuparmi?
Ringrazio anticipatamente per la risposta, e porgo i miei più distinti saluti.
Alienazione dalla società che mi circonda: cosa dovrei fare?
Buonasera
Sono un ragazzo di 27 anni e sono un dipendente statale da circa 6 anni. Dal 2016 ho affrontato un percorso psicoterapeuta terminato alla fine del 2019, lavorando su numerose tematiche legate alla sfera lavorativa-personale. A causa di un trasferimento lavorativo, ho pensato di intraprendere un'ulteriore terapia ad inizio anno scorso con una nuova dottoressa, operando sempre sulle stesse tematiche. Da entrambi i dottori, sono riuscito a conseguire degli ottimi risultati in questi anni. Ho concluso l'ultimo rapporto terapeutico perché ho percepito una mancanza di supporto psicologico ed aiuto, da parte del mio medico, negli ultimi mesi. Tuttavia, da circa un anno (forse anche più), ho come la sensazione di essermi estraniato dalla società rispetto alla realtà in cui vivo: non riesco più a trovare interesse nelle vecchie attività di un tempo( cambiate perché sono cresciuto?), non trovo più interesse nell'avere una relazione con un'altra donna, come se avessi creato un sorta di mondo del tutto personale che va in contrasto con la realtà contemporanea in cui tutti viviamo. Date le mie limitate disponibilità economiche, vivo in una stanza all'interno di un appartamento da oltre due anni e questo, a mio parere, ha notevolmente influenzato questa mia sensazione di estraniazione dal mondo. Ho anche affrontato questa situazione con la mia dottoressa, senza però ottenere miglioramenti o delucidazioni al riguardo. Come dovrei affrontare questa situazione? Dovrei affrontare nuovamente un percorso psicologico-psicoterapeutico oppure di tipo sessuologico? Dopo oltre 4 anni di terapia vorrei trovare anche una mia autonomia personale, anche se sono disposto ad affrontare un altro (spero ultimo) percorso in modo da poter risolvere queste problematiche. Spero di essere stato più chiaro possibile e mi auguro di ricevere numerose risposte. Grazie mille e buona serata