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Non mi sento considerata abbastanza dal mio compagno
Buonasera, premetto che non mi sono mai sentita abbastanza nel corso della mia vita in vari ambiti e situazioni. Ho 33 anni, ma non sono contenta della mia situazione lavorativa, e questo mi pesa molto. Finalmente da circa 3 anni ho la relazione che avrei sempre voluto, un compagno che mi ascolta, mi sta vicino e mi ama. Ci siamo trovati talmente Bene Sión dall'inizio che abbiamo deciso di andare a convivere dopo qualche mese. Però alcune volte mi sento poco considerata, è come se non mi mettesse al primo posto, come se non fossi la prima a sapere quello che gli accadde.( Faccio un esempio: ha avuto una promozione sul lavoro e l'ha detto prima si suoi colleghi e poi l'ha comunicato a me). Lui mi sembra abbastanza indipendente nella storia io invece come al solito temo di fare lo stesso errore e di avere una dipendenza affettiva nei suoi confronti. Sto cercando di trovare un equilibrio in questo, e ritagliarmi i miei spazi. La nostra storia all'inizio ha avuto qualche problemino per la mia ossessione nei confronti della sua ex con cui ci è stato circa 4 anni. Non sopportavo il fatto che lavorassero insieme, che avessero ancora dei rapporti, che lui tenesse ancora le sue foto su social. Questo ci ha portato a ltigare parecchio, poi in parte l'ho accettato. Mi sono sentita un pò infantile a sollevare problematiche del genere. Non ho dubbi su quello che prova per me, ma alcune volte mi sento messa in secondo piano e questo mi fa soffrire. È come se per me la priorità fosse il Noi ma per lui no. Forse come la solito sono io a farmi troppe domande e paranoie. Il problema è che queste paronoie mi portano a stare male ed a risultare pesante nei confronti del mio compagno. Come posso comportarmi per evitare ciò ed avere un rapporto più equilibrato? Grazie
1 risposte - LeggiL'angoscia può scomparire improvvisamente?
Buongiorno,
mi chiamo Salvatore ed ho 32 anni, e voglio sottoporvi quanto mi è accaduto, cosa di cui francamente non riesco a spiegarmi.
Negli ultimi mesi ho sofferto di una forma molto grave di angoscia esistenziale che mi ha portato progressivamente ad acquisire una sempre maggiore insicurezza in me stesso e nelle mie capacità. A lungo andare questo stato di tensione emotiva mi ha provocato conati di vomito, rifiuto di interazioni umane, incapacità di uscire di casa se non per motivi essenziali, disattenzione, perdita di concentrazione, insonnia con attacchi di sonno diurno, alimentazione disordinata.
In un'occasione ho anche pensato di farla finita, però poi fortunatamente non ho messo in pratica questo progetto.
Da qualche giorno però, improvvisamente, questo stato angoscioso è scomparso: non ho più sintomi negativi, mi sento ottimista, non ho più il timore delle interazioni umane, e vedo le cose con una inaspettata sicurezza di me.
Concludo che in generale sono una persona introversa e molto sensibile soprattutto ai giudizi negativi.
Come si può spiegare quanto mi è accaduto? E devo preoccuparmi?
Ringrazio anticipatamente per la risposta, e porgo i miei più distinti saluti.
Ansia da lavoro e voler stare a casa tutto il giorno.
Buongiorno a tutti,
Grazie innanzitutto per la possibilità che mi state dando di potermi fare ascoltare.
Ho cambiato lavoro da circa 2 mesi, ero molto entusiasta ma purtroppo ho beccato una responsabile che tratta tutti con i piedi, che non spiega le cose e che pretende che vengano fatte comunque bene e subito. So che questa persona parla male di me alle mie spalle. Tutte queste situazioni mi hanno portato a non vivere più serenamente. Mi sveglio con l'ansia e degli attacchi di panico tutte le mattine, non riesco più a riposare bene e non riesco a smettere di pensare a questi comportamenti anche fuori l'orario lavorativo, quindi ansia e malessere 24 ore al giorno, sensazioni che ovviamente di rimando rifletto alle persone a me vicine. Poiché rimurgino sempre non ci sto con la testa, sono sempre su un altro pianeta e non riesco a godermi le cose che più amavo. Del tempo con i miei genitori, con il mio ragazzo ecc ecc. Al mattino ed alla sera piango... A questo stato d'animo si è anche unito il voler stare tutto il giorno a casa, con mia madre, cosa che ovviamente non è possibile ma che è l'unica cosa che vorrei fare davvero. Ho dimenticato di dire che ho 23 anni e che forse questo voler stare con mia mamma non è normale. Cosa dovrei fare? Lasciare il lavoro? Ho paura di entrare in un circolo senza via d'uscita e di perdere salute e serenità definitivamente... Aspetto vostre risposte. Grazie, Simona.
Problemi con mia figlia 13enne!
Il problema è mia figlia, tredicenne, che si sta comportando come se avesse diciotto anni, ma è una ragazzina, quindi è normale che faccia così, mica mi stupisco. L'anno scorso era molto più innocente e tranquilla, invece quest'anno (ha 13 e a giugno ne compie 14) è radicalmente cambiata e quasi non la riconosco più. Frequenta la terza media e ha già "scelto" il liceo classico come indirizzo, ma solo perché l'ho praticamente esortata, altrimenti avrebbe seguito le sue amiche... che hanno scelto un professionale. L'anno scorso era la studentessa migliore della sua classe e la sua media era 9.8, quindi, insomma, andava molto bene. Quest'anno proprio non ne vuole sapere di studiare. I suoi voti sono scesi moltissimo negli ultimi mesi e ha addirittura una media di 7.7, che per lei è molto bassa, considerando quella dello scorso anno. Sta peggiorando sempre di più. Esce continuamente, non ascolta me e il padre e addirittura sono venuta a sapere che a volte non entra a scuola. Assurdo.
Vorrei dei consigli su come agire.
Sta uscendo con un ragazzo di SEDICI ANNI, e già qui la vedevo negativa la cosa, dato che i ragazzini a quell'età hanno gli ormoni a mille...
Tutto sommato, non sembrava tanto male, inizialmente, ma ora sono venuta a sapere che FUMA. Questa cosa mi ha fatto andare su tutte le furie. E se costringesse la mia ragazza a fare queste cose?! Ad ogni modo, ritornando a mia figlia, queste sono le sue parole : << Te mi tratti sempre come se avessi cinque anni. Devi capire che sto crescendo. Voglio fare le mie esperienze, quindi togliti di mezzo e non privarmi di essere felice con qualcuno >>.
Ma che cavolo c'hanno in testa queste ragazzine?! Si credono tanto grandi e si atteggiano già da ventenni?! Ma io alla loro età non ero affatto così. Non dico che giocavo con le bambole a tredici anni, però non mi comportarvo come lei : risponde sempre sgarbatamente, esce senza permesso, ritorna a casa tardi, si veste in modo inadeguato per la sua età prendendo i vestiti della sorella più grande ( diciottenne), per non parlare del fatto che passi ore a truccarsi e sistemarsi i capelli allo specchio. È normale che indossi vestiti corti e decisamente inappropriati per la sua età?! Non può fare la 18enne quando ha solo 13 anni! Deve capire che è piccola e mi deve ascoltare. Per non parlare dell'ultima! Mi ha chiesto di fare un piercing alla lingua! Ma che stiamo scherzando?! A 13 anni?! Ma se lo può scordare proprio. Mi fa che tutte le sue amiche (ha amiche anche 15enni/16enni ce l'hanno e i genitori erano d'accordo). Dice che secondo lei le starebbe bene e che risalterebbe la sua personalità. Io le ho detto ripetutamente di no. Ha provato a convincere il padre che sembra abbastanza riluttante, fortunatamente. La cosa che mi preoccupa di più è quest'ultima. Ieri sera è tornata a casa che sembrava brilla. Le ho chiesto se avesse bevuto e lei faceva la creatina ignorandomi e scherzando con il fratello di 15 anni. Ho tre figli e con gli altri due non era mai successo. Solo lei mi sta dando problemi. Forse va bevendo con questo ragazzo con cui esce. Secondo me ha un influenza negativa su di lei. Quando il padre le ha chiesto se avesse bevuto lei sogghignava e a fine serata gli ha detto che è una rottura di... e poi se ne andata sbattendo la porta.
Come posso fare?
Cosa devo fare? Non voglio privarla di queste esperienze, però deve capire che c'è un'età per tutto e ho paura che si spinga troppo in là con questo sedicenne, che tra l'altro fuma.
Non riesco a capire se voglio avere un figlio
Buongiorno,
vi faccio questa domand dopo aver ricevuto la bella notizia da una carissima amica che mi ha detto di aspettare il suo secondo figlio. Nel momento in cui ho letto il messaggio e visto la foto del suo pancione in me si sono scatenate un sacco di emozioni positive e negative. La prima è stata felicità per lei, poi è nata la tristezza e ho chiesto a mio marito perchè secondo lui tutti fanno figli tranne noi?!... e mi è scesa una lacrima, poi mi sono chiesta se la reazione non fosse solo invidia, e mi sono sentita una pessima amica e adesso mi domando se questo figlio che stiamo cercando lo voglio veramente o no e allo stesso tempo mi chiedo se sto cercando di convincermi che non lo volgio per giustificare una eventuale fallimetno.
Insomma tanta confusione e ansia per una domanda a cui non so rispondere, come si capisce se si vuole avere un figlio o no?
Ho 33 anni e sono sposata con un uomo che amo e stimo, sono sicura che farebbe del suo meglio e sarebbe un buon padre così com'è un buon marito.
Forse non ho la stessa sicurezza per quello che riguarda me? E nel frattempo sento ticchettare l'orologio biologico.
Grazie per i vostri consigli
Ho una domanda strana ma non sto scherzando.
Salve, ho 35 anni e ho fatto una vita con dolori e stanchezza cronica. Il fatto è che da 2 anni ho scoperto a cosa è sono stati dovuti e finalmente ho recuperato quasi il pieno controllo del mio corpo e della mia vita. Ho sofferto tantissimo fin da piccolo ma ogni volta che andavo all'ospedale e mi dicevano che non avevo niente ho cominciato a credere che era tutto nella mia testa e mi autoconvincevo di non aver nessun dolore e che la stanchezza era una depressione. Non riuscivo a studiare, a fare attivita fisica e a relazionarmi in modo normale con amici e le ragazze. Sono riuscito lo stesso ad avere delle brevissime storie d'amore ma ho dovuto troncarle perche a letto i dolori erano troppo forti e avevo paura di riversare la mia rabbia repressa, dovuta ai dolori e la difficolta di ragionare lucidamente, verso il patner. Ho sempre dovuto vivere giorno per giorno cercando di pensare sempre in positivo anche se non c'era niente di esso nella mia vita. Adesso sto talmente bene che ho molto piu forza e animo di quando avevo 20 anni. A volte rido e penso che sia solo un sogno. Ma ultimamente mi accorgo di essere una persona completamente diversa e questo ieri mi ha fatto un po fatto paura. Migliorare me stesso per riuscire ad avere una vita normale è stato l'unico obiettivo da quando ne ho memoria ma con le mie continue sconfitte in ogni ambito, che erano cicliche, sapevo di non poterne più uscire. Adesso posso fare entrare delle persone nella mia vita senza aver paura di causargli dolore emotivo. Prima avevo i dolori che mi facevano da scudo e usavo questa situazione a mio vantaggio. Adesso ho un senso di gioia perchè ho scoperto che non sono mai stato stupido, pigro e depresso ma da una parte sono triste perchè potevo vivere una vita piena senza quei limiti. Sto migliorando ancora ma ho paura che più avanti possa avere degli effetti collaterali causati dalla mia precedente vita. Ha un senso il mio pensiero o mi sto fasciando la testa ancor prima di rompermela?
2 risposte - LeggiIeri ho dato uno schiaffo al mio fidanzato
Ciao a tutti, sono una ragazza di 19 anni che vive in Germania da poco più di 3 anni. Mi sono trasferita da sola, senza nessuno quando è venuto a mancare mio fratello, e, nonostante mi manchi molto l'Italia, sto bene qui. Ho un ragazzo tedesco che mi tratta come una principessa, la sua famiglia mi adora e io e lui siamo sempre andati molto d'accordo. Stiamo insieme da 18 mesi. Ultimamente, diciamo negli ultimi 5 o 6 mesi, io ho sofferto molto per la mancanza di amici, dato che qui non sono riuscita a legare veramente con nessuno. Questo mi ha portato a diventare una persona insicura nei rapporti sociali e che passa molto tempo da sola mentre prima, in Italia, ero continuamente circondata da amici e amiche e non mi facevo mancare niente. Inoltre, mi mancano anche moltissimo i miei genitori, che vedo poche volte all'anno. La loro mancanza, quindi sapere che se capita qualcosa a loro o a me non ho loro a cui chiedere supporto immediato, mi sta distruggendo: sono diventata una persona ansiosa e violenta specialmente nei confronti del mio ragazzo. Spesso piango, sono triste, voglio stare da sola. Ieri gli ho dato uno forte schiaffo davanti ad alcuni "amici". Me ne sono pentita nello stesso istante e dopo aver strisciato per farmi perdonare abbiamo fatto pace. Ieri nelle lacrime l'ho pregato di lasciarmi perchè so che risuccederà di nuovo, io avrò un'altra delle mie scenate isteriche e lo ferirò di nuovo. A volte quando siamo in macchina do di matto semplicemente perchè non mi dice "grazie" o "per favore" e io vorrei essere trattata con rispetto (io ho avuto una educazione eccellente e sono una persona piuttosto educata e veramente poco rude). Quindi inizio ad urlargli nell'orecchio e sembro veramente una pazza isterica. Non so come reagire, mi sento una pezza, non ho forze. Sono una bella ragazza, non ho problemi di peso o di sicurezza in me stessa ma ulltimamente sto veramente dando di matto.. Sono anche claustrofobica in seguito ad una serata in discoteca dove sono rimasta bloccata tra la gente. Grazie mille, so che è molto lungo...
2 risposte - LeggiIl suo primo amore ritorna dopo 20 anni e noi siamo in crisi
Salve, sono una giovane donna di 31 anni che da 4 anni vive una stupenda relazione con un uomo di 37. Lui ha sempre detto che io sono l'amore della sua vita e per me è lo stesso. Ma ultimamente abbiamo un problema che mai mi sarei aspettata di avere. Lui ha avuto un'infanzia difficile, con una famiglia che non lo ha mai fatto sentire amato, mi ha raccontato che aveva pensato anche al suicidio se non fosse che la sua vicina di casa, la sua migliore amica lo aveva "salvato". Lei a suo dire gli era stata vicino e gli aveva fatto capire che nonostante tutto la vita valeva la pena di essere vissuta. Erano ragazzini, lui si era attaccato morbosamente a lei, ne era follemente innamorato. Lei però all'epoca lo riteneva solo un amico e lui non riusciva ad accettarlo. Ebbero un forte litigio per questo e lui decise di non vederla più. Dopo un anno lui si fece risentire ma lei gli manifestò di non voler più avere niente a che fare con lui. Lui ha rispettato la sua decisione ma ha continuato a pensare a lei per anni, non l'ha più contattata ma ha scoperto il suo blog e ogni tanto andava a vedere come se la passava, per anni come il peggior stalker, ha visto le foto del suo matrimonio, della sua bambina. Lui ha ovviamente avuto altre storie importanti, una convivenza di 10 anni e dopo alcune storie che non hanno avuto buon esito. 4 anni fa ha conosciuto me e a detta sua ha ricominciato a credere nell'amore, mi ha raccontato la storia della sua vecchia amica dicendomi che era da allora che non sentiva di amare così tanto e che gli stava ricapitando con me. Abbiamo passato 4 anni di grande amore. Poi, per esigenze lavorative si è iscritto a linkedin e la tentazione di vedere se la sua amica fosse sul portale è stata forte. Non sapeva ancora che linkedin l'avrebbe avvisata della sua visita tramite una notifica. Lei lo ha dunque contattato. Ovviamente lui me l'ha detto ma speravo che la cosa sarebbe morta lì, invece ha preso il numero di telefono del mio ragazzo (quello lavorativo) e l'ha chiamato e si sono rivisti un paio di volte. La prima volta lui me l'ha raccontato il giorno stesso ed era felice come non lo vedevo da tanto tempo. La cosa mi ha molto preoccupata, sapendo la sua ossessione per lei, e non sono riuscita ad essere felice per lui. Gli ho fatto il terzo grado, lui ci è rimasto molto male sostenendo che la sua felicità avrebbe dovuto rendere felice anche me, mentre io ero dispiaciuta nel vederlo così felice per un'altra. Poi ha tentato di tranquillizzarmi sul suo sentimento per lei dicendo che ormai per lui era la sorella che non aveva mai avuto, la persona a cui doveva "tutto" e che era in pace con il passato. Ma non sono riuscita a tranquillizzarmi, in seguito ho scoperto che aveva installato whatsapp sul telefono (lui ha sempre odiato whatsapp) legato a un numero secondario che non usava mai ed era spesso connesso e peraltro a me non scriveva quasi mai. Il week end scorso ho fatto dunque una cosa non molto carina: mentre era a fare la doccia gli ho sottratto il telefono e ho spiato tra i suoi messaggi. E lì mi sono sentita male. C'erano molti messaggi di lei, non c'erano segni di tradimento anzi lo chiamava "amico mio" ma i messaggi erano molto sopra le righe del tipo "dormo tra le tue braccia da quando mi hai aggiunta su linkedin", "non riesco a non pensarti", "anni fa non ero in grado di capire, ora capisco tante cose" "mi stai facendo sentire viva come non mi capitava da tanto tempo" "voglio abbandonarmi un po' alla follia" ecc... e inoltre ce n'era uno in particolare che parlava di una scelta importante che lui (il mio ragazzo) le stava dando la forza di affrontare, in seguito ho saputo che vorrebbe divorziare.... Io sono letteralmente impazzita di dolore ho fatto una scenata al mio ragazzo poi ho preso il numero e l'ho chiamata spiegandole che ero la fidanzata del suo amico e che avevo letto dei messaggi sopra le righe e che volevo delle spiegazioni. Lei mi ha risposto che lui era una persona importantissima del suo passato e che rivederlo dopo 20 anni le aveva dato delle forti emozioni e che questo spiegava i messaggi e che lui le aveva raccontato di me, che sapeva che lui mi amava e di stare tranquilla. Dopo che ho messo giù il telefono mi sono calmata ed eravamo entrambi più tranquilli, anche lui sembrava più sereno ma io non volevo che mi toccasse gli ho chiesto un po' di tempo per riprendermi. Improvvisamente l'ho visto diventare triste, non lo avevo mai visto così in 4 anni, sembrava disperato, non parlava più teneva lo sguardo basso sembrava in procinto di piangere... ho pensato fosse dispiaciuto per me perchè non mi facevo avvicinare ma poi mi è balzato in mente un dubbio atroce: "Stai male per lei? Ti ha scritto qualcosa per messaggio?". Dalla sua espressione ho capito che era così. Non stava male per me, lei gli aveva scritto che non voleva mettersi tra noi e di non contattarla più, lasciandolo disperato. Non so se lo ha fatto perchè davvero si sentisse in colpa o perchè la furbetta sapeva che così facendo lo avrebbe attirato a sè ancora di più diventando l'oggetto del desiderio sottratto, e io invece sarei passata per la strega cattiva e lui mi avrebbe odiata, cosa che poi è avvenuta. Vedendolo stare così male il giorno dopo mi sono offerta di scriverle o di parlarle per mitigare la situazione ma lui mi ha risposto che non c'era niente da fare "non pensiamoci più", mi ha detto. Tuttavia ha continuato a essere triste, non mi guardava in faccia e ogni tanto mi rispondeva in maniera brusca. Siamo tornati sull'argomento ed è venuto fuori che mi considerava responsabile della rottura, avevo rovinato tutto con la sua amica avevo distrutto l'idillio con quella chiamata, eppure io non mi sento di aver fatto nulla di male, volevo solo capire, mi sembra legittimo sono la sua fidanzata gli ho dedicato 4 anni della mia vita, ero veramente disperata avevo bisogno di essere rassicurata, le ho parlato in maniera educata, presentandomi spiegando che avevo letto determinati messaggi che mi avevano un po' allarmata, specificando che non ero contraria alla loro amicizia ma che volevo capire che tipi di sentimenti c'erano in ballo visti i toni "forti". Ma lui sostiene che non avrei dovuto farlo e mi incolpa di tutto, mi ha condannata perchè mi sono permessa di guardare sul suo cel mancandogli di rispetto (e per questo gli ho chiesto scusa). Mi ha detto inoltre che io e lei abbiamo un ruolo diverso e che io sono egoista e che non riesco ad accettare che lui possa voler bene a un'altra donna al di fuori di me, che deve per forza girare tutto intorno a me, che sono morbosa e maniaca del controllo. Io per conto mio ritengo che un tradimento possa esistere anche solo a livello mentale, se provi questi sentimenti così forti e intensi non è un'amicizia normale, gli ho fatto capire che quei messaggi erano "forti" e mi avevano ferita e che mi sembravano fuori luogo. Lui è arrivato a dirmi che "erano fatti loro" che non mi dovevo immischiare, che io mi sono "messa in mezzo" che se mi metto in mezzo "tra loro" posso solo uscirne sconfitta (e tutto per una persona che non vede da 20 anni e che di fatto non conosce neanche più!) che non ho capito quanto fosse importante per lui, che era stata la sua famiglia, che se era diventato una persona migliore lo doveva a lei ecc... Mi ha fatto sentire come se io fossi il terzo incomodo, l'"intrusa" mi ha detto che è un rapporto che io non posso capire e non potrò capirlo mai facendomi sentire inadeguata, e che se gli chiedo di non vederla più non lo amo. Mi ha fatto sentire come se valessi zero.Stava male per il rapporto con lei ma non aveva la minima paura di perdere me, dicendomi quelle cose, facendomi sentire così. Non ha tentato di risolvere rassicurandomi ma attaccandomi e facendomi passare per quella che non capisce e acuendo il mio sentimento di inadeguatezza e impotenza.Mi sono arrabbiata e ho tentato di aprirgli gli occhi, probabilmente sbagliando, dicendogli che stava rovinando un rapporto "vero", reale con me per un'illusione, un qualcosa che esiste solo nella sua testa, che è idealizzato, si sono visti solo due volte, non si vedevano da 20 anni, mi sembra che quest'ossessione non gli sia mai passata. Non è reale, io sono reale. Gli ho detto che una persona che tiene a davvero a lui e che è la sua famiglia non sparisce per vent'anni senza mai provare a cercarlo, l'avrebbe trovato, lui non l'ha contattata per rispettare il suo volere ma lei? Lei arriva dopo 20 anni tra capo e collo riempiendolo di frasi ad effetto proprio quando è in crisi con il marito, che famiglia è, come può essere speciale una persona che ti abbandona a sè stesso e si ripresenta dopo 20 anni perchè è in crisi, e poi appena succede qualcosa che non le sconfinfera ti dice "sai che c'è la tua ragazza mi ha disturbata non chiamare più!" creando ulteriori problemi tra di noi. Come può farmi soffrire per una persona del genere. Lui dice di essere cambiato grazie a lei, le dà meriti che non esistono, ho tentato di fargli capire che lui ha iniziato ad amare la vita non per merito suo ma perchè le persone che sono venute dopo gli hanno dimostrato che può essere amato e anche tanto, la sua prima ragazza che è stata con lui 10 anni e le altre persone che sono sempre state presenti gli hanno dato le conferme, non una persona che non solo non lo ha corrisposto ma è sparita per 20 anni. Gli ho detto che la sua famiglia sono io e che mi sta massacrando per un capriccio di lei. Ma non c'è stato verso. E pensare che bastava una frase per farmi stare tranquilla bastava che mi dicesse "Io ti amo, voglio te, solo te tu sei l'amore della mia vita, non ti lascerei mai neanche se lei venisse qui ora a dirmi che vuole me". Perchè è un po' questo il punto: sono l'amore della tua vita solo dal momento in cui non c'è un amore più grande a disposizione? Solo perchè lei è "ancora" occupata, sposata, e io cosa faccio aspetto in un angolo augurandomi che lei decida di non lasciare il marito perché se no sono spacciata? Quando gli ho fatto la domanda "Se lei adesso venisse qui e ti dicesse che vuole stare con te?" mi ha guardato con una faccia che era tutto un programma... la sua risposta è stata "E' una cosa impossibile" e quando gliel'ho ribadito ipotizzandolo per assurdo lui mi ha risposto "io sono fidanzato"... tradotto "devo rispettare un impegno" ... non ha risposto amo te, voglio te, "sono fidanzato" non è la stessa cosa! Quando gliel'ho fatto notare ha cambiato argomento. Non so cosa fare, lo amo, ora loro non si sentono più ma a me non basta che lui stia con me perchè non ha l'opportunità di stare con lei, io voglio essere l'amore della sua vita come lui lo è per me, non un surrogato. Quando provo a chiedergli se mi ama si scoccia, si arrabbia, dice che me l ha sempre dimostrato...Ieri mattina mi ha scritto: "sento una tristezza incommensurabile, x te, x noi. Sono sollevato che questo terribile week end sia finito. Non voglio mai più stare così male insieme. Mi dispiace tanto". In questi due giorni si è sforzato di essere normale con me ma ogni tanto mi ha risposto male. Io dal canto mio non so che fare, non so come comportarmi. Alcune volte penso che dovrei allontanarlo ma non so se sia la cosa giusta, ho paura di pentirmene, di spingerlo a ricontattarla e a buttarsi tra le sue braccia, ho paura di tante cose. Poi da una parte mi dico che forse allontanandomi lui possa resettare e rendersi conto che la sua famiglia sono io, che gli manco, che non c'è niente meglio della realtà. Ho bisogno di un consiglio, non so cosa fare.
1 risposte - LeggiRagazzo vergine- ragazza no
Buongiorno, sto frequentando un ragazzo di 28 anni che è ancora vergine io ho 22 anni e non sono piu vergine da 2 anni.Il ragazzo è molto timido e pure io (xò ci stiamo aprendo molto)vorrei essere pronta per quel momento... come faccio a farlo sciogliere? come mi devo comportare la prima volta a letto? devo prendere io il controllo o lui? in quale posizione è meglio partire per lui?
Domanda importante come posso togliere l'imbarazzo sia a me che a lui? grazie mille. baci
La mia migliore amica ha trovato un'altra?
Buonasera..sono arrivata a scrivere qui perché ho bisogno veramente di aiuto o di un consiglio ovviamente..io e la mia migliore amica siamo unite da tanto,ben 6 anni..durante il nostro bellissimo rapporto di vera amicizia abbiamo conosciuto altre persone ,uscito in gruppo e riso e divertito un sacco..il problema è che lei conosce un'altra ragazza da piu di 12 anni ( a me va benissimo perché e molto simpatica) l'unico problema che non e una mia impressione ma che invece lo notano in tanti e che la mia migliore amica passa 24 ore su 24 con lei..non mi dava fastidio all'inizio perche questa ragazza ha avuto dei problemi e la mia migliore amica ha cercato di aiutarla standole vicina..ma la cosa sta diventando vizio..non mi calcola per NIENTE e sta non stop con questa ragazza qua..e da anche l'impressione che si divertono un sacco e invece con me ultimamente non c'è stato niente di bello o divertente..a me fa tanto male questa cosa perche mi sento portare via un pezzo di me stessa...ho tanto bisogno della mia migliore amica perché sto passando un momento molto brutto della mia vita ma non sono neanche riuscita a raccontarlo per il semplice fatto che non e presente nella mia vita..se voglio incontrarla o uscire con lei devo prima ricordarle che esisto chi sono e devo chiederlo io invece lei con questa ragazza qua (che in passato avevano litigato e aveva anche sofferto)sembrano perfette sorelle..mi manca la mia migliore amica mi manca abbracciarla mi manca vederla ridere mi manca tutto..e ci ho provato anzi ho fatto di tutto ma niente..su ask si chiamano migliori amiche e io non so piu che fare..se io glielo chiedo lei dirà : "va be ma anche lei puo esserlo per me." SCUSAMI se per 6 anni mi sono illusa..non esiste una risposta del genere ..non so piu come fare ormai sembro un fazzoletto usato e tra poco buttato.aiutatemi per favore io sto molto male.
1 risposte - LeggiMi lascia perché è depresso
Dopo due anni di relazione da un giorno all'altro mi lascia dicendo di non sentire più un punto di riferimento così forte nel nostro rapporto, di non amarmi più come prima e di non sapere più cosa vuole dalla vita. Premetto che sono due anni che soffre di depressione, ha una storia familiare molto difficile e la sua famiglia è quasi totalmente assente. Dopo due mesi di separazione io l'ho ricontatto e abbiamo deciso di vederci, ci siamo visti 5 volte in due settimane e ci siamo sentiti tutti i giorni. La seconda volta che ci siamo visti mi ha baciata ma non ci siamo mai spinti oltre perché ho sempre frenato la cosa per paura di diventare sesso occasionale. Mi ha detto che sta bene insieme a me che è felice quando è con me. Ma sabato sera lui ci ha provato con troppa insistenza e allora io mi sono arrabbiata, lui ha detto che non voleva più vedermi perché non aveva senso, lui non può stare con nessuno perché non sta bene con se stesso, si sente una persona sbagliata, non sa cosa vuole dalla vita, non ha stimoli e niente lo rende felice fino in fondo. Il giorno dopo ci siamo rivisti, come se niente fosse siamo andati a fare la spesa insieme e poi ha fare una passeggiata, lui ha voluto prolungare il giro per parlare più a lungo insieme a me. Ho cercato di fargli sentire il mio appoggio e la mia vicinanza. Mi ha detto che non voleva farmi piangere e che ci saremmo sentiti per cenare insieme nei prossimi giorni. Sono così confusa, sono certa di renderlo felice....é possibile che la depressione lo renda apatico? Vuole allontanarsi da tutti i suoi affetti, vuole rinunciare a me per capire cosa vuole dalla vita e lui chi è veramente... Ma io non penso che lui lo voglia davvero... Dice di aver perso tutti i miei amici quando ha perso me e si sente solo. Alla fine la depressione non si combatte da soli, chiudendosi in se stessi e rinunciando a ciò che ci rende felici. Dice di non amarmi più, forse è confuso perché era convinto di lasciarmi quando l'ha fatto, ma ora io lo rendo felice e non riesce a capire se è solo un illusione..... Come devo comportarmi? Non voglio perderlo, voglio aiutarmi e farlo innamorare di me un altra volta.....
1 risposte - LeggiLa mia ragazza si masturba
Salve..non sapevo con chi parlarne e sono finito su questo sito, ultimamente ho un “problema” con la mia ragazza. Più che un vero problema con lei è con me stesso, io le ho detto che se per lei è giusto così non deve farsi problemi ed è una cosa che devo essere io ad accettare, la questione è che non riesco proprio. Siamo fidanzati a distanza, quindi le occasioni per incontrarci non sono molte, ogni 2-3 mesi. Mi ha svelato che ha iniziato a masturbarsi 5-6 mesi fa, e ci sono rimasto molto male, dato che credevo che io fossi “abbastanza” per la sua vita sessuale ma mi sbagliavo, oltretutto il fatto di averlo più scoperto che svelato direttamente da lei ha peggiorato le cose. Cerco di non pensarci e andare avanti, quando poi scopro nuovamente un’altra cosa, cioè che guarda video porno...categoria lesbian. Ho sempre creduto che quando si masturbasse, almeno, pensasse a me, esattamente come capita a me con lei, cosa che mi ha fatto rimanere abbastanza tranquillo, poi lei mi ha detto che si eccitava guardandoli e quindi...non lo so, questa cosa mi turba tantissimo, le ho detto anche tutto questo, come mi sentivo e tutti i miei pensieri al riguardo, compreso il fatto che se per lei è giusto non deve smettere per me. Vorrei parlarne di nuovo con lei, giusto per sfogare questo turbamento che ho, ma non mi sembra il caso di riaffrontare il discorso così a caso. Cosa devo pensare? Come potrei affrontare la cosa? Ci ho pensato e rimugginato sopra tantissimo tempo, ma non riesco comunque ad accettarla la cosa...grazie
2 risposte - LeggiNon mi sento considerata abbastanza dal mio compagno
Buonasera, premetto che non mi sono mai sentita abbastanza nel corso della mia vita in vari ambiti e situazioni. Ho 33 anni, ma non sono contenta della mia situazione lavorativa, e questo mi pesa molto. Finalmente da circa 3 anni ho la relazione che avrei sempre voluto, un compagno che mi ascolta, mi sta vicino e mi ama. Ci siamo trovati talmente Bene Sión dall'inizio che abbiamo deciso di andare a convivere dopo qualche mese. Però alcune volte mi sento poco considerata, è come se non mi mettesse al primo posto, come se non fossi la prima a sapere quello che gli accadde.( Faccio un esempio: ha avuto una promozione sul lavoro e l'ha detto prima si suoi colleghi e poi l'ha comunicato a me). Lui mi sembra abbastanza indipendente nella storia io invece come al solito temo di fare lo stesso errore e di avere una dipendenza affettiva nei suoi confronti. Sto cercando di trovare un equilibrio in questo, e ritagliarmi i miei spazi. La nostra storia all'inizio ha avuto qualche problemino per la mia ossessione nei confronti della sua ex con cui ci è stato circa 4 anni. Non sopportavo il fatto che lavorassero insieme, che avessero ancora dei rapporti, che lui tenesse ancora le sue foto su social. Questo ci ha portato a ltigare parecchio, poi in parte l'ho accettato. Mi sono sentita un pò infantile a sollevare problematiche del genere. Non ho dubbi su quello che prova per me, ma alcune volte mi sento messa in secondo piano e questo mi fa soffrire. È come se per me la priorità fosse il Noi ma per lui no. Forse come la solito sono io a farmi troppe domande e paranoie. Il problema è che queste paronoie mi portano a stare male ed a risultare pesante nei confronti del mio compagno. Come posso comportarmi per evitare ciò ed avere un rapporto più equilibrato? Grazie
1 risposte - LeggiProblemi con mia figlia 13enne!
Il problema è mia figlia, tredicenne, che si sta comportando come se avesse diciotto anni, ma è una ragazzina, quindi è normale che faccia così, mica mi stupisco. L'anno scorso era molto più innocente e tranquilla, invece quest'anno (ha 13 e a giugno ne compie 14) è radicalmente cambiata e quasi non la riconosco più. Frequenta la terza media e ha già "scelto" il liceo classico come indirizzo, ma solo perché l'ho praticamente esortata, altrimenti avrebbe seguito le sue amiche... che hanno scelto un professionale. L'anno scorso era la studentessa migliore della sua classe e la sua media era 9.8, quindi, insomma, andava molto bene. Quest'anno proprio non ne vuole sapere di studiare. I suoi voti sono scesi moltissimo negli ultimi mesi e ha addirittura una media di 7.7, che per lei è molto bassa, considerando quella dello scorso anno. Sta peggiorando sempre di più. Esce continuamente, non ascolta me e il padre e addirittura sono venuta a sapere che a volte non entra a scuola. Assurdo.
Vorrei dei consigli su come agire.
Sta uscendo con un ragazzo di SEDICI ANNI, e già qui la vedevo negativa la cosa, dato che i ragazzini a quell'età hanno gli ormoni a mille...
Tutto sommato, non sembrava tanto male, inizialmente, ma ora sono venuta a sapere che FUMA. Questa cosa mi ha fatto andare su tutte le furie. E se costringesse la mia ragazza a fare queste cose?! Ad ogni modo, ritornando a mia figlia, queste sono le sue parole : << Te mi tratti sempre come se avessi cinque anni. Devi capire che sto crescendo. Voglio fare le mie esperienze, quindi togliti di mezzo e non privarmi di essere felice con qualcuno >>.
Ma che cavolo c'hanno in testa queste ragazzine?! Si credono tanto grandi e si atteggiano già da ventenni?! Ma io alla loro età non ero affatto così. Non dico che giocavo con le bambole a tredici anni, però non mi comportarvo come lei : risponde sempre sgarbatamente, esce senza permesso, ritorna a casa tardi, si veste in modo inadeguato per la sua età prendendo i vestiti della sorella più grande ( diciottenne), per non parlare del fatto che passi ore a truccarsi e sistemarsi i capelli allo specchio. È normale che indossi vestiti corti e decisamente inappropriati per la sua età?! Non può fare la 18enne quando ha solo 13 anni! Deve capire che è piccola e mi deve ascoltare. Per non parlare dell'ultima! Mi ha chiesto di fare un piercing alla lingua! Ma che stiamo scherzando?! A 13 anni?! Ma se lo può scordare proprio. Mi fa che tutte le sue amiche (ha amiche anche 15enni/16enni ce l'hanno e i genitori erano d'accordo). Dice che secondo lei le starebbe bene e che risalterebbe la sua personalità. Io le ho detto ripetutamente di no. Ha provato a convincere il padre che sembra abbastanza riluttante, fortunatamente. La cosa che mi preoccupa di più è quest'ultima. Ieri sera è tornata a casa che sembrava brilla. Le ho chiesto se avesse bevuto e lei faceva la creatina ignorandomi e scherzando con il fratello di 15 anni. Ho tre figli e con gli altri due non era mai successo. Solo lei mi sta dando problemi. Forse va bevendo con questo ragazzo con cui esce. Secondo me ha un influenza negativa su di lei. Quando il padre le ha chiesto se avesse bevuto lei sogghignava e a fine serata gli ha detto che è una rottura di... e poi se ne andata sbattendo la porta.
Come posso fare?
Cosa devo fare? Non voglio privarla di queste esperienze, però deve capire che c'è un'età per tutto e ho paura che si spinga troppo in là con questo sedicenne, che tra l'altro fuma.
Ansia da lavoro e voler stare a casa tutto il giorno.
Buongiorno a tutti,
Grazie innanzitutto per la possibilità che mi state dando di potermi fare ascoltare.
Ho cambiato lavoro da circa 2 mesi, ero molto entusiasta ma purtroppo ho beccato una responsabile che tratta tutti con i piedi, che non spiega le cose e che pretende che vengano fatte comunque bene e subito. So che questa persona parla male di me alle mie spalle. Tutte queste situazioni mi hanno portato a non vivere più serenamente. Mi sveglio con l'ansia e degli attacchi di panico tutte le mattine, non riesco più a riposare bene e non riesco a smettere di pensare a questi comportamenti anche fuori l'orario lavorativo, quindi ansia e malessere 24 ore al giorno, sensazioni che ovviamente di rimando rifletto alle persone a me vicine. Poiché rimurgino sempre non ci sto con la testa, sono sempre su un altro pianeta e non riesco a godermi le cose che più amavo. Del tempo con i miei genitori, con il mio ragazzo ecc ecc. Al mattino ed alla sera piango... A questo stato d'animo si è anche unito il voler stare tutto il giorno a casa, con mia madre, cosa che ovviamente non è possibile ma che è l'unica cosa che vorrei fare davvero. Ho dimenticato di dire che ho 23 anni e che forse questo voler stare con mia mamma non è normale. Cosa dovrei fare? Lasciare il lavoro? Ho paura di entrare in un circolo senza via d'uscita e di perdere salute e serenità definitivamente... Aspetto vostre risposte. Grazie, Simona.
Non riesco a capire se voglio avere un figlio
Buongiorno,
vi faccio questa domand dopo aver ricevuto la bella notizia da una carissima amica che mi ha detto di aspettare il suo secondo figlio. Nel momento in cui ho letto il messaggio e visto la foto del suo pancione in me si sono scatenate un sacco di emozioni positive e negative. La prima è stata felicità per lei, poi è nata la tristezza e ho chiesto a mio marito perchè secondo lui tutti fanno figli tranne noi?!... e mi è scesa una lacrima, poi mi sono chiesta se la reazione non fosse solo invidia, e mi sono sentita una pessima amica e adesso mi domando se questo figlio che stiamo cercando lo voglio veramente o no e allo stesso tempo mi chiedo se sto cercando di convincermi che non lo volgio per giustificare una eventuale fallimetno.
Insomma tanta confusione e ansia per una domanda a cui non so rispondere, come si capisce se si vuole avere un figlio o no?
Ho 33 anni e sono sposata con un uomo che amo e stimo, sono sicura che farebbe del suo meglio e sarebbe un buon padre così com'è un buon marito.
Forse non ho la stessa sicurezza per quello che riguarda me? E nel frattempo sento ticchettare l'orologio biologico.
Grazie per i vostri consigli
L'angoscia può scomparire improvvisamente?
Buongiorno,
mi chiamo Salvatore ed ho 32 anni, e voglio sottoporvi quanto mi è accaduto, cosa di cui francamente non riesco a spiegarmi.
Negli ultimi mesi ho sofferto di una forma molto grave di angoscia esistenziale che mi ha portato progressivamente ad acquisire una sempre maggiore insicurezza in me stesso e nelle mie capacità. A lungo andare questo stato di tensione emotiva mi ha provocato conati di vomito, rifiuto di interazioni umane, incapacità di uscire di casa se non per motivi essenziali, disattenzione, perdita di concentrazione, insonnia con attacchi di sonno diurno, alimentazione disordinata.
In un'occasione ho anche pensato di farla finita, però poi fortunatamente non ho messo in pratica questo progetto.
Da qualche giorno però, improvvisamente, questo stato angoscioso è scomparso: non ho più sintomi negativi, mi sento ottimista, non ho più il timore delle interazioni umane, e vedo le cose con una inaspettata sicurezza di me.
Concludo che in generale sono una persona introversa e molto sensibile soprattutto ai giudizi negativi.
Come si può spiegare quanto mi è accaduto? E devo preoccuparmi?
Ringrazio anticipatamente per la risposta, e porgo i miei più distinti saluti.
Alienazione dalla società che mi circonda: cosa dovrei fare?
Buonasera
Sono un ragazzo di 27 anni e sono un dipendente statale da circa 6 anni. Dal 2016 ho affrontato un percorso psicoterapeuta terminato alla fine del 2019, lavorando su numerose tematiche legate alla sfera lavorativa-personale. A causa di un trasferimento lavorativo, ho pensato di intraprendere un'ulteriore terapia ad inizio anno scorso con una nuova dottoressa, operando sempre sulle stesse tematiche. Da entrambi i dottori, sono riuscito a conseguire degli ottimi risultati in questi anni. Ho concluso l'ultimo rapporto terapeutico perché ho percepito una mancanza di supporto psicologico ed aiuto, da parte del mio medico, negli ultimi mesi. Tuttavia, da circa un anno (forse anche più), ho come la sensazione di essermi estraniato dalla società rispetto alla realtà in cui vivo: non riesco più a trovare interesse nelle vecchie attività di un tempo( cambiate perché sono cresciuto?), non trovo più interesse nell'avere una relazione con un'altra donna, come se avessi creato un sorta di mondo del tutto personale che va in contrasto con la realtà contemporanea in cui tutti viviamo. Date le mie limitate disponibilità economiche, vivo in una stanza all'interno di un appartamento da oltre due anni e questo, a mio parere, ha notevolmente influenzato questa mia sensazione di estraniazione dal mondo. Ho anche affrontato questa situazione con la mia dottoressa, senza però ottenere miglioramenti o delucidazioni al riguardo. Come dovrei affrontare questa situazione? Dovrei affrontare nuovamente un percorso psicologico-psicoterapeutico oppure di tipo sessuologico? Dopo oltre 4 anni di terapia vorrei trovare anche una mia autonomia personale, anche se sono disposto ad affrontare un altro (spero ultimo) percorso in modo da poter risolvere queste problematiche. Spero di essere stato più chiaro possibile e mi auguro di ricevere numerose risposte. Grazie mille e buona serata