Cos’è la terapia analitica? Origini e teoria
La terapia analitica, ideata da Carl Gustav Jung rappresenta una rivisitazione critica e originale della psicoanalisi classica ed è caratterizzata dall’intenzione di portare all’estremo l’osservazione, l’intuito e la ricerca per arrivare a comprendere gli aspetti più enigmatici e impercettibili della psiche umana.
Jung intraprese molti viaggi e non tralasciò di considerare anche discipline notevolmente distanti dall’ortodossia scientifica (religioni, alchimia, astrologia, filosofie orientali ecc) e durante il suo percorso esistenziale e intellettuale subì molte influenze (J. Fiche, F. Schelling, W. Goethe, F. Nietzsche e molti altri) culminate nell’incontro con Freud. Uno dei fattori storici più importanti è proprio la collaborazione tra Jung e Freud, culminata nella successiva rottura tra i due e la successiva ideazione di un nuovo approccio psicoterapeutico.
I suoi studi lo portarono a ipotizzare l’esistenza di un inconscio collettivo, che riguarda universalmente tutta l’umanità. Mentre l’inconscio personale è depositario dei vissuti esclusivi dell’individuo, nell’inconscio collettivo si ritrovano archetipi come immagini arcaiche ereditarie.
Per Jung, nella cura psicologica è fondamentale la relazione che viene a crearsi con il paziente. Si tratta di una relazione a due, speciale e unica con ogni persona.
Per Jung i sintomi delle nevrosi non possono essere intesi solo come conseguenze di traumi rimossi, ma anche come tentativi della psiche di giungere ad una nuova sintesi.
La teoria dell'energia psichica di Jung, diversamente da quanto sostenuto da Freud, considerava la libido non soltanto una pulsione sessuale pura, ma una vera e propria energia psichica generale che si esprime nell’uomo sotto forma di tendenze e desideri. L’individuazione è l’obiettivo principale dell’essere umano. Secondo Jung, si tratta della ricerca di ciascuno della parte più intima e singolare si sé: realizzarsi e diventare se stessi.
Uno dei lavori più importanti di Jung è “Tipi psicologici” che ha portato a far parte del linguaggio comune termini come introverso ed estroverso.
La terapia analitica in pratica
La psicoterapia analitica cerca di abbattere le difese e di rendere manifesto quello che è stato rimosso o represso. Più che focalizzarsi sul sintomo si interessa delle dinamiche inconscie alla base di quel sintomo. Il metodo della terapia analitica è simile a quello psicoanalitico, esplora la vita e le fantasie del soggetto ed utilizza l’interpretazione dell’analista, il transfert, le associazioni libere.
La psicoterapia analitica è indicata prevalentemente con persone alla ricerca del senso della propria vita, per la cura delle nevrosi, per ottenere un riadattamento alla realtà e per analizzare le motivazioni profonde del soggetto.
Non rimandare, contatta ora un professionista, fai la tua domanda e prendi appuntamento con serenità e fiducia.