La terapia immaginativa: origini e concetti fondamentali
La Psicoterapia Immaginativa nasce tra il 1920 e il 1960 dal lavoro di Robert Desoille (il quale ideò il sogno da svegli guidato) e rappresenta un tipo di terapia ad orientamento psicodinamico.
In origine il metodo veniva utilizzato per esplorare il subconscio e far emergere le potenzialità della personalità, fino a quando si notò che l'autosuggestione, lo spazio immaginativo, avevano un significato terapeutico, ovvero era possibile eliminare sintomi psicopatologici.
L'immaginazione è un efficace strumento di dialogo ed interazione con il proprio mondo interiore. Apprendendo le tecniche immaginative (meditazione, visualizzazioni, lavoro sui sogni, intuizione) si impara a decifrare gli importanti messaggi della funzione immaginativa tracciando attivamente una via per il nostro benessere psico-fisico. Le immagini e i simboli sono infatti il linguaggio prediletto della trasformazione e del cambiamento.
L’obiettivo della psicoterapia immaginativa è quello di riaprire ciò che è chiuso, far respirare ciò che soffoca. Essa si avvale delle immagini per smuovere il mondo emotivo del paziente.
In sostanza la terapia immaginativa permette l'accesso all'inconscio tramite il linguaggio universale dei simboli.
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