Alcuni termini psicologici fanno parte del vocabolario comune; se racconti ad un amico o ad un familiare che hai avuto un Attacco di Panico, quella persona generalmente capisce di cosa stai parlando, prima che tu descriva la tua esperienza. E' ormai noto che l’Attacco di Panico è un periodo di paura o disagio intensi in assenza di vero pericolo e accompagnati da almeno sintomi cognitivi o somatici. L’attacco di panico raggiunge rapidamente l’apice e si manifeste con breve durata, solitamente non superiore ai 10 minuti.
Ma cosa fare nell'immediatezza, quando ci si trova a sperimentare tale dolorosa esperienza? Per tentare di ridurre l'intensità della crisi, è possibile seguire alcuni semplici accorgimenti:
- sottrarsi al contesto (luogo, situazione o incontro) nel quale gli attacchi di panico sono esplosi, anche solo per poco tempo, oppure cercare di defilarsi un po’, ad esempio togliendosi dal centro della scena.
- cercare di mettere al più presto il proprio corpo nella posizione più comoda possibile, compatibilmente alla situazione. Meglio evitare la posizione sdraiata, perchè spesso peggiora i sintomi degli attacchi di panico.
- cercare, se si è all’aperto, la freschezza dell’ombra o del vento; se si è in casa, si può creare un po’ di corrente aprendo le finestre. Questo per alleviare la sensazione di avere troppo caldo, di avvampare, il tipico “fuoco” che spesso accompagna un attacco.
- se si ha la sensazione di perdere il controllo e di cadere in preda all’angoscia, è bene chiedere aiuto a qualcuno che possa stare vicino a te per la durata dell'attacco. Se non c’è nessuno, ci si può rivolgere ad un oggetto “positivo”, un rituale rassicurante, una distrazione.
In un secondo momento, è bene rivolgersi ad uno Psicoterapeuta per una terapia cognitivo-comportamentale: studi condotti in diversi paesi dimostrano che più dell’80% delle persone si libera degli attacchi di panico dopo un breve periodo di terapia.