Nei disturbi d’ansia la persona vive uno stato emotivo fatto di allerta ed emergenza che pervade molti aspetti della sua vita, i più comuni e conosciuti sono gli attacchi di panico, le fobie, il disturbo ossessivo compulsivo e il disturbo post traumatico da stress.
Ovviamente ognuno di essi ha caratteristiche proprie e specifiche ipotesi e trattamenti, ma nel cercare dei punti in comune i sintomi dell’ansia possono essere visti come un movimento tra due estremità, da una parte il desiderio di trasgredire le regole, dall’altra il bisogno di rispettarle e di essere responsabile, quindi c’è una costante lotta tra quello che la persona vorrebbe concedersi, a cui aspira fortemente, e ciò che si impone per adeguarsi all’idea che si è creata sul mondo e sulle relazioni. Si potrebbe dire che Pensiero e Azione si contrappongono: nel pensiero emergono soprattutto le paure, nell’azione c’è la libertà e la possibilità di esplorare. Quindi tutte le energie della persona sono investite nel continuo controllo di questi due aspetti, controllo che si manifesta anche nel vivere i legami personali:
- Nel contesto familiare emerge una difficoltà a creare dei confini chiari e definiti, con un forte coinvolgimento emotivo, dove prevalgono aspetti di dipendenza e scarsa autonomia
- Nel contesto di coppia si può riscontrare una difficoltà a gestire l’intimità unita alla necessità di controllare oppure di fuggire. Il sintomo permette di non prendere decisioni definitive e mantenere il rapporto col partner.
Poiché inizialmente c’è un’alta focalizzazione sui sintomi è importante usare delle strategie per gestire l’ansia che servono a comprendere le modalità utilizzate finora per risolvere il problema e a rendere la persona parte attiva nel processo terapeutico. Tuttavia queste tecniche non sono sufficienti per un benessere a lungo termine,ma vanno considerate come fase iniziale per creare una spazio sereno che favorisca la ricerca di un significato della propria storia e di come si è arrivati a quel punto di rottura.