Cos’è lo shopping compulsivo?
Lo shopping compulsivo è un disturbo che fa parte delle cosiddette nuove dipendenze, cioè quei disturbi psichici che implicano dei comportamenti patologici correlati allo stile di vita moderno nella società attuale. Mentre inizialmente si credeva che questo disturbo colpisse solo le donne, oggi la scienza dimostra che anche gli uomini, soprattutto tra i 30 e i 50 anni, ne sono affetti.
Le persone che sperimentano questo disturbo hanno una tendenza irrefrenabile a comprare oggetti e servizi di cui non hanno bisogno, che non apportano un vantaggio reale, o che non sono congruenti con le proprie condizioni economiche. In questi soggetti, il bisogno di comprare e spendere diventa ossessivo e si trasforma in una vera e propria compulsione.
Le compulsioni verso lo shopping
Una compulsione è un atto rituale teso a neutralizzare dei pensieri intrusivi e disturbanti cui la persona non riesce a far fronte in un modo razionale. La compulsività, che è tipica delle condotte di abuso, si presenta in diversi quadri psicopatologici, come i disturbi ossessivi compulsivi, ansia e depressione, e si collega alla dipendenza, fenomeno per cui, al mettere in atto il comportamento patologico (in questo caso il comprare), si verifica una scarica immediata di molecole chimiche, quali endorfine, dopamina ed adrenalina, che danno piacere e aumentano il tono dell’umore.
Caratteristica della dipendenza è il fatto che ciò che si crede sia la soluzione, quindi lo shopping, diventa in realtà il problema. Si innesca così un circolo vizioso che si autoalimenta, mentre la persona si indebolisce sempre più.
È comune che tali persone si ritrovino ad acquistare per abitudine, in quanto le loro condizioni psicologiche non le rendono libere di scegliere se comprare o meno. Capita che non smettano di pensare, in maniera ossessiva e carica d’ansia, a un determinato oggetto che vogliono comprare.
L’unico modo di frenare questo crescendo di tensione è proprio comprarlo. Una volta comprato, sperimenteranno per un periodo di tempo molto breve una sensazione di euforia, benessere e gratificazione, seguita da un senso di vergogna, colpa, disagio, vuoto e fallimento. Tutto ciò comporta un estremo dispendio di tempo e di denaro, con gravi conseguenze sulla persona sul piano psicoemotivo, relazionale, lavorativo e sociale. Inevitabilmente, si finirà col dare poca importanza a tutti gli aspetti della vita che non siano gli acquisti.
Mi piace spendere come tutti o si tratta di shopping compulsivo?
La ragione per cui si manifesta questa dipendenza è la ricerca di una forma rapida di gratificazione e appagamento. Si può trattare di una smania di premiarsi con regali trasgressivi, che rappresentano un lusso piuttosto che una necessità e possano risollevare l’umore o spegnere l’ansia, oppure di una necessità di contare di più socialmente. Alla radice di essa vi sono dei forti sentimenti di sofferenza, solitudine, carenza affettiva, fragilità, bassa autostima e vuoto interiore.
In altri casi, lo shopping compulsivo può essere un sintomo di una personalità patologica, di uno stato depressivo o di un quadro psicopatologico complesso.
Capita spesso che ci si renda conto del disturbo solo dopo avere subito danni economici gravi, o averli arrecati alla famiglia, per soddisfare le manie compulsive all’acquisto. Nel caso in cui non si arrivi a tanto, è frequente che il problema venga sottovalutato e che la persona venga semplicemente ritenuta una “spendacciona”.
Di seguito elenchiamo sette segnali d’allarme individuati dalla ricercatrice Dr.ssa Andreassen dell’Università di Bergen. Se presenti nel numero di quattro, possono farci riconoscere un caso di shopper compulsivo e distinguerlo da un semplice amante dello shopping:
Si pensa a comprare continuamente
Si compra per cambiare il proprio umore
L’impulso irrefrenabile ad acquistare oggetti poco utili e non necessari è tanto intenso che influisce negativamente sulle relazioni familiari, sociali e lavorative
Si sente che si deve comprare sempre di più per essere soddisfatti
Ci si sente male, ansiosi e stressati, se per qualche ragione non si può fare shopping
I tentativi di comprare meno falliscono tutti
Il proprio benessere è compromesso dall’impulso all’acquisto
Come affrontare il problema
Nello stesso studio clinico si è identificato il profilo psicologico più a rischio: donne, giovani adulte o adolescenti, particolarmente estroverse o ansiose, depresse e con bassa autostima.
Se si crede di avere questo disturbo, si dovrebbero provare delle strategie per contrastare l’impulso, come limitare il proprio budget, affidare le proprie carte di credito a una persona cara, o mettere in vista i propri acquisti in casa in modo da quantificarli e rendersi conto della loro scarsa utilità e del costo totale. Inoltre risulta molto utile contattare uno psicologo per farsi aiutare.
La notevole eterogeneità delle forme di shopping compulsivo rende imprescindibile una valutazione psicologica o psichiatrica di ogni singolo caso, per potere trovare un piano terapeutico adatto e personalizzato che sia efficace.
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Oggi ad esempio abbiamo parlato di shopping compulsivo.
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