Attacchi di panico

Una paura diffusa

Pubblicato il   / Ansia e Depressione
Attacchi di panico

Fin dai tempi dell'antica grecia è stato descritto un disturbo che provoca paure irragionevole in persone che, nella maggior parte dei casi, sono psicologicamenete sane.

Nella società odierna, è stato dato un nome a questo fenomeno: disturbo d'attacchi di panico.

Gli attacchi di panico sono sempre più comuni, questo ha portato gli specialisti ad interessarsi sempre più a trovare strategie adeguate per combattere questo disturbo, gli studi hanno dimostrato che la psicoterapia cognitivo – comportamentale sia molto efficace per la risoluzione di questo problema.

Cos'è un attacco di panico? Un attacco di panico si ha quando una persona diventa in breve tempo molto spaventata o molto ansiosa in una situazione nella quale la maggior parte delle persone non proverebbe alcun malessere.

Durante un attacco di panico si possono avere diversi sintomi, i più frequenti dei quali sono: respiro affannoso, palpitazioni, vertigini, formicolii agli arti, sudorazione, tremori, nausea etc.

Queste sensazioni fisiologiche sono accompagnate da pensieri catastrofici, come la paura di morire, la paura d'impazzire, paura di perdere il controllo e la paura di svenire.

Spesso la prima volta che un attacco di panico si presenta, è sempre un evento inatteso che mette a dura prova chi ne è vittima, per questo motivo il soggetto sperimenterà una forte ansia, un forte impatto emotivo che avrà terrore di rivivere.

Il primo attacco di panico si manifesta, quasi sempre, in un periodo particolarmente stressante della vita causato da eventi di molteplice natura, come: disaccordi familiari, lutti, malattie, problemi finanziari, preoccupazioni lavorative ma anche fattori fisici come possono essere malattie, ipoglicemia, uso di alcol o droghe.

A questo si sommano le caratteristiche personali (temperamento più o meno ansioso) e il livello di iperventilazione, cioè il respirare con una frequenza e una profondità eccessive rispetto ai bisogni del nostro organismo in quel momento.

Il soggetto colto per la prima volta da attacco di panico può subire una specie di condizionamento, cioè se il primo attacco è avvenuto in un determinato luogo come il supermercato o mentre guidava nella prorpia auto, passa da un rapporto di associazione '' l'attacco di panico mi è venuto nel supermercato'' ad un rapporto di causa – effetto '' il supermercato mi ha provocato l'attacco di panico''.

È proprio con questo meccanismo che nascono le fobie per alcune situazioni, per alcuni luoghi che per la persona diventano oggetto di paura.

Le persone imparano anche rapidamente a riconoscere le situazione nelle quali è più facile avere un attacco di panico o situazioni vissute come più fastidiose in cui avere un attacco di panico.

Sono molto comuni e diffuse la paura di volare, di aeroplani ma anche di treni, autobus, ascensori sono temuti perche in caso di panico bisognerebbe aspettare che si fermino prima di uscire o di ricevere aiuto.

Anche guidare soli nel traffico può portare allo stesso problema, anche in questo caso può essere difficile abbandonare la macchina o ricevere aiuto.

Per tutti questi fattori, le persone mettono in atto una serie di strategie di evitamento che nel momento immediato danno loro l'illusione di sollevio e leggerezza ma che ingigantiscono il mostro tanto temuto.

Una modalità molto usata è anche uscire accompagnati, fare percorsi che includono l'ospedale più vicino o tenere farmaci in borsetta, fattori protettivi che acuiscono poi il problema.

Così, chi soffre di attacchi di panico può trovarsi ad avere una vita e una quotidianità molto limitata, alcune persone non escono più di casa, non guidano più la macchina, non vanno più a fare la spesa o non prendono più mezzi pubblici. Questo crea molto disagio e tristezza, spesso succede che non vengono capiti dai propri familiari o dagli amici e così s'innesca dentro di loro anche un senso di colpa. Alcuni soggetti si sentono inadeguati oppure diversi, alienati dal resto della gente; così si chiudono sempre più in loro stessi, sempre più nelle loro impenetrabili mura aprendo le porte ad una depressione secondaria.

Quando gli attacchi di panico sono smpre più frequenti, è molto utile e consigliato un percorso psicologico - psicoterapeutico che, grazie a tecniche specifiche, può essere fondamentale nella svolta di situazioni ormai molto pesanti ma anche per capire quali possono essere le cause più profonde e debbellare questo disturbo alla radice.

La conoscenza e l'informazione del disturbo da attacchi di panico ha reso molte persone più consapevoli che una via d'uscita c'è e si può risolvere.