Sulle ali della volontà

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volontà

Nel linguaggio comune spesso la parola volontà gode di una pubblicità negativa, come se il suo scopo fosse quella di farci compiere quelle azioni e tutto ciò che non avremmo il desiderio di fare, solitamente richiama una sensazione di “sforzo “ e di “dovere”.

Niente di più lontano dal significato che le viene riconosciuto in terapia.

Assagioli (fondatore della Psicosintesi) ha definito la volontà come la cenerentola della psicologia poiché per molti anni la psicologia ha ignorato lo studio dei processi volitivi, è infatti solo con la nascita della corrente umanistico esistenziale, che rivolge il suo interesse verso l’uomo, considerandone tutti gli aspetti e le dimensioni, che il tema della volontà ha ripreso interesse.

Tra queste correnti psicologiche la Psicosintesi ha partecipato alla riscoperta della volontà descrivendola nei suoi aspetti costitutivi e riaffermandone la centralità sia nella vita che nella psicologia.

Assagioli nel suo libro “Atto di volontà” la introduce definendola come un’esperienza esistenziale, che si sostanzia di tre aspetti: il primo è dato dal riconoscimento che la volontà esiste, il secondo riguarda la consapevolezza di avere una volontà e il terzo riguarda la scoperta di essere una volontà.

La rivelazione della volontà può apparire come una luce che ispira e indica la strada ma che può divenire intermittente, “la consapevolezza nuova che essa genera infatti è facilmente sommersa dall’afflusso continuo di impulsi, desideri, emozioni ed idee” (Assagioli, 1977 pg. 15).

L’esperienza della volontà può manifestarsi in modi diversi che comprendono la sua capacità di aiutarci nell’affermazione di noi stessi, utilizzando una forza che si può esprimere come fermezza e determinazione, ma che può anche esprimersi come una vibrazione interiore delicata che ci rende consapevoli di aspetti per noi importanti, in questo senso riuscire a percepire una volontà dentro di noi può rappresentare una rivelazione che può cambiare la nostra autocoscienza personale. (Assagioli, 1977)

L’essere umano ha bisogno di sentirsi padrone del proprio destino, ed è attraverso la volontà che si manifesta mediante le nostre scelte che possiamo esprimere la libertà di essere e realizzare quello che siamo e vogliamo realmente e profondamente diventare.

La volontà può essere definita come “la capacità di un organismo di funzionare liberamente secondo la sua natura intrinseca anziché sotto la coazione di forze estranee” (Ferrucci, 1981 pg. 61).

Ricercare la libertà è la ricerca di uno stato interno in cui non ci sentiamo più obbligati ed oppressi, è una conquista che si può fare giorno dopo giorno che si pone alla base della nostra forza d’animo e del nostro benessere.

Scoprire la volontà ci libera dal nostro “pilota automatico”, dai nostri condizionamenti interni ed esterni.

Attraverso la psicoterapia si può apprendere ad utilizzare al meglio questa funzione psicologicica che ci aiuta nella realizzazione di sè .

Bibliografia

  • Alberti, (2008): Psicosintesi una cura per l’anima. L’uomo edizioni, Firenze
  • Assagioli (1977): L’atto di Volontà. Astrolabio, Roma
  • Ferrucci (1981): Crescere. Astrolabio, Roma
  • Ferrucci (2014): La nuova Volontà. Astrolabio, Roma