Ansia, Paura, Tristezza: Come affrontarle?

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Ansia, Paura, Tristezza: Come affrontarle?


Una vera cura parte dal non considerare i disagi come nemici da correggere, magari con i farmaci. Occorre invece osservarli con curiosità. Dai periodi “negativi” può emergere un modo di essere più naturale, ma occorre fermare l’interventismo.

I disagi interiori non vanno risolti, vanno accolti. Ma cosa significa? E’ più o meno il contrario di quello che facciamo di solito.

Quando stiamo male, e quando la sofferenza si prolunga e non riusciamo a uscirne “con la forza” (cioè con i farmaci) inizia il valzer delle auto-accuse: la depressione, o l’ansia, o il panico in cui siamo caduti diventano i sintomi di una nostra presunta debolezza caratteriale.

Ansia, paura, tristezza: Come affrontarle?Saremmo noi, insomma, a essere sbagliati. Iniziamo a detestarci e ci classifichiamo come falliti perché non siamo come gli altri.

Ma mentre siamo impegnati a farci la guerra, i disagi stanno svolgendo una funzione preziosa, che è quella di portare alla luce la nostra unicità, ciò che ci caratterizza e che avevamo sepolto dietro uno schermo di convinzioni e atteggiamenti sbagliati.

Con quel momento di difficoltà, la vita ci sta offrendo la grande opportunità di una svolta esistenziale significativa. L’ansia arriva per abbattere le finzioni e i modelli di perfezione ai quali aspiriamo, che sono dei veleni per la psiche.

Accogliendo i disturbi integriamo i nostri lati “ombra” che ci consentono di esprimerci per quello che siamo.

Cosa fare allora? Smettere di intervenire per correggere i propri tormenti, lasciarli lì a maturare, osservandoli con curiosità e partecipazione. Non è contro noi stessi che dobbiamo lavorare, non c’è qualcosa in noi da espellere, non è il nostro brutto carattere che dobbiamo modificare. In un seme c’è tutto ciò che occorre per fare il germoglio, i rami, i fiori e i frutti della pianta. Anche in noi è presente tutto ciò che occorre per realizzare noi stessi.