La cosidetta "ansia da esame" fa rifermento ad una costellazione di sintomi fisici e psichici tipici dell'ansia in situazioni in cui ci si espone e si teme giudizio altrui, come un esame, appunto, un'interrogazione, ma anche un colloquio di lavoro. Più in generale, situazioni in cui la preparazione e/o le competenze sono sotto valutazione.
Cerchiamo di fare un pò di chiarezza: l'ansia fisiologica o d'allarme fa riferimento a quel meccanismo che attiva le risorse a disposizione della persona con l'obiettivo di far fronte ad una determinata situazione, e secondo diverse ricerche la presenza dell'ansia fisiologica aiuta ad ottenere un risultato migliore nella performance, rispetto a chi non la sperimenta.
La situazione si ribalta quando e se l'ansia prende il sopravvento e si tramuta in ansia da esame. L'individuo si troverà a fare una doppia fatica: cercare di dover superare la prova che gli scatena ansia e un'ansia che in taluni casi diventa invalidante.
Vediamo quali sono le caratteristiche dell'ansia da esame:
sperimentare forte preoccupazione tanto da immaginare o temere esiti catastrofici (essere bocciati, fare una brutta figura, essere umiliati, svenire, sentirsi male..),
sperimentare sintomi fisici come tremori, respiro corto, tachicardia, nausea, vertigini accompagnati da sintomi come sensazione di confusione, di irrequietezza e paura intensa di non "farcela".
Chi soffre di questo tipo d'ansia spesso mette in atto strategie di evitamento pur di non sperimentare quello stato ansioso e le sue conseguenze, ma purtroppo quello che spesso accade, dopo un rapido momento di sollievo, in cui si sente di "aver scampato il pericolo" è di sentirsi incapaci, di aver fallito e di non essere in grado.
Quasi sempre, chi percepisce e sperimenta questo tipo d'ansia, sa che si tratta di una paura irrazionale, ma questo non è sufficiente per liberarsene, anzi il rischio è quello di cadere in un circolo vizioso che si autoalimenta:
ansia per la prova X----> evitamento della prova----> sensazione di inefficacia e sensi di colpa----> rafforzamento della credenza di non essere all'altezza di affrontare una prova.
Il timore di fallire una prova, un'esame, per chi soffre di ansia d'esame, è insopportabile anche solo da immaginare, perchè questi individui tendono a identificare quel fallimento non con la prestazione ma con il loro valore personale. L'individuo sente di essere sotto giudizio nella sua interezza, non di essere in una situazione in cui è valutato per il suo "sapere".
Sono individui che, in generale, temono moltissimo il giudizio altrui e hanno un'autostima "fragile" ed estremanete condizionata dal riscontro che ottengono dall'ambiente esterno, ma partendo da una percezione di sè di inadatto, fallito, incapace, è faticoso e difficile per loro ottenere un feedback che li aiuti a far crollare queste credenze.
Per quanto sia impossibile generalizzare un percorso psicologico, sicuramente uno dei tasselli iniziali su cui lo psicologo potrebbe lavorare con chi sperimenta questa condizione è proprio l'autostima, aiutando gradualmente l'individuo a ricoscere le sue risorse e punti di forza, a individuare il suo valore, a lasciarsi meno condizionare dal giudizio degli altri e a ridimensionare il timore del "rischio" legato alla prestazione.