Il lavoro dello psicologo online

Un breve racconto di come funziona la psicologia fatta online

Pubblicato il   / Psicologia e dintorni
Il lavoro dello psicologo online

Questo vuole essere un articolo che racconta i diversi aspetti dell’esperienza di supporto psicologico online. Lo scritto prende spunto dalla mia esperienza personale.

In una giornata tipica può accadere che, mentre mi preparo per la prima sessione, mi siedo davanti al computer, accedo al mio account di video chiamate e ricontrollo il questionario compilato via e-mail inviatomi da un potenziale cliente. Questo è un primo incontro gratuito di orientamento e anche in parte una consultazione. E' mattina presto qui in Italia ma tarda sera per il mio cliente: a causa della differenza di tempo tra Brescia e la città negli Stati Uniti dove ora lavora e vive lui.

Alle otto in punto, io avvio la videochiamata. Posso vedere il viso del mio cliente in modo chiaro, anche se l'immagine è un po’ buia. Vive in un appartamento condiviso, mi dice, e non vuole disturbare i suoi coinquilini così tardi, così mi parla dalla sua auto parcheggiata in strada davanti all’appartamento. Usa un iPad e riesce a sfruttare la rete Wi-Fi dell’abitazione. La luce è abbastanza per farmi leggere le sue espressioni facciali. Tutto sommato, le condizioni permettono di proseguire.

Da quando ho iniziato a lavorare online, cinque anni fa, mi sono abituato ad "incontri" con i miei clienti in varie location. Cucine, camere, salotti, cantine, uffici privati, stanze d'albergo. Una sessione si è svolta nella cameretta, dove un cliente aveva passato l’infanzia. Questa persona aveva bisogno di rivivere certi momenti del proprio passato. In un altro caso ho seguito un cliente che soffriva di timidezza cronica, mentre provava a flirtare con quella che sarebbe poi diventata la sua ragazza. E il mio nuovo cliente Italiano, che vive negli USA non è stato il primo a parlare con me dalla sua auto. Uno dei miei ex clienti occasionalmente appoggiava l’ iPhone sul cruscotto e mi parlava dopo aver finalmente superato la paura di attraversare i ponti.

Niente di tutto questo rappresenta la situazione ideale, naturalmente. Non c'è dubbio che sarebbe meglio se i miei clienti fossero venuti nel mio studio settimana dopo settimana, avessero aspettato nella mia sala d’attesa e fossero passati per la porta del palazzo per ammirare il marmo dell’ingresso. Ma per le persone che vivono in località remote in cui esistono poche possibilità di visitare uno studio o di incontrare un professionista con certe caratteristiche, lo psicologo online diventa essenziale. Negli ultimi anni, ho lavorato con un expat Italiano che vive in Giappone, un emigrato Italiano in Israele, e il rampollo di una ricca famiglia Italiana che si trovava in Egitto per affari. Anche chi abita relativamente vicino inizia a preferire questo modo perché comunque più comodo. A oggi penso sia possibile dire che gli psicologi lavorano sempre di più in rete e meno nello studio.

Si consideri la situazione degli espatriati in Germania, in Australia o in Inghilterra. Molti clienti non sono in grado di trovare un terapeuta capace di comprendere non solo la lingua, ma i valori culturali e gli atteggiamenti tipici della nostra gente.  Immersi in una cultura straniera, gli espatriati spesso stentano ad adattarsi; essi possono sentirsi ansiosi, alienati, e depressi. Le persone costrette a muoversi quando il coniuge è trasferito in un paese straniero, senza lavoro e solo la comunità di espatriati per il supporto, può avere un momento particolarmente difficile. Spesso cerca invano un terapeuta locale per essere aiutato ma non lo trova.

Per alcune persone che scelgono uno psicologo online, la comodità è spesso il punto chiave. Fin da quando Freud ha inventato la terapia della parola più di un secolo fa, guidare o prendere i mezzi pubblici per arrivare allo studio del terapeuta è stata una parte che richiedeva tempo e denaro. Si deve combattere il traffico o sfidare la metropolitana per arrivarci. Tutto questo con il fine di non arrivare in ritardo, è necessario calcolare il tempo per i soliti imprevisti (ingorghi, ritardi, etc) e quindi partire in anticipo.  Dopo la seduta, la storia si ripete e via di corsa ancora una volta. Si spreca più tempo per lo spostamento che per la seduta stessa.

Nei giorni pre-internet, viaggi di lavoro e vacanze avrebbero significato molte sessioni mancate. Ora questi momenti sono irrilevanti per il percorso intrapreso dal cliente. Anzi in certi casi si ha più tempo di fare sedute online quando si è in viaggio che quando si è a casa.

Con l'avvento dello psicologo via internet, i clienti non devono impiegare più di un’ora per le loro sessioni. Ho lavorato con un certo numero di professionisti impegnati che vivono a New York, Zurigo e Londra, dove non vi è mancanza di terapeuti qualificati. Tutti questi clienti si sono rivolti a me dopo aver letto i miei articoli e dopo aver capito che comunque era più comodo incontrarsi da casa che prendere la metro o il pullman per vedere un terapeuta che abita anche solo a qualche chilometro di distanza.

Molte ricerche stanno chiarendo il quadro e dopo un primo momento di scetticismo stanno confermando la bontà e l’efficacia degli interventi fatti usando internet.