Il cervello sessuale

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Il cervello sessuale

In questa famosa e divertentissima scena tratta dal film “Harry ti presento Sally” Meg Ryan (Sally) mima un orgasmo per dimostrare ad Harry che è impossibile distinguere tra uno finto e uno vero.



Se potessimo vedere all’interno del nostro cervello in realtà capiremmo che non è così.
Possiamo tranquillamente affermare che è nella testa, più che negli organi riproduttivi, che si decide il piacere che proviamo e la scienza ha dimostrato da tempo che in presenza di un orgasmo vero o di uno finto si “accendono” aree del cervello differenti. Uomini e donne sarebbero dotati di un caratteristico “cervello sessuale”.

Masters & Johnson hanno suddiviso la risposta sessuale in 4 fasi che vanno dall’eccitazione all’orgasmo, a cui si aggiunge la fase preliminare del desiderio:

  • Desiderio: gioco di sguardi, i corpi si dicono sì. Il desiderio è una sensazione scatenata da fantasie interne o da stimoli esterni che rappresentano l’inizio del turbinio del rapporto sessuale

  • Eccitazione: in questa fase cresce l’attrazione e la sensibilità verso il partner. Accelera il battito cardiaco, i muscoli vanno in tensione, i capezzoli diventano turgidi, il flusso di sangue aumenta verso gli organi genitali

  • Plateau: la fase che segue l’eccitazione è in genere più lunga. Aumenta ulteriormente la tensione muscolare, la vagina si allarga per favorire la penetrazione e il pene raggiunge una lunghezza di 13-16 cm. È in questo momento che, nel cervello, i centri del piacere raggiungono l’attività massima

  • Orgasmo: la contrazione dei muscoli diventa ritmica e nella donna i movimenti favoriscono il cammino degli spermatozoi verso l’utero. La scossa dell’orgasmo (in genere più lunga per la donna) dura una decina di secondi

  • Risoluzione: Dopo l’orgasmo il corpo ritorna gradualmente allo stato di non eccitazione. Il periodo di quiete è la fase necessaria prima di poter intraprendere un nuovo rapporto sessuale. La durata di questo periodo varia in rapporto al sesso, all’età e a fattori di tipo psicologico.

Gli scienziati, attraverso la risonanza magnetica funzionale (fMRI) hanno verificato che cosa accade nel nostro cervello durante il rapporto sessuale.

Negli uomini l’eccitazione è più legata all’erotismo di tipo visivo, a causa di una maggiore attivazione dell’amigdala e dell’ipotalamo. Nelle donne ha invece un ruolo centrale il nucleo ventromediale dell’ipotalamo, dove agiscono le diverse sostanze responsabili della ricettività sessuale.

Durante la fase di stimolazione per gli uomini sembra essere più rilevante che per le donne il fatto di essere toccati sui genitali. L’uomo reagisce maggiormente alla stimolazione diretta mentre nella donna le zone erogene sono di più.

In un finto orgasmo si attiverebbero le zone del cervello legate ai movimenti volontari, ma questo non si osserva in un vero orgasmo, dove i movimenti sarebbero non volontari e non controllati da questa area.

Il piacere erotico è qualcosa di intimo e personale, ciò che è valido per qualcuno potrebbe non esserlo per qualcun altro.

Al di là delle differenze fisiologiche e del modo di pensare tutti sono però concordi nell’affermare che, sia negli uomini che nelle donne, il cervello rappresenti la zona erogena per eccellenza. È nella testa che si gioca la seduzione: se il cervello si rifiuta di abbandonarsi, è possibile che il corpo non risponda in alcun modo alle sollecitazioni effettuate anche nelle zone del corpo notoriamente considerate più erogene.