Uno studio confronto internazionale, comprendente 60 paesi, ha rilevato come circa il 30% degli uomini e il 45% delle donne sono interessate da una disfunzione sessuale.
Queste percentuali così alte e significative ci obbligano a porre grande attenzione su tali disturbi, sia a livello di prevenzione che di presa in carico e di trattamento.
Il sesso è forse la sfera più intima e privata di una persona e di una coppia; molti fanno fatica a parlarne, provano imbarazzo e vergogna, ancor di più se vivono in una cultura, come quella occidentale, che fa del sesso per alcuni versi ancora un tabù (come per gli orientamenti sessuali chiamati “innaturali”) ma per altri motivo di vanto e di sfoggio, anche se, spesso, tale esibizione è “ben condita” di bugie e falsità, che alimentano credenze sul sesso a dir poco irrazionali e fantasiose (vedi pornografia).
Questo è il motivo per cui solo una piccola parte di questa percentuale di persone si rivolge ad esperti (sessuologi, terapeuti, andrologi ecc…) per superare le difficoltà che vivono; la restante parte rischia invece di far cronicizzare il suo disturbo, compromettendo la qualità delle esperienze sessuali e, per conseguenza, la qualità della sua vita, emotiva e psicologica.
Ma cosa determina un insorgenza così elevata di tali disfunzioni?
I motivi alla base possono essere diversi:
Innanzitutto la sfera sessuale, come ormai è ben noto, è una delle prime ad essere colpita e a venir influenzata da fattori psicologici o emotivi, quali stress, ansie, preoccupazioni, difficoltà relazionali ecc..; pertanto è usuale che, in periodi della vita particolarmente difficili o in situazioni di coppia complicate, essa ne risenta, provocando problemi quali scarso desiderio sessuale, problemi di erezione o di eiaculazione precoce, difficoltà a raggiungere l’orgasmo, vaginismo.
In altri casi le disfunzioni sessuali sono invece il frutto delle nostre esperienze sessuali, e non, passate; per cui, ad esempio, può capitare di avere problemi di erezione in seguito ad un unico episodio in cui, per qualunque motivo, si ha avuto un calo dell’erezione stessa, e di averlo vissuto con tale angoscia e vergogna da vivere con ansia e preoccupazione tutti i futuri rapporti sessuali, col risultato di cadere in nuovi episodi di impotenza.
Quando si vive infatti un rapporto sessuale come un “evento problematico”, e quindi si provano emozioni negative quali ansia, disgusto, sensi di colpa, vergogna, ecc.., queste hanno il potere di ostacolare e, in taluni casi, impedire il rapporto stesso.
Infine causa delle disfunzioni sessuali possono essere una serie di credenze e convinzioni che la persona che ne soffre ha riguardo al sesso, riguardo a ciò che può essere fatto e ciò che non può essere fatto, riguardo all’importanza di fattori quali durata della prestazione e dimensione degli organi sessuali, o più in generale riaguardo al ruolo dell’uomo e a quello della donna, riguardo all’igiene, riguardo alla moralità ecc…
Tali credenze hanno la forza di condizionare la risposta sessuale della persona, determinando l’insorgenza del disturbo.
Ovviamente, nella maggior parte dei casi, non è un solo fattore a determinare l’insorgenza del disturbo ma una combinazione di più fattori.
Secondo il DSM-IV-TR, la caratteristica principale delle disfunzioni sessuali è costituita da un'anomalia del desiderio sessuale e delle modificazioni psicofisiologiche che caratterizzano il ciclo di risposta sessuale; la presenza di queste disfunzioni causa un significativo disagio individuale e difficoltà interpersonali.
La diagnosi, inoltre, viene emessa quando la condizione non può essere attribuita interamente a fattori organici (malattie fisiche o assunzione di farmaci) o ad altro disturbo mentale.
Le disfunzioni sessuali sono:
Disturbi del desiderio sessuale ipoattivo (fantasie e desiderio sessuale ricorrentemente carente o assente).
Disturbi da avversione sessuale (ricorrente avversione ed evitamento di tutti, o quasi, i contatti sessuali).
Disturbi dell'eccitazione sessuale femminile (persistente incapacità di raggiungere, o mantenere, un’adeguata risposta di eccitazione sessuale).
Disturbo maschile dell’erezione (impossibilità ricorrente di raggiungere, o di mantenere fino al completamento dell'attività sessuale, un'adeguata erezione).
Disturbi dell’orgasmo femminile (ricorrente ritardo, o assenza, dell'orgasmo dopo una fase normale di eccitazione sessuale).
Disturbi dell’orgasmo maschile (ricorrente ritardo, o assenza, dell'orgasmo dopo una fase normale di eccitazione sessuale).
Eiaculazione precoce (ricorrente eiaculazione a seguito di minima stimolazione sessuale prima, durante, o poco dopo la penetrazione e prima che il soggetto lo desideri).
Dispareunia (dolore genitale associato al rapporto sessuale).
Vaginismo (ricorrente o persistente spasmo involontario della muscolatura del terzo esterno della vagina, che interferisce col rapporto sessuale).
Prima di attribuire la causa della disfunzione alle sole problematiche psicologiche, e quindi trattarla solo da quel punto di vista, è sempre bene escludere l’eventuale presenza di cause organiche, rivolgendosi ad esperti quali ginecologo, andrologo, urologo.
Una volta accertata la funzionalità fisica degli organi, il problema dovrà essere affrontato sul piano psicologico; spesso, infatti, una buona psicoterapia permette di superare con relativa facilità questo tipo di problemi.
Generalmente, la prognosi delle disfunzioni sessuali è molto buona: con le terapie sessuali brevi si ottengono elevati tassi di successo in tempi ridotti.
Ottimi risultati derivano dall’applicazione delle tecniche di terapia cognitivo-comportamentale ad ogni specifico disturbo, combinate con una ristrutturazione cognitiva dei pensieri disfunzionali legati al sesso. Tali tecniche consistono in esercizi volti ad ottenere un ri-addestramento graduale alle abilità compromesse. Si tratta di esercizi da svolgere "passo-dopo-passo” individualmente o, preferibilmente, in coppia.
È importante per esempio imparare tecniche di rilassamento e autocontrollo, esercizi per potenziare i muscoli che circondano gli organi sessuali, in modo da renderne maggiormente consapevole l’utilizzo durante i rapporti, esercizi di focalizzazione sensoriale, per imparare a concentrarsi sulle sensazioni piuttosto che sulla prestazione.
Aspetto assolutamente non secondario sarà la contemporanea ristrutturazione cognitiva delle credenze, spesso errate e disfunzionali, circa le leggi che regolano il mondo e i rapporti con gli altri, le valutazioni di natura morale, estetica, a volte anche igienica, che riguardano la sessualità in generale o alcune pratiche sessuali specifiche, le convinzioni circa le caratteristiche adeguate di chi occupa un dato ruolo ( uomo, donna, amante, marito ecc…).
È dunque possibile superare le difficoltà sessuali rivolgendosi ad un terapeuta, migliorando così non solo la qualità della propria sfera sessuale ma, più in generale, di tutta la nostra vita.
“È strano come il carattere di una persona si rifletta nell'atto sessuale. Se uno è nervoso, timido, impacciato, pauroso, l'atto sessuale è lo stesso. Se uno è rilassato, l'atto sessuale è gradevole”
(Anais Nin)