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Persone che superano i confini
Ciao a tutti, sono una ragazza di 31 anni spesso mi sento a disagio quando le persone mi parlano con troppa confidenza o invadono il mio spazio, anche se non ho dato segnali di apertura.
Sono una persona tranquilla, riservata, e mi piace stare nel mio mondo, fare le mie cose con serenità.
A volte ho paura che gli altri fraintendano il mio comportamento o pensino che io ricambi attenzioni che non voglio perché mesi fa mi sono trovata in spiacevoli situazioni frequentavo ginnastica dolce all'inizio ci siamo scambiate due parole mi sembrava tranquilla ma poi si avvicinava un po' troppo faceva battutine si avvicinava anche quando volevo stare tranquilla, è successo anche che un altra ragazza che lavora allo sportello postale si permetteva sempre di chiamarmi e salutarmi con il mio nome come se fossimo amiche ho provato un senso di fastidio mi aveva proposto anche un altro orario per andare da lei mi disse che mi aveva notato altre volte mentre io se la incrocio per strada nemmeno la riconosco.. ora cerco di evitare questi posti per paura che accada un altra volta mi ha lasciato una paura non so a cosa sia dovuto o se sono strana, lo visto come un invadenza non so se devo farmi una colpa se non mi piace questo tipo di approccio
Lasciare per qualche settimana una bambina di tre anni senza la mamma
Salve, per motivi di lavoro devo viaggiare in altra regione, saranno circa due settimane al mese, e dovrò lasciare mia figlia che ha tre anni a casa con il papà. Senza mezzi termini dico che lei è più legata a me, non che non voglia bene al papà, ma in questi tre anni è stata più con me perché non lavorando avevo più tempo da dedicarle mentre mio marito capitava spesso che mancasse anche tutta la giornata. Lei fa tutto con me, io la porto all' asilo la mattina, la vado a riprendere, le faccio fare il riposino pomeridiano, gioco, le faccio il bagno, la notte dormiamo vicine e lei vuole abbracciarmi. Pensare di doverla lasciare anche se solo per due settimane mi piange il cuore ma non ho scelta. A settembre sono dovuta mancare due giorni e lei ha risposto bene al cambiamento, le ho spiegato che mamma sarebbe tornata presto, che dopo due nanne sarei tornata e lei è stata tranquilla con il papà, adesso però se le dico che mamma deve mancare per un po' per lavoro Lei non vuole, si lamenta, dice che vuole stare con la mamma e qualche giorno fa quando sono mancata da casa per un' oretta per una visita medica lei è scoppiata a piangere, il papà non riusciva a calmarla, chiamava me, così ora non so proprio come comportarmi per farle pesare il meno possibile quando non ci sarò
2 risposte - LeggiMia nipote non mi sopporta
Buonasera,
mia nipote ha 2 anni e non riesco a instaurare un "rapporto" con lei.
Premetto: sono una persona introversa, non particolarmente abituata a esternare l'affetto, inoltre non sono un'amante dei bambini in generale e non ci so proprio fare, per dirla breve. Ho tre fratelli, di cui solo uno con figli (appunto mia nipote di 2 anni), non ho altri parenti stretti con figli e anche tra le amiche, ne ho poche con figli. Quindi in generale non mi sento "spigliata" nel prendermi cura di un bambino, non mi viene spontaneo.
Detto ciò, però, mi piacerebbe comunque costruire un rapporto affettuoso con mia nipote. Tuttavia vedo che lei mi "rifiuta": fino a un po' di tempo fa non era così, non ero mai stata la sua "preferita" ma comunque veniva anche da me in braccio, mi prendeva la mano, ecc. Adesso vedo che non ha piacere invece a stare con me, se siamo a un evento di famiglia dove ci sono anche i miei fratelli/cognate ecc. va da tutti tranne che da me. Se i genitori o i nonni provano a lasciarmela per un pochino, subito lei scappa a cercarli.
Non l'ho sgridata né mai fatto niente di strano; so che è ancora piccola per parlare di "rapporto" con lei ma mi piacerebbe capire come posso interagirci e avvicinarmi alla luce di quello che vi ho detto.
Ho un'altra nipote (la figlia di mia cognata) e non si comporta così con me, tantomeno la figlia della mia migliore amica che invece mi adora.
Non capisco quindi quale sia il problema con lei.
Cosa posso fare io? Devo "preoccuparmi" per questo suo comportamento o potrà cambiare in futuro?
Paura della strada
Buonasera,
Sono una ragazza di 22 anni. Ho la patente da 4 anni e guido perfettamente in città. Il mio problema sono le strade a percorrenza veloce, mi spaventa tantissimo anche solo pensarci. Io non ho mai guidato fuori città perché l’idea mi terrorizza ma non è questo il punto. Il punto è che questa mia ansia riguarda anche i casi in cui è qualcun altro a guidare. Non riesco a capire come risolvere questo problema, dato che quando ad esempio il mio ragazzo viene a prendermi con la macchina (siamo di due città diverse) e quindi dobbiamo per forza prendere strade veloci (quelle che mi fanno paura), non provo molta ansia perché cerco di distrarmi, di non pensarci eccetera. Il problema cel’ho quando ad esempio oggi vengo a sapere che tra tre giorni devo affrontare un viaggio di due ore fuori città. L’idea che questa cosa la devo fare tra qualche giorno e quindi la possibilità che la mia mente ha nel pensare intensamente a questa cosa e a sviluppare ansia, mi porta a pensare ad eventi catastrofici e brutti. Convivo da questa cosa da molto tempo ed è un‘ ansia molto forte quella che provo in questi casi. Fondamentalmente la strada mi fa paura perché non è possibile avere il controllo su tutto ciò che vi succede.
Come potrei risolvere questo problema?
Grazie per l’attenzione!
Come superare un tradimento della moglie
Buongiorno, Ho 48 anni e mia moglie 43, stiamo insieme da 22 e sposati da 8.
Ho scoperto che l'anno scorso mia moglie ha avuto una relazione con un collega durata due mesi e che (a detta di Lei) non la coinvolgeva emotivamente ma io a questo non credo. Hanno avuto anche, sempre a sua detta, due rapporti sessuali.
Il mondo mi é crollato addosso, tutta la fiducia che riponevo in mia moglie é svanita anche se sono ancora profondamente innamorato di lei.
Parlandole, mi ha fatto capire di essersi molto pentita e che anche lei mi ama profondamente ma quando cerchiamo di capire il perché sia successo, lei dice di non ricordare e di aver rimosso....é possibile rimuovere dalla mente un episodio del genere? o sta mentendo ancora? Sono molto avvilito di tutto cio, non stavamo passando un brutto periodo, anzi tutto il contrario però lei al lavoro aveva molti problemi.
Ho deciso di darle una seconda possibilità stabilendo che la sincerità dovrà essere la base del nuovo rapporto ma continuo a farmi domande senza risposta...
come posso superare questo fatto?
Aggiungo che é rinata tra noi anche una passione intima che mai avevamo avuto.
Grazke
Gravidanza e rapporto con i genitori
Buonasera,
scrivo per avere un confronto su una situazione che sto vivendo negli ultimi mesi.
A giugno ho scoperto di aspettare il secondo figlio, il primo ha 3 anni e mezzo.
Secondo figlio tanto desiderato da mio marito e anche da me.
Quando abbiamo comunicato la notizia ai nonni, i miei genitori (nonni materni) hanno reagito male: non si aspettavano questa seconda gravidanza nè la condividono come scelta visto che io sono figlia unica.
La reazione più negativa è stata quella di mio papà che tutt'oggi non accetta la cosa, non ne parla mai e anzi ha provato anche a dirmi come mai non avessi abortito oltre a "battute" infelici sulla situazione quando lo racconta ad amici o parenti.
Mia mamma si interessa di più, mi chiede delle visite e altro ma mi ha anche detto che si sarebbe aspettata ne avessi prima parlato con loro e avessi in qualche modo "chiesto" la loro approvazione prima di farlo.
È doveroso dire che mio marito, mio figlio ed io viviamo con i miei genitori da dopo il matrimonio in una casa molto grande e loro ci aiutano molto nella gestione del primo bimbo che adorano immensamente.
Tale scelta è stata da loro caldeggiata sin da subito proprio per una migliore gestione familiare (non per una questione di necessità da parte nostra).
I miei genitori, nonostante il clima di convivenza sia pacifico e tranquillo, so non apprezzano molto mio marito: gli rimproverano di non parlare e di non sentirsi parte della famiglia.
Mio marito è abbastanza taciturno e riservato, o meglio è una di quelle persone che parla se serve.
Nella coppia non abbiamo problemi di dialogo.
Ora francamente sto vivendo molto male questa situazione: mi sento quasi in colpa per questa seconda gravidanza e, in qualche modo, per averli delusi.
Io che sono sempre stata la figlia perfetta che non ha mai dato problemi anche a costo di rinunce di vario genere per soddisfare sempre le aspettative dei miei genitori e le loro richieste.
Capisco che l'arrivo di un secondo bimbo sarà un nuovo sconvolgimento dell'ambiente familiare e che i miei genitori potrebbero non avere più così tanta voglia di occuparsi di un nuovo nipote (cosa peraltro che non ho mai richiesto) ma la reazione mi sembra un pochino esagerata e non mi sta dando la giusta serenità per affrontare questa cosa.
Vi chiedo un sincero confronto e un consiglio su come poter gestire questo cambiamento (e i miei sensi di colpa).
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi.
Perché mia moglie ha bisogno di questa fantasia?
Buongiorno
Mia moglie ed io siamo sposati da 21 anni.
Io no ho 47 e lei 42, abbiamo due figli.
La nostra vita matrimoniale è tutt'ora serena, solo qualche litigio qua e là, i figli crescono e noi stiamo bene insieme.
Sul fronte del sesso ho un dubbio.
Qualche mese fa ho scoperto sul suo cellulare un'applicazione, un po' nascosta, che so essere usata per chattare, la cui presenza mi è parsa strana.
Voglio chiarire che non si è trattato di un controllo motivato da dubbi, mi ha chiesto di tentare di sistemare il suo cellulare in quanto crashava in continuazione.
Senza voler approfondire la questione informatica vi dirò che ho aperto questa app.
Ebbene ho contato una decina di contatti, tutti uomini intorno i 45 anni circa, con i quali scambia frasi molto spinte, erotiche ma anche estremamente "porno".
Dopo la prima gelata di sangue ho cercato di ragionare e pormi domande.
1) Se nascondesse una tresca non sarebbe così ingenua da darmi il suo cellulare rischiando di essere scoperta.
2) Se invece lo avesse fatto apposta per mettermi sotto il naso le mie corna non sapendo in quale altro modo fare?
3) Perché a questi uomini non menziona nessun problema di coppia col quale giustificare il suo comportamento? Perché nelle sue frasi parla solo di sesso spinto fine a sé stesso?
..... è così via.
Non riuscendo a trovare un senso logico apparente in nessuna ipotesi, in quanto non stiamo attraversando nessuna crisi matrimoniale, ho deciso di guardarla negli occhi e chiederle spiegazioni..... tra un misto di sgomento, rabbia e terrore di averla persa senza essermene neppure accorto.
Attimo di sguardi.... poi la spiegazione mi ha lasciato di stucco.
"Non ti sto tradendo... è una mia fantasia, solo una fantasia.... che non avevo il coraggio di dirti".
Una fantasia inconfessabile.
Ovvero si eccita a chattare con perfetti sconosciuti recitando la parte della moglie fedifraga.
Devo dire che, tornando indietro con la memoria, non ha mai cambiato abitudini, non si cura più di prima, non si chiude in bagno per chattare.... non fa tutte quelle cose tipiche dei traditori, tranne usare parecchio il cell.
Ha voluto dimostrarmi che non mi tradisce davvero.
Ha voluto che leggessi integralmente tutte le chat,
ho letto cose molto spinte, cose che facciamo io e lei, non sono un puritano bacchettone.
Ma leggere certe cose rivolte ad altri uomini mi ha turbato molto.
Però devo ammettere che in mezzo a tutte quelle frasi non ho letto nulla che indicasse un suo scontento nei miei confronti, anzi, mi ha più volte descritto come passionale, ma che nonostante questo lei aveva bisogno di tradirmi comunque per dare sfogo alla “moglie troia” che è in lei ( parole scritte da lei).
Ma alle insistenze di questi uomini per incontrarla, lei rispondeva sempre con frasi indefinite che lasciavano in sospeso il discorso, senza dire di no e senza dire di si.
Ad un paio di questi, i più insistenti, mesi fa ha scritto che io l'avevo sorpresa e quindi doveva troncare.
È così è stato, vedendo la cronologia ho potuto constatare che con questi due non ha più scritto in effetti.
Insomma, tutto lascia intendere che non mi stia mentendo quando mi dice che è solo un gioco virtuale.
Ovvero che trovi eccitante recitare la parte della fedifraga ma senza esserlo davvero.
Ma adesso mi ritrovo in una condizione stranissima:
Mia moglie vorrebbe il mio benestare per continuare a chattare recitando un ruolo che la eccita e alimenta le sue fantasie virtuali, sostiene inoltre che tale pratica la “accende” e proprio per questo a letto è molto calda con me.
Io mi ritrovo a 47 anni a dover fare i conti con dubbi sulla sua onestà, anche se sembrerebbe tutto vero, ma la gelosia è irrazionale.
Insomma... ho diversi elementi per crederle ma mi sento agitato, come posso non temere che prima o poi tutte queste chat le facciano fare la sciocchezza?
Temo che impedirglielo faccia solo danno.
Grazie mille
Lui ha tratti narcisistici, esiste un alternativa alla parola fine?
buongiorno,
ho una relazione con un uomo che presenta alcuni tratti narcisistici della personalità.
Non credo rientri in un totale disturbo di personalità, in quanto presenta sensi di colpa, empatia e attenzione vera nei confronti delle persone con cui si relaziona e nei miei confronti. Ma non riesce a costruirsi una relazione umana che sia vera e stabile, soprattutto non permette più di tanto che gli si avvicini. O meglio, ha amicizie durature e di lunga data, ma solo se l'altro è disposto a darsi da fare pur di tenerla in piedi, cercandolo, standogli vicino. Lui non fa assolutamente nulla parte sua perché il rapporto stia in piedi. Con me alterna momenti di presenza totale, vicinanza, e manifestazione di amore ed affetto, a fughe repentine, senza apparente ragione se non appena mi avvicino troppo, e lunghi ed infiniti silenzi. In seguito ai quali, una volta riallacciato il contatto è come se nulla mai fosse accaduto. Alcuni tratti del narcisista mi pare li possieda appieno, il bisogno di essere sempre al centro, di essere lodato ed ammirato, la consapevolezza che questo malsano gioco di allontanamento e vicinanza mi leghino sempre più a lui. Prova stima nel riconoscere che con lui la vita è una roulette russa. Si vola e ci si schianta. Va molto fiero di questo suo aspetto caratteriale. Solo i coraggiosi ed i temerari osano... a suo dire... Si riconosce come un premio, un trofeo che raggiungo se mi do da fare, se mi impegno. Sarò ricompensata... questo è il suo modo di vedere se stesso. Io e tutte le persone che con lui si relazionano siamo considerate valide e di valore solo e se disposte a farsi in quattro per lui. Al contrario suo, che nulla fa pur di tenere vicino a sé chiunque. Sola eccezione la madre. Si giustifica dicendo di non avere bisogno di manifestare il suo affetto, tanto coloro che lo amano lo sanno, ma allo stesso tempo si aspetta e pretende che chi lo ama faccia di tutto pur di stargli vicino. Si aspetta il massimo dando il minimo se non il nulla. Ora, sono combattuta tra il gettare la spugna e abbandonare la nave, ma la consapevolezza che non sia del tutto così, mi spinge a convincermi che non sia del tutto irrecuperabile. E' una persona molto sensibile, soffre lui stesso del suo modo di essere, ed in fondo è consapevole di quanto sia lui stesso la causa per cui tutti finiscano inevitabilmente per allontanarsi. Questo fa si che si crei un effetto a catena, gli altri vanno via e lui fa sempre meno per trattenerli. Io so che è una persona buona, distante molto, rispetto ad alcuni aspetti che descrivono il narcisista patologico come un individuo senza speranza dal quale scappare a gambe levate. La verità è che gli voglio molto bene, ma ne voglio anche a me stessa. Ora, sono arrivata a soffrire sempre meno le sue assenze e le sue sparizioni, ma non vorrei abbandonarlo. E' palese che soffra quando qualcuno a cui tiene prende le distanze, e lo manifesta, nei gesti, nelle parole, negli stati d'animo. Eppure finisce per convincersi che la solitudine per lui sia la miglior soluzione, almeno questo è quello che si dice, quello che sente, io sono certa, è l'esatto opposto. Avrei piacere di avere un consiglio se possibile. grazie Chiara
Felicemente fidanzata ma pensare all'ex
Sono una ragazza di 22 anni e da quasi 7 mesi sono fidanzata con un ragazzo stupendo. Con lui c'è molta complicità mentale, è bello intelligente e non litighiamo praticamente mai. Tuttavia sempre più frequentemente mi ritrovo a pensare al mio ex, a sognarlo e a addirittura sperare di incrociarlo. Con il mio ex siamo stati insieme 2 anni, una relazione super intensa ma piena di alti e bassi ed è finita perchè in un periodo litigavamo troppo (non perchè non c'erano i sentimenti). Ci siamo lasciati un anno fa, ho passato i primi mesi con la rabbia dentro ma ora che mi è passata sono curiosa a voler capire come è diventato ora e come staremmo insieme, anche se ho paura di rovinare tutto.Le poche volte che l'ho sentito (perchè anche a lui manco e a volte mi cercava) avrei voluto raccontargli un sacco di cose, ma so che ora sono fidanzata e non è il caso.
Fino a che punto è normale pensare ad un ex? è normale essere felicemente fidanzata e a modo mio amare la persona con cui sto ora ma pensare all'ex che si aveva amato con tutta se stessa? Cosa faccio?
freno inibitorio: cosa significa?
Salve buonasera volevo sapere cosa significa non avere freni inibitori
3 risposte - LeggiQuando la moglie "lesbica" vuole una donna
Buongiorno
mi chiamo Alessandro, ho 45 anni, mia moglie 37, una figlia di 4. Sposati da due anni dopo una convivenza di dieci anni. Nessun problema particolare se non che quest'estate mia moglie mi confessa che a lei piacciono “anche” le donne. La notizia non mi sorprende più di tanto: un sospetto l'ho sempre nutrito ma sentirlo dire in piena sincerità mi ha lasciato spiazzato. Da quel momento, un otto volante di emozioni: paura (mi lascerà per una donna?), insicurezza (sono io il problema?), incoraggiamento (almeno non è un altro uomo), eccitazione (ci scappa un'avventura a tre). Poi la razionalità: fattene una ragione, mi dico, lei è così, tu non ci puoi fare nulla se non accettarla per quello che è. E così ho fatto: ho accettato la cosa, ho cercato di renderla condivisa, giocando con lei sull'ambiguità, quasi incoraggiandola a "togliersi la voglia" perchè, è controproducente tenere repressa la propria natura. Mia moglie mi ha sempre assicurato che il mio ruolo di marito e amante non è in discussione, che è soddisfatta di me, come compagno di vita e sotto le lenzuola. Un giorno mi parla di una ragazza (che entrambi conosciamo ed è una lesbica dichiarata con relazione "ufficiale") con la quale "qualcosa" è accaduto. Ne parliamo, si frequentano, e continua a rassicurarmi sul fatto che il nostro rapporto non è in discussione. In effetti, tutto sembra filare liscio, pure a letto, dove evidentemente le mie fantasie giovano al nostro rapporto e mia moglie non si tira indietro. Ma continuo a chiedermi se il mio atteggiamento sia corretto, se, per il timore di perderla, sto spingendo troppo mia moglie nel letto di una donna. Atteggiamento che non sarebbe reciproco. Insomma i dubbi sono tanti. le domande pure. che fare?
Situazione complicata con mio figlio
Buongiorno, ho 45 anni e un figlio di 23 appena laureato e prosegue ancora con la magistrale. Appena maggiorenne se no anche poco prima gli ho detto che per le relazioni sessuali deve usare i preservativi, che deve stare attento alla compagnia perché ci sono tante malattie trasmissibili sessualmente, avere una ragazza stabile. Ho scoperto tre mesi fa che mio figlio aveva contattato online delle donne di facili costumi dicendo a loro che è timido e non ha esperienze, ieri ho scoperto ancora, cercando nel suo cellulare e risalendo al mese di giugno che ha fatto sesso con una donna matura (credo la mia età dopo il viso) che ha pure un bambino piccolo, anche sesso orale e a tre se ho capito bene anche con il compagno di lei. Mio figlio aveva rifiutato la proposta di penetrare anche lui. Quando si danno appuntamento viene suo marito, compagno che è e lo prende dal parcheggio. Lei fa sesso anche con altri ragazzi di età tra 21-25 anni. La situazione mi pare pericolosa perché mio figlio è studente, non lavora, non ha soldi, non viene con soldi estranei o altre cose comprate a casa per pensare che sia pagato, nei messaggi parlano anche di video mentre fanno sesso e io penso che questi qua lo fanno sentirsi bene per qualche mese per poi ricattarlo o obbligarlo a fare altre cose per loro. Ho paura di trovarlo morto sulla strada perché mi pare un circolo vizioso non solo una curiosità di momento. Lei lo incita con foto e messaggi e gli da appuntamento nella sua zona. Mio figlio non è mai stato una persona aperta anche se io sono stata sempre mamma amica e abbiamo fatto tutto per lui (io sono al secondo matrimonio, figlio è mio, ma mio marito l'ha sempre trattato e curato come fosse suo). Ultimamente e con mia sorpresa mi ha accusato che io l'ho obbligato a studiare che lui non vuole fare niente, secondo me starebbe tutto il giorno nel letto su questi gruppi di sesso, visto che va all'università e non fa nient'altro, fine settimana esce con gli amici, tutti maschi, ma a questo punto credo che va anche da quella li, anche in settimana quando mi dice che va a fare un giro con un amico. Non so come procedere, adesso e in vacanza, lontano da quella li, vorrei parlare con lui in modo chiaro e senza velli e appena gli prendo il cellulare contattare anche quella li e bloccarla. Ho paura che non cercherà mai una ragazza normale e non uscirà mai da questa situazione che pare gli piace abbastanza. La scorsa settimana si piangeva che ha un'afta enorme in bocca, che pensa lui sia per qualcosa che ha mangiato, ma lui non ha mai avuto le afte. Ho trovato preservativi nella sua camera, ma con sesso orale a lei non credo che può usarli. Cosa mi consiglia? Come abbordare questo problema? Vorrei farli fare tutti gli esami per le malattie sessualmente trasmissibili, gli metterò la localizzazione del cellulare e al massimo non avrà acceso alla macchina, non so cosa fare!
2 risposte - LeggiPersone che superano i confini
Ciao a tutti, sono una ragazza di 31 anni spesso mi sento a disagio quando le persone mi parlano con troppa confidenza o invadono il mio spazio, anche se non ho dato segnali di apertura.
Sono una persona tranquilla, riservata, e mi piace stare nel mio mondo, fare le mie cose con serenità.
A volte ho paura che gli altri fraintendano il mio comportamento o pensino che io ricambi attenzioni che non voglio perché mesi fa mi sono trovata in spiacevoli situazioni frequentavo ginnastica dolce all'inizio ci siamo scambiate due parole mi sembrava tranquilla ma poi si avvicinava un po' troppo faceva battutine si avvicinava anche quando volevo stare tranquilla, è successo anche che un altra ragazza che lavora allo sportello postale si permetteva sempre di chiamarmi e salutarmi con il mio nome come se fossimo amiche ho provato un senso di fastidio mi aveva proposto anche un altro orario per andare da lei mi disse che mi aveva notato altre volte mentre io se la incrocio per strada nemmeno la riconosco.. ora cerco di evitare questi posti per paura che accada un altra volta mi ha lasciato una paura non so a cosa sia dovuto o se sono strana, lo visto come un invadenza non so se devo farmi una colpa se non mi piace questo tipo di approccio
Perché non scatta la scintilla?
Ho visto per la prima volta questa ragazza di Firenze (io sono di Modena) verso fine luglio, poi entrambe abbiamo deciso di prenderla con calma visto che non era scattata quella scintilla che magari ci aspettavamo. Ci siamo rivisti a fine agosto dopo alcuni scambi di messaggi e sembrava che qualcosa fosse scattato. Ci siamo visti 5-6 volte nel mese di settembre/ottobre, sempre per un giorno o una sola notte, fino al weekend del 10 ottobre dove abbiamo passato tutto il weekend assieme. siamo arrivati fino ad avere anche un rapporto sessuale più volte, quindi intimità vera, dove il rapporto era buono. Però ancora, quella scintilla non è scattata, come magari in altre relazioni passate. Faccio una premessa dicendo che siamo alti uguali e con tacchi lei è più alta di me. Questo dentro a volte mi dà un senso di noia o di stranezza quando stiamo assieme anche a livello più intimo, come se fosse un blocco. Abbiamo fatto attività sportive assieme, ho conosciuto i sui amici, insomma ci abbiamo provato penso, ma ancora niente scintilla. Martedì 14 ottobre ci siamo sentiti la sera, ed in tutta onestà ci siamo aperti dicendoci che appunto il sentimento non cresce ma è più un emozione di affinità. Per questo abbiamo pensato di decidere di lasciare un po perdere la cosa. Io ho provato a dirle che magari è la distanza, il non riuscire a vivere le giornata assieme e costruire qualcosa senza dover tornare alla propria realtà separata ogni volta che passiamo del tempo di qualità assieme. Ho anche provato a dire che magari non dobbiamo focalizzarci su quella scintilla e magari arriva, ma comunque lei non se la sente. Faccio un altro premessa dicendo che abbiamo comunicato durante questo periodo i nostri sentimenti, dicendo che si sta bene assieme etc, quindi siamo stati comunque aperti. Io forse ammetto che non sono stato me stesso al 100% per paura di soffrire come in relazioni passate, quindi per colpa di traumi ho messo una corazza da “macho” per protezione. Mi rendo conto di non essere stato del tutto me, ma un po freddo.
Detto questo, vorrei capire come fare, ci siamo detti che, siccome lei ora va a Parigi il weekend, di sentirci dopo e vediamo.
Consigli?
Grazie in anticipo
Lasciare per qualche settimana una bambina di tre anni senza la mamma
Salve, per motivi di lavoro devo viaggiare in altra regione, saranno circa due settimane al mese, e dovrò lasciare mia figlia che ha tre anni a casa con il papà. Senza mezzi termini dico che lei è più legata a me, non che non voglia bene al papà, ma in questi tre anni è stata più con me perché non lavorando avevo più tempo da dedicarle mentre mio marito capitava spesso che mancasse anche tutta la giornata. Lei fa tutto con me, io la porto all' asilo la mattina, la vado a riprendere, le faccio fare il riposino pomeridiano, gioco, le faccio il bagno, la notte dormiamo vicine e lei vuole abbracciarmi. Pensare di doverla lasciare anche se solo per due settimane mi piange il cuore ma non ho scelta. A settembre sono dovuta mancare due giorni e lei ha risposto bene al cambiamento, le ho spiegato che mamma sarebbe tornata presto, che dopo due nanne sarei tornata e lei è stata tranquilla con il papà, adesso però se le dico che mamma deve mancare per un po' per lavoro Lei non vuole, si lamenta, dice che vuole stare con la mamma e qualche giorno fa quando sono mancata da casa per un' oretta per una visita medica lei è scoppiata a piangere, il papà non riusciva a calmarla, chiamava me, così ora non so proprio come comportarmi per farle pesare il meno possibile quando non ci sarò
2 risposte - LeggiImpegnata in una relazione pensando all’ex
Salve, ho 38 anni, vivo una relazione da circa due anni, dove mi trovo bene, si va d’accordo, ovviamente gli alti e bassi ci sono, ed è normale… ma spesso e volentieri mi ritrovo a pensare al mio ex, un uomo con 15 anni più di me, di cui ero follemente innamorata (a volte penso che sia stato l’unico uomo che io abbia mai amato realmente) siamo stati insieme 4 anni, convivenza a casa mia! era separato, mi ha lasciata allontanandosi da me pian piano, lavorando spesso all’estero, la causa sono convinta sia stata per i figli, visto che l’ultima sua chiamata me ne parlava piangendo, l’ultima sua frase fu: tornerò quando meno te lo aspetti, vedrai! Penso che in quell’anno sia tornata con la moglie, appunto per i figli, ma non ho mai avuto più sue notizie, vivendo molto lontani! Mi ha fatto vivere due anni di depressione anomala, per fortuna durante il covid, così nessuno poteva notare il mio malessere e stato d’animo! Questa relazione mi ha lasciato delle ferite indelebili! Ora che pensavo di aver trovato la persona giusta mi ritrovo a rivalutare il tutto, ad avere spesso e volentieri momenti di nostalgia intensa, con una voglia assurda di sapere se sta bene e se anche lui mi pensa! Ma allo stesso tempo penso che non riuscirei a lasciare il mio attuale compagno! Passerà mai questo mio stato d’animo?
1 risposte - LeggiMia nipote non mi sopporta
Buonasera,
mia nipote ha 2 anni e non riesco a instaurare un "rapporto" con lei.
Premetto: sono una persona introversa, non particolarmente abituata a esternare l'affetto, inoltre non sono un'amante dei bambini in generale e non ci so proprio fare, per dirla breve. Ho tre fratelli, di cui solo uno con figli (appunto mia nipote di 2 anni), non ho altri parenti stretti con figli e anche tra le amiche, ne ho poche con figli. Quindi in generale non mi sento "spigliata" nel prendermi cura di un bambino, non mi viene spontaneo.
Detto ciò, però, mi piacerebbe comunque costruire un rapporto affettuoso con mia nipote. Tuttavia vedo che lei mi "rifiuta": fino a un po' di tempo fa non era così, non ero mai stata la sua "preferita" ma comunque veniva anche da me in braccio, mi prendeva la mano, ecc. Adesso vedo che non ha piacere invece a stare con me, se siamo a un evento di famiglia dove ci sono anche i miei fratelli/cognate ecc. va da tutti tranne che da me. Se i genitori o i nonni provano a lasciarmela per un pochino, subito lei scappa a cercarli.
Non l'ho sgridata né mai fatto niente di strano; so che è ancora piccola per parlare di "rapporto" con lei ma mi piacerebbe capire come posso interagirci e avvicinarmi alla luce di quello che vi ho detto.
Ho un'altra nipote (la figlia di mia cognata) e non si comporta così con me, tantomeno la figlia della mia migliore amica che invece mi adora.
Non capisco quindi quale sia il problema con lei.
Cosa posso fare io? Devo "preoccuparmi" per questo suo comportamento o potrà cambiare in futuro?
Ho la percezione che lui guardi altre
Gentili dottori,
Sono una ragazza di 24 anni molto corteggiata e guardata.
Prima di conoscere il mio fidanzato non ero sicura di ciò che volevo e quindi preferivo evitare di affezionarmi perché non volevo abbattere la mia corazza e avevo difficoltà a uscire dalla mia zona di controllo e comfort. Dall’esterno sembro una donna sicura di sé che sa di piacere, ma dentro di me sono profondamente insicura e non mi sento mai abbastanza. Ora che il mio fidanzato e io stiamo insieme da 8 mesi tutto è venuto a galla. Abbiamo litigato anche per esperienze passate che non avevano alcuna importanza. Dialoghiamo spesso, non sempre nel migliore dei modi, ma la comunicazione cerchiamo di non farla mai mancare nella nostra relazione.
C’è un problema però: la mia percezione, o meglio, la sensazione che lui guardi altre. Essendo una persona ipersensibile, noto e percepisco più degli altri e so leggere molto di più tra le righe, anche perché quando ero single mi comportavo allo stesso modo di tante ragazze. Ho notato (non so se il tutto è amplificato da una mia percezione) che il mio fidanzato osservi molto le altre. Sono successi diversi litigi tra di noi perché io lo accusavo, in preda alla gelosia e alla rabbia, di stare guardando altre o di fare giochi di sguardi con loro alle mie spalle. Chiaramente lui ha negato sempre e addirittura a volte mi ha detto più volte che non ha intenzione di cercare le attenzioni altrui perché gli bastano le mie e che sono la donna che lui desidera. In estate avrebbe dovuto andare in vacanza con gli amici a Ibiza, ma evitato per stare con me e non infondermi dubbi, poi spesso mi dice che si sente accusato ingiustamente quando gli dico che ha bisogno dell’approvazione degli sguardi e attenzioni delle altre, mi dice che non è così e che lui non fa niente di tutto questo.
Vi riporto due esempi per farvi capire la “portata” di questa situazione:
Percepisco che guarda le altre, o per lo meno quando vedo qualcuna di potenzialmente attraente o interessante per tanti aspetti diversi, automaticamente sento “la sta guardando e fa in modo di non farmelo notare”.
È successo quando stavamo aspettando la metro e una ragazza nelle vicinanze sembrava che volesse farsi notare, era l’unica ragazza nei paraggi. Poi quando era arrivato il treno, io ero rimasta indietro per aspettare che si fermasse, lui nel mentre osservava quale dei vagoni fosse più libero e lei era proprio a due passi da lui, di spalle entrambi. Ho sentito che si sono guardati in modo velato per non dare nell’occhio perché c’ero io. Dopo siamo entrati in metro e nel vagone successivo c’era lei. Il mio fidanzato era in posizione centrale e spesso rivolto con lo sguardo verso l’altro vagone. Essendo più alto non sapevo se tra la folla riuscisse a scorgere lei, ma sta di fatto che poi mi sono calmata perché lui alla fermata dopo si era spostato dietro di me, senza più che avesse la visuale verso l’altro vagone.
Poi un altro episodio succede ieri: eravamo seduti al bar, il nostro tavolo era rivolto verso l’entrata della sala dove c’erano alcuni camerieri, poi il resto delle persone è dei tavoli erano alla sua sinistra. La sua visuale era rivolta quindi all’entrata e verso alcuni tavoli. Io ero seduta al suo lato perché ere stato lui a dirmi di volermi più vicino. Dovevamo ordinare e i camerieri erano molto impegnati. A un certo punto mentre discutevamo del menù e parlavamo del più e del meno noto che buttava lo sguardo nella sua direzione, furtivamente e velatamente vedevo che guardava davanti a sé mentre parlavo. Visto che sono molto attenta al suo linguaggio del corpo mi volto e scopro una ragazza che aveva la visuale rivolta verso il nostro tavolo che poi ci guarda mentre parlava con il suo ragazzo.
Poi subito dopo io mio ragazzo inizia a rivolgere lo sguardo verso di me e a non osservare più di là, non so se perché il cameriere era già venuto a avevamo ordinato o perché era arrivato un gruppo di persone e aveva occupato il tavolo vicino al nostro e quindi avevano bloccato la visuale.
Ho iniziato a fargli un discorso sul rispetto e lui mi ha giurato che non ha mai sentito l’interesse a ricevere attenzioni o sguardi dalle alte ne che lui abbia avuto interesse nel farlo. Ho iniziato a vomitare tutto ciò che sentivo e ho finito con il dirgli la verità su tutto quello che sentivo e avevo fatto.
Lui con me è molto attento, premuroso e mi ama, l’intimità insieme va a gonfie vele.
Lui prima di conoscere me era molto insicuro, inesperto e non si sentiva all’altezza di me. Poi piano piano ci siamo aperti e rassicurati a vicenda.
Io ho difficoltà a fidarmi, è vero, però non credo di essere pazza.
Quei sguardi percepiti, non avendo la certezza della situazione, mi hanno ferito perché mi fanno sentire esclusa. Sono molto bella e corteggiata anch’io, quindi lui che motivo ha di dimostrare alle altre che sono loro più belle e interessanti di me? Perché è questo quello che sento quando in mia presenza lui osserva, ancora peggio velatamente senza farmene accorgere, le altre donne.
Io sto davvero impazzendo perché è un pattern che si ripete spesso.
Lui nega ma ieri ho pensato “ma se davvero c’è stato un gioco di sguardi prima che mi voltassi?” Io gli parlavo e lui ogni tanto lo vedevo con lo sguardo rivolto verso quella posizione, mi sono sentita imbarazzata e stupida.
Non so cosa pensare. Ho solo tanto bisogno di fare chiarezza perché la storia con questa persona sta diventando un incubo. Forse non sono abbastanza come credo o forse lui per sentirsi bene ha bisogno di essere osservato.
Ps. In nessuna occasione ho avuto la percezione che fosse stato lui a guardare per primo, ma le donne in questione. La cosa che mi ferisce è avere la sensazione che lui ricambi.
Vorrei un vostro gentile riscontro su questa situazione e come posso fare per prendere in mano le redini della situazione prima che ci porti a lasciarci,
Cordiali saluti