Monica  domande di Alimentazione  |  Inserita il

Lecce

Cibo e amore

Buongiorno, sono una ragazza di 27 anni e ho una domanda importante da fare, nonostante io sia seguita in terapia dalla mia psicologa, c’è qualcosa che mi chiedo e a cui non riesco a raggiungere una spiegazione.
Ne ho passate tante a livello emotivo e relazionale, sono single e non riesco a trovare una persona con cui costruire al momento.
In passato ho sofferto di disturbi alimentari, passando da anoressia nervosa (diagnosticata) a bulimia, fino ad arrivare ad un DCA in questo momento gestito relativamente bene rispetto a prima, non mi sento completamente uscita da questo tunnel ma neanche nel suo peggiore momento.
Ma la mia domanda è perché quando sono in una relazione non sento il bisogno di mangiare, o meglio, ho il giusto senso della fame e il cibo non è il mio pensiero costante, ma diviene secondario o meglio mangio quando ho fame senza pensare troppo e mi fermo quando mi sento sazia, invece quando sono da sola e non c’è nessuno nella mia vita il mio pensiero ossessivo è sempre il cibo, ma soprattutto ho voglia di mangiare anche quando non ho fame e anche quando ho appena finito di cenare/pranzare. Non mi fa stare bene questo, mi fa sentire costantemente sbagliata e a disagio con il mio corpo, perché mangio oltre la sazietà, non mi abbuffo più ma non mi riesco a fermare facilmente davanti a cibi che mi fanno stare bene, che mi piacciono.
Grazie per l’ascolto, in anticipo. E per le eventuali risposte.

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Valentina Bennati Inserita il 03/03/2025 - 15:39

Lucca
|

Cara Monica, posso suggerirle alcune letture per comprendere meglio il meccanismo al quale si riferisce. Nel mio sito www.studiovalentinabennati.it digitando la ricerca "cibo" troverà alcuni articoli che trattano le emozioni, il cibo e le relazioni. In fondo ad ogni articolo ci sono i titoli dei libri a cui mi sono ispirata per scrivere. Le suggerisco inoltre di condividere queste sue domande con la sua psicologa che saprà darle delle spiegazioni adeguate conoscendo la sua storia e il suo ambiente. Spero di averle dato un piccolo aiuto.
Le auguro una buona giornata
Dr.ssa Valentina Bennati

Dott.ssa Lisa Cerri Inserita il 12/03/2025 - 08:36

Buongiorno Monica, la ringrazio per aver condiviso questa sua riflessione così profonda e personale. È comprensibile che si ponga queste domande, perché ciò che descrive tocca aspetti emotivi molto importanti legati al rapporto con il cibo e alla solitudine.

Da quello che racconta, sembra che la presenza di una relazione influenzi il suo equilibrio alimentare, portandola a un rapporto più spontaneo e regolato con il cibo. Quando invece è da sola, il cibo assume una valenza diversa, diventando un pensiero più centrale e, talvolta, un rifugio emotivo. Questo potrebbe indicare che, in assenza di un legame affettivo esterno, il cibo diventi un modo per colmare un vuoto o gestire emozioni difficili, come la solitudine, l’ansia o il bisogno di conforto.

Non si tratta di una questione di forza di volontà o di autocontrollo, ma piuttosto di comprendere quali bisogni profondi il cibo sta cercando di soddisfare in quei momenti. Forse la relazione affettiva le offre sicurezza e contenimento emotivo, riducendo il bisogno di trovare conforto nel cibo. Quando invece è da sola, il cibo potrebbe diventare un sostituto di questa sensazione di connessione.

Il fatto che lei sia consapevole di questo meccanismo è già un grande passo avanti. Potrebbe essere utile esplorare, magari anche con la sua terapeuta, quali emozioni emergono nei momenti in cui sente il bisogno di mangiare oltre la sazietà. Ad esempio, potrebbe chiedersi: "Di cosa ho bisogno in questo momento? Cosa sto cercando di calmare o soddisfare con il cibo?".

Non si colpevolizzi per questo, né si giudichi sbagliata. Il suo percorso di guarigione è in corso e il fatto che sia già riuscita a gestire meglio il suo DCA rispetto al passato dimostra la sua forza e il suo impegno. Continui ad ascoltarsi con gentilezza e a esplorare questi aspetti con curiosità, senza rigidità o autocritica eccessiva. La strada che sta percorrendo è preziosa, e con il tempo troverà un equilibrio sempre più stabile e sereno.