Domande su Ansia e depressione Domande e Risposte su ansia e depressione
Mangiarsi continuamente le pellicine dalle labbra
Salve! Ho un problema con le labbra: mi tolgo continuamente le pellicine dalle labbra fino a sanguinare. Passo buona parte della giornata con le mani sulla bocca, spesso neanche me ne accorgo, è diventato automatico. Quando tolgo le pellicine lo faccio quasi con "cattiveria" non sono delicata a farlo, arrivo fino a sanguinare e a provare dolore tant'è che a volte non riesco a muovere le labbra per sorridere o per parlare che mi si spaccano e sanguinano ancora. Quando arrivo a sanguinare, non mi fermo se c'è a cora la pellicina la devo strappare sangue o non sangue. Quando però arrivo al dolore, si mi fa male, ma un è male direi quasi piacevole ormai. Se provo a non farlo o mi mangio le unghie o dirigono i denti.
Ho questo problema da un po' di anni ormai; per un certo periodo se c'era un capello in mezzo al viso o in giro da solo lo strappavo quasi sempre, ora mi capita meno spesso. Fino ad un paio di anni fa se avevo crosticine o brufoletti in viso li grattavo via mente ora lo faccio con quelli sulla schiena.
Per un periodo di quasi tre mesi, circa cinque anni fa sono caduta nell'autolesionismo fino ad arrivare a preparare un suicidio che però, fortunatamente non sono mai riuscita a fare, anche se allora volevo.
Adesso ne sono uscita da sola, nessuno sa nulla.
Ad oggi mi capita di avere alcuni momenti in cui sono stesa sul divano a fare nulla o a scuola o comunque in situazioni "normali" e avere attacchi d'ansia suppongo siano, mi batte forte il cuore e respiro un po' corto
Spesso mi capita di pensare ancora al suicidio, a come sarebbe se fossi morta o come starebbero meglio gli altri; in stazione a volte quando sta per arrivare il treno lo fisso e mi avvicino alla linea gialla anche superandola senza però mai buttarmi.
Ho scoperto di avere una amica che è caduta in una lieve depressione e questo mi blocca ancora di più nel parlarne con qualcuno.
Essendo sia alle elementari che alle medie e a volte anche alle superiori, stata presa in giro per diversi motivi, sono molto chiusa ci vuole molto tempo prima che qualcuno riesca ad avere la mia fiducia, e per questo in tutta la vita non ho mai avuto una migliore amica, o un fidanzato o comunque qualcuno che restasse nella mia vita. Tutto ciò mi porta a sentirmi molto spesso sola e non cercata, come non amata e praticamente inutile.
Tra l'altro ho anche un rapporto molto difficile con i miei genitori, diciamo che se dovessi dire che gli voglio bene, non sarebbe un bene da figlio, ma un bene da conoscenti diciamo; non li sento molto genitori, non sono mai stato molto presenti nella mia vita e nonostante mi abbiano dato tutto non mi hanno mai dato l'amore di cui necessitavo.
Con loro non voglio tassativamente parlargiene.
La mia domanda è: la cosa a cui sto pensando è fare diverse vistie quando mi trasferisco tra un po' di mesi, ma fino ad allora come dovrei comportarmi? Cosa devo fare? Cosa mi consiglia? Grazie mille per la vostra risposta
Perchè vivere?
La domanda di questi giorni è : Perché Vivere?
Non riesco a trovare qualcosa per la quale valga la pena vivere, l’unica cosa che mi tiene qui sono i miei genitori e mia sorella, loro non meritano un dolore così grande, non meritano di perdere una persona alla quale vogliono tanto bene. Tutti gli altri se ne farebbero una ragione, starebbero male un pochino, ma poi passerebbe tutto. Io perché devo continuare a “vivere” una vita che non mi porta da nessuna parte ? Perché devo vivere? Non vedo un futuro, non mi piace studiare, non mi fiderò mai di nessun ragazzo. So per cosa devo vivere ma non so per cosa VOGLIO vivere.
Tutto ciò che faccio lo faccio per impiegare il tempo, è solo un palliativo, nell’attesa che il giorno finisca. Il problema è che quando un giorno finisce, ne inizia un altro e tutto si ripete come il giorno prima.
Non ho la forza di andare avanti, non ho la forza per fare niente, non ho la forza di studiare, di leggere, di amare la vita. Amare la vita…ma poi perché? È qualcosa che ho voluto io?
No, io non volevo nascere.
Se non fossi nata adesso non avrei nessun problema, se non fossi nata, nessuno piangerebbe per la mia morte.
E invece devo stare qua, costretta, per far giocare qualcuno che si annoiava e ha deciso di creare il mondo. Sempre se questo qualcuno esiste. Se non esistesse sarebbe ancora peggio. Sarei qui per pura casualità.
Il mondo è cattivo, le persone sono cattive, è tutto pieno di sofferenza, soffriamo tutti e non abbiamo il coraggio di porre fine a tutto ciò. Vorrei che il mondo finisse e si portasse via tutti i dolori e la cattiveria dell’umanità. Sarebbe meglio per me, per tutte le persone che vivono adesso e che vivranno in futuro. Smettiamola di fare figli, smettiamola di mettere al mondo persone che soffriranno, spezziamo questo cerchio, finiamola di essere stupidi ed egoisti. Noi soffriamo e cerchiamo di stare meglio giocando con la vita degli altri. Dovrebbe essere illegale favoreggiare il proseguimento della vita sulla terra.
Qual è il senso di tutto ciò?
Tutto ciò che facciamo è un modo per impiegare del tempo dato che abbiamo avuto la sfortuna di nascere.
Mi sento vuota, mi sento senza uno scopo, mi sento triste, depressa. Prima non ero così, prima apprezzavo qualsiasi cosa…che stupida! Adesso ho aperto gli occhi, ho capito che razza di fregatura è la vita.
Che cattiveria immensa.
Onicofagia e altri "vizi" (mordicchiare vestiti) in bambino di 9 anni
Gent.mi Dottori, sono la mamma di un bambino di quasi nove anni che, all’età di 3, in concomitanza con la nascita del fratellino, ha iniziato a mangiarsi le unghie. Ha continuato a mangiarsele per tutti questi anni, da parte nostra abbiamo cercato di essere comprensivi al massimo, cercando di limitare i rimproveri e semmai di distrarlo (io stessa sono una ex mangiatrice di unghie e so quanto questo impulso sia irresistibile!). Tuttavia, da un anno a questa parte, il bambino ha iniziato anche a mordicchiare praticamente qualsiasi cosa, vestiti in primis (bordi delle magliette, cordini di felpe e tute ecc.). Lo fa soprattutto quando si annoia o è in tensione per qualcosa (una partita in tv) ma anche quando si rilassa. Da anni sono inoltre presenti, alternativamente, dei blandi tic di tipo semplice (quello di questo periodo è: spalancare la bocca per poi richiuderla, ma non lo fa continuamente, direi più o meno 10 volte al giorno). Per il resto, il bambino non desta particolari preoccupazioni: è ben inserito nel gruppo classe, ha altri amichetti che frequenta anche fuori dalla scuola, pratica con gioia gli sport che lui stesso ha scelto (sci e calcio) e a scuola non ha nessun problema (ma senza essere il primo della classe!). Caratterialmente è piuttosto tranquillo, mai aggressivo né con noi né con i suoi compagni, ma sa comunque far valere la sua opinione! La situazione in casa è serena, di certo io e mio marito non siamo campioni di calma ma facciamo del nostro meglio per assicurare ai nostri bambini una genitorialità calda e attenta. Il bambino più piccolo, che sta per compiere 6 anni, per contro è un peperino, gelosissimo nei confronti del fratello maggiore, sul quale cerca di imporsi e al quale rompe ahimè costantemente le scatole. Non si è mai mangiato le unghie né ha altri vizi o tic.
Da qui la mia domanda: è necessario aiutare il nostro primogenito e, se sì, come procedere? Oppure è meglio lasciar perdere contando su una regressione spontanea durante la crescita? Nel ringraziarvi infinitamente invio i migliori saluti,
Rita
Voglio morire e porre fine alla mia sofferenza
Sono una ragazza di 19 anni. Ho il desiderio di morire per porre fine alla mia sofferenza. Mi vergogno a dirlo, perchè non ho particolari problemi, c'è gente che sta mille volte peggio di me. Tuttavia sono estreamamente infelice, inappagata e frustata perchè nella mia vita faccio tutto solo perchè devo e non perche mi piace. Non mi piace l'università che frequento, non mi piace il mio ragazzo, non mi piace la mia famiglia, non ho amici, sono sola. Non ho il coraggio di lasciarlo, anzi ci ho provato, sono stata male e sono ritornata con lui, non ho il coraggio di cambiare uni in quanto ho studiato tutta l'estate per entrare e ho fatto e sto continuando a fare enormi sacrifici. Ogni sera, ogni giorno quando sono da sola un momento mi metto a piangere. Sono giunta alla conclusione che sarò per sempre infelice, tuttavia non riesco più ad andare avanti. Non ho nessuno con cui parlare, tutti pensano che io sia felice, nemmeno mia madre si accorge di come io stia. Vi chiedo aiuto, cosa devo fare?
3 risposte - LeggiPaura di viaggiare in auto se guidano gli altri
buongiorno,
molti di voi rideranno della mia paura..
Soffro di attacchi di panico in auto ma non se guido io, solo se guidano gli altri. Non trovo aiuto da nessuna parte, diciamo che chi ne soffre appunto è perchè guida direttamente e non perchè è in auto con altri.
Questa paura deriva dal fatto che da ragazzo circa 15 anni fa, andando con i miei amici in auto loro andavano forte ed il avevo paura. Il problema è che adesso andando con chiunque anche a 50 allora ho paura.(ripeto se guido io posso andare anche veloce non ho nessuna paura)
Come posso risolvere questo trauma?
grazie della risposta.
saluti
Faccio bene a lasciare l'università?
Salve,
Sono le 5:00 di notte ed io non riesco a dormire ! Il pensiero che mi affligge è: devo lasciare o no l'università ?
Ho 23 anni e brevemente cerco di raccontarti la mia storia ! Ho frequentato il liceo classico senza troppi problemi,studiare mi piaceva , andavo bene , i prof mi adoravano,non era pesante passare ore ed ore sui libri e riuscivo anche fare altre attività come ad esempio frequentare una scuola di danza classica ( per ben 13 anni,ho iniziato all'età di 6 anni). Poi,verso il quarto anno di liceo ho iniziato a pensare a cosa poter fare all'università e mi sono convinta giorno dopo giorno di voler diventare un medico così dopo il liceo ho provato il test d'ingresso a medicina con esito negativo. Ho provato altri test lo stesso anno con esito positivo ed ho così deciso di iscrivermi a farmacia perché a livello di esami era la facoltà più affine alle materie del test d'ingresso e quindi dando gli esami di farmacia avrei potuto prepararmi meglio per il test visto che uscendo da un liceo classico la mia preparazione nelle materie scientifiche era molto scarsa. Però forte della convinzione di voler fare il medico,mentre frequentavo il primo anni di università alla Sapienza di Roma,mi sono iscritta anche ad un corso privato di preparazione al test di medicina della durata di un anno intero che ho frequentato con piacere e successo ( in chimica ero la prima della classe). Il primo anno a farmacia é andato bene,ho dato 7 esami e mi piaceva quello che studiavo però ero sempre più convinta di voler fare medicina così l'anno dopo ho riprovato il test con esito ancora negativo ed ho continuato a fare farmacia dando altri 5 esami. Al terzo tentativo finalmente sono riuscita a superare il test di medicina e così ho lasciato farmacia ma non ne ero del tutto convinta perché in quei due anni mi ero appassionata molto ad una nuova materia cioè la chimica che fino ad allora non avevo mai avuto modo di studiare bene,però pensando al futuro e al lavoro che sarei andata a fare mi sono trasferita a medicina ( cambiando anche città ,perché il test è Nazionale e sono finita in Molise,quindi ho dovuto lasciare Roma che adoravo. ) Il primo anno a medicina è stato traumatico,non sono riuscita a fare nemmeno un esame. Ero molto scoraggiata,depressa,triste e demotivata ma grazie ai miei genitori ho deciso di darmi un altra possibilità iniziando il secondo anno a medicina ma come ripetente perché non avendo dato neanche un esame ho dovuto rifare il primo anno. Prima di iniziare di nuovo il primo anno avevo la possibilità di fare esami sia a settembre che a dicembre ma ho saltato entrambee le sessioni così ora sono arrivata alla sessione di febbraio ma non è cambiato nulla. Emotivamente mi sento uno schifo,mi sento una fallita perché ho ripetuto il primo anno,una perdente inconcludente,inoltre non mi piace la città in cui mi sono dovuta trasferire per studiate medicina,qui non ho amici mentre a Roma avevo delle amiche fantastiche e anche una vite sociale al di fuori dell'università,andare a lezione mi pesa sempre di più , i professori non mi piacciono ( mentre alla Sapienza li adoravo e li ascoltavo estasiata) mettermi sui libri è diventato un trauma, passo le giornate con il libro davanti ma senza studiare nemmeno una pagina , mi sento molto male se penso a tutti i sacrifici che i miei genitori hanno fatto per farmi studiare,a tutti i soldi investiti e a tutta la fiducia che mi hanno dato quindi sono molto depressa anche fisicamente non mi riconosco più ( ho messo su qualche chilo perché per l università sono sempre nervosa e a volte mi sfogo sul il cibo ). Ogni giorno mi alzo con il terrore di affrontare un altro giorno deludente e vado a dormire sempre insoddisfatta perchè non studio niente e dispiaciuta e con un enorme senso di colpa perché sto ingannando i miei. Mi sento tremendamente stupida e incapace perché tra 3 giorno ho l'esame e non ho studiato niente ancora una volta dopo aver fatto così per un intero anno. Così penso che lasciare tutto questo sia la cosa migliore così potrei anche aiutare i miei nell'azienda di famiglia e fare o la commessa nel negozio di mio padre o la cameriera all'agriturismo dei miei. Però ho paura che lasciando l università commetterò l'errore più grande di tutta la mia vita e che un giorno me ne pentiró. Le ragioni che mi hanno spinto a fare medicina sono : aiutare il prossimo a guarire dalla sofferenza o a sentire meno dolore , lavorare in ospedale( che é un ambiente che adoro ) , capire come funziona il corpo umano nei minimi dettagli,prendermi cura degli altri. Ho sempre avuto questo sogno bellissimo da realizzare ,su questo non ho mai avuto dubbi e sono stata sempre convinta e determinata ma ora non è più così e sono sempre più disperata. E non so cosa fare....i miei sarebbero contenti di qualsiasi decisione io prenderó ma la paura di deluderli e deludermi ancora una volta è tanta...
Tu cosa ne pensi ?
Grazie infinite se mi risponderai
Fidanzato bipolare
Buonasera, ringrazio già in anticipo per chi leggerà ed eventualmente risponderà qualcosa.
Scrivo qui per avere del supporto riguardo la mia situazione attuale con il mio ragazzo: da un anno il mio ragazzo è stato diagnosticato con Bipolarismo di Tipo 1. La situazione era già difficile prima della diagnosi (era in fase maniacale ma non lo sapevamo) ma ora che sta prendendo le medicine lo è diventata ancora di più.
Inizialmente, solo con l'antipsicotico, la nostra relazione ha cominciato a rallentare ma tutto sommato andava tutto bene. Da quando ha cominciato a prendere anche l'antidepressivo perché si sentiva tanto depresso ha cominciato a peggiorare tutto: è diventato di poche parole, ha cominciato a sentirsi ancora più depresso e quindi ha iniziato a non prendersi più troppa cura di sè (io lo amo e gli sto vicino a prescindere dal suo aspetto, ma so che questa cosa lo butta giù ancora di più), ha cominciato a non riuscire più a fate le attività che prima amava, non ha più libido verso di me (ma vorrebbe andare con altre donne, la psichiatra dice che è per via dell'antidepressivo e che possa essere la coda di una crisi psicotica avuta) e ha iniziato a non sentire più l'amore nei miei confronti. Lui comunque cerca sempre di essere gentile e carino nei miei confronti, cerca di coccolarmi e di sforzarsi ad uscire/proporre di guardare film insieme ma allo stesso tempo sono mesi che non mi dice "ti amo" o che mi fa un complimento.
Io sto cercando di fare del mio meglio per stargli vicino, sto cercando di avere pazienza e di non lasciar spegnere quella speranza che possa stabilirsi con l'umore ma mi capita di crollare e di vomitargli il mio veleno perché sono molto frustrata. È la mia prima relazione seria: ho avuto altre frequentazioni in cui il ragazzo, dopo qualche mese, mi abbandonava per qualcun altra tra cui uno di loro mi ha scaricata dicendo "ho capito che voglio fidanzarmi ma non con te".
Sento come se non meritassi di essere amata, com'è possibile che per una volta che trovo un ragazzo che mi ama, che ci tiene, che mi aspetta e rispetta i miei tempi mi debba ritrovare in una situazione così complicata? So bene che c'è chi sta peggio ma sono davvero frustrata e piena di rabbia verso me stessa.
So anche che l'unica risposta sensata a tutto ciò è "lascialo per il tuo bene" ma non è così semplice. Provo molto amore nei suoi confronti e so bene che se riuscisse a stabilirsi avremmo una bellissima relazione.
Sono già in cerca di uno psicoterapeuta ma avevo davvero bisogno di sfogarmi.
Ringrazio davvero di cuore per la gentilezza di chiunque leggerà questo post.
Il post-brutta figura, conseguenze psicologiche.
Salve, ho appena compiuto 18 anni e ho attraversato in questi giorni una brutta crisi psicologica. Come si usa spesso ai diciottesimi, i propri amici realizzano un video con i momenti salienti della vita (infanzia, adolescenza, anche qualche video spiritoso). Ecco, arriviamo al punto: ero lì, durante il mio festeggiamento (non sono un tipo da festa e non amo molto essere al centro dell'attenzione) viene messo in onda su uno schermo questo filmato, dove alla fine, (naturalmente a mia insaputa vista la sorpresa) c'è questo video dove canto, o meglio, rappo una canzone con dei termini super sconci creata da me 2 anni fa. Pensare che i miei parenti e alcuni dei miei amici (non quelli più stretti) abbiano visto questo video, dove per scherzo vi erano bestemmie e un linguaggio sessuale sporco e volgare, mi ha messo così tanto in imbarazzo che vorrei quasi non aver mai festeggiato. Mio padre, la mattina seguente, mi ha detto: "Chi ca**o ha fatto quel video? Era vergognoso!". Questa frase mi ha destabilizzato tantissimo psicologicamente e il solo pensiero di pensare che mio padre, i suoi amici, i miei zii, i miei cugini (più grandi di me) abbiano guardato e udito quelle sporcizie uscire dalla mia bocca, mi fa stare malissimo e cambia il mio umore in peggio. Non smetto di pensarci perché sono e appaio sempre come un bravo ragazzo e andare al di fuori delle mie leggi morali, mi causa un grave stress e mancanza di autostima. Tutto questo perché voglio che gli altri abbiano una buona impressione di me e non desidero assolutamente che un video del genere posso fargli cambiare idea. La cosa che mi intimorisce di più, è il fatto che il resto della festa è andato benissimo, dunque ricordare nel tempo il mio diciottesimo compleanno con questo episodio, mi fa avere un bruttissimo ricordo. Ho bisogno di consigli e di un enorme aiuto psicologico. Cosa potrei fare?
1 risposte - LeggiMadre depressa
Buongiorno, sono una ragazza di 35 anni che ha vissuto fino a 12 anni fa con i genitori i quali non sono mai andati d'accordo per motivi caratteriali, incomprensioni, ignoranza e altri mille motivi che hanno reso la mia permanenza con loro un vero inferno visto che non sono mai mancati episodi di violenza fisica (non su di me) e discussioni continue. Fortunatamente la quasi totale assenza giornaliera di mio padre a casa faceva si che questi episodi fossero limitati solo ad alcuni momenti della giornata. Mia madre è sempre stata casalinga e nonostante si sia occupata di me e mio fratello in modo quasi ossessivo, non posso definirla una madre modello. Ogni giorno, quasi in loop, ha sempre avuto il vizio di ripetere quanti difetti avessero tutti quelli che la circondavano come se tutto il mondo fosse sbagliato ed in cima alla lista nera c'è sempre stato lui, il grande assente, mio padre. Lo definisco così perché lui, per quanto mi riguarda, non ha mai coperto la figura genitoriale che possedeva. Lui portava i soldi a casa (quelli per sopravvivere) e nella sua percezione della realtà era più che sufficiente. Nonostante non navigassimo nell'oro non mi è mai mancato nulla, mi sono laureata e nei limiti che ben conoscevo ho fatto quel che volevo fare. Sono passati tanti anni e fortunatamente le mie scelte, la mia vita, quello che mi sono a fatica costruita è una bella vita. Ho una bella famiglia, una bimba piccola e un compagno straordinario.
Da un anno a questa parte mia madre è caduta in depressione e da quasi 4 mesi non esce più di casa. Lei, che aveva quasi un ossessione per le pulizie, non pulisce più non si lava, passa le giornate a guardare la TV. In questi mesi ha avuto anche qualche episodio di alcolismo, subito interrotto. Dopo diversi accessi al pronto soccorso è stata al csm dove le avevano prescritto una terapia che però non ha mai preso in considerazione. Da allora ci siamo rivolti a una specialista privata che ha prescritto un'altra terapia che ha seguito per un po' di tempo ma che adesso sta un po' abbandonando. La specialista nei referti consiglia sempre una visita ai 40 GG ma non siamo più riusciti a portarla. Ci siamo recati noi e le abbiamo fatto avere un colloquio telefonico ma dubito sia stato sufficiente. Nel frattempo, dopo un episodio di alcolismo, ho chiamato il pronto soccorso che ha nuovamente consigliato una visita al csm locale. Questa visita è tra qualche giorno, la porterò io ma ho già il sentore che lei non verrà. Sono molto in ansia per questa vicenda, non vedo luce, non vedo via d'uscita da questa situazione. Lei si scusa ma non ha intenzione di cambiare, di provarci. Con mio padre continuano i litigi e lui ignorantemente continua a non capire il problema. Mio fratello affronta tutto con superficialità. Non so veramente cosa fare, non abito nemmeno vicino quindi non posso essere presente nel quotidiano e anche le volte in cui vado a trovarla vengo congedata in meno di 20 minuti. La domanda è cosa potrei fare?
Problemi col vicinato ma che nascondono ben altro
Buongiorno, sono una signora separata di mezza età e da qualche anno, da quando vivo sola, ho sviluppato un fortissimo senso di ansia appena entro nel condominio in cui abito. Tutto questo, a causa dei rumori notturni e non solo, chiaramente di attività se@@uale dei due appartamenti confinanti. Non voglio e non posso cambiare casa, voglio trovare una soluzione di adattamento che mi sfugge. Ho una relazione extra da qualche anno totalmente insoddisfacente, temo che la mia ansia sia dovuta ad una sorta di "invidia" nei confronti dei vicini "goderecci" che mi fanno ancora più capire quanto la mia storia extra mi stia facendo soffrire la mancanza di condivisione e stabilità. Non so come uscirne da entrambi i problemi. Grazie
1 risposte - LeggiPerchè ho addosso sempre sta paura delle password?
Da un mese buono, sono stato assalito da un'ansia incontrollata e da un'ossessione per la mia sicurezza informatica. Passo intere ore a sfogliare i miei account di posta, social e gaming, intendo a modificare password e inserire nuovi metodi per rendere i miei account più difficili possibile da bypassare. Eppure malgrado continue migliorie, continuo ad essere schiacciato da questa ossessione incontrollata. Cosa fare?
1 risposte - LeggiNon so come aiutare il mio ragazzo depresso
Salve, il mio ragazzo prende Aripiprazolo da un anno. Questo lo rende lobotomizzato e depresso, io cerco di stargli il più possibile vicino ma non so concretamente come poterlo aiutare. Come dovrebbe comportarsi il partner se la controparte è depressa? Scusate la domanda molto generica, so che io non posso fare nulla davvero per aiutarlo e che ha bisogno di psicoterapia (che farà), però nel frattempo non so che fare.
Grazie mille in anticipo per le preziose risposte
Il post-brutta figura, conseguenze psicologiche.
Salve, ho appena compiuto 18 anni e ho attraversato in questi giorni una brutta crisi psicologica. Come si usa spesso ai diciottesimi, i propri amici realizzano un video con i momenti salienti della vita (infanzia, adolescenza, anche qualche video spiritoso). Ecco, arriviamo al punto: ero lì, durante il mio festeggiamento (non sono un tipo da festa e non amo molto essere al centro dell'attenzione) viene messo in onda su uno schermo questo filmato, dove alla fine, (naturalmente a mia insaputa vista la sorpresa) c'è questo video dove canto, o meglio, rappo una canzone con dei termini super sconci creata da me 2 anni fa. Pensare che i miei parenti e alcuni dei miei amici (non quelli più stretti) abbiano visto questo video, dove per scherzo vi erano bestemmie e un linguaggio sessuale sporco e volgare, mi ha messo così tanto in imbarazzo che vorrei quasi non aver mai festeggiato. Mio padre, la mattina seguente, mi ha detto: "Chi ca**o ha fatto quel video? Era vergognoso!". Questa frase mi ha destabilizzato tantissimo psicologicamente e il solo pensiero di pensare che mio padre, i suoi amici, i miei zii, i miei cugini (più grandi di me) abbiano guardato e udito quelle sporcizie uscire dalla mia bocca, mi fa stare malissimo e cambia il mio umore in peggio. Non smetto di pensarci perché sono e appaio sempre come un bravo ragazzo e andare al di fuori delle mie leggi morali, mi causa un grave stress e mancanza di autostima. Tutto questo perché voglio che gli altri abbiano una buona impressione di me e non desidero assolutamente che un video del genere posso fargli cambiare idea. La cosa che mi intimorisce di più, è il fatto che il resto della festa è andato benissimo, dunque ricordare nel tempo il mio diciottesimo compleanno con questo episodio, mi fa avere un bruttissimo ricordo. Ho bisogno di consigli e di un enorme aiuto psicologico. Cosa potrei fare?
1 risposte - LeggiFidanzato bipolare
Buonasera, ringrazio già in anticipo per chi leggerà ed eventualmente risponderà qualcosa.
Scrivo qui per avere del supporto riguardo la mia situazione attuale con il mio ragazzo: da un anno il mio ragazzo è stato diagnosticato con Bipolarismo di Tipo 1. La situazione era già difficile prima della diagnosi (era in fase maniacale ma non lo sapevamo) ma ora che sta prendendo le medicine lo è diventata ancora di più.
Inizialmente, solo con l'antipsicotico, la nostra relazione ha cominciato a rallentare ma tutto sommato andava tutto bene. Da quando ha cominciato a prendere anche l'antidepressivo perché si sentiva tanto depresso ha cominciato a peggiorare tutto: è diventato di poche parole, ha cominciato a sentirsi ancora più depresso e quindi ha iniziato a non prendersi più troppa cura di sè (io lo amo e gli sto vicino a prescindere dal suo aspetto, ma so che questa cosa lo butta giù ancora di più), ha cominciato a non riuscire più a fate le attività che prima amava, non ha più libido verso di me (ma vorrebbe andare con altre donne, la psichiatra dice che è per via dell'antidepressivo e che possa essere la coda di una crisi psicotica avuta) e ha iniziato a non sentire più l'amore nei miei confronti. Lui comunque cerca sempre di essere gentile e carino nei miei confronti, cerca di coccolarmi e di sforzarsi ad uscire/proporre di guardare film insieme ma allo stesso tempo sono mesi che non mi dice "ti amo" o che mi fa un complimento.
Io sto cercando di fare del mio meglio per stargli vicino, sto cercando di avere pazienza e di non lasciar spegnere quella speranza che possa stabilirsi con l'umore ma mi capita di crollare e di vomitargli il mio veleno perché sono molto frustrata. È la mia prima relazione seria: ho avuto altre frequentazioni in cui il ragazzo, dopo qualche mese, mi abbandonava per qualcun altra tra cui uno di loro mi ha scaricata dicendo "ho capito che voglio fidanzarmi ma non con te".
Sento come se non meritassi di essere amata, com'è possibile che per una volta che trovo un ragazzo che mi ama, che ci tiene, che mi aspetta e rispetta i miei tempi mi debba ritrovare in una situazione così complicata? So bene che c'è chi sta peggio ma sono davvero frustrata e piena di rabbia verso me stessa.
So anche che l'unica risposta sensata a tutto ciò è "lascialo per il tuo bene" ma non è così semplice. Provo molto amore nei suoi confronti e so bene che se riuscisse a stabilirsi avremmo una bellissima relazione.
Sono già in cerca di uno psicoterapeuta ma avevo davvero bisogno di sfogarmi.
Ringrazio davvero di cuore per la gentilezza di chiunque leggerà questo post.
Madre depressa
Buongiorno, sono una ragazza di 35 anni che ha vissuto fino a 12 anni fa con i genitori i quali non sono mai andati d'accordo per motivi caratteriali, incomprensioni, ignoranza e altri mille motivi che hanno reso la mia permanenza con loro un vero inferno visto che non sono mai mancati episodi di violenza fisica (non su di me) e discussioni continue. Fortunatamente la quasi totale assenza giornaliera di mio padre a casa faceva si che questi episodi fossero limitati solo ad alcuni momenti della giornata. Mia madre è sempre stata casalinga e nonostante si sia occupata di me e mio fratello in modo quasi ossessivo, non posso definirla una madre modello. Ogni giorno, quasi in loop, ha sempre avuto il vizio di ripetere quanti difetti avessero tutti quelli che la circondavano come se tutto il mondo fosse sbagliato ed in cima alla lista nera c'è sempre stato lui, il grande assente, mio padre. Lo definisco così perché lui, per quanto mi riguarda, non ha mai coperto la figura genitoriale che possedeva. Lui portava i soldi a casa (quelli per sopravvivere) e nella sua percezione della realtà era più che sufficiente. Nonostante non navigassimo nell'oro non mi è mai mancato nulla, mi sono laureata e nei limiti che ben conoscevo ho fatto quel che volevo fare. Sono passati tanti anni e fortunatamente le mie scelte, la mia vita, quello che mi sono a fatica costruita è una bella vita. Ho una bella famiglia, una bimba piccola e un compagno straordinario.
Da un anno a questa parte mia madre è caduta in depressione e da quasi 4 mesi non esce più di casa. Lei, che aveva quasi un ossessione per le pulizie, non pulisce più non si lava, passa le giornate a guardare la TV. In questi mesi ha avuto anche qualche episodio di alcolismo, subito interrotto. Dopo diversi accessi al pronto soccorso è stata al csm dove le avevano prescritto una terapia che però non ha mai preso in considerazione. Da allora ci siamo rivolti a una specialista privata che ha prescritto un'altra terapia che ha seguito per un po' di tempo ma che adesso sta un po' abbandonando. La specialista nei referti consiglia sempre una visita ai 40 GG ma non siamo più riusciti a portarla. Ci siamo recati noi e le abbiamo fatto avere un colloquio telefonico ma dubito sia stato sufficiente. Nel frattempo, dopo un episodio di alcolismo, ho chiamato il pronto soccorso che ha nuovamente consigliato una visita al csm locale. Questa visita è tra qualche giorno, la porterò io ma ho già il sentore che lei non verrà. Sono molto in ansia per questa vicenda, non vedo luce, non vedo via d'uscita da questa situazione. Lei si scusa ma non ha intenzione di cambiare, di provarci. Con mio padre continuano i litigi e lui ignorantemente continua a non capire il problema. Mio fratello affronta tutto con superficialità. Non so veramente cosa fare, non abito nemmeno vicino quindi non posso essere presente nel quotidiano e anche le volte in cui vado a trovarla vengo congedata in meno di 20 minuti. La domanda è cosa potrei fare?
Problemi col vicinato ma che nascondono ben altro
Buongiorno, sono una signora separata di mezza età e da qualche anno, da quando vivo sola, ho sviluppato un fortissimo senso di ansia appena entro nel condominio in cui abito. Tutto questo, a causa dei rumori notturni e non solo, chiaramente di attività se@@uale dei due appartamenti confinanti. Non voglio e non posso cambiare casa, voglio trovare una soluzione di adattamento che mi sfugge. Ho una relazione extra da qualche anno totalmente insoddisfacente, temo che la mia ansia sia dovuta ad una sorta di "invidia" nei confronti dei vicini "goderecci" che mi fanno ancora più capire quanto la mia storia extra mi stia facendo soffrire la mancanza di condivisione e stabilità. Non so come uscirne da entrambi i problemi. Grazie
1 risposte - LeggiNon so come aiutare il mio ragazzo depresso
Salve, il mio ragazzo prende Aripiprazolo da un anno. Questo lo rende lobotomizzato e depresso, io cerco di stargli il più possibile vicino ma non so concretamente come poterlo aiutare. Come dovrebbe comportarsi il partner se la controparte è depressa? Scusate la domanda molto generica, so che io non posso fare nulla davvero per aiutarlo e che ha bisogno di psicoterapia (che farà), però nel frattempo non so che fare.
Grazie mille in anticipo per le preziose risposte
Perchè ho addosso sempre sta paura delle password?
Da un mese buono, sono stato assalito da un'ansia incontrollata e da un'ossessione per la mia sicurezza informatica. Passo intere ore a sfogliare i miei account di posta, social e gaming, intendo a modificare password e inserire nuovi metodi per rendere i miei account più difficili possibile da bypassare. Eppure malgrado continue migliorie, continuo ad essere schiacciato da questa ossessione incontrollata. Cosa fare?
1 risposte - Leggi