Dove sto sbagliando?
Salve,ho quasi 33 anni e la mia vita è completamente diversa da come l'avevo immaginata. Non avendo particolari talenti, ho sempre pensato che dovessi studiare tanto per realizzare qualcosa. Pertanto, fin dalla prima elementare, non ho fatto altro che studiare come una matta (andavo a scuola anche con la febbre), trascurando del tutto la vita sociale (ma, forse, lo studio ha rappresentato uno strumento di autodifesa per compensare la mia scarsa capacità di socializzare con la gente che mi sta intorno, che ho spesso percepito come "noiosa e banale"). Comunque, sebbene con notevoli sacrifici, nello studio ho sempre raggiunto il massimo, fino a quando mi sono dovuta cimentare con il concorso della mia vita, che prevede solo tre tentativi. Sono anni che lo tento invano (il tentativo si consuma solo con la consegna), studio per 365 gg, arrivo lì e non consegno. Questa situazione mi sta sfuggendo di mano, la sensazione di fallimento mi opprime e non mi sento in grado di affrontare nemmeno concorsi più semplici, sono atterrita dalla paura di non farcela e, alla fine, la mia performance è scarsa. Mi sembra di autosabotare, involontariamente, il mio futuro e vi assicuro che non desidero altro che realizzare il lavoro dei miei sogni e inziare a vivere. Ovviamente, il clima è teso anche in famiglia, sempre per via di questo concorso che ha prosciugato tutte le mie energie fisiche, mentali, oltre che le mie risorse economiche. Quanto ai rapporti interpersonali, ho sempre avuto poche amiche, ma vere. Ora, ho conosciuto altra gente (mi sono decisa a iscrivermi in palestra come unica valvola di sfogo), ma ho rapporti superficiali e sono diventata insofferente anche nei confronti della mia amica storica, forse, perché lei è andata avanti e io sono sempre quell'adolescente secchiona che deve dimostrare di valere qualcosa. Quanto all'amore, aspetto il cd. "principe azzurro", mi appaiono tutti scialbi e inutili (sarò affetta dalla "sindrome della principessa triste?). Di recente, però, si è rifatto vivo un uomo, l'unico per il quale abbia mai provato qualcosa, ma le nostre sono vite parallele, siamo diversi, so che lui è ciò che non vorrei mai per me, anzi, rappresenta, per certi versi, la mediocrità, ciò da cui vorrei fuggire con tutta me stessa. In ogni caso, viviamo a più di 1000 km di distanza, lo sento solo su whatsapp e credo che lui abbia rappresentato, negli ultimi mesi, solo una piacevole distrazione dalla realtà, sebbene abbia reso evidenti alcune mancanze nella mia vita. Detto questo, vorrei solo trovare un modo per tornare a credere in me stessa e nelle mie capacità. Fra qualche giorno, dovrò nuovamente affrontare quel concorso e ho il terrore di deludere ancora me stessa e i miei genitori. Passare un altro anno chiusa nella mia stanza a studiare sarebbe troppo.