Emanuele  domande di Ansia e depressione  |  Inserita il

Venezia

Fobia sociale o disturbo evitante?

Buonasera gentili dottori, sono un ragazzo di 28 anni che da sempre non riesce a vivere la propria vita in maniera spensierata, ho una convinzione radicata fin da bambino di valere meno degli altri, di essere inferiore, più stupido, senso di inadeguatezza ma in maniera molto marcata, tanto che non riesco ad avere rapporti seri o intimi con gli altri, ho paura di parlare con la gente o di affrontare qualunque conversazione perché sono convinto di non essere abbastanza maturo, serio o adeguato per poterla affrontare de persona matura, quando voglio parlare sono teso, le parole escono impacciate e finisco per andare in ansia perché mi accorgo di questo, mi monitoro in ogni gesto, parola o di come guardò il mio interlocutore, mi sforzo di guardare negli occhi anche se in realtà vorrei abbassare lo sguardo. Da piccolo non ero così, avevo amici, socializzavo ma poi gli altri crescevano e io rimanevo il più basso della classe, quello che sembrava avere 10 anni di meno degli altri Fino alle superiori, e questa cosa mi è sempre pesata, forse per questo sono stato vittima di bullismo per molti anni, loro sapevano che non mi difendevo o che li temevo quindi mi facevano passare un inferno, insulti, spinte o rompere oggetti personali. Tutto questo può incidere sull autostima e causare qualche forma di fobia sociale o disturbo evitante? Vorrei dire oggi quello che penso senza sentirmi sbagliato, vorrei sentirmi come gli altri, vorrei sentirmi sopratutto me stesso... Sembra come se io stesso mi vergognassi di esistere...
Scusate per il papiro, cordiali saluti

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Laura De Martino Inserita il 30/05/2019 - 12:47

Caro Emanuele, il bullismo segna una ferita molto forte e porta con sé la paura di non essere accettato e spesso è proprio questa che porta poi ad autoescludersi e, paradossalmente, a ripetere esperienze relazionali poco soddisfacenti. Tutto ciò rinforza l idea di non valere niente. Così facendo si continua a dare tanto potere agli altri, mentre quel potete occorre riprenderselo. Da quello che scrive credo che questo dialogo interiore in cui continua a dirsi di non valere niente (quasi come un bullo di se stesso) non l'aiuta. Le consiglio di chiedere uno spazio, magari con un terapeuta della sua zona, per capire quando ha iniziato a credere è a dirsi di non valere niente?davvero è accaduto a scuola o c è qualche altra esperienza che collega a ciò, magari familiare? A cosa le serve oggi continuare a dirsi di non valere niente? Può vivere la sua socialità mettendo in conto di non piacere a tutti o di sbagliare?
L unico modo, infatti, per smettere di avere paura di sbagliare, è accettare di farlo, fare pace con la parte umana che riguarda tutti noi e mettere da parte l illusione/aspettativa/presunzione di essere perfetti in ogni situazione.
Spero di averle dato quale input di riflessione.
Un caro saluto

Dr.ssa Laura De Martino Psicologa e Psicoterapeuta relazionale e familiare Napoli Tel 3380273833

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 29/05/2019 - 10:01

Buongiorno Emanuele,
Il suo messaggio è molto denso e denota anche una buona capacità di introspezione che fin'ora però sembra essersi espressa solo in modo autoreferenziale, ossia non è riuscito a condividere con altri questi suoi vissuti, quindi non è stato possibile risolverli efficacemente.
Per stare meglio ed evitare che il suo malessere possa assumere i contorni di una "fobia sociale", è consigliabile che si affidi ad uno psicoterapeuta con cui possa elaborare i vissuti qui esposti e lavorare sulla sua autostima.
Ciò può aiutarla a non sentirsi più con "10 anni di
meno degli altri".
Ad ogni modo, se desidera approfondire la questione può scrivermi o contattarmi.
Un caro saluto.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma).