Mariapia  domande di Ansia e depressione  |  Inserita il

Depressione, insicurezza, insoddisfazione

Buonasera. Mi chiamo Mariapia e sono una ragazza di 27 anni. Sono laureatain scienze dell'educazione e scienze pedagogiche.A marzo, dopo un anno e mezzo,ho finito di lavorare in una comunità, in quanto è stata chiusa. Al momento ,di mattina,sto facendo il corso Asacom gratuitamente che non mi permette di avere contratti lavorativi. Mi sento frustrata , inutile, sfigata perché vorrei tanto lavorare e quindi trovare un'altra occupazione . Non faccio altro che stare sui siti di lavoro e mandare cv pur sapendo che al momento non posso abbandonare il corso perché ho il vincolo delle assenze. Ho preso in questo periodo una certificazione informatica e ho acquistato dei cfu per il concorso della scuola. Ho anche fatto domanda per 2 concorsi. Nel pomeriggio do ripetizoni a 2 ragazzi ,non tutti i giorni però ma qualche soldino diciamo che mi entra anche se misero. Vado pure in palestra per prendermi cura del mio corpo. Preciso che soffro anche di ansia e che già di mio non ho tanta autostima ma mi reputo dinamica e vogliosa di lavorare per imparare ed essere anche indipendente. Mi sto chiudendo in un guscio..mi sento inadeguata quando esco e magari vedo altre mie coetanee o amiche che lavorano. Mi sento una nullafacente anche se so che ho studiato, e già ancora prima di laurearmi mi hanno assunta in comunità. Sto anche iniziando a pentirmi del percorso di studi che ho fatto. Cosa devo fare?

  3 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Linda Bori Inserita il 29/05/2019 - 10:03

Roma - Monte Sacro, Conca d'Oro, Tufello, Settebag
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Buongiorno Mariapia,

la frustrazione e l'ansia che descrivi nasce dal tuo bisogno di inserirti nel lavoro, per ragioni economiche e di realizzazione personale, che si scontra con la difficoltà reale ed oggettiva di trovare un posto dove poterlo fare.

Questi momenti di transizione sono molto delicati e spesso penosi perché ci consideriamo produttivi quando produciamo effettivamente qualcosa di concreto, che molto spesso associamo al denaro. Le attività che descrivi e che occupano oggi la maggior parte del tuo tempo, il controllare le offerte di lavoro, l'attendere i risultati dei concorsi, il seguire seppur con impegno un corso, sono tutte attività serie, impegnative e necessarie ma che non "producono" concretamente guadagno, almeno non nell'immediato.

Molte persone si sono trovate, si trovano e si troveranno in questa fase. Forse il fatto di essere riuscita a trovare lavoro ancora prima della conclusione degli studi in qualche modo aggrava la tua percezione di questo momento di apparente improduttività.
La difficoltà di questi momenti sta' nel doversi impegnare ogni giorno in attività che non danno la sicurezza certa di ottenere il risultato sperato, possono apparire come dei tentativi ed essendo alta la posta in gioco, è facile che subentri l'ansia di poter stare perdendo tempo.

Un buon modo per superare questo momento è l'organizzazione.
Stabilisci degli obiettivi concreti e dividi la tua giornata (o settimana) in momenti specifici, come se fosse una giornata di lavoro.
Così sai che da quest'ora a quest'altra (o questo pomeriggio della settimana) è dedicata a mandare in giro il curriculum, quest'altro momento è dedicato allo studio.
L'organizzazione rende meno forte l'idea del tempo "perso" o improduttivo.
Puoi darti piccoli obiettivi come mandare un certo numero di curriculum entro un certo periodo.
Inoltre focalizza l'area di interesse (se non lo stai già facendo) per non disperdere l'energie e non avere la sensazione di brancolare nel buio.
Scrivi alla fine del tuo piano d'azione qual è l'obiettivo finale e considera ogni step come un passo necessario per arrivarci.

Mi rendo conto non sia semplice e nemmeno risolutivo, il problema della ricerca del lavoro è concreto e serio ma quando ci sentiamo persi un piano d'azione di questo tipo può ridurre sensibilmente l'ansia e darci una direzione in cui andare facendoci sentire meglio e più energici.

Se desideri approfondire, sono a disposizione.

Dott.ssa Linda Bori
[email protected]
3312198573

Dott.ssa Katjuscia Manganiello Inserita il 03/06/2019 - 16:01

Gentile Mariapia,
credo che di cose ne stai facendo già molte solo che non riesci a dargli il valore che meritano come se solo il lavoro retribuito ne avesse.
Sei una ragazza in gamba, mi sembra evidente da quello che scrivi, piena di energia e so che per una persona come te doversi prendere una "pausa" lavorativa è molto dura. Allora prova a guardare questo momento non come ad una pausa forzata ma come ad un periodo di semina.
E' come se stessi mettendo le basi per il tuo lavoro futuro e tutti sappiamo quanto sono importanti le basi per costruire qualcosa di importante. Utilizza al massimo questo tempo per progettare il tuo futuro prossimo proprio così come lo desideri invece di guardare solo quello che non puoi fare.
E ogni buon progetto necessita di una preparazione e di una sana e utile attesa.
Se questo cambio di visione non ti è sufficiente allora fatti aiutare da un percorso psicoterapeutico di confronto e sostegno fino a quando non ti sentirai più sicura e soddisfatta di te.
Un caro saluto, dr Katjuscia Manganiello

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 29/05/2019 - 10:59

Buongiorno Mariapia,
Leggendo il suo messaggio percepisco una marcata ed è incessante inclinazione all'azione che la induce ad impegnarsi costantemente in diverse attività (Asacom, ripetizioni, palestra).
Come mai non può concedersi la possibilità di fermarsi per ponderare meglio la situazione in cui si trova ("sto anche iniziando a pentirmi")?
Fermarsi può aiutarla a fare chiarezza su quanto ha fatto fin'ora e a comprendere in che modo sia meglio muoversi.
Infatti, per realizzarsi e fare delle scelte efficacemente orientate nell'attuale mondo del lavoro, è essenziale sapere se esse corrispondano a ciò che desideriamo in modo che le energie psicofisiche che investiamo siano direzionate nel modo giusto e ci portino ad ottenere i risultati che vogliamo.
Pertanto, credo che il disagio che percepisce ora possa essere l'occasione per affrontare l'ansia di cui soffre e superare la sua inclinazione all'autosvalutazione ("mi sento una sfigata" ecc), che, se non adeguatamente risolta, toglierà sempre luce e vigore agli obiettivi che realizzerà.
Una consulenza psicologica individuale può aiutarla in questo.
Un caro saluto.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma).