T.  domande di Ansia e depressione  |  Inserita il

Catania

Scalaggio Cipralex

Salve. Vorrei avere un parere. Qualche anno fa ho divorziato e da li è iniziato un periodo molto buio per me da cui forse ancora non ne sono uscito. Ho sofferto e soffro ancora di attacchi di panico , ansia , agorafobia e amaxofobia. Ho resistito fino a quando ero diventato 55 kili e non uscivo più di casa. Avevo vertigini e non riuscivo neanche a entrare in un supermercato. A novembre 2021 ho iniziato una terapia con il cipralex dove le prime 2 settimane sono state terribili. Mi ha praticamente aumentato tutti i sintomi che già avevo. Ma dopo ho iniziato a stare meglio. Molto meglio. L unica cosa è che non sono riuscito più a guidare. E mi sta creando molti problemi. Sia a lavoro e con mio figlio . Da un po di tempo mi sento meglio ma prigioniero da queste pillole e ho iniziato uno scalaggio molto ma molto lentamente. Ero partito da 10 Mg al giorno e ora sono a 5 Mg al giorno. Mi sento leggermente più stressato e la notte mi alzo sempre nn riesco a dormire più di 5 ore. Volevo chiedere qual è il metodo giusto per scalare il Cipralex senza avere effetti di rimbalzo dalla quale ho molta paura?
Sono seguito da un psicologo e lei e sempre stata contraria a iniziare la terapia farmacologica perché dice che l ansia e la paura di guidare si risolvono con la terapia di esposizione. I psicofarmaci per lei peggiorano la mia situazione. Ma ero ridotto male e ho in accordo con il mio medico ho iniziato. Ho paura in una mia ricaduta. Vorrei essere libero da questo farmaco e magari aumenterà le sedute di psicoterapia.
E se avete dei consigli su come superare la mia paura di guidare perché mi sta creando dei disagi e rischio di essere licenziato. Vi ringrazio molto e mi scuso se ho scritto tanto. Buona giornata.

  1 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 23/04/2022 - 19:43

Buonasera T.,
Per quanto riguarda la gestione della terapia farmacologica le consiglio di rivolgersi ad un medico psichiatra, se non l'ha già fatto.
Ha scritto di essersi rivolto al suo "medico", intende dire quello di base?
Se cosi fosse, le consiglio, invece, di rivolgersi ad un medico specializzato in psichiatria che saprà indicarle se l'attuale terapia farmacologica è indicata per lei e anche come scalarla.
Processo quest'ultimo che deve avvenire sotto la supervisione dello psichiatra.
Da ciò che narra, mi pare, invece, di capire che lei sia solo in questo processo e questa condizione contribuisce ad alimentare il suo disagio.
Inoltre, per quanto riguarda l'associazione psicoterapia-farmacoterapia le posso dire che è un tipo di procedimento molto usato e dalla comprovata efficacia, a patto che, ovviamente, sia stata formulata la diagnosi giusta e che il medico psichiatra valuti costantemente le condizioni di salute del paziente.
Un buon piano farmacologico può essere propedeutico alla psicoterapia.
Un caro saluto.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma).