Daniela  domande di Ansia e depressione  |  Inserita il

Vicenza

Relazioni Tossiche

Buongiorno
ho vissuto e vivo in relazioni tossiche con le quali, nel tempo, ero riuscita ad imparare a convivere. Dopo aver compreso che il mio disagio era dovuto principalmente a meccanismi manipolatori che avevo subito durante infanzia e adolescenza, ero riuscita a mettere in campo una valida strategia di autodifesa, cercavo meno l’approvazione degli altri, avevo imparato a godere anche della
solitudine, a volte, e ad apprezzarmi e amarmi di piú. Tuttavia questa lunga pandemia ha radicalizzato dei rapporti, acuito l’intolleranza di persone a me care e vicine verso le mie opinioni in quanto diverse dalle loro, scatenato reazioni di rifiuto, sfociando talvolta nell’offesa gratuita e deliberata. Questa situazione ha purtroppo messo in luce che esistevano nella famiglia di mio marito gli stessi meccanismi manipolatori che avevo sperimentato nella mia famiglia di origine e che avevo limitato e contenuto imparando - in quel contesto - a gestirne le ripercussioni. Questo raddoppio di fronte mi ha causato un enorme stress emotivo. Purtroppo sto attraversando un periodo di forte stress anche professionale, a causa del cambio di mansione, ritmo, orario e passo dato dalla gestione della routine famigliare che a causa dei protocolli emergenziali ho dovuto stravolgere, soprattutto a causa dei protocolli scolastici. Il lavoro di mio marito in piú in questi ultimi mesi lo tiene spesso lontano e io mi sento mancare letteralmente le forze per fare ció che serve e per reagire alle situazioni ordinarie e straordinare che la vita mi propone….questa stanchezza mentale e fisica, unita a problemi nell’addormentarmi e difficoltá di concentrazione, sta diventando debilitante.
Mi sento in grande difficiltá e in trappola, sola perchè abbandonata nel momento del bisogno dalle persone che pensavo piú vicine… e
sono molto timorosa nell’affrontare un percorso psicologico che si prospetta lungo. Dove recupero le energie che mi servono per fare l’ordinario nel mentre che, sgretolata come sono, cerco di ricompormi? E quale potrebbe essere il risultato di una terapia? Ho già provato in passato e trovato una terapeuta che non ascoltava, non ricordava, sbagliava il mio nome, si distraeva al cellulare durante le sedute… come trovare lo specialista giusto?

  3 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Manuela Leonessa Inserita il 27/04/2022 - 16:23

Torino
|

Buongiorno Daniela,
c’è un indicatore molto semplice per stabilire se una persona ha bisogno di aiuto terapeutico: la sofferenza.
Se la situazione crea malessere allora è il caso di intervenire e la sua lettera denuncia una sofferenza palese.
Si dice timorosa nell’affrontare un percorso psicologico che si prospetterà lungo, ma la durata non può essere definita a priori, esistono anche percorsi brevi.
In più è scoraggiata dalla sua precedente esperienza: un terapeuta “ che non ascoltava, non ricordava, sbagliava il mio nome, si distraeva al cellulare durante le sedute”. Su questo punto sono davvero dispiaciuta, perché lei ha ragione a sentirsi delusa; non si lavora così.
Si lasci alle spalle quell’esperienza negativa e permetta a qualcuno aiutarla, la sua vita dopo sarà meno dura.
Come trovare lo specialista giusto? Parlare con le persone, farsi guidare dall’istinto: temo che non esista un metodo collaudato, ma non trascuri il suo malessere.
Un caro saluto,
dott.ssa Manuela Leonessa

Dott.ssa Roberta Dalla Vecchia Inserita il 06/05/2022 - 20:48

Buona sera Daniela, leggendo quello che ha scritto traspare la sofferenza che ha vissuto e che sta vivendo tuttora, ma oltre a questa io leggo anche la forza e le risorse che ha saputo trovare in se stessa e mettere in campo. Mi spiace che abbia sperimentato un percorso terapeutico deludente, questo non vuol dire però che non possa trovare un/una collega con cui lavorare in modo proficuo. Gli approcci terapeutici sono diversi, non tutti implicano un percorso lungo e comunque il progetto terapeutico si concorda assieme, paziente e terapeuta.

Dott.ssa Fabiana Marra Inserita il 29/04/2022 - 21:02

Salve Daniela, mi colpisce un nucleo cioè la "scelta". Le chiedo, può permettersi di scegliere ciò che vuole e che la fa stare bene? Questa immagino sia una provocazione ma dal suo messaggio so benissimo che lei sarà in grado di coglierla nel senso buono del termine. Scegliere un terapeuta è un pochino come scegliere che tipo di spazio avere a disposizione, che profumo e che colori vuole avere attorno.
Le auguro il meglio
Resto a disposizione
Dott.ssa Fabiana Marra