Dubbi e sopravvivenza
Credo di aver bisogno di aiuto.
Mi porto dietro da 5 anni una situazione lavorativa pesante. Sento di essere troppo diversa da loro. Ma ciononostante mi sono tenuta stretta il mio posto di lavoro per assicurare alla mia famiglia (marito e figlia di 4 anni) un'entrata sicura. Mio marito per 2 anni non ha avuto lavoro e ho combattuto contro il suo essere scoraggiato e la sua assenza emotiva. Bollette, affitto, finanziarie che non ho più pagato, spesa settimanale con pochissimi soldi, pranzi saltati pur di far mangiare qualcosa in più a mia figlia la sera...dovevo pensare a tutto io. Io faccio un lavoro che mi piace e giusto per i miei studi e ho un contratto a tempo indeterminato con stipendio superiore alla media che mi costa il compromesso più grande di dover accettare atteggiamenti offensivi verso di me, insensibilità e cafonerie maschiliste. Ieri dopo l'ennesima discussione in ufficio, pur di non rischiare la perdita del posto, ho dovuto dire delle bugie, cose che non penso e dare delle scuse a chi non le meritava. Poi mi sono chiusa nel mio ufficio.Non mi capitava da adolescente di piangere così a singhiozzi. Di sentirmi non capita. Sola. Ho chiamato mio marito che mi ha ripreso per non essere in grado a 40 anni di gestire una situazione così. Ho avuto un vero crollo. Credo che chiunque se ne sarebbe accorto guardandomi camminare per strada. Sentivo gli occhi e le gambe pesanti e ho camminato a lungo. A casa non ci volevo tornare ma poi mio marito mi ha convinta a farlo. Mi sento in colpa con mia figlia perché ha visto la sua mamma in quello stato. Stanotte non ho dormito , come mi capita spesso. E non pensavo nemmeno. Ma poi leggendo qui e là ho capito di avere un problema o forse più di uno. Ma come faccio a lasciare un lavoro sicuro per l'incerto? E se finalmente riesco a cambiare lavoro e non dovessi superare il periodo di prova? Qui a Milano con uno stipendio solo non si vive. E' un tunnel. Una galera. Non so cosa fare e se parlarne con qualcuno possa darmi una spinta...Grazie