Buongiorno Alessia e grazie per averci scritto,
quando un familiare soffre di depressione risulta essere una situazione difficile anche per le persone che convivono con loro generando incertezze e sensi di colpa, ed è comprensibile il suo sconforto nel non sapere come comportarsi e cosa fare per aiutarla. Intanto vorrei sottolineare che chiedere aiuto, come lei ha fatto, è già un passo ammirevole e denota la volontà di aiutare veramente sua madre. Lei ha un ruolo essenziale per il sostegno che può offrire, il consiglio che posso darle è di condividere con la madre e lo psichiatra tutto ciò che riguarda la sua terapia farmacologica ( è quella più adatta alla situazione di sua madre? quante ricadute? quanti i benefici rispetto al passato?) e insistere su quella psicologica ( che ritengo fondamentale: parlare aiuta molto le persone depresse);
Probabilmente sua madre sta vivendo una fase della sua depressione nella quale i sentimenti di abbandono e i pensieri negativi la rendono sempre più insicura e debole, la sua rabbia nei suoi confronti è giustificata dalla consapevolezza che lei, come figlia, non ha solo obblighi e doveri ma anche diritti, come quello di vivere la sua vita.
Detto ciò è indubbio che questi comportamenti possano sfinire e avvilire tanto da farle provare sentimenti di irritabilità e a volte di rifiuto verso sua madre, quindi le posso dire innanzitutto di non sentirsi in colpa poiché non esistono colpevoli, è una malattia che ha molteplici fattori causali ( biologici, psicologici....), e il suo aiuto non è inadeguato e quindi non induce o aumenta la depressione di sua madre; se si sente troppo frustrata e impotente si faccia aiutare da un professionista ad affrontare la situazione, senza isolarsi, senza rinchiudersi ma adattandosi alle situazioni senza accantonare i propri progetti. Un aiuto a dosare il suo aiuto per non risultare né troppo materni né troppo menefreghisti, e soprattutto per salvaguardarsi da sentimenti di colpa e inadeguatezza, comprensibili, ma assolutamente non reali.
Se le può essere di aiuto le suggerisco alcuni consigli ( sicuramente mette già in atto) allo scopo di farla sentire meno inadeguata:
- possiamo aiutare i nostri familiari depressi, non solo a continuare il trattamento ma anche a seguire uno stile di vita salutare, alimentazione e attività fisica in primis;
- vanno sicuramente appoggiati e sostenuti ma senza essere troppo protettivi, diciamo "a distanza", dandole affetto, comprensione e pazienza, senza aspettarsi molto in cambio, e senza dare troppi consigli e ordine del tipo:"Se fossi in te...." oppure " devi farti forza....", la depressione è una malattia e come tale va affrontata ( non diremmo mai a qualcuno con la febbre di smettere di averla);
- non chiedere troppo, nel senso che i pensieri negativi delle persone depresse affaticano molto, quindi esigere troppo sforzi è controproducente, bisogna dosare le richieste con un atteggiamento motivante con affetto e comprensione e rinforzando e riconoscendo i buoni risultati.
Se sua madre inizia a percepirla sicura e determinata nell'intento sia di aiutarla ma anche di vivere la sua vita, piano piano troverete un equilibrio. Non è facile e semplice ma la depressione è trattabile.
Non sarò stata sicuramente esaustiva, il tema che porta è molto vasto e sfaccettato, e andrebbe approfondito in maniera completa, ma mi auguro di esserle stata di aiuto anche solo per prendere coscienza del fatto che la sofferenza di sua madre lei la condivide, e pertanto bisogna sapersi prendere cura di se stessi per aiutare chi soffre.
Un caro saluto