Padre?
Buonasera,
Io e mia moglie, sposati per amore, non avevamo alcun desiderio di avere figli, per nulla, eravamo molto felici e ci bastavano eccome. Ma, essendo io di importante e ricca famiglia e avendo una fiorente, consolidata ed ereditaria attività (condivisa con mia moglie dopo il matrimonio) ci trovammo ad un certo punto "pressati" dai familiari e parenti e dall'annosa questione "discendenza ed erede". Le proprietà, l'attività, il nome, l'eredità... A chi sarebbe andato tutto questo? Chi avrebbe curato e portato avanti il tutto nel tempo? Possibile che tutto questo, che durava da antiche generazioni, dovesse andare "spezzato", perso o in mano a qualcuno "non di famiglia" solo per una nostra "sciocca idea"? E così, nonostante la forte ritrosia, a un certo punto cedemmo. Nostro figlio è stato cresciuto da persone pagate per farlo e "addestrato" (come io a suo tempo) a essere chi gli si chiede di essere in un ambiente formale, distaccato e costellato di doveri. Non avremmo mai voluto ne saputo essere genitori.
Nostro figlio ora ha 21 anni e devo ammettere che, a parte qualche "piccola trasgressione", ha sempre cercato di essere il perfetto erede, di non deludere mai la famiglia, di essere quello che è nato per essere. Tanti amici mi dicono che ormai che è un ragazzo adulto e che abbiamo questo figlio forse sarebbe il caso di "accettarlo" e essere suoi genitori anche nell'affetto e non solo "biologicamente" diciamo e per il fatto di non avergli mai fatto mancare nulla di nulla materialmente (in una posizione di agi e privilegi materiali). E' un bravo e bel ragazzo e per il suo 21esimo compleanno il mese scorso io e mia moglie gli abbiamo regalato noi stessi ovvero quel giorno siamo stati presenti, abbiamo cercato di essere coinvolti e amichevoli. Ne è stato molto felice e da lì a volte penso che potrei provarci più spesso, una parte di me lo vorrebbe, l'altra ancora non sa che direzione prendere.
C'è un punto da cui potrei partire?