Alessandra  domande di Genitori e Figli  |  Inserita il

Bologna

Genitori anziani e figli unici

Buongiorno, sono qui per chiedere un parere riguardo alla mia situazione familiare, nella speranza di trovare spunti di riflessioni.
Ho 35 anni, sono figlia unica, non sposata e senza figli. Lavoro full-time in una grande azienda ed ho un partner fisso da anni con cui convivo. Negli ultimi due anni ho assistito ad un inesorabile e lancinante deterioramento dello stato di salute di mio padre, che ho visto diventare invalido davanti ai miei occhi. Un susseguirsi di medici, esami e ricoveri che non hanno portato risultati o miglioramenti. In più ho assistito anche alla malattia di mia madre, un tumore al seno che è andato a gravare ancor più su una situazione familiare già fragile. Io mi sento emotivamente svuotata, non mi è rimasto nemmeno più un sogno. Mi sento e talvolta mi vedo vecchia, i miei coetanei mi sembrano ragazzini con cui ho poco da spartire. Ovviamente anche il rapporto con il partner ne ha risentito e ad oggi lo sento distante, incapace di penetrare la profonda solitudine e la tristezza in cui vivo. Sono assolutamente statica e incapace di intraprendere nuove sfide e cambiamenti, poiché negli ultimi anni la vita mi ha dato solo dolori, malattie e dispiaceri. Come affrontare tutto questo malessere? Eppure so che la fuori c’è la vita, anche per me… deve esserci.

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Manuela Leonessa Inserita il 01/02/2023 - 08:01

Torino
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Gentile Alessandra, sicuramente anche per lei c’è una vita “là fuori” che l’aspetta.
Ma come fare a coglierla di fronte alle difficoltà della vita, al dolore, alla sofferenza, alla malattia? Davvero la vita è solo tutto questo? A volte quando gli eventi avversi si accaniscono contro di noi ci viene spontaneo domandarcelo, perché le avversità richiedono energia per essere affrontate. Quando le avversità durano troppo a lungo le energie si esauriscono e noi ci ritroviamo esausti, privi di carburante per tirare avanti. Allora tutto ci sembra brutto e difficile: una vita senza prospettiva.
Cara Alessandra, lei ha bisogno di prendersi un po' di tempo per sé, per ritrovare il suo centro e per cambiare prospettiva. Lei oggi vede il mondo attraverso degli occhiali scuri, e non essendo consapevole di indossarli è convinta che il mondo sia davvero tutto scuro, privo di speranza, ha bisogno di qualcuno che l’aiuti a cambiare le lenti. Un sostegno psicologico in questo momento sarebbe importante, il suo umore depresso merita un intervento che l’aiuti a ritrovare equilibrio, e risorse nuove che le permettano di affrontare la vita (e tutto quanto questa le offrirà) in maniera più resiliente
Resto a disposizione, anche online, se lo desidera, e la saluto cordialmente.
Dott.ssa Manuela Leonessa

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 01/02/2023 - 14:12

Buongiorno Alessandra,
Io credo che per andare incontro alla vita "la fuori", sia necessario iniziare dalla vita che avverte dentro di lei.
Nel senso che, il susseguirsi di malattie e sofferenze nella sua famiglia, sembra aver gettato, come è comprensibile che sia, un velo di cupezza e "tristezza" di cui occuparsi in modo profondo.
Pertanto, le consiglio di richiedere una consulenza psicologica individuale, anche on line, che possa aiutarla ad elaborare il dolore indotto dalle malattie del suoi genitori. Anche perché lei, essendo figlia unica, non può condividere preoccupazioni e/o riflessioni sui suoi genitori con altri fratelli/ sorelle. Condizione che, immagino, contribuisca ad acuire il suo sovraccarico emotivo e il suo senso di "solitudine".
Un caro saluto.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma).