Davide domande di Genitori e Figli  |  Inserita il

Torino

Omofobia in famiglia

Buongiorno,
Sono un ragazzo di 25 anni di Torino, ho dichiarato la mia omosessualità ai miei genitori ormai quasi due anni fa. Da un anno frequento in modo stabile un ragazzo. Mio padre che da principio sembrava essersi dimostrato unicamente preoccupato per me ma sembrava accettare la cosa, ora si rifiuta di parlarne affermando che non vuole saperne assolutamente nulla e che in futuro vivremo probabilmente vite separate. Mia madre d'altro canto invece sembra volermi venire in contro e, se anche con fatica, credo abbia definitivamente accettato questo cambiamento nelle sue aspettative sulla vita. Non so come comportarmi con mio padre. Non so come aiutarlo ad accettare di far parte di una famiglia non tradizionale. Non è religioso, io credo non riesca solo a metabolizzare la delusione per non avere da me la continuità che si immaginava. Anche genetica a quanto pare... Sono figlio unico. Nella nostra ultima discussione ha affermato di "aver sbagliato tutto nella vita". Chiedo un consiglio, di qualunque tipo, per aiutarlo e aiutare la mia famiglia presente e futura se mai l'avrò. Grazie

  3 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Daniela Vinci Inserita il 18/02/2018 - 08:52

Getile Davide,
Comprendo le sue difficoltà e mi dispiace per quello che sta affrontando.
Purtroppo spesso capita ancora questo tipo di reazione da parte dei genitori e sembra che suo padre si sia reso conto solo ora della comunicazione che gli aveva già fatto. Probabilmente ha realizzato alcune cose che prima sembravano solo ipotetiche.
Può continuare a perseverare, credo che pian piano lui potrebbe sbloccarsi e fare piccoli passi avanti. Lei provi comunque a farsi sentire e a spiegare le sue sensazioni e i suoi desideri.
Ha pensato ad un aiuto psicologico?
Resto a disposizione,
Dott.ssa Daniela Vinci
Psicologa e Consulente Sessuale
Arluno (MI)

Dott.ssa Mirella Caruso Inserita il 22/02/2018 - 10:57

Gentile Davide, c'è più di una cosa che meriterebbe un certo approfondimento. Per prima cosa, il titolo della sua mail. Omofobia? Da cio' che scrive non mi pare che il suo "coming out" abbia creato particolari comportamenti di rifiuto e situazioni pesanti da gestire. Certo, suo padre non l'ha mandata giu', il suo unico figlio che non porterà avanti la genìa di famiglia, nessuna donna che potrà essere accolta come figlia. Credo che però cè da riflettere su qual' è e possa essere la sua vita futura, quale disegno di famiglia ha in mente. Perché proprio su questo, credo, possa fondarsi lo scontro con il genitore.
" non so come aiutarlo ad accettare di far parte d una famiglia non tradizionale"...La famiglia di sua padre, la sua attuale, è di certo tradizionale. La sua quella futura, no. Lei vorrà creare una famiglia col suo compagno? Quando? Ci sono dei problemi per i quali è impedito a poterlo fare? Come lo immagina questo distacco, potrebbe essere doloroso? Saluti.
Dott.ssa Mirella Caruso-Milano.

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 18/02/2018 - 11:02

Buongiorno Davide,
Comprendo il suo disagio e dispiacere per la reazione di suo padre. Può aiutarla provare a mettersi nei panni di suo padre:immaginare che aveva delle aspettative su di lei a cui deve rinunciare,quindi è un meccanismo simile all'elaborazione di un lutto perché ha compreso che non c'è più quell'idea di figlio che si era costruito.
Adesso ha bisogno di tempo per rielaborare la cosa,e capisco che per lei sarà faticoso,ma è importante rispettare questi tempi perché una volta che suo padre avrà operato questo lavoro potrà riabbracciare il Davide autentico,reale che corrisponde a ciò che è lei ora.
Ciò che può fare lei nell'attesa è mostrargli il suo affetto di figlio indipendentemente dalle scelte che ha fatto e vedrà che suo padre non potrà fare altro che risponderle come un padre amorevole risponde ad un figlio che chiede un abbraccio dopo aver fatto un lungo viaggio.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma)