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Roma

Lutto paterno e bisogno di parlarne

Buonasera, mi chiamo Angela.
Sono una ragazza che ha perso da 1 anno suo padre, mi manca tanto ma la cosa peggiore è che mi sento sola
Ho amici, ma sembra sempre di non poterne parlare con nessuno. Tutti che mi vogliono spronare ma nessuno ascoltare.
Sia loro che la mia famiglia mi fanno sentire in colpa con la storia del: “devi andare avanti” mi sento in colpa perché io vorrei soltanto fermarmi. Invece sto andando avanti, Mi sto laureando, a breve la laurea. In infermieristica e subito dopo dovrei trovare lavoro.
Mi sento come se non sono potuta stare nemmeno un giorno male per la perdita di mio padre
Mia madre la soprannomino robot da sempre, perché lei non si ferma un attimo, subito dopo il funerale si è dovuta occupare di tante cose.
Mio fratello anche si è sentito l’uomo di casa e niente a dover fare mille cose anche lui.
Io ho reagito in maniera totalmente diversa, e per questo mi sento in colpa, perché non sono stata forte quanto loro, io ero arrabbiata, triste e ogni volta che volevo solo stare nel letto a piangere mi trascinavano fuori, perchè avevano paura che io cadessi in depressione.
Ne sono stanca di ciò. Sono stanca di dover andare avanti con un dolore dentro.
Vorrei stare nel letto a piangere, soltanto che non lo faccio perché devo andare avanti e laurearmi. Ho tirocinio, esami, tesi da scrivere e una vita Impegnativa in cui non ho a volte nemmeno il tempo di uscire con le mie amiche, figuriamoci il tempo per stare male, e se caso mai a volte mi fermo, mi sento in colpa.

  3 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott. Sacha Horvat Inserita il 22/09/2021 - 12:47

Milano
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Buongiorno Angela,
lei "dovrà andare avanti" nel momento in cui sarà pronta per farlo. La famiglia e gli amici cercano di supportarci in questi momenti e se per alcuni sono di conforto, per altri risuonano come fuori luogo o incapaci di comprenderci. In questo modo ci dicono che ci sono e che non siamo soli. Ogni persona ha una reazione differente e ognuno ha le proprie resistenze. Adesso è "stanca" e vorrebbe "piangere" la sua perdita in un modo diverso. Si dia la possibilità di prendere un tempo nuovo, uno spazio nell'agenda dei suoi doveri in cui dare un luogo ad Angela per parlare della relazione con suo padre.
Un caro saluto.
Dott. Sacha Horvat

Dott.ssa Marina Frucci Inserita il 15/09/2021 - 09:21

Buongiorno Angela, concordo pienamente con la collega: occorre che lei si riservi uno spazio clinico dove poter affrontare questa perdita ed è importante che se ne occupi il prima possibile poiché da quanto scrive il tempo è maturo per questo tipo di percorso.
Rimango a disposizione per ulteriori necessità.
Un caro saluto, Marina Frucci.

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 12/09/2021 - 08:18

Buongiorno Angela,
Comprendo la sua difficoltà ed esigenza di essere "ascoltata", condizione essenziale per poter elaborare il lutto.
Quindi, le consiglio di richiedere una consulenza psicologica individuale finalizzata a trovare uno spazio di ascolto all'interno del quale Angela possa sentirsi libera di piangere, ma, al contempo, sicura che la tristezza possa poi essere convertita in accettazione della perdita.
Consideri, infatti, che l'elaborazione del lutto prevedere alcune fasi in cui si alternano diversi stati emotivi attraverso i quali ogni persona può gestire la sofferenza contando sul supporto psicologico di un terapeuta esperto.
Dalla mia esperienza clinica, il percorso di elaborazione del lutto in psicoterapia dura generalmente alcuni mesi.
Perciò, le consiglio di selezionare un terapeuta che le ispiri fiducia e a cui senta di potersi affidare per superare questa fase della sua vita e ricollocare la figura di suo padre in una area del suo sé dalla quale possa continuare a sentire l'affetto che vi ha legati e che la accompagnerà sempre.
Un caro saluto.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma).