Vittorio  domande di Psicologia e dintorni  |  Inserita il

Pescara

Negli ultimi mesi sto avendo delle crisi e non capisco il perché

Ultimamente sto avendo dei problemi, in realtà da molti anni, ma ultimamente sto avendo delle crisi che mi portano a non controllarmi più, e durante queste crisi sono impulsivo, sono iracondo, ansioso, confuso e provo un forte dolore emotivo che mi porta a procurarmi del dolore fisico, queste crisi sono causate da forte stress e atteggiamenti o frasi da parte dei miei genitori che mi fanno sentire inadeguato e inaffidabile, e quando inizio a calmarmi provo vergogna e sensi di colpa per quello che ho fatto portandomi a chiudermi in camera e a non uscire più per molte ore.
In genere quando inizio ad avere queste crisi inizio ad avere una dieta disordinata e fare abuso di dolci o alcool, e a saltare i pasti nonostante abbia fame.
Queste crisi le ho avute diverse volte in modo lieve nei mesi precedenti, e anche più forti anni fa.
Un'altra sensazione che provo da anni e quasi quotidianamente è la sensazione di vuoto che mi porta a sentirmi inutile e senza obiettivi nella vita e mi spinge a dire frasi a chi mi sta vicino come: "Non so che devo fare", "Che faccio nella vita?" in modo ripetitivo nell'arco della giornata, nonostante io abbia degli obiettivi e sia abbastanza impegnato nella vita; studio ingegneria e nel frattempo lavoro. Quando provo questa sensazione di vuoto faccio fatica a seguire i miei obiettivi e sono tentato di abbandonare tutto.
Altre situazioni che vivo spesso sono i cambi di umore improvvisi, dove passo dallo stare tranquillo a provare angoscia o ansia senza un motivo in particolare, anche durante il lavoro o mentre sono impegnato. Per quanto riguarda lo studio invece queste sensazioni mi distraggono e non riesco a rimanere concentrato facilmente portandomi ad interrompermi più volte nell'arco di un'ora per poter recuperare l'attenzione senza riuscirci.
Io vorrei risolvere questi problemi perché osservando i miei fratelli, ad esempio, non hanno gli stessi miei problemi, o comunque non hanno le stesse mie reazioni.
Quando cerco un un'aiuto da parte della mia famiglia chiedendo come posso fare a controllare tutte queste sensazioni, la risposta che ricevo spesso è che devo cambiare il modo di pensare e comportarmi, il che mi fa sentire ancora più male in quanto ciò che provo non è dovuto ad atteggiamenti volontari, ma sono questioni che non dipendono da me e da cui non riesco a liberarmi.
Un altro problema che ho, e che in passato mi ha dato molti problemi, è il fatto che non riesco ad avere degli amici o delle relazioni amorose perché non riesco a trovare un interesse o qualcosa che mi spinga a socializzare e tendo a isolarmi perché lo ritengo più sicuro per me.
Ho bisogno di aiuto e di sapere che tipo di problema ho e se è necessario consultare uno specialista, perché non è possibile che io non ho problemi quando ho notato che le altre persone non si comportano come me.

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Manuela Leonessa Inserita il 02/10/2021 - 17:32

Torino
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Buongiorno Vittorio,
capisco quanto male possa sentirsi, il senso di vuoto che l’opprime nei momenti di maggiore sconforto e il desiderio di abbandonare tutto, di arrendersi. Capisco anche il senso di frustrazione quando, chiedendo aiuto ai suoi genitori si sente rispondere che dovrebbe “cambiare modo di pensare”.
Ma vede, non hanno tutti i torti. Questo non significa –attenzione- che lei stia male perché lo vuole e nemmeno che la sua situazione sia segno di mancanza di volontà.
Tutti siamo guidati da pensieri, atteggiamenti , valori che in qualche modo caratterizzano il modo in cui ci rapportiamo al mondo; sono pensieri e valutazioni automatici, arrivano velocissimi e nemmeno ce ne accorgiamo, però informano le nostre scelte e le emozioni che ne conseguono. Funzionano come lenti di occhiali che colorano la realtà alla quale ci rivolgiamo.
Le lenti che lei utilizza in questo momento le procurano molta sofferenza, dar loro un’occhiata sarebbe una buona idea.
Questo lavoro l’aiuterebbe a rivedere cli schemi mentali che la portano a interpretare il mondo come un luogo pericoloso, un luogo da cui proteggersi con rabbia e impulsività, al punto da farle sentire il bisogno di abbandonare tutto e rinchiudersi in camera perché quello, per lei, è il luogo più sicuro.
Mi chiami se vuole approfondire.
Un caro saluto, dott.ssa Manuela Leonessa

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 01/10/2021 - 21:34

Buonasera Vittorio,
Da quanto narra, mi pare di capire che, in primis, ci sia una difficoltà nella gestione della rabbia ("iracondo, ansioso") che credo, sia accentuata dal fatto che non abbia relazioni affettive significative.
Quindi, il suo senso di "vuoto" è comprensibile, perché pare essere, innanzitutto, un vuoto emotivo, il quale amplifica gli sbalzi d'umore che ha riferito ("cambi di umore improvvisi").
Pertanto, credo che le possa essere utile richiedere una consulenza psicologica individuale, anche on line, per fare chiarezza dentro di sé e ritrovare la lucidità anche perché, dal mio punto di vista sarebbe un vero peccato "abbandonare tutto".
Soprattutto perché immagino che lei sia molto giovane e, dalla mia esperienza clinica e teorica, in questa fase del ciclo vitale un buon percorso di psicoterapia individuale può modificare sensibilmente la percezione che ha di sé e aiutarla a ritrovare la sua serenità.
Un caro saluto.
Dott. ssa Anna Marcella Pisani (Roma).