Sentirsi vecchi e senza speranze a 29 anni
Gentile Dott./Dott.ssa,
Sono una ragazza di 29 anni .
In questi anni ho vissuto dei momenti mentalmente pesanti che nascono dalla paura di un futuro incerto in questo paese e situazioni familiari che non mi sono stati di aiuto.
Anni fa ho interrotto la triennale di lingue proprio al terzo anno perché avevo trovato un lavoro che amavo ma poco soddisfacente economicamente. Mi sono presa un periodo per riflettere se interrompere dato che lo scopo iniziale era quello di diventare una docente ma poi l' esperienza aziendale mi ha aperto un mondo e sono entrata in conflitto. Ho pensato più volte di ricominciare da zero un percorso di studi come studente lavoratore. Al contempo, abbaino avuto difficoltà economiche a casa . Mio padre aveva perso il lavoro, mia madre ha uno stipendio da infermiera e abbaino dovuto vendere la nostra casa, il nostro nido. Cosa che per mia madre in particolare, si è rivelata deleteria al punto tale da averla ridotta in continui attacchi di panico, ansie e momenti di forte deflessione dell' umore. Ho deciso di rendermi più donna già di quanto lo fossi: ho sempre lavorato valorizzando il mio curriculum in azienda e crescendo di mansioni e responsabilità, ho mantenuto mio fratello agli studi per evitare che i miei si sforzassero troppo,e sono stata presente in casa. Sia in termini economici che con l' amore. Nessuno ha avuto aspettative. Le mie azioni erano spontanee . Col tempo però ho cominciato a nutrire una forte paura : sentivo di avvicinarmi ai 30 anni e ancora non arrivava alcun contratto stabile. La mia condizione logistica fino ad oggi è rimasta la medesima ovvero in casa con la famiglia, il Covid mi ha fatto perdere il penultimo lavoro e dopo un anno avevo trovato un posto in cui mi sentivo valorizzata e soprattutto, in cui mi avevano garantito un assunzione concreta dopo una prova superatissima. L' azienda ha lasciato a casa .e e altre donne. Solo donne . Ho affrontato l' estate piangendo spesso per la delusione, e l' amarezza di aver ricevuto l' ok per un mutuo di una casetta per me, sogno distrutto da questo fatto. Negli ultimi mesi ad oggi mi sento inutile, spesso sento di non desiderare più nulla ardentemente, e ho sempre la sensazione che la mia vita debba essere solo un fallimento. Vorrei tanto riprendere gli studi anche a costo di studiare e lavorare ma a marzo saranno 30 anni e mi sento vecchia. Ho paura di farlo inutilmente, di non poter piacere più per posizioni importanti , di essere discriminata in quanto donna e quindi di dover accontentarmi del fatto che non possa diventare una manager a tutti gli effetti. A volte penso se sia il caso di ritornare sui miei passi e riprendere a studiare per fare la docente. Ma il percorso è così lungo che lo vivo come un' utopia . Un treno ormai passato.
La cosa peggiore è che mi sento vecchia per tutto. Addirittura per piacere ad un uomo. Mi sento senza speranza , senza opportunità, impotente per non aver potuto aiutare i miei genitori come desideravo , e delusa da me stessa per non aver raggiunto quella indipendenza che da sempre mi ero promessa. Oggi sto provando ad avviare un' attività con mia madre. Ma vivo tutto con malinconia . Come se avessi perso considerazione e piacere verso la società odierna i sistemi e la mia persona.
Aggiungo per concludere, che da quando ho perso questo lavoro ho scoperto gli attacchi di panico, la tachicardia, il fiato corto , la voglia di evadere, un forte legame col passato come se lo rimpiangessi fortemente. Continui sensi di colpa e tanta tristezza che si tramuta spesso in dolori fisici e spossatezza.