Cartolina domande di Psicologia e dintorni  |  Inserita il

Nella vita vince chi fugge?

Buongiorno a tutti,
vi scrivo poiché ho un pensiero che mi angustia da un po'. Ho quasi trent'anni,ho studiato ciò che mi piaceva,ho un lavoro che ho scelto,ho viaggiato,ho lavorato un anno all'estero,ho provato a buttarmi in molte situazioni e a non precludermi niente.
Tuttavia,tante volte ho come fatto e disfatto la mia vita,ho abbandonato situazioni difficili,sono scappata invece di provare a restare.Quando conosco qualcuno,e subentrano gli inevitabili problemi o si intravedono conflitti all'orizzonte io fuggo perché... non ho mai imparato a gestirli.
In particolare, non riesco a difendermi e non ho mai imparato a farlo; forse anche perché ho un passato da timida, una preistoria da 'sfigata' che alle medie fu gettata nell'immondizia e che, essendo esile e imbelle, non è mai riuscita ad avere la meglio sulla prepotenza fisica (prima) e psicologica e verbale (poi). Mi riferisco a maschi bulli e donne vipere o acide, amichette che da adolescente mi hanno reso schiava della loro approvazione e da ventenne mi provocavano con frecciatine su frecciatine.
Io, come un'ebete, quando venivo e vengo attaccata, mi impietrisco e basta. Anche per una battuta stupida. Nonostante cerchi di farmi forza, l'unico antidoto per me è sempre stato fuggire. Però il risultato, adesso, è che fuggendo da tutti rimango sola. Non che non sappia stare da sola: io e la solitudine ci facciamo compagnia spesso. Tuttavia, credo sarebbe utile trovare il modo di essere un po' più assertiva, di credere di più in me stessa e di imparare a difendermi. Sono molto stanca di tutta questa faccenda.
Quali sono le vostre impressioni in merito?
Vi ringrazio per l'attenzione.

  4 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Vincenza Alessandra Lomartire Inserita il 28/09/2014 - 16:58

Carissima, mi piacerebbe che riflettesse sulla possibilità di andare verso qualcosa per il solo gusto o piacere di raggiungere e desiderare una meta, piuttosto che andare in una direzione solo per scappare da qualcosa o da qualcuno....
Fuggire non la libera certamente dai problemi, anzi la lega maggiormente ai fantasmi da cui scappa. Mi sento di suggerirle di affidarsi ad un professionista che la potrà sicuramente aiutare ad affrontare i fantasmi che si trascina dietro in qualunque direzione vada.
Anche la solitudine avrà un altro aspetto...
Un abbraccio.

Dott.ssa Marta Cogo Inserita il 22/09/2014 - 14:06

Gentile Cartolina,
posso immaginare quanto lei abbia sofferto per queste situazioni di "bullismo". Comprendo la sua stanchezza e penso che abbia tutto il diritto di liberarsi di questo vestito da "sfigata". Per fare questo è necessario comprendere a fondo le ragioni del suo agire, che ora sembrano così difficili da capire...e solo poi mettersi in gioco in modo diverso, consapevolmente diverso, come se si facessero dei piccoli esperimenti su di sè.
Per fare questo però, dovrebbe essere accompagnata da un professionista che l'aiuti a riflettere sulle sue motivazioni e sui suoi "esperimenti". Chieda un aiuto psicologico, può decisamente stare meglio di ora!

Dott.ssa Marta Cogo

Dott.ssa Mirella Caruso Inserita il 10/09/2014 - 09:09

Gentile Cartolina o Carolina? L'impressione che ne ricavo leggendo il suo scritto è che lei sia tutt'altro che una persona fragile. Ha studiato cio' che voleva, ha trovato un lavoro, ha pure fatto un'esperienza all'estero. Sono le relazioni sociali a far paura e, forse, i legami affettivi. Mi verrebbe da chiederle se si è mai innamorata. Descrive un passato pieno di figure che l'hanno oltraggiata, derisa, umiliata. E cosi', fugge, per paura che quelle esperienze possano ripetersi. Si ripetono realmente? Nel senso, continua a incontrare queste persone cosi'prepotenti? Oppure, è la paura di incontrarle ancora che la spinge a lasciare? Oppure, abbandona appena qualcosa le ricorda quelle brutte esperienze? E' una situazione che merita di essere valutata, sopratutto per capire come mai, e quali sono le difficoltà nell'incontrare una, almeno una, amica vera.
Un caro saluto.

Dott.ssa Chiara Francesconi Inserita il 08/09/2014 - 16:49

Salve Carolina,
la prima impressione è che tu sia piuttosto consapevole di te, di come le vicende passate possono averti influenzato nella crescita, e di quello che si potrebbe fare per uscire da questo circolo vizioso di fuga-evitamento-solitudine-malessere interiore.. ovvero intraprendere un percorso psicologico che possa rafforzare la tue capacità interpersonali, la gestione dei conflitti e il rispetto dei tuoi diritti personali.
La solitudine non è brutta cosa, spesso serve per conoscersi meglio e forse tu sei riuscita a trarne questo profitto, ma siamo animali sociali e abbiamo bisogno degli altri per arricchire la nostra vita. Sei ancora giovane e in tempo per aprirti ad un futuro più sereno e ricco di esperienze positive.
Che ne pensi dei percorsi psicologici.. avevi concretamente pensato alla possibilità di iniziarne uno?
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara Francesconi