Anna  domande di Sesso, Coppia, Amore e Relazioni  |  Inserita il

Venezia

Problemi di convivenza

Buongiorno, perdonate il disturbo. Ho da tempo un tarlo che mi assilla e non avendo modo di confrontarmi con nessuno ho deciso di scrivere qui. Sto con una persona da ormai diciotto anni ed ho sempre voluto stare con lui ed iniziare una convivenza. Negli ultimi tre anni ho perso entrambi e genitori, sono sola a casa e mi sono ulteriormente legata a lui. Da tre mesi lui vive con me, ma non perde occasione di dirmi che "quello non è il suo posto", che "non ha mai voluto lasciare la sua casa natia", che "sente troppo la mancanza dei suoi suoi genitori" (premetto che lui ha 40 anni), che "questo non è quello che voleva" e che per lui è una costrizione tutto ciò, sebbene io lo "vizi" con ogni tipo di confort. La mia domanda è: in cosa sbaglio? E' normale tutto questo? Grazie e scusate ancora.

  3 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Natalia Monti Inserita il 29/01/2019 - 10:20

Bologna
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Buongiorno Anna,
da cio che racconta sembra che il suo compagno sia la sua unica relazione di riferimento e che, in seguito alla perdita dei suoi genitori, si sia "ulteriormente legata a lui". Sarebbe importante comprendere come lui viva questa esclusività nel rapporto e sulla base di quale presupposti sia stata presa la decisione di convivere ora. Ancora più importante sarebbe che lei comprendesse come vive l'intensificarsi della sua dipendenza da questa relazione dopo la perdita dei suoi genitori.

Cordialmente,
Dott.ssa Natalia Monti
Psicologa psicoterapeuta (Bologna)

Dott.ssa Maria Luisa Abbinante Inserita il 03/02/2019 - 23:02

Cara Anna,
ciò che mi colpisce del suo racconto è l'evidente difficoltà a portare avanti i suoi desideri. Sta con questa persona da 18 anni, in cui dice di aver desiderato una crescita della relazione ed una convivenza, che si è realizzata solo quando sono scomparsi i suoi genitori. Anche ora che la convivenza è partita, questa persona vorrebbe essere in un altro posto, a causa della "nostalgia" per la casa natia.
Non credo che il problema sia "in cosa sbaglio", ma piuttosto "Quando troverà il coraggio per portare avanti e realizzare i suoi desideri?".
Da quello che ha scritto mi sembra che sia abituata a mettere i bisogni altrui davanti ai suoi e che questo non la renda felice. Mi sembra chiaro che questa strategia ormai non funzioni come in passato.
Non posso che consigliarle di trovare un professionista psicoterapeuta che la supporti nel portare avanti i suoi desideri in maniera efficace e nel trovare una strategia di relazione e comportamento che la renda più felice.

Un caro saluto,
dott.ssa Maria Luisa Abbinante
Psicologa Psicoterapeuta
Riceve nello studio di Busto Arsizio (VA)

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 29/01/2019 - 09:42

Buongiorno Anna,
per sapere cosa sia meglio fare in questa situazione, è opportuno che lei si avvicini al suo compagno e si confornti con lui rispetto alle frasi che ha citato. Quindi, bisogna capire come mai lui "sente troppo la mancanza dei suoi genitori" e percepisce che "quello non è il suo posto". Cosa la lega alla sua famiglia d'origine secondo lei?
Che posizione occupa la vostra relazione nella prospettiva di vita del suo compagno? Il progetto della convivenza è un'idea solo sua o un desiderio della coppia?
Ci pensi.
Un caro saluto.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma).