Problemi di convivenza
Buongiorno, perdonate il disturbo. Ho da tempo un tarlo che mi assilla e non avendo modo di confrontarmi con nessuno ho deciso di scrivere qui. Sto con una persona da ormai diciotto anni ed ho sempre voluto stare con lui ed iniziare una convivenza. Negli ultimi tre anni ho perso entrambi e genitori, sono sola a casa e mi sono ulteriormente legata a lui. Da tre mesi lui vive con me, ma non perde occasione di dirmi che "quello non è il suo posto", che "non ha mai voluto lasciare la sua casa natia", che "sente troppo la mancanza dei suoi suoi genitori" (premetto che lui ha 40 anni), che "questo non è quello che voleva" e che per lui è una costrizione tutto ciò, sebbene io lo "vizi" con ogni tipo di confort. La mia domanda è: in cosa sbaglio? E' normale tutto questo? Grazie e scusate ancora.