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Bergamo

Tira e molla

Buongiorno a tutti.
Da più di tre anni ho una relazione con una donna, mia collega. Per più di due anni è andato tutto bene, alti e bassi di tutte le coppie normali diciamo. Non viviamo insieme, lei ha i suoi figli io i miei e viviamo da soli a seguito delle rispettive separazioni. Storia caratterizzata da week end insieme, musei ecc ecc io a casa sua la sera quando i bambini dormiano e lei da me. Siamo arrivati a progettare una vita insieme, lei mi ha anche detto che le sarebbe piaciuto avere un bambini con me, insomma le cose andavano davvero bene. Quando le varie promesse stavano per concretizzarsi (un anno fa), lei ha avuto paura e si è tirata indietro, io mi sono davvero arrabbiato e sono rimasto molto ferito da questa cosa. Da quel momento, è cominciato il tira e molla, mi lasciava, periodi senza parlarci e scriverci, poi tornava, poi la lasciavo io ecc ecc
Nel tempo, questa cosa è diventata sempre più frequente, purtroppo il fattore scatenante sono state le mie aggresioni verbali, le offese che le ho rivolto e i miei atteggiamenti aggressivi (mai sfociati in violenza fisica e mai l'ho messa "in pericolo). Ma dopo lo sfogo mio, perchè totalmente in preda alla collera, mi calmo, ragiono e provo a tornare con lei, lei dopo un primo rifiuto, torna da me e ci riavviciniamo di nuovo, rapporti sessuali, attenzioni ecc ecc
Dura sempre tutto poco però, torniamo sempre alla separazione per via dei litigi.
Ora sono arrivato a pensare a un allontanamento, perchè io non voglio assolutamente obbligarla a fare nulla, se non mi vuole più non posso fare nulla, ma siccome è succeso spesso e alla fine lei è sempre tornata (anche in modo attivo, non solo su "mio tentativo") io fatico a credere che sia davvero finita, perciò vederla quotidianamente in ufficio (lavora 2 metri di fronte a me) mi fa soffrire molto è come se non potessi avere ne la possibilità di dimenticarla, ne di tornare con lei.
Capisco la portata e la complessità dell'argomento e so che l'inizio di un percorso psicologico è vivamente consigliato, percorso che voglio cominicare presto.
Però vorrei da voi "un primo riscontro" qualche consiglio concreto per smettere di soffrire "nell'immediato"
Grazie mille

  1 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 18/07/2019 - 15:48

Buonasera R,
Comprendo e condivido la sua necessità di placare la "sofferenza" indotta dalla relazione altalenante con la sua compagna.
Ma, considerata la "complessità" della questione che già lei ha sottolineato, sarebbe riduttivo darle un consiglio qui.
Consideri infatti, che anche qualora decidesse di iniziare un percorso psicologico, pensare che esso coincida con uno spazio in cui ricevere consigli/indicazioni su come condurre la sua vita, sostituendosi perciò a lei, sarebbe riduttivo e non corrispondente all'effettivo lavoro di psicoterapia.
Esso coincide infatti, con la creazione di uno spazio di condivisione e riflessione sulla sua vita, che potrà aiutarlo a capire meglio, ad esempio, come mai si trovi a vivere una relazione affettiva instabile.
Quindi, può iniziare chiedendosi, ad esempio, quali sentimenti la legano alla sua compagna, se è la prima volta che si trova in una situazione altalenante.
Come sta più in generale, al di là della specifica questione che ha descritto?
Le auguro, in ogni caso, di risolvere la sua situazione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma).