Giovanna  domande di Sesso, Coppia, Amore e Relazioni  |  Inserita il

Padova

Amanti ma non amici...

Mi trovo in una stasi nella mia relazione in quanto dopo 3 anni (abbiamo 29 anni) sento che alcune lacune sempre state presenti non si sono colmate e stanno mandando il rapporto in crisi.
Mi sembra come se con il mio compagno ancora non fossimo “amici”, non riusciamo a fare lunghe chiacchierate e non riesco ad appoggiarmi a lui emotivamente. C’è una grande affinità e intimità fisica ma poca intimità e vicinanza emotiva e affettiva.
Sono sempre stata una persona a cui tutti si appoggiano, molto empatica, mentre lui è molto bloccato da quel punto di vista, ha difficoltà a connettersi con le emozioni degli altri, e a me sta pesando essere l’unica che lo fa e mai quella che lo riceve.
Veniamo anche da due famiglie opposte in tal senso e anche lontane come estrazione (la sua più “concreta” la mia più “intellettuale “)
Ne abbiamo parlato e lui sta iniziando a farmi più domande per intrattenere una conversazione con me, ma ho tanta paura che non basti.
Ho molta paura di “accontentarmi” e magari un giorno conoscere una persona diversa e allontanarmi facendo soffrire lui o rinunciare facendo soffrire me.
La notte spesso sogno di uscire con altri ragazzi e lui è totalmente assente oppure se presente non parla ed è come se non ci fosse.
Mi procurano grande angoscia.
Mi chiedo se non sia stata io a non aver visto con chiarezza che siamo sempre stati troppo diversi o se magari io stia agendo una critica troppo dura nei suoi confronti, che sarebbe una mia tendenza...
Qual è il limite tra insoddisfazione “normale” che va accettata e quella che invece è sintomo di qualcosa di poco recuperabile?
Grazie a chi vorrà darmi un suo parere

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Alessandra Melli Inserita il 05/04/2021 - 10:06

Mestrino
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Buongiorno Giovanna,
nella profonda analisi che esprimono le sue parole e nella “grande angoscia” di cui sono investite le sue riflessioni ,si evince la percezione del raggiungimento di un limite .
Quella parte di sé che teme di “accontentarsi e di magari un giorno conoscere una persona diversa e allontanarsi facendo soffrire lui o rinunciare facendo soffrire se”, sembra a propria volta faticare nel vestire i panni dell’altro che, seppure nella propria “estrazione concreta”, sembra aver empaticamente colto questa sua insoddisfazione: “ lui sta iniziando a farmi più domande per intrattenere una conversazione con me”.
Tuttavia ,come osserva, percepire l’altro a volte forse non basta se non è comunque facile esprimere adeguatamente le nostre emozioni, lasciando l’altra parte con tutto l’amaro peso della convinzione di sentirsi l’unica a connettersi con le altrui emozioni.
Una terapia di coppia potrebbe forse supportarvi nella valutazione dei punti di fragilità della vostra relazione e nella costruzione di una adeguata comunicazione emotiva.

Resto comunque a disposizione per eventuali approfondimenti.

Cordialmente

dott.ssa Alessandra Melli

Dott.ssa Claudia Irene Gambero Inserita il 01/04/2021 - 13:29

Milano - Centro storico
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Cara Giovanna,
purtroppo non esiste un limite standard di insoddisfazione! L'unica a poter sapere quanta insoddisfazione tollerare in una relazione sei tu. Guardati dentro, magari anche con l'aiuto di un professionista, e cerca di capire quanta della tua insoddisfazione provenga dal tuo modo di porti nella coppia e quanta venga da lui. Su di te puoi lavorare!