Francesca  domande di Sesso, Coppia, Amore e Relazioni  |  Inserita il

Bergamo

Ti amo ma non posso darti di più

Buongiorno,
ho 27 anni e da 4 anni ho una relazione con un uomo di 45, divorziato e con un bambino di 10 anni. La nostra storia è iniziata quasi per gioco, senza nessuna intenzione di costruire nulla di serio da parte di entrambi. Nonostante ciò ci siamo subito accorti della forte intesa, della passione e della particolare sintonia tra noi. Dopo circa due anni, subito dopo la pandemia, la nostra relazione si è interrotta, per poi riprendere dopo due mesi grazie al ritorno da parte sua sui suoi passi. Lì è iniziata una relazione diversa, inconsapevolmente e sorprendentemente è nato l'amore tra di noi, un amore unico e speciale per entrambi, mai provato prima. La relazione prosegue e con piccolissimi passi iniziamo a costruire un rapporto speciale. Iniziamo anche a parlare e fantasticare sul nostro futuro insieme, che sappiamo da sempre essere pieno di ostacoli, ma ci amiamo. Il problema però è sempre stato il poco tempo a disposizione per stare insieme. Purtroppo il figlio vive male il rapporto con la mamma e non vorrebbe mai separarsi dal papà. Per questo passa molto tempo con lui, soprattutto nel fine settimana, e ciò impedisce naturalmente di poter trascorrere il weekend io e lui. Per me è sempre stato molto impegnativo e sacrificante accettare la distanza nella maggior parte dei fine settimana, ma consapevole dell'amore di entrambi e dell'unicità del nostro sentimento ho sempre tollerato, perchè convinta che nel tempo anche se con piccolissimi passi avremmo cercato entrambi di migliorare questa situazione.
Purtroppo negli ultimi mesi questa distanza è diventata per me intollerabile, frustrante e di conseguenza vivo con infelicità la nostra relazione, nonostante i pochi momenti insieme siano per me i momenti più belli della mia vita, e per lui altrettanto.
Ho cercato di fargli capire che questa distanza ci sta logorando e che l'unico modo per poterla colmare è fare in modo di far incontrare il suo mondo di papà con il mondo di compagno. Infatti io e il figlio ci siamo conosciuti e visti un paio di volte, ma lui non sa del mio ruolo nella vita del papà. E' un bambino molto sveglio e sensibile e purtroppo la brutta relazione con la mamma ha creato in lui insicurezze e fragilità, portandolo a legarsi esclusivamente al padre. Proprio per questo il mio compagno è terrorizzato dalla possibile reazione del figlio alla mia presenza, teme un peggioramento della situazione psicologica. Ho cercato di fargli capire che sarebbe ideale chiedere un parere ad uno psicologo e lui ha accettato il mio consiglio.
Il punto è che confrontandoci più e più volte è emerso che abbiamo necessità differenti. Io vorrei essere più presente nella sua/loro vita perchè sono convita che, fatto con i giusti tempi, strumenti, consigli di esperti ecc., l'approccio a suo figlio non possa nel tempo che portare serenità e comprensione, proprio per la mancanza della figura di riferimento materna, e soprattutto perchè credo che un padre felice e sereno non può che trasmettere queste sensazioni al figlio, che ne ha un disperato bisogno. Lui non se la sente, ma in realtà credo che questo nasconda le sue ansie sull'impegnarsi in un nuova storia seria. Infatti per lui la situazione attuale rappresenta già un rapporto serio e attualmente non si sente in grado di fare passi in avanti per vivere la vita insieme.
A questo punto io ho preso le distanze da questa situazione, con estrema sofferenza e continui momenti di debolezza che combatto per non farmi tornare sui miei passi. Ma allo stesso tempo mi chiedo: quando è il momento di lasciar andare? Da una parte la mia voglia di una persona più presente nella mia vita con cui condividere anche parte del mio tempo libero, dall'altra la consapevolezza dell'amore di entrambi, che l'amore vero è paziente e comporta stare vicino all'altro, non abbandonarlo nella difficoltà. Che cosa è giusto? E' giusto dire: ho 27 anni e merito qualcuno con cui passare ogni fine settimana e vivere una storia "normale"? Oppure è giusto restare accanto al mio compagno e attendere pazientemente che lui superi i complessi che vive e accompagnarlo in questo percorso focalizzandomi su quello che abbiamo piuttosto che su quello che non abbiamo?
Grazie mille

  1 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott. massimo la torre Inserita il 06/10/2022 - 10:18

Potete ricreare il vostro rapporto ma avete bisogno di qualcuno che vi accompagni