Bea  domande di Sesso, Coppia, Amore e Relazioni  |  Inserita il

Roma

Soffro di dipendenza affettiva?

Provengo da una famiglia disfunzionale, non ho mai avuto una storia d'amore "normale", anzi, non non so proprio cosa voglia dire sentirsi amati, solo fugaci passaggi (pochi peraltro) che lasciano un grande senso di vuoto. Oggi, a 35 anni, mi pesa molto. Dopo essere stata malissimo perché credevo (perché oggi non lo so più) di essermi innamorata della persona sbagliata(lui sta con un'altra) qualche mese fa, ho iniziato a scambiare degli sguardi con un collega, molto bello, fisicamente il mio ideale, dopo qualche giorno è venuto a crearsi un gioco di sguardi, saluti e sorrisi, senza mai parlarci, così settimana scorsa, dopo 5 mesi, mi sono decisa a parlare con lui, lì per lì mi ha chiesto il numero e mi ha inviata per un caffè, quindi ero contenta, a quel caffè però sono stata paranoica e insicura (non la solita me insomma che invece è una versione abbastanza interessante e intelligente) ero agitata ma pensavo lo avesse compreso, tanto è vero che mi ha rinnovato un invito, quest'ultimo però non si è mai concretizzato, perché non mi ha più scritto, l'ho fatto io ma la conversazione è stata troncata sul nascere, adesso sto male da giorni e non mi rendo conto di come io possa lasciare che un perfetto sconosciuto influisca sul mio stato emotivo, ed allo stesso tempo, mi chiedo perché non riesca mai a piacere a qualcuno che piace a me, che mi regala un'emozione. Fino ad ora ho sempre messo un punto e sono andata avanti con abbastanza autostima e velocemente adesso invece mi sembra sia una cosa insopportabile questo continuo "fallimento/rifiuto" dell'altro nei miei confronti.
Vorrei avere un parere, se fosse possibile.
Aggiungo che vado già in terapia da mesi ma non riesco a vedere alcun miglioramento.
Grazie

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Valentina Bennati Inserita il 27/01/2025 - 10:21

Lucca
|

Cara Bea,
lei sta già facendo una grande cosa per se stessa: ha chiesto aiuto ed è seguita già da un collega. Le suggerisco di parlare apertamente in terapia del fatto che non sta vedendo miglioramenti. Io suggerisco sempre ai miei pazienti di condividere le loro sensazioni e i loro pensieri riguardo la terapia. Spesso è proprio questa condivisione a dare lo stimolo per il miglioramento del percorso di terapia.
Per quanto riguarda le relazioni affettive, noi riproponiamo lo stesso modello che abbiamo vissuto e appreso nell'ambiente familiare. Lei stessa è consapevole della disfunzionalità all'interno della sua famiglia. Ed è da questi aspetti che è importante partire per capire se abbiamo sviluppato una dipendenza affettiva e più nel dettaglio quali meccanismi mettiamo in atto nelle relazioni di oggi.
La invito a condividere le sue perplessità con il/la terapeuta e le auguro il meglio.
Un caro saluto,
Dr.ssa Valentina Bennati

Dott.ssa Annalisa De Filippo Inserita il 27/01/2025 - 15:16

Gentilissima,
credo sia già sulla buona strada avendo intrapreso una terapia - che ha bisogno di tempo per vedere i suoi frutti - che implica l'aver deciso di prendere in mano la sua vita e migliorarla.
Accenna a "famiglia disfunzionale" "non so proprio cosa voglia dire essere amati" "senso di vuoto" che necessitano di un approfondimento per migliorare il suo stile relazionale, che ipotizzo sia influenzato da sofferenze del passato: comprenderle ed elaborare l'aiutera' a superarle.
Le suggerisco la lettura del libro "Attaccamento e amore" di Grazia Attili, per spunti di riflessione.
I migliori auguri.
Dott.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta