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Milano

Tradimenti, gravidanza e confusione

Buongiorno, la scorsa settimana ho scoperto che il mio partner (con cui ero in una relazione da due anni e mezzo) mi ha tradita un paio di volte (che io sappia). Ha negato l'evidenza, minimizzato e cercato di attribuire la colpa alla controparte (sono pazze, invidiose, hanno problemi psichiatrici). Da quel momento è sparito, non l'ho più visto nè sentito e ha rifiutato qualsiasi confronto con me. La situazione, che è già difficile, è ancora più complessa dal momento che sono incinta di 10 settimane e se già ero confusa prima su cosa fare, ora lo sono ancora di più. Non so come affrontare la situazione e mi fa rabbia che lui non si curi nemmeno di informarsi su come stia procedendo la gravidanza, né delle spese che sta comportando per me, che ho perso il lavoro da qualche settimana a causa di un licenziamento collettivo. Aggiungo che la nostra relazione è sempre stata instabile e segnata da molti litigi, omissioni, bugie suoi allontanamenti di periodi variabili (che ho gestito male emotivamente) e puntuali ritorni sui suoi passi. Anche quando ho scoperto di essere incinta si è completamente distaccato. Ho cercato un confronto con lui per le prime 6 settimane, ma era in una fase di totale chiusura e fuga. Quando si è resettato e ha deciso di farsi carico delle sue responsabilità e di accompagnarmi in questo percorso la tregua è durata due giorni, poi ho scoperto oli tradimenti di cui sopra. Mi sono già rivolta ad una psicoterapeuta per cercare di capire come gestire la situazione, ma sento che al momento non ne sto traendo beneficio. Mi sento completamente priva di forze, afflitta e spaventata. Grazie a chiunque mi fornirà un consiglio.

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott. Filippo Arnoldi Inserita il 08/07/2025 - 10:37

Cologno al Serio
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Buongiorno,

concordo con il Dott. Francesco Isotti.
sento dalle sue parole la difficoltà del momento: la perdita del lavoro; la gravidanza; un compagno assente, che c'è ad intermittenza e che tradisce e abbandona.
Ci sentiremmo tutti privi di forze.
Cerchi di non darsi la colpa di quello che è accaduto.
Cerchi di non capire l'altro.
Si concentri su sè stessa, la sua salute mentale, fisica ed economica.
Cerchi un equilibrio.
Cerchi di avere del sostegno, non si isoli.

Valuti il tema della gravidanza, ci rifletta.
Non è sola.
Sul territorio ci sono enti, associazioni a cui rivolgersi.

Inoltre valuti tutele legali ed economiche: il padre ha delle responsabilità economiche.
Non si giudichi negativamente.

Cordiali Saluti

Dott. Francesco Isotti Inserita il 25/06/2025 - 09:02

Ronco Briantino
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Gentile M.,

quello che sta vivendo è un momento estremamente complesso e delicato, non solo per la scoperta del tradimento, ma anche per la vulnerabilità in cui si trova ora: una gravidanza, un licenziamento, e l’assenza di una figura che avrebbe dovuto esserle di supporto. La sua sofferenza è più che comprensibile, e la sensazione di essere afflitta, svuotata e impaurita è il segnale di quanto stia cercando, con le forze rimaste, di restare in piedi nonostante tutto.

Dal racconto emerge una relazione segnata da instabilità, allontanamenti, mancanza di affidabilità e dinamiche che sembrano averla lasciata spesso sola a gestire il peso emotivo. È importante riconoscere che non sta affrontando solo un tradimento, ma il crollo di un’illusione di sicurezza che — pur fragile — aveva cercato di mantenere viva. Il bisogno di confronto che ha espresso è naturale, ma a volte l’altro si sottrae perché incapace, o non disposto, ad assumersi una vera responsabilità relazionale.

Il fatto che si sia già rivolta a una psicoterapeuta è un segno di coraggio e di consapevolezza. È comprensibile che ora non senta benefici immediati: quando si è nel pieno del dolore, è difficile sentire sollievo. Ma continui a concedersi quello spazio, se può. A volte la terapia non dà subito risposte, ma prepara il terreno per ritrovare una direzione, anche dentro la confusione.

Le suggerirei, in questo momento, di orientarsi il più possibile su ciò che può nutrire le sue risorse: piccole azioni quotidiane di cura, una rete di persone affidabili, e la possibilità concreta di ricevere un sostegno anche pratico. Sta portando avanti una gravidanza in un contesto molto difficile, ma non è sola nel dover affrontare tutto questo: può e deve chiedere aiuto, anche ai servizi territoriali, se necessario.

Infine, se posso permettermi: provi a non chiedersi cosa avrebbe potuto fare di diverso per “salvare” quella relazione. La responsabilità della coerenza, della sincerità e della presenza spettava anche all’altro. Ora, più che mai, ha diritto di mettere se stessa — e la vita che porta con sé — al centro.

Un caro saluto,
Francesco Isotti