Giorgio  domande di Sesso, Coppia, Amore e Relazioni  |  Inserita il

Sassari

Opportunità non colta e lei se ne è andata

Io e lei siamo poco più che trentenni. Ci conosciamo e dopo i primi incontri tutto procede bene. Io non mi fido molto di lei però mi affascina e poi è una bella donna.
Le prime effusioni non sono granché, io non riesco a lasciarmi andare e lei lo nota. Io non do molto peso alla cosa, perché penso che migliorerà tutto con l'intesa migliorata.
Beh non accadrà. Lei comincia a parlarmi di dubbi (qualche giorno dopo avermi detto "con te voglio crederci!") e pensa ad un rapporto leggero. Non vuole impegnarsi.
Mi allontano e poi ritorno, voglio conquistarla, ma niente, non sono sereno e non arriviamo mai al rapporto completo.
Mi piace, ma sono bloccato. Viene fuori dopo qualche giorno che lei non solo si sentiva libera, ma aveva una "relazione" parallela con altre due persone.
Ci sto malissimo, accuso il colpo. Voglio avvicinarla anche dopo lo schifo che mi ha fatto. Però non ci riesco e alla fine rimane per me un rapporto irrisolto.
Dopo 2 mesi di frequentazione, lei (!) crede sia meglio chiudere. E lo fa lasciandomi spiazzato e completamente svuotato.
Mi restano 2 tormenti nell'anima:
- ero emotivamente coinvolto e lei se ne è andata;
- pur piacendomi un sacco non sono riuscito a "concludere" pur avendo avuto la possibilità di farlo.
Mi sento perdente e sbagliato, per non essere stato scelto e per non essere riuscito a cogliere l'opportunità di "unirmi" a lei.
Come supero questi due chiodi fissi?

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Daniela Vinci Inserita il 02/04/2018 - 10:17

Gentile Giorgio,
Credo che il fatto di essere stato emotivamente coinvolta l'abbia portata a non avere un rapporto completo con lei proprio perchè avrebbe voluto dare un'importanza maggiore a questo rapporto che fin da subito l'altra persona vedeva però in modo diverso. Non è dunque sua la colpa ma se ritiene di aver difficoltà a superare questa rottura, potrebbe rivolgersi ad uno psicologo. Riuscirebbe così a capire il perchè della sua sofferenza e a stare meglio, pensando al suo futuro ed elaborando il passato.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Daniela Vinci
Psicologa e Consulente Sessuale
Arluno (MI)

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 02/04/2018 - 13:47

Buon giorno Giorgio,
Comprendo il suo disagio anche perchè mi sembra che tenda a colpevolizzarsi rispetto all'esito della relazione. Nel senso che attribuisce l'allontanamento della donna alla sua difficoltà ad "unirsi" a lei, come se la sua titubanza nel "concludere" avesse in qualche modo motivato la decisione di lei rispetto al mantenere altre relazioni parallele.
Mi sembra una prospettiva centrata sulla performance fisica come mezzo di conquista prioritario di una donna. La componente fisica ha sicuramente un ruolo importante nelle relazioni sentimentali, ma per fare in modo che essa sia una conquista stabile e duratura sono necessarie anche altre componenti emotive, personali. Forse lei aveva già intuito, a livello inconscio, che la donna descritta non fosse affidabile, condizione ben evidenziata dalla frase "non mi fido molto di lei". Forse lei in questo momento della sua vita preferirebbe una relazione stabile e duratura?
Quindi piuttosto la domanda che si può porre ora è: come mai questa sua intuizione appare secondaria nell'analisi della situazione? Si fida in genrale delle sue intuizioni rispetto alle persone che incontra? E' possibile quindi che non sia riuscito a "concludere" perchè questa inaffidabilità inibiva il suo coinvolgimento affettivo, la sua spinta all'incontro sessuale che infatti si fonda anche sull' intesa emotiva e la possibiltà che l'altro sia accessibile affettivamente.
Pertanto è utile per lei chiedersi come mai associa il suo sentirsi sbagliato ad una situazione di fallimento nella permormance, ignorando invece il suo vissuto di titubanza che invece può essere molto prezioso in quanto può restituirle una prospettiva diversa su di lei, sulle donne e anche sulle relazioni sentimentali in generale.
Ci pensi.
Cordialmente
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma)