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Doppia faccia del mio compagno: perchè?
Perché il partner per 12 anni nasconde i propri gravissimi problemi economici, perdita lavoro, pignoramento casa ecc.. mostrando in realtà un tenore di vita alto facendo regali, cene, vacanze.. (lavorando non in regola) mostrando ora una grande irresponsabilità per aver tenuto tutto nascosto e buttato dalla finestra i soldi essendo in una condizione del genere. Abbiamo un figlio di 8 anni. Ora che l’ho scoperto la sua giustificazione è ‘ci tenevo troppo alla nostra storia non volevo perderti’. Ma è una cosa normale?? Io l’ho lasciato ovviamente.
1 risposte - LeggiCome affrontare la sofferenza e l'angoscia?
buongiorno. Sono una ragazza di 22 anni e non so da dove iniziare per raccontare della mia sofferenza che è molto radicata. Ho subito numerosi traumi da piccola, morte del padre da neonata, madre molto severa, distacco culturale/religioso essendo di origini tunisine... e tutto ciò è sfociato in un disturbo ossessivo complusivo ossia la tricotillomania. Attualmente, da due anni, è sotto controllo anche se a volte ricado nel vizio.
Non mi lamento della mia vita attuale ma spesso, in particolare durante i fine settimana e durante le vacanze mi sento estremamente male, sola, senza nessuno. Non so come affrontare tutto questo malessere, e quando arriva inizio a pensare alle cose negative capitate e quanto mi senta sola.
Ho molti amici, sono sempre stata molto socievole, simpatica ma alla fine torno a stare così.
Non ho nemmeno un ragazzo in quanto sono musulmana e ciò implica che dovrei stare con uno della mia religione..ma ovviamente sono molto limitata e mi dispiace anche non aver avuto esperienze da quel punto di vista (non voglio nemmeno ribellarmi ma vorrei vivere tanto una relazione giusta).
Il mio umore è molto alterno e un momento sono molto felice e grata ma nell'altro cado nel loop della disperazione e pianti continui fino a voler dormire per non star male. Spesso inoltre penso che se mio padre fosse ancora vivo mi avrebbe dato tutto l'affetto che mi manca.. è un pensiero fisso che mi viene quando va tutto male in famiglia.
Mi scuso per il messaggio lungo e aspetto con ansia una risposta per come superare questa tristezza cronica che mi ha sempre accompagnato per tutta la vita.
Ah volevo aggiungere che ho intrapreso un percorso psicologico molto leggero in passato che mi ha aiutato in maniera relativamente superficiale, e vorrei intraprenderne un altro ma attualmente non ho le risorse economiche per farlo.
Mi sembra di avere così tanti problemi da non avere la forza di alzarmi la mattina
Non so neanche da dove iniziare, mi pare di avere così tanti problemi da non avere la forza di alzarmi la mattina. Dentro di me so che tutti questi problemi sono frutto della mia mente, in realtà ho una vita normalissima, ho una ragazza, degli amici e un lavoro che mi piace.
La mia vita va a periodi, ci sono giorni che sto molto bene, altri che sono talmente giù da non riuscire nemmeno a vivere sereno, spesso cerco di parlare a me stesso per darmi una svegliata, per dirmi che in verità non ho nulla, è tutto dentro la mia testa, ma non riesco ad uscirne.
Il problema principale che mi tormenta è la paura verso le altre persone e il senso di inadeguatezza nei loro confronti, ho come l’impressione che qualsiasi cosa faccio non vada bene, alcuni giorni riesco a essere sereno, la maggior parte sento qualcosa dentro di me, come se non stessi vivendo la mia vita appieno, come se quella che sto vivendo non è mia, non ho il pieno controllo delle mie azioni.
Ci sono serate che passo con la mia ragazza dove il tempo trascorre a meraviglia, siamo connessi, pensiamo le stesse cose, trascorriamo momenti di intimità bellissimi dove potremo parlare per ore senza mai annoiarci, ma ci sono tante serate dove invece accade l’opposto, mi sento totalmente fuori dal mondo che sto vivendo, sono completamente impotente e non riesco a stabilire una connessione con lei, torno a casa preso da una voglia di piangere ma non riesco.
Sto buttando letteralmente via la mia vita, sto sprecando il mio tempo prezioso su questa terra e non riesco a capire come uscire da questo stato mentale. Ho passato anni della mia vita a chiedermi perché sono così, le uniche risposto che mi sono dato è forse perché da piccolo non uscivo mai, non ho stretto molto relazioni con altre persone, me ne stavo spesso da solo, forse è questo che ha creato questa mancanza di autostima.
Un giorno ho dovuto seguire un corso a casa, obbligatorio per lavoro, dove la docente è una psicologa specializzata in autostima e utilizzo dei gesti, quando ha iniziato a parlare del tema sull’autostima mi sono completamente immerso in ciò che diceva, mi ritrovavo perfettamente con quello che sto passando io, per un instante ho scoperto che posso uscirne parlando con qualcuno. Dopo quel corso, dentro di me è cambiato qualcosa, ho passato le 2 settimane più belle della mia vita, mi relazionavo con tutti, al lavoro ridevo e scherzavo continuamente, ero molto più produttivo, a casa parlavo molto di più, con la mia ragazza sono entrato nella più bella intimità che avessi mai vissuto. Da quel giorno ho capito che posso avere molto di più da questa vita e devo trovare la forza di vincere questa mia mente e farla mia.
Ho finalmente deciso di scrivere tutto questo, dopo tanto tempo passato a sperare di alzarmi un giorno e non avere più queste sensazioni orribili, ma ho capito che da solo non è possibile.
Mi appello a chi ha vissuto questi momenti della propria vita, chi è riuscito ad uscirne o chi sta combattendo con le giuste armi per trovare la propria pace interiore. Ho bisogno di una risposta, ho bisogno di un aiuto da qualcuno.
Perché vedo cose disturbanti?
Perché ogni volta che chiudo gli occhi vedo immagini disturbanti? (sangue, morti, gente deformata o cose del genere). Succede fin da quando sono piccola e sta diventando un vero e proprio incubo, anche perché pur con gli occhi aperti sento come se qualcuno mi guardasse sempre e se mi concentro su un punto inizio a vedere figure e immagini che mi inquietano fortemente.
1 risposte - LeggiRifiuto del partner
Ho un problema piuttosto strano. Inconsciamente, ma neanche tanto, tendo ad associare il dolore dovuto ad una malattia agli eventi appena precedenti. Esempio: sono stato male dopo aver mangiato cavoletti di Bruxelles (che adoravo) e non li mangio da almeno due anni...
Purtroppo la stessa cosa mi è successa con una persona. Sono stato malissimo (vomito e disturbi intestinali) poco dopo averci avuto un rapporto sessuale e da allora non ho più desiderio nei suoi confronti. Lei è molto presa e mi dispiace finirla così. Cosa posso fare? So che può sembrare una sciocchezza ma è così.
Perché mia figlia non mi disegna più?
Buongiorno,
Ho una bimba di 4 anni e mezzo che ama tantissimo disegnare. Sono sempre stata il soggetto principale dei suoi disegni, e mi ha sempre disegnata più grande rispetto agli altri componenti della famiglia. È sempre stata molto attaccata a me, abbiamo sempre avuto un rapporto bellissimo, ma ultimamente noto un lieve distacco che mi fa star male. La cosa che più mi ha fatto pensare è che nei suoi disegni io non compaio quasi più, e quando le chiedo se fa anche per me un disegno cambia discorso, oppure disegna altro o inizia il disegno e poi lo stropiccia dicendo che ha sbagliato.
Siamo una famiglia molto unita e a breve arriverà il secondogenito. Mia figlia si dimostra molto entusiasta, non fa altro che parlare del suo fratellino con chiunque, è molto affettuosa con la mia pancia e continua a ripetere che non vede l'ora che nasca. Ho notato anche che quando ci facciamo le coccole, lei bacia e abbraccia quasi più la mia pancia che me.
Capita anche molto spesso che se le dico, per esempio, che sono orgogliosa di lei mi chiede subito se anche il fratellino lo è. O se le dico che andiamo in un posto mi chiede se il fratellino è felice di andarci. Mi sembra quasi che ogni momento che io voglio fare nostro, lei lo viva come se non possa essere solo mio e suo, ma anche del piccolo in arrivo.
È una bimba molto sveglia e si fa tante domande. È anche molto sensibile, e per questo ho paura che stia soffrendo per la mia gravidanza anche se apparentemente si dimostra felicissima e per niente gelosa (quando in realtà è sempre stata molto possessiva nei miei confronti, al punto che -e questo lo fa tutt'ora- se la prende e a volte piange se vede me e suo padre scambiarci un bacio o un abbraccio, o non vuole che io usi parole affettuose con altre persone).
Preciso che col padre il suo rapporto non è cambiato e nemmeno con i nonni -che sono le persone più vicine a noi- (anzi, addirittura mi sembra si sia rafforzato ancora di più).
Scusatemi se mi sono dilungata, spero in una vostra risposta! Grazie
Felicemente fidanzata ma penso al mio ex
Sono una ragazza di 22 anni e da quasi 7 mesi sono fidanzata con un ragazzo stupendo. Con lui c'è molta complicità mentale, è bello intelligente e non litighiamo praticamente mai. Tuttavia sempre più frequentemente mi ritrovo a pensare al mio ex, a sognarlo e a addirittura sperare di incrociarlo. Con il mio ex siamo stati insieme 2 anni, una relazione super intensa ma piena di alti e bassi ed è finita perchè in un periodo litigavamo troppo (non perchè non c'erano i sentimenti). Ci siamo lasciati un anno fa, ho passato i primi mesi con la rabbia dentro ma ora che mi è passata sono curiosa a voler capire come è diventato ora e come staremmo insieme, anche se ho paura di rovinare tutto.Le poche volte che l'ho sentito (perchè anche a lui manco e a volte mi cercava) avrei voluto raccontargli un sacco di cose, ma so che ora sono fidanzata e non è il caso.
Fino a che punto è normale pensare ad un ex? è normale essere felicemente fidanzata e a modo mio amare la persona con cui sto ora ma pensare all'ex che si aveva amato con tutta se stessa? Cosa faccio?
freno inibitorio: cosa significa?
Salve buonasera volevo sapere cosa significa non avere freni inibitori
3 risposte - LeggiPerché mia moglie ha bisogno di questa fantasia?
Buongiorno
Mia moglie ed io siamo sposati da 21 anni.
Io no ho 47 e lei 42, abbiamo due figli.
La nostra vita matrimoniale è tutt'ora serena, solo qualche litigio qua e là, i figli crescono e noi stiamo bene insieme.
Sul fronte del sesso ho un dubbio.
Qualche mese fa ho scoperto sul suo cellulare un'applicazione, un po' nascosta, che so essere usata per chattare, la cui presenza mi è parsa strana.
Voglio chiarire che non si è trattato di un controllo motivato da dubbi, mi ha chiesto di tentare di sistemare il suo cellulare in quanto crashava in continuazione.
Senza voler approfondire la questione informatica vi dirò che ho aperto questa app.
Ebbene ho contato una decina di contatti, tutti uomini intorno i 45 anni circa, con i quali scambia frasi molto spinte, erotiche ma anche estremamente "porno".
Dopo la prima gelata di sangue ho cercato di ragionare e pormi domande.
1) Se nascondesse una tresca non sarebbe così ingenua da darmi il suo cellulare rischiando di essere scoperta.
2) Se invece lo avesse fatto apposta per mettermi sotto il naso le mie corna non sapendo in quale altro modo fare?
3) Perché a questi uomini non menziona nessun problema di coppia col quale giustificare il suo comportamento? Perché nelle sue frasi parla solo di sesso spinto fine a sé stesso?
..... è così via.
Non riuscendo a trovare un senso logico apparente in nessuna ipotesi, in quanto non stiamo attraversando nessuna crisi matrimoniale, ho deciso di guardarla negli occhi e chiederle spiegazioni..... tra un misto di sgomento, rabbia e terrore di averla persa senza essermene neppure accorto.
Attimo di sguardi.... poi la spiegazione mi ha lasciato di stucco.
"Non ti sto tradendo... è una mia fantasia, solo una fantasia.... che non avevo il coraggio di dirti".
Una fantasia inconfessabile.
Ovvero si eccita a chattare con perfetti sconosciuti recitando la parte della moglie fedifraga.
Devo dire che, tornando indietro con la memoria, non ha mai cambiato abitudini, non si cura più di prima, non si chiude in bagno per chattare.... non fa tutte quelle cose tipiche dei traditori, tranne usare parecchio il cell.
Ha voluto dimostrarmi che non mi tradisce davvero.
Ha voluto che leggessi integralmente tutte le chat,
ho letto cose molto spinte, cose che facciamo io e lei, non sono un puritano bacchettone.
Ma leggere certe cose rivolte ad altri uomini mi ha turbato molto.
Però devo ammettere che in mezzo a tutte quelle frasi non ho letto nulla che indicasse un suo scontento nei miei confronti, anzi, mi ha più volte descritto come passionale, ma che nonostante questo lei aveva bisogno di tradirmi comunque per dare sfogo alla “troia” che è in lei ( parole scritte da lei).
Ma alle insistense di questi uomini per incontrarla, lei rispondeva sempre con frasi indefinite che lasciavano in sospeso il discorso, senza dire di no e senza dire di si.
Ad un paio di questi, i più insistenti, mesi fa ha scritto che io l'avevo sorpresa e quindi doveva troncare.
È così è stato, vedendo la cronologia ho potuto constatare che con questi due non ha più scritto in effetti.
Insomma, tutto lascia intendere che non mi stia mentendo quando mi dice che è solo un gioco virtuale.
Ovvero che trovi eccitante recitare la parte della fedifraga ma senza esserlo davvero.
Ma adesso mi ritrovo in una condizione stanissima:
Mia moglie vorrebbe il mio benestare per continuare a chattare recitando un ruolo che la eccita e alimenta le sue fantasie virtuali, sostiene inoltre che tale pratica la “accende” e proprio per questo a letto è molto calda con me.
Io mi ritrovo a 47 anni a dover fare i conti con dubbi sulla sua onestà, anche se sembrerebbe tutto vero, ma la gelosia è irrazionale.
Insomma... ho diversi elementi per crederle ma mi sento agitato, come posso non temere che prima o poi tutte queste chat le facciano fare la sciocchezza?
Temp che impedirglielo faccia solo danno.
Grazie mille
Mi tolgo continuamente le pellicine dalle labbra
Salve! Ho un problema con le labbra: mi tolgo continuamente le pellicine dalle labbra fino a sanguinare. Passo buona parte della giornata con le mani sulla bocca, spesso neanche me ne accorgo, è diventato automatico. Quando tolgo le pellicine lo faccio quasi con "cattiveria" non sono delicata a farlo, arrivo fino a sanguinare e a provare dolore tant'è che a volte non riesco a muovere le labbra per sorridere o per parlare che mi si spaccano e sanguinano ancora. Quando arrivo a sanguinare, non mi fermo se c'è a cora la pellicina la devo strappare sangue o non sangue. Quando però arrivo al dolore, si mi fa male, ma un è male direi quasi piacevole ormai. Se provo a non farlo o mi mangio le unghie o dirigono i denti.
Ho questo problema da un po' di anni ormai; per un certo periodo se c'era un capello in mezzo al viso o in giro da solo lo strappavo quasi sempre, ora mi capita meno spesso. Fino ad un paio di anni fa se avevo crosticine o brufoletti in viso li grattavo via mente ora lo faccio con quelli sulla schiena.
Per un periodo di quasi tre mesi, circa cinque anni fa sono caduta nell'autolesionismo fino ad arrivare a preparare un suicidio che però, fortunatamente non sono mai riuscita a fare, anche se allora volevo.
Adesso ne sono uscita da sola, nessuno sa nulla.
Ad oggi mi capita di avere alcuni momenti in cui sono stesa sul divano a fare nulla o a scuola o comunque in situazioni "normali" e avere attacchi d'ansia suppongo siano, mi batte forte il cuore e respiro un po' corto
Spesso mi capita di pensare ancora al suicidio, a come sarebbe se fossi morta o come starebbero meglio gli altri; in stazione a volte quando sta per arrivare il treno lo fisso e mi avvicino alla linea gialla anche superandola senza però mai buttarmi.
Ho scoperto di avere una amica che è caduta in una lieve depressione e questo mi blocca ancora di più nel parlarne con qualcuno.
Essendo sia alle elementari che alle medie e a volte anche alle superiori, stata presa in giro per diversi motivi, sono molto chiusa ci vuole molto tempo prima che qualcuno riesca ad avere la mia fiducia, e per questo in tutta la vita non ho mai avuto una migliore amica, o un fidanzato o comunque qualcuno che restasse nella mia vita. Tutto ciò mi porta a sentirmi molto spesso sola e non cercata, come non amata e praticamente inutile.
Tra l'altro ho anche un rapporto molto difficile con i miei genitori, diciamo che se dovessi dire che gli voglio bene, non sarebbe un bene da figlio, ma un bene da conoscenti diciamo; non li sento molto genitori, non sono mai stato molto presenti nella mia vita e nonostante mi abbiano dato tutto non mi hanno mai dato l'amore di cui necessitavo.
Con loro non voglio tassativamente parlargiene.
La mia domanda è: la cosa a cui sto pensando è fare diverse vistie quando mi trasferisco tra un po' di mesi, ma fino ad allora come dovrei comportarmi? Cosa devo fare? Cosa mi consiglia? Grazie mille per la vostra risposta
Perchè vivere?
La domanda di questi giorni è : Perché Vivere?
Non riesco a trovare qualcosa per la quale valga la pena vivere, l’unica cosa che mi tiene qui sono i miei genitori e mia sorella, loro non meritano un dolore così grande, non meritano di perdere una persona alla quale vogliono tanto bene. Tutti gli altri se ne farebbero una ragione, starebbero male un pochino, ma poi passerebbe tutto. Io perché devo continuare a “vivere” una vita che non mi porta da nessuna parte ? Perché devo vivere? Non vedo un futuro, non mi piace studiare, non mi fiderò mai di nessun ragazzo. So per cosa devo vivere ma non so per cosa VOGLIO vivere.
Tutto ciò che faccio lo faccio per impiegare il tempo, è solo un palliativo, nell’attesa che il giorno finisca. Il problema è che quando un giorno finisce, ne inizia un altro e tutto si ripete come il giorno prima.
Non ho la forza di andare avanti, non ho la forza per fare niente, non ho la forza di studiare, di leggere, di amare la vita. Amare la vita…ma poi perché? È qualcosa che ho voluto io?
No, io non volevo nascere.
Se non fossi nata adesso non avrei nessun problema, se non fossi nata, nessuno piangerebbe per la mia morte.
E invece devo stare qua, costretta, per far giocare qualcuno che si annoiava e ha deciso di creare il mondo. Sempre se questo qualcuno esiste. Se non esistesse sarebbe ancora peggio. Sarei qui per pura casualità.
Il mondo è cattivo, le persone sono cattive, è tutto pieno di sofferenza, soffriamo tutti e non abbiamo il coraggio di porre fine a tutto ciò. Vorrei che il mondo finisse e si portasse via tutti i dolori e la cattiveria dell’umanità. Sarebbe meglio per me, per tutte le persone che vivono adesso e che vivranno in futuro. Smettiamola di fare figli, smettiamola di mettere al mondo persone che soffriranno, spezziamo questo cerchio, finiamola di essere stupidi ed egoisti. Noi soffriamo e cerchiamo di stare meglio giocando con la vita degli altri. Dovrebbe essere illegale favoreggiare il proseguimento della vita sulla terra.
Qual è il senso di tutto ciò?
Tutto ciò che facciamo è un modo per impiegare del tempo dato che abbiamo avuto la sfortuna di nascere.
Mi sento vuota, mi sento senza uno scopo, mi sento triste, depressa. Prima non ero così, prima apprezzavo qualsiasi cosa…che stupida! Adesso ho aperto gli occhi, ho capito che razza di fregatura è la vita.
Che cattiveria immensa.
Cosa mi succede? Non provo affetto per nessuno
Buonasera, mi trovo a scrivere qui e nn so perché, non per sminuire nessuno ma mi fa sentire una senza speranze ma poi in fondo mi sembra l ultima risorsa.
sono consapevole di nn avere mai avuto una vita "normale" , genitori separati mamma giovane padre quasi del tutto assente e tutte le cazzate che potrei dire, ho paura d farlo solo x giustificarmi,solo x autocompatirmi.
ho sempre creduto d avere il controllo su tutto ma nn e mai stato cosi, ora mi ritrovo quasi sola, ho lasciato da un mese un uomo che mi amava incostantemente da 5 anni perche nn provo piu nulla, ma ne verso lui ne verso nessun altro.
nn ho affetto x nessuno, nn me ne frega d nessuno ne se stanno bene ne se stanno male.
mi sento un mostro, una piccola inutile donna.
Una vita piena di ansia
Salve, penso di avere un problema da molto tempo e non so come affrontarlo. Premetto che nella mia vita ho avuto molte situazioni spiacevoli soprattutto in famiglia quindi da ignorante penso che questa mia paura possa esser nata da ciò. Sono una ragazza di 21 anni. Sono sempre stata asociale, a scuola venivo bullizzata e a casa era anche peggio, avevo dei litigi molto accesi con mia madre e a volte si arrivava anche alle mani. Sto sempre a casa, non ho nessuna amicizia perché si sono rivelate false le poche che avevo e quindi ho preferito non averne, l'unica persona che ho al mio fianco al momento è il mio ragazzo ma abitiamo in due regioni diverse. Detto questo ora arrivo al sodo.. Ogni volta che entro in un locale, in un supermercato o da qualsiasi altra parte inizio a tremare, sudo e a volte sento che potrei anche svenire, questo però accade solo se sono da sola. Ricordo di una volta in cui a mia nonna serviva del pane e mi mandò a comprarlo, nonostante sapevo che sarei stata male ci sono andata comunque perché mi dispiaceva dirle di no. Appena entrata nel piccolo negozio sentivo già le gambe tremare, sudavo e sentivo che se avessi aperto bocca avrei anche balbettato. Sentivo un forte calore in tutto il corpo e pulsazioni forti alla testa, mi sentivo quasi come se stessi per svenire. Ricordo forse di questa esperienza più che altre perché questa è stata la più forte, mi sono sentita veramente male e non vedevo l'ora di uscire da quel negozio e tornare a casa. Ora dovrei lavorare ma per andarci dovrei prendere l'autobus e a me questa cosa mi fa venire l'ansia, c'è una cosa, mia madre non mi faceva mai uscire, non potevo neanche aprire le finestre che subito me le chiudeva, quindi non ho avuto neanche la possibilità di farmi delle amicizie, di conoscere persone, di fare esperienze. Dato che non esco mai ho paura di perdermi, di prendere la fermata sbagliata, di creare problemi. Vorrei poterne parlare con la mia famiglia ma mi riderebbero in faccia e mi prenderebbero in giro come sempre. Ora si lamentano che sto sempre chiusa in casa e che non ho amicizie, nonostante sono stati proprio loro a segregarmi. A quanto pare qui l'unica a preoccuparmi di me stessa sono sempre io.. vorrei aggiungere che dai 12 anni fino all'età dei 18 ho sofferto di autolesionismo.. è un dettaglio in più. Grazie e buona giornata.
1 risposte - LeggiTradimento
Salve la mia domanda è concisa mi piacerebbe capire cosa frulla nella testa di un uomo di 53 anni
Piccola premessa scopro che mio marito mi tradisce con una 27 enne circa 3 mesi fa lo affronto e lui dopo aver negato e negato e negato confessa una semi verità....ok gli dico che capisco che poteva capitare anche me che magari è da rivedere e risistemare il nostro rapporto....bene lui continua a sentirsi con lei ...io gli dico o lei o me con pacchetto famiglia (2figli)....lui io ti amo e non la sento più......bugia so per certo che si sentono ancora....io gli dico che se lo scopro di nuovo è veramente finita.....lui tranquilla non è più nei miei pensieri e non la sento più
Adesso scopro che jon solo si sentono e si mandami i messaggini d'amore ma che si beffano anche di me....io dico ma più che essere disponibile e amorosa per riattivare una bellissima relazione di 36 anni cosa dovevo fare??? E poi ora io che faccio sopporto ancora o lo smaschera di nuovo???
Poi mi chiedo sa che a gare così perde tutto moglie figli casa tutti i nostri progetti xche lo fa?
Sono tanto triste delusa da tutte le bugie e tanto confusa
Ringrazio chiunque voglia farmi una parola
Problemi madre figlia
Buongiorno, sono Martina e ho 21 anni. Scrivo qui perché penso di aver bisogno di un consiglio e molto probabilmente di aiuto. Mia madre nella sua vita ha avuto veramente tanti amanti, ha trattato mio papà come se fosse un portafoglio ambulante, ha ipotecato la casa, ha creato debiti con sette finanziarie differenti, ha rubato nella sua stessa casa i gioielli di famiglia per venderli e rubava di nascosto le carte di credito a mio papà per prelevare di nascosto. Mi ha sempre insultata, mi ha sempre trattata male, mi ha fatto mentire per coprire le sue azioni ricattandomi dicendomi che diceva a mio papà che avevo fatto io un incidente alla moto e non lei (perché mi aveva coperto). Mio papà d'altra parte era sempre nervoso, agitato, mi sgridava se una forchetta cadeva per terra, era sempre arrabbiato perché non sapeva come gestire la situazione con mia mamma e ne pagavo io le conseguenze. Mio papà mi portava sempre alla gare, mi faceva da mangiare, lavava i vestiti e chiamava una signora per stirare perché non era capace, mentre mia madre andava con chi le dava una borsa di Moschino o delle scarpe di Chanel. Ci sono tante altre cose che potrei raccontare ma penso che da questi fatti qualcosa si sia già capito e quindi vengo al sodo. Mio papà è morto poco tempo fa e mia madre è impazzita per i soldi, mi ha minacciata di fare finire la mia relazione, di sbattermi fuori di casa e di denunciarmi per averla insultata, mi dice che io devo ringraziare solo lei perché ha la pensione di reversibilità e che dopo essere stata male per così tanti anni con mio papà, ora è giusto che si goda quello che vuole. Solo che lei è sola, non ha amici, nessuno le vuole bene perché ha sempre usato le persone a suo piacimento e quindi cerca di rovinare quei pochi rapporti che sono riuscita a creare in quella giungla della mia famiglia. Mi insulta costantemente dicendo che sono una "di facili costumi" perché ho dormito con il mio ragazzo, mi dice che devo stare male perché me lo merito e che forse era meglio che non ci fossi più io. Forse sto esagerando, ma io mi sento male perché la mole di insulti aumenta sempre di più e sono sempre più pesanti perché purtroppo esisto anche io e l'eredità la deve dividere con me. Non so cosa fare. Non penso di riuscire a reggere dopo una vita già difficile di suo, anche una situazione così adesso.
Grazie di tutto e auguro una buona giornata.
Martina
Fine complicata di relazione
Salve, ho 33 anni. Sono stata per sei anni con un ragazzo della mia età, ed è stata una storia particolare, bella ma anche strana. Lui si è trasferito nella mia città quasi subito, senza avere null'altro che me, volendo evadere anche dal suo contesto e da un passato brutto. Siamo stati molto legati, complici, condividevamo tante cose, convivevamo . Lui ha sempre mostrato, già dopo un anno e mezzo, insoddisfazione per il lavoro che non trovava facilmente, perché si sentiva chiuso a stare in questa città. Tende a annoiarsi facilmente, non regge bene le frustrazioni, si innervosisce facilmente e va sotto stress sfogandosi con chi gli sta vicino. È come se non sentendosi soddisfatto di se stesso abbia bisogno di cambiare sempre situazione e posto, e raramente qualcosa gli va davvero bene. Io, dal mio canto, dopo un evento per me traumatico ho iniziato ad avere disturbi psicosomatici. Ero già una persona poco "autonoma", nel senso che non guidavo la macchina e sono cresciuta poco a livello di interessi e di conquiste , nonostante le sue continue sollecitazioni. Ho fatto molte cose, ho preso una seconda laurea e trovato lavoro,ma a livello pratico non sono cresciuta, non come lui avrebbe desiderato. Mi rendo conto di essermi bloccata e di avere sbagliato delle cose: quando ho iniziato ad avere disturbi e ansia, per un annetto non riuscivo ad uscire molto da sola e nemmeno a fare la spesa. Mi sono rintanata a casa dei miei (perché forse con lui non mi sentivo capita, ad esempio se avevo un malore lui mi aiutava con sufficienza, se chiedevo di accompagnarmi in auto lui lo faceva ma pensava che la mia fosse pigrizia). A casa dei miei trovavo un angolo di serenità , dove forse potevo essere quello che ero (anche libera di stare sul letto senza fare niente, libera di chiedere aiuto, sfuggendo dalle responsabilità). Spesso ho dormito lì, quando ho passato questo periodo, e lui a volte criticava questo (come fossi una pigra o mammona), ma mai dicendomi che mi avrebbe voluta accanto. A volte non sentivo che la nostra casa fosse mia, mi chiedo ora il perché : forse sotto sotto non mi sentivo a mio agio? All'altezza? Come se lui implicitamente volesse di più di ciò che ero? Lui , in generale, era quello pratico della coppia, io quella presente emotivamente, che non è pratica in cucina, anzi che non cucina quasi mai, che ancora deve crescere in molte cose . Il dialogo con lui era scarso, perché di solito mi accusava oppure lanciava dei discorsi o battute a metà, senza mai avermi realmente detto con calma e serietà cosa non andava e che le cose stavano rotolando. In questo periodo si sarà sentito come un padre, carico di tutte le responsabilità pratiche. Me lo ha fatto capire a volte ma diceva sempre che fra noi non c'erano rischi , che mi facevo paranoie. Pensavo fosse solo un brutto periodo, come lui diceva. Qualche giorno dopo, mi lascia dicendo che vuole stare solo e che non sta bene, pur sentendo sentimento. Poi ritorna dopo un mese. Ricominciamo piano, gli mostrò che sono Cambiata, ho imparato a guidare , cucino per lui, dimostro che anche io posso essere un sostegno per lui, lo aiuto, lo ascolto. Lui, nel frattempo, purtroppo non è sereno, spesso mi riversa molta insoddisfazione sulla sua vita, si innervosisce con tutto e tutti, è triste . Appena spingo per tornare a convivere ( e ci torno per due settimane),litighiamo e ci separiamo di nuovo. Ora, a distanza di due mesi, ci siamo rivisti . Lui ha perso tanti chili, fuma tanto, non sta bene . Sento che c'è del sentimento, mi guarda con tenerezza e c'è passione. Non frequenta nessuna ragazza e dice che ha pensato di rivolgersi a uno psicologo per la sua insoddisfazione. Riguardo noi, dice che a riprovare secondo lui andrebbe male, è sfiduciato, si sente spento e dice che io inizierei a pretendere cose che ora non riesce a dare. D'altro canto, si percepisce che vuole che io gli stia dietro ( e so che è un meccanismo sbagliato). Purtroppo io, che per mesi ho fatto la finta forte, questa volta sono stata me stessa, e ho passato con lui un pomeriggio di lacrime, dove gli ho fatto capire che questo su e giù e sua confusione mi fa male . Il problema è questo: mi sento molto in colpa per la fine della storia, e non so mai se avvicinarmi a lui in modo leggero per sperare che riviva delle cose belle con me e non solo pesantezza, o lasciarlo stare e fargli capire che non si possono tenere le persone non si possono tenere in bilico ( lui è sicuro che io sono sempre qui a pensare solo alla nostra storia). Il vero problema è che non riesco ancora ora, dopo mesi, a capire se la sua apatia generale abbia influito sulla visione che ha di noi, in quanto vede il rapporto al momento come PESO, oppure se ci sia proprio un problema con me (ovvero che non gli piaccio a livello razionale). E quindi non so come comportarmi, se tenere un legame con lui senza pretendere o puntare al rapporto, oppure fargli realizzare che è davvero chiusa, per suo volere. In tutto ciò io sto molto male perché lui non chiude mai nettamente , fosse per lui ci vedremmo ancora . È come se dovessi crederci solo io e convincerlo. È come se abbia buttato tutto, come se non avesse ricordi, come se qualsiasi cosa io dica sia inutile. So che sembro aver sviluppato una dipendenza, ma so anche che io ci tengo tanto a lui in quanto lui, e forse l'ho capito tardi. Mi scuso per la lunghezza ma ci sarebbero tante cose da dire. Grazie, saluti
1 risposte - LeggiSesso e sogni
Salve, sono una ragazza di 25 anni. Recentemente ho fatto un sogno che mi ha altamente disturbato. Ho sognato di avere un rapporto sessuale con un cane, non ho molti ricordi ma quando mi sono svegliata la cosa mi ha completamente sconvolto. Non ho MAI avuto nella vita impulsi disgustosi di questo genere e non mi capacito di come sia stato possibile fare un sogno di questo tipo. Mi sento sporca e paranoica. Forse è eccessivo per quello che è solo un sogno ma é una cosa che mi ha messo molto stress e anche una sorta di paura, essendo anche io una persona alquanto ansiosa. Sono ancora vergine in quanto non ho trovato ancora la persona giusta e quindi ho pensato che questo sogno potesse essere il frutto di frustrazioni sessuali o indice di un mio desiderio di avere maggiori esperienze sessuali (come è normale a 24 anni), di "liberarmi" da questo punto di vista. Chiedo a voi perché mi vergogno di parlarne con qualsiasi altra persona. Vi prego ditemi che non sono una pazza malata...
2 risposte - LeggiIntrospezione e gestione di emozioni somatiche
Buongiorno, scrivo qui dopo il mio terzo fallito tentativo di trovare un terapeuta.
Nel futuro intendo riprovare a trovare un percorso di terapia che mi possa aiutare, ma nel frattempo mi ritrovo da solo a dover gestire le mie emozioni. Mi chiedevo se esistessero degli esercizi o dei compiti giornalieri che mi possano aiutare nel mio percorso di introspezione. Inoltre quando provo delle forte emozioni tendo ad avere delle reazioni fisiche molto forti (tipo tirando pugni a oggetti duri) e vorrei sapere se esiste un'altro modo per buttare fuori quello che sento dentro.
Ringrazio in anticipo per qualsiasi suggerimento possiate darmi.