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Tristezza da fine di una relazione con un narcisista
Buongiorno,
dopo 13 mesi di relazione appassionata con un narcisista che mi ha fatto vivere praticamente sulle montagne russe, da 15 giorni ho deciso di mettere la parola fine perchè non ne potevo più dei suoi giochetti mentali, silenzi punitivi, sparizioni, triangolazioni ecc.
confesso che ora sono tristissima e anche s emi manca, so che non è quella una vera relazione tra due adulti 45enni.
il punto è che mi sento veramente un gran vuoto dentro.. piango ogni ora.. non mi fa felice niente, non sto bene da nessuna parte.. non sto bene con me stessa.
eppure lavoro 8 ore al giorno, viaggio, faccio sport, corsi d'arte, ho 3000 amici con cui uscire..
vi prego ditemi quando passerà.. a volte mi balena in testa di ricontattarlo, ma so che sarebbe solo peggio perchè mi umilierebbe più di prima..
ditemi che i primi giorni sono i peggiori e poi starò sempre meglio...
non ce la faccio più.. Cosa posso fare?
Training autogeno e sue funzionalità per cervicale
Salve,
avrei una domanda, il training autogeno può essere d'aiuto, oltre che dal punto di vista psicologico, anche da quello fisico, per rilassare una cervicale molto problematica? Mi spiego meglio, da tre anni sto male, sono stata operata, la cervicale è molto contratta per ragioni "meccaniche", quindi mi chiedevo se il TA riesca a lavorare anche sul lato "fisico" o se sfrutta solo quel margine di tensione che ognuno di noi può o meno avere per fornire un po' di rilassamento muscolare. Inizialmente avevo pensato di cercare il supporto di uno psicologo specializzato in pazienti con dolore cronico, per parlare, elaborare,...(non ho depressione, attacchi di panico al momento, ma sono moralmente stanca). Ma magari potrebbe essermi utile anche indirizzarmi verso il TA. Mi intriga molto anche il fatto che la tecnica resti al paziente e possa essere esercitata in autonomia. Grazie mille.
Partner dipendente affettivo
Credo che il mio compagno soffra di dipendenza affettiva nei miei confronti.
Sono una donna di 43 anni con dei bisogni enormi, oceanici da sempre, bisogni che sono "scappati fuori" tutte le volte che mi sono innamorata (parecchie), ovviamente non ho mai potuto dare libero sfogo alla mia "fame" perché aimé non sono mai stata ricambiata fino il mio attuale compagno quindi essendo peraltro molto attraente ho collezionato un infinità di relazioni sessuali mai andate a buon fine.
Tutto questo è durato circa 20 anni finché non ho incontrato lui.
L ho conosciuto un n un momento molto positivo della mia vita dovuto a una lunghissima psicoterapia che mi ha fatto molto maturare, ritrovare la mia moribonda autostima e soprattutto mi ha fatto elaborare le atroci sofferenze e deprivazioni affettive del passato dandomi una consapevolezza profonda di me stessa.
In breve tempo da arrendevole e passiva sono diventata risoluta e combattiva, ho imparato a divertirmi finalmente a ridere, scherzare, dire la mia esprimermi in poche parole ho imparato a godere, cosa che per me era sempre stata lontana anni luce.
Cominciò ad avere molto successo con gli uomini e per la prima volta non per il mio aspetto ma anche per la mia personalità cosa che mi riempie di gioia.
Ma ho scelto lui,.
E la persona più buona del mondo ma ha i suoi problemi.
Dice di amarmi alla follia ma io credo proprio si tratti di dipendenza, percepisco tanta sofferenza in lui dietro la sua facciata di persona solare e divertente.
Ero molto innamorata di lui, ha un anno meno di me è bello e solare e molto passionale proprio come me ma per n breve ha cominciato a manifestare una folle gelosia nei miei confronti e a sospettare di tutti gli uomini a cui dico semplicemente ciao cosa che mi ha causato molta rabbia e frustrazione.
Inoltre sono stata parecchio delusa dalla sua mentalità parecchio tradizionalista e chiusa e mi dispiace dirlo anche borghese e benpensante al contrario di me che sono molto aperta con un forte senso di giustizia fratellanza e uguaglianza.
A causa di queste divergenze abbiamo litigato furiosamente.
Ma queste liti lo hanno ferito profondamente forse più di me perché lo hanno fatto sentire inferiore rispetto a me, un giorno sfogandosi me lo ha detto io l'ho consolato con tutta me stessa provando una tenerezza e una "compassione" infinità.
Il problema e tutto qui: la sua sofferenza mi uccide mi annienta, mi sconvolge l anima fino alle viscere, so che in questa relazione sono io quella che deve dare senza ricevere ma so anche che non riuscirò mai a lasciarlo per soddisfare altrove i miei bisogni.
Mi chiedo: io non sono madre Teresa di Calcutta anzi sono molto tosta e ribelle e se qualcuno mi fa un torto state certi che se ne pentira', quindi cosa mi tiene legata a lui?
Sono dipendente anch'io da lui stesso n un certo senso?
E quale è il mio tornaconto dal momento che è tutta la vita che aspetto un uomo che sia in grado di amarmi profondamente e non in maniera infantile come lui?
Fidarsi? Credere ancora una volta ?
Buongiorno, dopo un anno di relazione con un uomo di 40 anno mio coetaneo scopro che nel mentre ha sempre contattato altre donne nei social, lo lascio nonostante lui nega ci siano stato contatti di persona. Passano 3 mesi e visto la sua insistenza a perdonarlo decido di provare a dare una seconda possibilità, durante i primi giorni di questo riavvicinamento scopro nuovamente che lui sente un’altra donna al loro primo appuntamento mi presento pure io ( lo seguo ). Da lì lo lascio definitivamente senza dargli modi di contattarmi. Dopo diversi mesi( 6 mesi ) dove lui corteggia con fiori e lettere a cui io non do seguito decido di trovarmi a parlare, lui si dice pentito di tutto ciò che ha fatto e che non riesce a stare senza di me. Io riprovo perche lo vedo sincero, per dimostrarmi fiducia lui si toglie da tutti i social e mi lascia libero uso del suo telefono. Dopo due mesi che tutto fila liscio vedo nel suo telefono la cronologia di Maps, guardo e scopro che durante la precedente relazione che avevamo avuto ( l’anno scorso)era andato 5/6 volte nei centri cinesi e nei club Per scambio di coppia . Poi vedo che mentre eravamo mollati e durante gli riavvicinamenti precedenti era andato con molta frequenza di media due volte al mese e questa volta anche ad escort. Solo in questi ultimi due mesi che eravamo tornati assieme aveva smesso. Lo dico a lui e Lui confessa tutto dicendomi che andava perché non era sicuro di me e perché nei momenti di sconforto e bui, e che tutto gli sembra andare storto trovava uno sfogo in quei posti...ma che ora era tornato da me perché convinto di me e che voleva smettere. Ora va da un psicologo Ha fatto 3 sedute e mi dice che è cambiato ma io Mi chiedo può un uomo di 40 anni, cambiare in così poco tempo e sopratutto un uomo scoprire di essere innamorato di una donna dopo due anni che mi frequenta? O io sono solo per ora un ancora di salvezza per lui ma al primo dubbio o problema ritorna a frequentare quel mondo ? Come posso fidarmi e soprattutto Non mi do pace per quello che ho saputo
2 risposte - LeggiProvo schifo verso me stessa quando penso al mio passato
Mi trovo in una bellissima relazione stabile che funziona senza problemi. Mi trovo qui perché, trovandomi così bene con la mia ragazza, mi si è accentuata una specie di "ribrezzo" che provo riguardo il mio passato (lo provavo anche prima di conoscerla e mettermi con lei, ma meno). Non ho mai avuto altre relazioni prima di questa (se non una che non era nemmeno una relazione, avevo 14 anni e avevo conosciuto questa ragazzina su instagram, abitava dall'altra parte dell'Italia e non ci siamo mai nemmeno parlate al telefono), però c'è stato un periodo (16-17-18 anni) in cui mi ero stufata della mia staticità emotiva e cercavo il brivido del sentirsi presi da qualcuno, quindi ho conosciuto varie persone (sempre online, su instagram o tumbler) con cui ho parlato, poi in realtà con queste persone (che massimo saranno state una decina in tutto) ho quasi sempre avuto conversazioni amichevoli e senza doppi fini, per qualche motivo però questa cosa mi perseguita. Mi sento male dentro quando ogni tanto mi ricordo di questa cosa e mi sento angosciata. (L'ultima volta è stata ieri, ho sognato che chiudevo i rapporti con una ragazza conosciuta -senza l'intenzione di conoscere qualcuno a scopo relazionale o altro- su instagram a 14 anni perché ci piacevano le stesse cantanti). La sensazione che provo non riesco a spiegarla, mi sento come se fossi colpevole di aver tradito tutte le cose belle che ho ora con la mia compagna (ora ho 20 anni, ci siamo conosciute qualche mese prima che ne compissi 19). Gliene ho parlato e lei ha detto che assolutamente non ci vede nulla di male nel fatto che io abbia avuto interazioni con altre persone, e concorda con me sul fatto che dipende da qualche mio problema interno. Mi sento male sia riguardo persone con cui ho avuto solo brevi e blande 'amicizie' (sempre online) sia riguardo persone con cui ho parlato (sempre solo per sentirmi emotivamente 'viva') che invece volevano qualcosa da me (non ricambiato). Non riesco a capire per quale motivo mi sento così e quale potrebbe essere il mio problema
2 risposte - LeggiSi possono perdonare tirate di capelli e strattoni?
Salve,
In questi giorni ho chiesto al mio compagno una pausa per uscire da un circolo vizioso in cui siamo finiti da luglio. A luglio, per motivi a parer mio futili (avevo titubanze a farmi il vaccino anticovid e il mio compagno temeva perdessi il lavoro), durante le tre settimane di vacanza, il mio compagno ha iniziato a insultarmi, poi ad alzare e mani tirandomi forte i capelli e strattonandomi ogni giorno. Io, essendo in vacanza con lui, mi sentivo letteralmente in trappola, pertanto ogni giorno e ogni notte di quelle tre settimane ho pianto, nella speranza si rendesse conto che doveva smettere. A fine vacanza, stremata, prenoto la prima dose di vaccino per il 5 settembre e lui mi chiede scusa e si calma. Il primo ottobre, giorno del mio compleanno, sposto la seconda dose dal 3 al 15 perché impossibililtata ad andarci e ricomincia il calvario, che continua stavolta anche dopo la seconda dose. Il tutto sempre di fronte ai nostri due bimbi di 3 e 6 anni, che iniziano ad avere comportamenti di ansia, di insofferenza, di agitazione. Una mattina il bimbo si alza dicendomi che aveva avuto paura che la sera prima suo padre mi ammazzasse (erano stati solo strattoni davanti a lui, poi in un'altra stanza mi aveva anche messo una mano sul collo e mi aveva fatto un po' paura ma nessun male fisico, solo psicologico). Inizio allora, a metà ottobre, un percorso psicologico che porto avanti fino a dicembre, poi a causa del costo troppo elevato e delle sue pressioni affinché lo abbandoni, mi fermo. Una volta sono riuscita a portare anche lui dalla psicologa, ma ne uscì solo più nervoso per aver parlato dell'accaduto. Di nuovo il 19 dicembre mi chiede scusa e io lo perdono, non senza mille dubbi. Mi convinco comunque ad abbandonare il percorso psicologico intrapreso a causa del costo. Intorno a metà febbraio iniziano offese: ogni giorno, fino a fine marzo, mi dice che sono scema e una volta gli scappa detto che meno male di persone come me al mondo ce ne sono poche. Mi altero e gli dico, nel modo più calmo possibile, che sono stufa di tutta questa situazione. Lui all'inizio di arrabbia tantissimo, dice che mi ammazza (per fortuna sono solo parole, non credo lo farebbe mai), mi strattona e mi tira i capelli di nuovo. Va avanti così per alcuni giorni, io persevero dicendogli che non è così che mi riavvicinerà. L'ultima tirata di capelli, l'altro ieri, mi ha fatto un po' male al collo, ma nulla di che, poi però lui ha preso un coltello affilato. Riesco a toglierglielo di mano e nascondo tutti coltelli. Lui inizia a piangere come un bimbo, dice che voleva uccidersi per conto proprio (lo dice davanti ai bimbi e il più grande è dall'altra sera che per reazione si fa la pipì addosso proprio a quell'ora e a me dispiace infinitamente). Adesso continua a piangere, a scrivere messaggi anche molto insistenti, dicendo che la sua vita senza di me è giunta al capolinea, che si ucciderà e che mi ama come nessuno, come mai aveva fatto prima, che cambierà radicalmente. Io sto continuando a chiedergli una pausa per vedere come sto senza di lui, ma lui non accetta nessuna pausa. Come devo comportarmi anche per la pace familiare e per il bene dei bimbi? Lui dice che se lo perdono anche i bimbi smetteranno di soffrire ed è vero probabilmente perché la situazione si placherebbe ma io ho traumi che non riesco a superare ancora, mi passano davanti brutte immagini dell'accaduto, in modo pressoché continuo e chiedergli una pausa per lui non è ammissibile. Cosa devo fare? Devo dargli fiducia e perdonarlo oppure devo insistere sulla mia linea di pensiero? So solo che non avrei mai voluto trovarmi in questa situazione nella vita e che certe cose non avrebbero dovuto succedere, ma forse pretendo troppo. Non lo so, cerco un consiglio sincero da qualche psicologo che ha esperienza di queste cose. Grazie.
P.s. sia chiaro che non ho paura di rimanere sola perché lui non è mai stato un tipo molto presente: ogni domenica si fa le sue gare di pesca e c'è solo il pomeriggio ma di solito, a parte eccezioni, è troppo stanco per venire con me e i bimbi, per cui sono abituata a stare sola e comunque avrei anche altre possibilità di uscire con altre persone, solo che mi dispiace immensamente lasciarlo dato che ci sto insieme da 15 anni e gli voglio tanto bene nonostante tutto.
Felicemente fidanzata ma penso al mio ex
Sono una ragazza di 22 anni e da quasi 7 mesi sono fidanzata con un ragazzo stupendo. Con lui c'è molta complicità mentale, è bello intelligente e non litighiamo praticamente mai. Tuttavia sempre più frequentemente mi ritrovo a pensare al mio ex, a sognarlo e a addirittura sperare di incrociarlo. Con il mio ex siamo stati insieme 2 anni, una relazione super intensa ma piena di alti e bassi ed è finita perchè in un periodo litigavamo troppo (non perchè non c'erano i sentimenti). Ci siamo lasciati un anno fa, ho passato i primi mesi con la rabbia dentro ma ora che mi è passata sono curiosa a voler capire come è diventato ora e come staremmo insieme, anche se ho paura di rovinare tutto.Le poche volte che l'ho sentito (perchè anche a lui manco e a volte mi cercava) avrei voluto raccontargli un sacco di cose, ma so che ora sono fidanzata e non è il caso.
Fino a che punto è normale pensare ad un ex? è normale essere felicemente fidanzata e a modo mio amare la persona con cui sto ora ma pensare all'ex che si aveva amato con tutta se stessa? Cosa faccio?
freno inibitorio: cosa significa?
Salve buonasera volevo sapere cosa significa non avere freni inibitori
3 risposte - LeggiPerché mia moglie ha bisogno di questa fantasia?
Buongiorno
Mia moglie ed io siamo sposati da 21 anni.
Io no ho 47 e lei 42, abbiamo due figli.
La nostra vita matrimoniale è tutt'ora serena, solo qualche litigio qua e là, i figli crescono e noi stiamo bene insieme.
Sul fronte del sesso ho un dubbio.
Qualche mese fa ho scoperto sul suo cellulare un'applicazione, un po' nascosta, che so essere usata per chattare, la cui presenza mi è parsa strana.
Voglio chiarire che non si è trattato di un controllo motivato da dubbi, mi ha chiesto di tentare di sistemare il suo cellulare in quanto crashava in continuazione.
Senza voler approfondire la questione informatica vi dirò che ho aperto questa app.
Ebbene ho contato una decina di contatti, tutti uomini intorno i 45 anni circa, con i quali scambia frasi molto spinte, erotiche ma anche estremamente "porno".
Dopo la prima gelata di sangue ho cercato di ragionare e pormi domande.
1) Se nascondesse una tresca non sarebbe così ingenua da darmi il suo cellulare rischiando di essere scoperta.
2) Se invece lo avesse fatto apposta per mettermi sotto il naso le mie corna non sapendo in quale altro modo fare?
3) Perché a questi uomini non menziona nessun problema di coppia col quale giustificare il suo comportamento? Perché nelle sue frasi parla solo di sesso spinto fine a sé stesso?
..... è così via.
Non riuscendo a trovare un senso logico apparente in nessuna ipotesi, in quanto non stiamo attraversando nessuna crisi matrimoniale, ho deciso di guardarla negli occhi e chiederle spiegazioni..... tra un misto di sgomento, rabbia e terrore di averla persa senza essermene neppure accorto.
Attimo di sguardi.... poi la spiegazione mi ha lasciato di stucco.
"Non ti sto tradendo... è una mia fantasia, solo una fantasia.... che non avevo il coraggio di dirti".
Una fantasia inconfessabile.
Ovvero si eccita a chattare con perfetti sconosciuti recitando la parte della moglie fedifraga.
Devo dire che, tornando indietro con la memoria, non ha mai cambiato abitudini, non si cura più di prima, non si chiude in bagno per chattare.... non fa tutte quelle cose tipiche dei traditori, tranne usare parecchio il cell.
Ha voluto dimostrarmi che non mi tradisce davvero.
Ha voluto che leggessi integralmente tutte le chat,
ho letto cose molto spinte, cose che facciamo io e lei, non sono un puritano bacchettone.
Ma leggere certe cose rivolte ad altri uomini mi ha turbato molto.
Però devo ammettere che in mezzo a tutte quelle frasi non ho letto nulla che indicasse un suo scontento nei miei confronti, anzi, mi ha più volte descritto come passionale, ma che nonostante questo lei aveva bisogno di tradirmi comunque per dare sfogo alla “troia” che è in lei ( parole scritte da lei).
Ma alle insistense di questi uomini per incontrarla, lei rispondeva sempre con frasi indefinite che lasciavano in sospeso il discorso, senza dire di no e senza dire di si.
Ad un paio di questi, i più insistenti, mesi fa ha scritto che io l'avevo sorpresa e quindi doveva troncare.
È così è stato, vedendo la cronologia ho potuto constatare che con questi due non ha più scritto in effetti.
Insomma, tutto lascia intendere che non mi stia mentendo quando mi dice che è solo un gioco virtuale.
Ovvero che trovi eccitante recitare la parte della fedifraga ma senza esserlo davvero.
Ma adesso mi ritrovo in una condizione stanissima:
Mia moglie vorrebbe il mio benestare per continuare a chattare recitando un ruolo che la eccita e alimenta le sue fantasie virtuali, sostiene inoltre che tale pratica la “accende” e proprio per questo a letto è molto calda con me.
Io mi ritrovo a 47 anni a dover fare i conti con dubbi sulla sua onestà, anche se sembrerebbe tutto vero, ma la gelosia è irrazionale.
Insomma... ho diversi elementi per crederle ma mi sento agitato, come posso non temere che prima o poi tutte queste chat le facciano fare la sciocchezza?
Temp che impedirglielo faccia solo danno.
Grazie mille
Mi tolgo continuamente le pellicine dalle labbra
Salve! Ho un problema con le labbra: mi tolgo continuamente le pellicine dalle labbra fino a sanguinare. Passo buona parte della giornata con le mani sulla bocca, spesso neanche me ne accorgo, è diventato automatico. Quando tolgo le pellicine lo faccio quasi con "cattiveria" non sono delicata a farlo, arrivo fino a sanguinare e a provare dolore tant'è che a volte non riesco a muovere le labbra per sorridere o per parlare che mi si spaccano e sanguinano ancora. Quando arrivo a sanguinare, non mi fermo se c'è a cora la pellicina la devo strappare sangue o non sangue. Quando però arrivo al dolore, si mi fa male, ma un è male direi quasi piacevole ormai. Se provo a non farlo o mi mangio le unghie o dirigono i denti.
Ho questo problema da un po' di anni ormai; per un certo periodo se c'era un capello in mezzo al viso o in giro da solo lo strappavo quasi sempre, ora mi capita meno spesso. Fino ad un paio di anni fa se avevo crosticine o brufoletti in viso li grattavo via mente ora lo faccio con quelli sulla schiena.
Per un periodo di quasi tre mesi, circa cinque anni fa sono caduta nell'autolesionismo fino ad arrivare a preparare un suicidio che però, fortunatamente non sono mai riuscita a fare, anche se allora volevo.
Adesso ne sono uscita da sola, nessuno sa nulla.
Ad oggi mi capita di avere alcuni momenti in cui sono stesa sul divano a fare nulla o a scuola o comunque in situazioni "normali" e avere attacchi d'ansia suppongo siano, mi batte forte il cuore e respiro un po' corto
Spesso mi capita di pensare ancora al suicidio, a come sarebbe se fossi morta o come starebbero meglio gli altri; in stazione a volte quando sta per arrivare il treno lo fisso e mi avvicino alla linea gialla anche superandola senza però mai buttarmi.
Ho scoperto di avere una amica che è caduta in una lieve depressione e questo mi blocca ancora di più nel parlarne con qualcuno.
Essendo sia alle elementari che alle medie e a volte anche alle superiori, stata presa in giro per diversi motivi, sono molto chiusa ci vuole molto tempo prima che qualcuno riesca ad avere la mia fiducia, e per questo in tutta la vita non ho mai avuto una migliore amica, o un fidanzato o comunque qualcuno che restasse nella mia vita. Tutto ciò mi porta a sentirmi molto spesso sola e non cercata, come non amata e praticamente inutile.
Tra l'altro ho anche un rapporto molto difficile con i miei genitori, diciamo che se dovessi dire che gli voglio bene, non sarebbe un bene da figlio, ma un bene da conoscenti diciamo; non li sento molto genitori, non sono mai stato molto presenti nella mia vita e nonostante mi abbiano dato tutto non mi hanno mai dato l'amore di cui necessitavo.
Con loro non voglio tassativamente parlargiene.
La mia domanda è: la cosa a cui sto pensando è fare diverse vistie quando mi trasferisco tra un po' di mesi, ma fino ad allora come dovrei comportarmi? Cosa devo fare? Cosa mi consiglia? Grazie mille per la vostra risposta
Perchè vivere?
La domanda di questi giorni è : Perché Vivere?
Non riesco a trovare qualcosa per la quale valga la pena vivere, l’unica cosa che mi tiene qui sono i miei genitori e mia sorella, loro non meritano un dolore così grande, non meritano di perdere una persona alla quale vogliono tanto bene. Tutti gli altri se ne farebbero una ragione, starebbero male un pochino, ma poi passerebbe tutto. Io perché devo continuare a “vivere” una vita che non mi porta da nessuna parte ? Perché devo vivere? Non vedo un futuro, non mi piace studiare, non mi fiderò mai di nessun ragazzo. So per cosa devo vivere ma non so per cosa VOGLIO vivere.
Tutto ciò che faccio lo faccio per impiegare il tempo, è solo un palliativo, nell’attesa che il giorno finisca. Il problema è che quando un giorno finisce, ne inizia un altro e tutto si ripete come il giorno prima.
Non ho la forza di andare avanti, non ho la forza per fare niente, non ho la forza di studiare, di leggere, di amare la vita. Amare la vita…ma poi perché? È qualcosa che ho voluto io?
No, io non volevo nascere.
Se non fossi nata adesso non avrei nessun problema, se non fossi nata, nessuno piangerebbe per la mia morte.
E invece devo stare qua, costretta, per far giocare qualcuno che si annoiava e ha deciso di creare il mondo. Sempre se questo qualcuno esiste. Se non esistesse sarebbe ancora peggio. Sarei qui per pura casualità.
Il mondo è cattivo, le persone sono cattive, è tutto pieno di sofferenza, soffriamo tutti e non abbiamo il coraggio di porre fine a tutto ciò. Vorrei che il mondo finisse e si portasse via tutti i dolori e la cattiveria dell’umanità. Sarebbe meglio per me, per tutte le persone che vivono adesso e che vivranno in futuro. Smettiamola di fare figli, smettiamola di mettere al mondo persone che soffriranno, spezziamo questo cerchio, finiamola di essere stupidi ed egoisti. Noi soffriamo e cerchiamo di stare meglio giocando con la vita degli altri. Dovrebbe essere illegale favoreggiare il proseguimento della vita sulla terra.
Qual è il senso di tutto ciò?
Tutto ciò che facciamo è un modo per impiegare del tempo dato che abbiamo avuto la sfortuna di nascere.
Mi sento vuota, mi sento senza uno scopo, mi sento triste, depressa. Prima non ero così, prima apprezzavo qualsiasi cosa…che stupida! Adesso ho aperto gli occhi, ho capito che razza di fregatura è la vita.
Che cattiveria immensa.
Cosa mi succede? Non provo affetto per nessuno
Buonasera, mi trovo a scrivere qui e nn so perché, non per sminuire nessuno ma mi fa sentire una senza speranze ma poi in fondo mi sembra l ultima risorsa.
sono consapevole di nn avere mai avuto una vita "normale" , genitori separati mamma giovane padre quasi del tutto assente e tutte le cazzate che potrei dire, ho paura d farlo solo x giustificarmi,solo x autocompatirmi.
ho sempre creduto d avere il controllo su tutto ma nn e mai stato cosi, ora mi ritrovo quasi sola, ho lasciato da un mese un uomo che mi amava incostantemente da 5 anni perche nn provo piu nulla, ma ne verso lui ne verso nessun altro.
nn ho affetto x nessuno, nn me ne frega d nessuno ne se stanno bene ne se stanno male.
mi sento un mostro, una piccola inutile donna.
Una vita piena di ansia
Salve, penso di avere un problema da molto tempo e non so come affrontarlo. Premetto che nella mia vita ho avuto molte situazioni spiacevoli soprattutto in famiglia quindi da ignorante penso che questa mia paura possa esser nata da ciò. Sono una ragazza di 21 anni. Sono sempre stata asociale, a scuola venivo bullizzata e a casa era anche peggio, avevo dei litigi molto accesi con mia madre e a volte si arrivava anche alle mani. Sto sempre a casa, non ho nessuna amicizia perché si sono rivelate false le poche che avevo e quindi ho preferito non averne, l'unica persona che ho al mio fianco al momento è il mio ragazzo ma abitiamo in due regioni diverse. Detto questo ora arrivo al sodo.. Ogni volta che entro in un locale, in un supermercato o da qualsiasi altra parte inizio a tremare, sudo e a volte sento che potrei anche svenire, questo però accade solo se sono da sola. Ricordo di una volta in cui a mia nonna serviva del pane e mi mandò a comprarlo, nonostante sapevo che sarei stata male ci sono andata comunque perché mi dispiaceva dirle di no. Appena entrata nel piccolo negozio sentivo già le gambe tremare, sudavo e sentivo che se avessi aperto bocca avrei anche balbettato. Sentivo un forte calore in tutto il corpo e pulsazioni forti alla testa, mi sentivo quasi come se stessi per svenire. Ricordo forse di questa esperienza più che altre perché questa è stata la più forte, mi sono sentita veramente male e non vedevo l'ora di uscire da quel negozio e tornare a casa. Ora dovrei lavorare ma per andarci dovrei prendere l'autobus e a me questa cosa mi fa venire l'ansia, c'è una cosa, mia madre non mi faceva mai uscire, non potevo neanche aprire le finestre che subito me le chiudeva, quindi non ho avuto neanche la possibilità di farmi delle amicizie, di conoscere persone, di fare esperienze. Dato che non esco mai ho paura di perdermi, di prendere la fermata sbagliata, di creare problemi. Vorrei poterne parlare con la mia famiglia ma mi riderebbero in faccia e mi prenderebbero in giro come sempre. Ora si lamentano che sto sempre chiusa in casa e che non ho amicizie, nonostante sono stati proprio loro a segregarmi. A quanto pare qui l'unica a preoccuparmi di me stessa sono sempre io.. vorrei aggiungere che dai 12 anni fino all'età dei 18 ho sofferto di autolesionismo.. è un dettaglio in più. Grazie e buona giornata.
1 risposte - LeggiTradimento
Salve la mia domanda è concisa mi piacerebbe capire cosa frulla nella testa di un uomo di 53 anni
Piccola premessa scopro che mio marito mi tradisce con una 27 enne circa 3 mesi fa lo affronto e lui dopo aver negato e negato e negato confessa una semi verità....ok gli dico che capisco che poteva capitare anche me che magari è da rivedere e risistemare il nostro rapporto....bene lui continua a sentirsi con lei ...io gli dico o lei o me con pacchetto famiglia (2figli)....lui io ti amo e non la sento più......bugia so per certo che si sentono ancora....io gli dico che se lo scopro di nuovo è veramente finita.....lui tranquilla non è più nei miei pensieri e non la sento più
Adesso scopro che jon solo si sentono e si mandami i messaggini d'amore ma che si beffano anche di me....io dico ma più che essere disponibile e amorosa per riattivare una bellissima relazione di 36 anni cosa dovevo fare??? E poi ora io che faccio sopporto ancora o lo smaschera di nuovo???
Poi mi chiedo sa che a gare così perde tutto moglie figli casa tutti i nostri progetti xche lo fa?
Sono tanto triste delusa da tutte le bugie e tanto confusa
Ringrazio chiunque voglia farmi una parola
Problemi madre figlia
Buongiorno, sono Martina e ho 21 anni. Scrivo qui perché penso di aver bisogno di un consiglio e molto probabilmente di aiuto. Mia madre nella sua vita ha avuto veramente tanti amanti, ha trattato mio papà come se fosse un portafoglio ambulante, ha ipotecato la casa, ha creato debiti con sette finanziarie differenti, ha rubato nella sua stessa casa i gioielli di famiglia per venderli e rubava di nascosto le carte di credito a mio papà per prelevare di nascosto. Mi ha sempre insultata, mi ha sempre trattata male, mi ha fatto mentire per coprire le sue azioni ricattandomi dicendomi che diceva a mio papà che avevo fatto io un incidente alla moto e non lei (perché mi aveva coperto). Mio papà d'altra parte era sempre nervoso, agitato, mi sgridava se una forchetta cadeva per terra, era sempre arrabbiato perché non sapeva come gestire la situazione con mia mamma e ne pagavo io le conseguenze. Mio papà mi portava sempre alla gare, mi faceva da mangiare, lavava i vestiti e chiamava una signora per stirare perché non era capace, mentre mia madre andava con chi le dava una borsa di Moschino o delle scarpe di Chanel. Ci sono tante altre cose che potrei raccontare ma penso che da questi fatti qualcosa si sia già capito e quindi vengo al sodo. Mio papà è morto poco tempo fa e mia madre è impazzita per i soldi, mi ha minacciata di fare finire la mia relazione, di sbattermi fuori di casa e di denunciarmi per averla insultata, mi dice che io devo ringraziare solo lei perché ha la pensione di reversibilità e che dopo essere stata male per così tanti anni con mio papà, ora è giusto che si goda quello che vuole. Solo che lei è sola, non ha amici, nessuno le vuole bene perché ha sempre usato le persone a suo piacimento e quindi cerca di rovinare quei pochi rapporti che sono riuscita a creare in quella giungla della mia famiglia. Mi insulta costantemente dicendo che sono una "di facili costumi" perché ho dormito con il mio ragazzo, mi dice che devo stare male perché me lo merito e che forse era meglio che non ci fossi più io. Forse sto esagerando, ma io mi sento male perché la mole di insulti aumenta sempre di più e sono sempre più pesanti perché purtroppo esisto anche io e l'eredità la deve dividere con me. Non so cosa fare. Non penso di riuscire a reggere dopo una vita già difficile di suo, anche una situazione così adesso.
Grazie di tutto e auguro una buona giornata.
Martina
Fine complicata di relazione
Salve, ho 33 anni. Sono stata per sei anni con un ragazzo della mia età, ed è stata una storia particolare, bella ma anche strana. Lui si è trasferito nella mia città quasi subito, senza avere null'altro che me, volendo evadere anche dal suo contesto e da un passato brutto. Siamo stati molto legati, complici, condividevamo tante cose, convivevamo . Lui ha sempre mostrato, già dopo un anno e mezzo, insoddisfazione per il lavoro che non trovava facilmente, perché si sentiva chiuso a stare in questa città. Tende a annoiarsi facilmente, non regge bene le frustrazioni, si innervosisce facilmente e va sotto stress sfogandosi con chi gli sta vicino. È come se non sentendosi soddisfatto di se stesso abbia bisogno di cambiare sempre situazione e posto, e raramente qualcosa gli va davvero bene. Io, dal mio canto, dopo un evento per me traumatico ho iniziato ad avere disturbi psicosomatici. Ero già una persona poco "autonoma", nel senso che non guidavo la macchina e sono cresciuta poco a livello di interessi e di conquiste , nonostante le sue continue sollecitazioni. Ho fatto molte cose, ho preso una seconda laurea e trovato lavoro,ma a livello pratico non sono cresciuta, non come lui avrebbe desiderato. Mi rendo conto di essermi bloccata e di avere sbagliato delle cose: quando ho iniziato ad avere disturbi e ansia, per un annetto non riuscivo ad uscire molto da sola e nemmeno a fare la spesa. Mi sono rintanata a casa dei miei (perché forse con lui non mi sentivo capita, ad esempio se avevo un malore lui mi aiutava con sufficienza, se chiedevo di accompagnarmi in auto lui lo faceva ma pensava che la mia fosse pigrizia). A casa dei miei trovavo un angolo di serenità , dove forse potevo essere quello che ero (anche libera di stare sul letto senza fare niente, libera di chiedere aiuto, sfuggendo dalle responsabilità). Spesso ho dormito lì, quando ho passato questo periodo, e lui a volte criticava questo (come fossi una pigra o mammona), ma mai dicendomi che mi avrebbe voluta accanto. A volte non sentivo che la nostra casa fosse mia, mi chiedo ora il perché : forse sotto sotto non mi sentivo a mio agio? All'altezza? Come se lui implicitamente volesse di più di ciò che ero? Lui , in generale, era quello pratico della coppia, io quella presente emotivamente, che non è pratica in cucina, anzi che non cucina quasi mai, che ancora deve crescere in molte cose . Il dialogo con lui era scarso, perché di solito mi accusava oppure lanciava dei discorsi o battute a metà, senza mai avermi realmente detto con calma e serietà cosa non andava e che le cose stavano rotolando. In questo periodo si sarà sentito come un padre, carico di tutte le responsabilità pratiche. Me lo ha fatto capire a volte ma diceva sempre che fra noi non c'erano rischi , che mi facevo paranoie. Pensavo fosse solo un brutto periodo, come lui diceva. Qualche giorno dopo, mi lascia dicendo che vuole stare solo e che non sta bene, pur sentendo sentimento. Poi ritorna dopo un mese. Ricominciamo piano, gli mostrò che sono Cambiata, ho imparato a guidare , cucino per lui, dimostro che anche io posso essere un sostegno per lui, lo aiuto, lo ascolto. Lui, nel frattempo, purtroppo non è sereno, spesso mi riversa molta insoddisfazione sulla sua vita, si innervosisce con tutto e tutti, è triste . Appena spingo per tornare a convivere ( e ci torno per due settimane),litighiamo e ci separiamo di nuovo. Ora, a distanza di due mesi, ci siamo rivisti . Lui ha perso tanti chili, fuma tanto, non sta bene . Sento che c'è del sentimento, mi guarda con tenerezza e c'è passione. Non frequenta nessuna ragazza e dice che ha pensato di rivolgersi a uno psicologo per la sua insoddisfazione. Riguardo noi, dice che a riprovare secondo lui andrebbe male, è sfiduciato, si sente spento e dice che io inizierei a pretendere cose che ora non riesce a dare. D'altro canto, si percepisce che vuole che io gli stia dietro ( e so che è un meccanismo sbagliato). Purtroppo io, che per mesi ho fatto la finta forte, questa volta sono stata me stessa, e ho passato con lui un pomeriggio di lacrime, dove gli ho fatto capire che questo su e giù e sua confusione mi fa male . Il problema è questo: mi sento molto in colpa per la fine della storia, e non so mai se avvicinarmi a lui in modo leggero per sperare che riviva delle cose belle con me e non solo pesantezza, o lasciarlo stare e fargli capire che non si possono tenere le persone non si possono tenere in bilico ( lui è sicuro che io sono sempre qui a pensare solo alla nostra storia). Il vero problema è che non riesco ancora ora, dopo mesi, a capire se la sua apatia generale abbia influito sulla visione che ha di noi, in quanto vede il rapporto al momento come PESO, oppure se ci sia proprio un problema con me (ovvero che non gli piaccio a livello razionale). E quindi non so come comportarmi, se tenere un legame con lui senza pretendere o puntare al rapporto, oppure fargli realizzare che è davvero chiusa, per suo volere. In tutto ciò io sto molto male perché lui non chiude mai nettamente , fosse per lui ci vedremmo ancora . È come se dovessi crederci solo io e convincerlo. È come se abbia buttato tutto, come se non avesse ricordi, come se qualsiasi cosa io dica sia inutile. So che sembro aver sviluppato una dipendenza, ma so anche che io ci tengo tanto a lui in quanto lui, e forse l'ho capito tardi. Mi scuso per la lunghezza ma ci sarebbero tante cose da dire. Grazie, saluti
1 risposte - LeggiSesso e sogni
Salve, sono una ragazza di 25 anni. Recentemente ho fatto un sogno che mi ha altamente disturbato. Ho sognato di avere un rapporto sessuale con un cane, non ho molti ricordi ma quando mi sono svegliata la cosa mi ha completamente sconvolto. Non ho MAI avuto nella vita impulsi disgustosi di questo genere e non mi capacito di come sia stato possibile fare un sogno di questo tipo. Mi sento sporca e paranoica. Forse è eccessivo per quello che è solo un sogno ma é una cosa che mi ha messo molto stress e anche una sorta di paura, essendo anche io una persona alquanto ansiosa. Sono ancora vergine in quanto non ho trovato ancora la persona giusta e quindi ho pensato che questo sogno potesse essere il frutto di frustrazioni sessuali o indice di un mio desiderio di avere maggiori esperienze sessuali (come è normale a 24 anni), di "liberarmi" da questo punto di vista. Chiedo a voi perché mi vergogno di parlarne con qualsiasi altra persona. Vi prego ditemi che non sono una pazza malata...
2 risposte - LeggiIntrospezione e gestione di emozioni somatiche
Buongiorno, scrivo qui dopo il mio terzo fallito tentativo di trovare un terapeuta.
Nel futuro intendo riprovare a trovare un percorso di terapia che mi possa aiutare, ma nel frattempo mi ritrovo da solo a dover gestire le mie emozioni. Mi chiedevo se esistessero degli esercizi o dei compiti giornalieri che mi possano aiutare nel mio percorso di introspezione. Inoltre quando provo delle forte emozioni tendo ad avere delle reazioni fisiche molto forti (tipo tirando pugni a oggetti duri) e vorrei sapere se esiste un'altro modo per buttare fuori quello che sento dentro.
Ringrazio in anticipo per qualsiasi suggerimento possiate darmi.